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PLC Forum


Materiale Didattico Sul Controllo Assi?


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Inserito:

Buongiorno a tutti

Premetto la mia quasi totale ignoranza in merito, e spero possiate darmi qualche dritta.

Lavoro in un ITIS e un po' di tempo fa la scuola ha ricevuto in donazione del materiale ELAU, costituito da un banco di test nel quale sono presenti due motori brushless con un PLC e e due moduli di controllo del posizionamento.

Ho anche partecipato a un corso intensivo che mi ha introdotto all'utilizzo del software ei ELAU (a tal proposito devo dire che si sono dimostrati molto pazienti ed estremamente disponibili).

Il mio problema, però, è che mi mancano completamente i fondamenti sul posizionamento assi, e benchè abbia letto molto materiale a proposito, mi pare che la mia conoscenza sia ancora molto lacunosa e con molti dubbi.

Chiederei se qualcuno è a conoscenza dfi materiale abbastanza didattico presente in rete che potesse darmi qualche indicazione sui principi del posizionamento assi.

Grazie per l'attenzione e buona giornata a tutti

Claudio


Inserita:

potresti iniziare a farti delle prove , hai il plc , le schede assi , i manuali , i deu drives , i due brushless .....

Spiegare cosi al volo non e' proprio il massimo , fai delle prove

Inserita:

A dire il vero delle prove le ho già fatte.

Si tratta di cose molto semplici come far partire i motori e farli fermare, impostando delle rampe di accelerazione e di decelerazione.

Sono poi riuscito a far compiere delle rotazioni ai motori in modo relativo e assoluto rispetto ad un punto di riferimento iniziale, e sto tentando, a dire il vero con scarsi risultati, a relazionare il moto di un motore rispetto a quello dell'altro.

Però è che non so se quello che sto facendo ha un senso dal punto di vista applicativo; in altre parole, non so su che cosa sia bene approfondire gli esperimenti in funzione da dare poi agli studenti qualche minima base in modo che poi la possano eventualmente applicare in futuro presso un'azienda (ammesso che a un perito facciano fare delle cose del genere piuttosto che a un ingegnere)

Tra l'altro, continuando a lavorarci sopra, mi pare che non si possa prescindere dalla struttura meccanica del sistema che viene comandato dai motori, ma qui si entra in un campo per me abbastanza oscuro perchè di questi parametri non è che ne sappia molto, e anche perchè i miei studenti sono di un corso di elettronica.

Infine ho anche potuto vedere che la matematica riveste un ruolo importantissimo nella definizione dei parametri, quando ad esempio si debbano andare ad impostare i parametri PID per l'annullamento degli errori a regime.

Ecco il perchè del mio disorientamento; mi piacerebbe fare qualcosa di piuttosto pratico tralasciando il più possibile gli aspetti teorici: non so però se faccio bene e non so verso quale obiettivo dovrei orientarmi.

Per questi motivi ho chiesto il vostro parere,

Spero di essermi sufficientemente spiegato

Ringraziando Walterword per la solerte risposta, e quanti altri avranno la pazienza di darmi indicazioni, auguro a tutti una buonissima giornata

Claudio

Inserita: (modificato)
ammesso che a un perito facciano fare delle cose del genere piuttosto che a un ingegnere

Bha, vista la descrizione di quello che hai fatto, ste cose sarebbero di pertinenza di un buon tecnico. Era il lavoro tipico di un operaio specializzato con esperienza o di giovane diplomato alle prime esperienze lavorative. Almeno quando le scuole davano un minimo di formazione.

Bhe se oggi si deve pensare che questi lavori siano di pertinenza di un ingegnere, anche se di laurea breve, significa proprio che il giudizio negativo sulla nostra scuola, giudizio espresso da enti internazionali, è fin troppo benevolo.

Venendo al tema originario della discussione.

Materiale teorico sul controllo di movimento, o motion control, se ne trova parecchio sui siti universitari come polimi.it.

Poi ci sono i manuali ed i tutorial delle aziende produttrici di CNC e controllo assi. Questi sono più orientati all'uso ed all'ottimizzazione delle prestazioni dei loro prodotti, ma anche richiami teorici fondamentali.

Da ultimo, ma molto imporante(come consiglia Walter), le prove in prima persona. Il metodo che gli anglossassoni definiscono "trials and errors" (prove ed errori) è sempre il più valido. Una persona intelligente impara innanzitutto dai propi errori e dalle proprie esperienze.

Un consiglio dettato dall'esperienza di alcuni decenni di lavoro. I calcoli teorici dei parametri servono relativamente. L'ostacolo maggiore è costituito dalla esatta determinazione delle costanti del sistema. I metodi di autotaratura e auto ottimizzazione si basano sul riconoscimento degli esatti valori delle costanti di sistema.

Quindi va benissimo affrontare il problema da un punto di vista teorico, calcolando i parametri di taratura alla scrivania. Come sempre, però, "est modus in rebus": non enfatizzare troppo la parte teorica.

Modificato: da Livio Orsini
Inserita:

Grazie Livio

La tua risposta mi fa capire che mi sto muovendo nel giusto verso.

Anch'io non riesco proprio a rassegnarmi al fatto che i nostri periti non debbano fare delle applicazioni di un certo livello, soprattutto se la scuola (o l'industria) hanno l'attrezzatura per svolgerle.

