ingandcoz Inserito: 29 novembre 2015 Segnala Inserito: 29 novembre 2015 Salve a tutti,vi scrivo per avere delucidazioni in merito alla DIRI.Un mio conoscente è proprietario di un appartamento la cui costruzione e la cui realizzazione degli impianti elettrici è stata eseguita prima del 13 Marzo 1990. L'appartamento in questione deve essere messo in affitto.Mi ha chiesto se avesse l'obbligo di farsi fare una "Dichiarazione di rispondenza da un professionista".L'impianto non è provvisto di DICO, ma comunque è fornito di interruttori magnetotermici e interruttore differenziale da 30 mA.Data questa situazione, chiedo a gentilmente ai più esperti, il proprietario è obbligato ad avere una DIRI del suo impianto elettrico? Io avevo letto la 37/08 articolo 6, comma 3 che cito testualmente:"Gli impianti elettrici nelle unità immobiliari ad uso abitativo realizzati prima del 13 marzo 1990 si considerano adeguati se dotati di sezionamento e protezione contro le sovracorrenti posti all'origine dell'impianto, di protezione contro i contatti diretti, di protezione contro i contatti indiretti o protezione con interruttore differenziale avente corrente differenziale nominale non superiore a 30mA."Quindi l'impianto in questione è adeguato e può anche far a meno della DIRI? (essendo presenti i magnetotermici per luci e prese ed il differenziale da 30 mA come generale)Grazie in anticipo per le risposte e l'attenzione
Maurizio Colombi Inserita: 29 novembre 2015 Segnala Inserita: 29 novembre 2015 Quando prendiamo in carico questi interventi, dobbiamo tenere in considerazione alcuni fattori fondamentali:1) La legge 46/90 ed il suo regolamento di attuazione (che ritengo più importante della Legge stessa) non hanno MAI scritto nero si bianco, quando come e perchè un impianto elettrico debba essere messo in regola con le prescrizioni previste dalla Legge stessa. 2) Se il proprietario dell'immobile in cui è installato l'impianto, ha realizzato migliorie all'impianto stesso, dopo l'entrata in vigore della 46/90, queste migliorie rientrano nelle prescrizioni e sono quindi soggette al rilascio della Dichiarazione di Conformità dell'impianto elettrico. 3) Prima dell'entrata in vigore della Legge, non c'era nessun obbligo di rilascio di nessun tipo di certificazione per nessun impianto in luoghi residenziali. Per questo motivo gran parte dei collegi dei Periti, sconsigliano il rilascio di Dichiarazione di Rispondenza dell'impianto elettrico, per installazioni precedenti l'entrata in vigore della 46/90. Anche il D.M. 37/08, naturale successore della Legge in oggetto, stabilisce che la DDR vada rilasciata per impianti realizzati dall'entrata in vigore, all'abrogazione della 46/90. 4) Siamo in Italia, dove una "carta" con un timbro ed una firma, vale più di un milione di parole e di fatti. Se poi su questa "carta" ci sono scritte delle barzellette, o la storia del Principe Azzurro o qualche altra fesseria, a nessuno interessa. L'importante è che tutte le date siano giuste (l'attestazione della CamCom non sia più vecchia di 6 mesi... ad esempio), che le firme siano leggibili (magari per esteso ed in carattere stampato), e che il pacco di "carte" sia il più voluminoso possibile: Questi piccoli accorgimenti, aprono completamente (anzi spalancano) le porte di un mondo sconosciuto...... notai, agenzie di intermediazione immobiliare, privati cittadini, enti pubblici, si troveranno a gestire un "prodotto" completamente in regola (si fa per dire) con le "norme" (che non sanno nemmeno cosa siano) dotato di certificazioni varie (energetica, impiantistica, antisismica, anti....tutto) magari rilasciate inconsciamente da loschi personaggi che non sanno nemmeno dove sia ubicato lo stabile. N.B. Perdonate questo amaro sfogo finale, ma ne ho "ben donde" in questi ultimi periodi.
ingandcoz Inserita: 29 novembre 2015 Autore Segnala Inserita: 29 novembre 2015 Grazie mille per la risposta.In concreto lei che mi consiglia di fare? come di devo comportare?
Maurizio Colombi Inserita: 29 novembre 2015 Segnala Inserita: 29 novembre 2015 Se analizziamo dettagliatamente le leggi in vigore, l'appartamento in questione non dovrebbe essere oggetto di Dichiarazione di rispondenza.Se analizziamo le richieste dell'agenzia di intermediazione immobiliare, o dell'assicurazione, o di chiunque vuol sapere le cose (e non le sa) senza dichiarazione non si risolve nulla!Sei libero di ....."fare"..... una Rispondenza, o di ....."fare".... qualche piccola modifica e rilasciare conformità. Non mi sento di dare consigli in merito, valuta attentamente lo stato dell'impianto, e le richieste del committente e poi agisci in merito. N.B. notare il ...... "fare".....N.B. 2 lei che mi consiglia Sono maschio!
Microchip1967 Inserita: 30 novembre 2015 Segnala Inserita: 30 novembre 2015 Ti dico come mi comportavo quando ai tempi della 46/90 venivo chiamato per verificare l'impianto e lo trovavo a posto (quindo non potevo rilasciare nessuna dichiarazione di conformità)Facevo per il cliente una "verifica elettrica" dell'impianto (con planimentria, verifica conduttore di protezione, schema elettrico e prove dei differenziali) da allegare al cosidetto "atto notorio" (autodichiarazione) in cui il proprietario dichiarava che l'impianto, costruito prima dell'entrata in vigore della 46/90, era a posto ed allegava a questo verifica fatta da elettricista.
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