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Da dove hanno origine gli incendi?


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Inserito:

Oggi discutevo con il vicino circa l'origine degli incendi dovuti ad impianti elettrici nelle abitazioni.

 

Anche se fosse stretto male un cavo in un morsetto dentro una cassetta di derivazione, o dentro una scatola, o su una presa, la vedo dura che si riesca a propagare un incendio, idem da un portalampade.

O la malta ed i mattoni prendono fuoco facilmente? Abbiamo fatto delle prove, incendiando un mazzo di cavi un una scatola 503 che avevamo messo per prova su un mattone, ma non c'è stato verso.

 

Da dove hanno origine quindi? Potrei capire se un impianto è vecchio e potenzialmente non ha differenziali o addirittura magnetotermici, magari con cavi sottodimensionati, ma si legge spesso che questi incendi capitano in case nuove, che si presume siano completamente a norma ...


Inserita:

Personalmente ho visto un appartamento semidistrutto per un incendio che era partito da una cassetta di derivazione dietro un divano, anche una spina male inserita o peggio inserita in una serie di doppie prese può essere senz'altro una fonte di innesco per un incendio.

Inserita:

Dalle apparecchiature elettriche mal funzionanti.. Dalla lavatrice messa sotto a un pensile di legno pieno di asciugamani, da una ciabatta sovraccaricata posata su un tappeto.. Etc etc 

Carlo Albinoni
Inserita: (modificato)

Una buona parte degli incendi nascono da falsi contatti (guasti deboli): morsetti mal serrati...

Poi c'è un abuso di adattatori, triple, ecc di cui in Italia siamo ghiotti (se ne vendono a tonnellate).

 

Anche se fosse stretto male un cavo in un morsetto dentro una cassetta di derivazione, o dentro una scatola, o su una presa, la vedo dura che si riesca a propagare un incendio, idem da un portalampade.

Infatti, per fortuna, nella maggior parte dei casi un morsetto mal serrato porta a un danno locale ma non innesca un incendio.

Del resto, quando gli incendi accadono, bisogna risalire alle cause.

 

Colgo l'occasione per segnalare che sono in arrivo gli AFDD, i nuovi dispsitivi di protezione che dovrebbero individuare una certa parte di guasti deboli in grado di innescare incendi.

Modificato: da Carlo Albinoni
Maurizio Colombi
Inserita:

L'incendio causato da "corto circuito" come sentenziano i giornalisti del telegiornale, nascono dai serraggi non corretti nei morsetti degli apparecchi di prelievo e comando, sia nei morsetti di giunzione nelle cassette.

Giustamente, come dicevi tu, il cemento ed i mattoni non bruciano, ma......

 da una cassetta di derivazione dietro un divano,

 Dalla lavatrice messa sotto a un pensile di legno pieno di asciugamani, da una ciabatta sovraccaricata posata su un tappeto.

la giunta fatta male scalda, innesca l'incendio..... se non ci fosse nulla brucerebbero solo il coperchio, il contenitore ed un po' di plastica delle guaine, ma..... le tende, i mobili, i tappeti...... sono infiammabilissimi!

Inserita:

Morsetti mal serrati ... non è che invece si mollano con il tempo? Per esempio ho visto una volta i fili ai quali avevano applicato dei puntalini collegati su un magnetotermico di casa, che si sfilavano molto facilmente perchè i puntalini avevano ceduto.

L'elettricista aveva detto che è meglio fissare i cavi direttamente, perchè i fili di rame stringono meglio e non c'è quel problema che fano invece i puntalini.

 

o peggio inserita in una serie di doppie prese

Cioè intendi due prese in cascata?

 

Però secondo me è come ha detto qualcuno di voi, capita perchè prende fuoco il tendaggio, il tappeto o qualcosa del genere.

Per esempio a casa di un amico hanno fissato l'alimentatore delle luci led sui travi del tetto (ha il tetto a vista): è una soluzione che non mi piace per niente, io infatti a casa ho scelto delle plafoniere che hanno l'alimentatore dentro la plafoniera stessa, e non a soffitto sui travi.

Purtroppo invece ho l'alimentatore dei led sopra ai pensili, voluti da mia moglie, appoggiato ai pensili stessi ...

Inserita:

Dalle apparecchiature elettriche mal funzionanti.. Dalla lavatrice messa sotto a un pensile di legno pieno di asciugamani, da una ciabatta sovraccaricata posata su un tappeto.. Etc etc 

 condivido quello che ha detto elettrofonico. credo che la maggior parte degli incendi. dipenda da corto circuito da apparecchiature elettriche mal  funzionanti . e da sovraccarichi  da ciabatte e prese sotto dimensionate rispetto ai carichi

Carlo Albinoni
Inserita:

non è che invece si mollano con il tempo? Per esempio ho visto una volta i fili ai quali avevano applicato dei puntalini collegati su un magnetotermico di casa, che si sfilavano molto facilmente perchè i puntalini avevano ceduto.

L'elettricista aveva detto che è meglio fissare i cavi direttamente, perchè i fili di rame stringono meglio e non c'è quel problema che fano invece i puntalini.