Non ci crederai, ma gli input che giungono dai livelli più alti dell'istituzione scolastica premono affinchè si presti più attenzione a chi deve recuperare rispetto a chi magari avrebbe delle possibilità di eccellere; questo causa un appiattimento ai livelli bassi che secondo me ha avuto esiti devastanti nella scuola, specialmente quella ad indirizzo tecnico

Quest'anno il ministero ha in effetti iniziato a parlare di corsi di eccellenza per gli studenti più meritevoli, ma a dire il vero nel mio istituto è già dall'anno scorso che ci lavoriamo sopra (su mia proposta) e qualche risultato lo stiamo ottenendo, soprattutto se consideriamo che il tutto avviene grazie alla passione mia e di alcuni colleghi che lavorano gratis ma che hanno soddisfazioni perchè almeno vedono alcuni studenti che imparano.

Tra l'altro questi corsi consentono anche a noi stessi di aggiornarci, perchè mentre la scuola ha fondi per invitare psicologi, esperti nel comportamento e così via per insegnarci a essere dei buoni amici degli studenti, poi non spende per corsi di formazione con esperti del mondo dell'industria.

La questione inerente il posizionamento assi riguarda proprio di un corso di eccellenza che sto pianificando.

Visto che mi sembri molto attento a cosa la scuola sta combinando, ti chiederei due cose:

avresti la pazienza di visionare i primi 10 minuti un filmato sull'attività svolta dalla nostra scuola (in particolare relativamente all'automazione) per darmi un parere se ciò che stiamo combinando ha un qualche senso (ti chiedo scusa fin d'ora, se lo vedrai, della mia parlata modenesissima che non è proprio televisivamente corretta). Il filmato è visionabile dal sito www.itiscorni.it e da qui al link "Eccellenze nella scuola"

se ti mandassi una copia del programma dei corsi di eccellenza nel campo dell'automazione che facciamo quest'anno, mi potresti dare un parere ed eventuali consigli e suggerimenti ?

Non voglio rubarti del tempo che sicuramente devi utilizzare per cose più importanti, ma ci terrei molto a un parere così competente

A parte questo, cercherò immediatamente le informazioni sui siti che mi hai suggerito.

A risentirci a presto e grazie ancora per l'attenzione

Ciao

Claudio

Inserita:

Appena posso, e me lo ricordo :) , darò un'occhiata al filamto; niente paura per la pronuncia: ho cugini a Reggio e ho rischiato di nascere a Scandiano :rolleyes: .

Sta storia dei corsi di eccellenza, personalmente, non la capisco.

C'è un programma; ci devone essere degli insegnanti capaci e preparati. Gli studenti devono studiare e lavorare. Se non riescono, ammesso che gli insegnanti abbiano svolto il loro compito in modo valido, o non hanno studiato o non sono adatti al tipo di scuola. In entrambi i casi non devono proseguire, ripetono o cambiano indirizzo.

Con la storia dei corsi di eccellenza si rischia di avere due livelli di diplomati: quello normale (cioè scarso) e quello di eccellenza (normale). Poi sul ceritficato di diploma cosa scrivi? Perito elettronico di eccellenza?.

Già è un problema capire quanto vale una voto di diploma o di laurea in funzione dell'istituto che lo ha rilasciato. Non faccio esempi per non scatenare polemiche geopolitiche.

Quando andavo a scuola mi lamentavo solo se gli insegnanti pretendevano senza fare il loro dovere,

Certo che è triste, per un insegnate coscienzioso ed amante del proprio lavoro (e dovrebbe essere la regola) dover lottare contro la burocrazia e la stupidità ministeriale, per riuscire ad ottenere gli strumenti necessari a svolgere bene il proprio lavoro.

COmunque sei un fortunato, almeno hai a disposizione qualche strumento aggiornato e sono fortunati i tuoi studenti ad avere un insegnante che si preoccupa della loro formazione. Ti auguro che ti ripaghino impegnandosi al meglio.

Non so se la cosa può essere di qaulche aiuto per il tuo lavoro, ma nella sezione didattica del forum pui trovare parecchi tutorial, monografie e altro che riguradano argomenti di automazione. Sono quasi tutti piuttoso pratici, come i miei, rivolti soprattutto alla risoluzione dei problemi ed alla guida applicativa sul lavoro, però se vuoi perderci un po' di tempo potresti trovare qualche spunto interessante per i tuoi studenti.

Inserita:

Condivido praticamente in toto quanto hai scritto

Il problema è, almeno da noi, che se dovessimo applicare alla lettera ciò che prevedono i programmi ministeriali, e soprattutto se dovessimo pretendere quanto i programmi richiedono, andremmo in breve alla decimazione dei trienni.

Non so da che cosa questo possa derivare, in quanto ti posso assicurare che nella nostra realtà i docenti sono molto preparati e cercano in tutti i modi di interessare gli studenti, ma non c'è verso di venirne fuori: è quasi sempre un fallimento.

C'è in generale una crisi di interesse (nonchè di capacità di studio) alla quale l'unica pezza che pare ci si possa mettere è quella del recupero a oltranza (o meglio, del recupero fino a quando non caliamo le braghe).

I corsi di eccellenza li avevamo pensati anche per cercare di incrementare, se non l'interesse, almeno l'orgoglio di qualche studente, e direi che in questo senso ci siamo riusciti.

Anche la valutazione ne risente: chi porta a termine un corso di eccellenza ha diritto al riconoscimento di punti nel credito scolastico, che quindi faranno ottenere al futuro diplomando una valutazione più alta.

Concordo che probabilmente non è l'unico rimedio possibile al degrado scolatico, ma è almeno un tentativo . .

Grazie ancora per le indicazioni che mi hai dato; la sezione didattica la seguo con molto interesse, anche perchè sono uno di quelli che ha l'onore di essere pubblicato (ma con materiale certamente di non alto livello): vedrò di rileggere con più attenzione per vedere se mi è sfuggito qualcosa

A risentirci

Ciao

Claudio

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