Difficile che si mollino con il tempo a meno che non siano su treni.

Circa i puntalini, va detto che gli interruttori modulari normalmente sono omologati e provati con cavi, rigidi e flessibili, come da norma, senza alcun puntalino.

Quindi sarebbe bene verifcare con il costruttore dell'interruttore se è possibile usare i puntalini.

Inserita:

Personalmente trovo che negli impianti nuovi che dovrebbero essere a norma ci sono delle vere porcherie, spesso si usano morsetti non adatti o troppo piccoli, le protezioni sono messe a caso, linee da 1,5 protette da un termico da 16 o linee da 2,5 protette con un 25 0 32 ampere, per non parlare dei centralini pieni come uova, senza un minimo di calcolo per la dissipazione termica. Mi fermo altrimenti la lista diventa troppo lunga.

La fortuna è che nelle casa italiane si fa grande uso di cemento e mattoni che sono notoriamente ignifughi, in altri paesi non rompono i muri appena fatti per far passare gli impianti ma si realizzano dei passaggi ad hoc, controsoffitti, tunnel, contropareti eccetera. Certo spesso questi passaggi sono di materiale infiammabile e da noi avremmo un incendio al giorno.

Molto belli ed efficaci i dispositivi afdd citati sopra.

Inserita:

Certo spesso questi passaggi sono di materiale infiammabile e da noi avremmo un incendio al giorno.

Anche questi non sono a norma.

Si possono fare benissimo pareti, rivestimenti e controsoffitti di materiale ignifugo o non propagante.

Maurizio Colombi
Inserita:

Quindi sarebbe bene verifcare con il costruttore dell'interruttore se è possibile usare i puntalini.

Al giorno d'oggi sembra che chi non usa puntalini sia un delinquente!

Ho messo mano ad un lavoro fatto qualche anno fa da un collega, dove c'erano puntalini anche sulle prese; la presa della lavatrice è stata cambiata perchè aveva ceduto!

Nel frattempo il collega ha smesso....... non di usare i puntalini, ma di lavorare!

Inserita:

 

Cioè intendi due prese in cascata?

Intendo gli adattatori a due tre uscite che poi magari diventano sei inserendone uno nell'altro magari anche di pessima costruzione cinese ,anzi a tal proposito vorrei ricordare che si stanno avvicinando le feste natalizie ,e più di uno purtroppo ha avuto brutte sorprese con alberi di natale addobbati con luminarie di dubbia qualità e provenienza,la regola numero uno è di usare marchiati IMQ e di attenersi scrupolosamente alle indicazioni d'uso e di non fare come alcuni che escono e lasciano l'albero acceso in un angolo vicino ad un bel tendaggio.    

Inserita: (modificato)

Io in soffitta ho rispettivamente: alimentatore antenna, piccolo centralino telefonico, router, switch, alimentatore 12V per campanello, nvr, mi pare basta :smile:

Nei pressi ho una presa con 3 slot, dove ho messo 3 biprese. Le apparecchiature di cui sopra le ho collegate a due ciabatte, 3 componenti per ciabatta.

Quale sarebbe secondo voi una soluzione migliore ... potrei avere due frutti da 8 posti, ma poi non potrei collegarle tutte comunque perchè alcuni alimentatori occupano spazio, ne dovrei mettere 3.

Questo per dire che le ciabatte, come eventualmente le ex prese da 10A anche se protette da MT da 16A, se messe in punti in cui è praticamente impossibile collegare saldatrici o stufe (come per esempio nei pressi dei comodini), non vedo che siano poi questo orrore o pericolo.

 

Invece prevedo per il futuro, se prenderà piede l'auto elettrica (ma credo proprio di no), un aumento di incendi nei garage, se non obbligano, in fase di vendita del veicolo, alla presentazione di una specie di conformità o idoneità di almeno 1 presa.

 

Per "morsetti che mollano con il tempo" intendevo in caso di uso di puntalini, i quali possono cedere; poi sono daccordo con voi, sembra che se un elettricista non li usa almeno nel quadro, vuole dire che è un elettricista "che vale poco", sentito con le mie orecchie.

 

Circa le prese, o biprese, io non sono daccordo con voi.

Se vado a comprare una presa da 16A, o bipresa da 16A, di una qualsiasi marca e di una qualsiasi serie, nella confezione non c'è scritto DA NESSUNA PARTE che quella presa tiene 16A per un certo tempo, quindi per me quella presa tiene 16A per un tempo indefinito, punto.

E' come se un pneumatico omologato per una certa velocità od un certo carico, può solo mantenerli per pochi km. Certo, è difficile che uno per strada giri a 200km/h fissi, ma è anche vero che uno può anche andare in pista.

Se poi mi prende fuoco anche solo il frutto perchè ci ho attaccato una resistenza che consuma 15A, voglio proprio vedere in tribunale chi la spunta (ovviamente sarebbe una causa costosa contro una qualche multinazionale).

 

Circa gli incendi da corto delle apparecchiature, se è un corto dovrebbe intervenire il magnetotermico, o se disperde il differenziale, quindi credo che non sia pericolo in quel caso, ma il pericolo è dovuto come dite, dagli arredi che ci stanno attorno, o da quei assorbimenti anomali che fanno scaldare l'apparecchiatura e che non vengono "visti" dagli apparati di protezione.

Il problema secondo me sono anche le cucine, ormai sono tutte "chiuse", e per vedere lo stato della presa dietro al forno, o frigo, o lavastoviglie si deve perdere almeno mezza giornata di lavoro, e quindi quello che manca, forse, sono le ispezioni periodiche.

Infine penso che una presa prima di causare danni, inizi ad emettere cattivo odore ... magari questa potrebbe essere una idea ... come il gas, quando si scalda oltre una certa temperatura, potrebbe emettere un odore acre

Modificato: da Antonionni
Maurizio Colombi
Inserita:

Infine penso che una presa prima di causare danni, inizi ad emettere cattivo odore ... magari questa potrebbe essere una idea ...

L'idea è già venuta ad altri, c'è il tipico odore da surriscaldamento che contraddistingue quasi tutti i prodotti...... ci vuole solo un po' di pratica e molto naso! 

Inserita:

Quale sarebbe secondo voi una soluzione migliore

 

Parliamo di roba che assorbe talmente poco che è inutile mettere una bipresa per ogni singolo componente, quando non arriveremo a 1A di assorbimento totale.

 

Una comune ciabatta, magari di marca e non comprata dal cestone del tutto a 1€, va più che bene.

 

alla presentazione di una specie di conformità o idoneità di almeno 1 presa.

 

Le cartacce lasciano il tempo che trovano... e lasciano la scusa a qualche "professionista" del settore per mettere una firma a membro di segugio e intascarsi un verdone senza neanche fare un sopralluogo.

 

Anche perché, chi ti garantisce poi che l'utente usi quella presa certificata e omologata e bli bli bla bla e non la vecchia presa bticino anni '60 che c'è di fianco, collegata con dei fili sottili come capelli, perché almeno lì il cavo ci arriva e si risparmia la spesa di 5€ per una prolunga? ;)

 

Circa gli incendi da corto delle apparecchiature, se è un corto dovrebbe intervenire il magnetotermico

 

E qui hai ragione, difatti gli "incendi da corto" sono un'invenzione dei giornalisti, molto semplicemente non esistono e non possono esistere.

 

Quel che innesca l'incendio non è "il corto" ma un cattivo contatto, una connessione labile, che scalda, scaldandosi si allenta, allentandosi scalda ancora di più... fino a sfiammare ed innescare l'arco.

 

Un arco elettrico il magnetotermico non lo può "vedere", per lui non è né sovraccarico né corto... ergo è tutto normale e rimane bellamente agganciato. :)

 

I dispositivi che possono prevenire questo genere di guasti li ha citati Carlo, e sono quelli appunto a rilevazione d'arco.

Inserita:

ma neanche il differenziale se ne accorge!?

Carlo Albinoni
Inserita:

Invece prevedo per il futuro, se prenderà piede l'auto elettrica (ma credo proprio di no), un aumento di incendi nei garage, se non obbligano, in fase di vendita del veicolo, alla presentazione di una specie di conformità o idoneità di almeno 1 presa.

Be', più o meno, da un po' di anni a questa parte in Europa (Italia esclusa) le vendite di auto elettrica subiscono un incremento dell'80-90% ogni anno. Poi si prevede una certa impennata nel 2016 per via della nuova Leaf a 30kWh di batteria (250 km "teorici" e almeno 150 garantiti). Ma il vero boom ci sarà dal 2020.

 

A parte ciò, esiste una norma di prodotto per i sistemi di ricarica (CEI EN 61851), una per le prese per la ricarica (CEI EN 62196) e, soprattutto, da un po' nella nostra norma impianti CEI 64-8 (quella che gli elettricisti conoscono benissimo!) esiste la sezione 722 dedicata agli impianti per la ricarica dei veicoli elettrici. Basterebbe usarle.

Carlo Albinoni
Inserita:

ma neanche il differenziale se ne accorge!?

I guasti deboli possono essere tra fase e neutro, oppure in serie al carico.  In questo caso non essendoci una dispersione a terra il differenziale non se ne accorge.

Inserita:

Ritorno IT con l'ultima domanda ... per l'auto elettrica continuerei volentieri su un 3d dedicato, perchè avrei alcune osservazioni ...

 

Dovendo collegare in uscita da un magnetotermico-differenziale da quadro 3 fili da 2,5 ed uno da 1,5mmq, qual'è la soluzione migliore? Collegarli direttamente ai morsetti, o uscire con un filo di sezione 4mmq (o 6??) e mettere un morsetto dedicato (o quelli che hanno già il ponte)?

Inserita:

Colgo l'occasione per segnalare che sono in arrivo gli AFDD, i nuovi dispsitivi di protezione che dovrebbero individuare una certa parte di guasti deboli in grado di innescare incendi.

Mi pare sia da un po' di tempo che sono in arrivo...in Italia 

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