AndreaCapiluppi Inserito: 31 maggio 2008 Segnala Inserito: 31 maggio 2008 Ciao a tutti!Chiedo opinioni riguardo ad una applicazione che vede due motori asincroni, con due trasmissioni a cinghia, che fanno ruotare uno stesso albero, o meglio, due semialberi coassiali collegati tramite un giunto.Per motivi che riguardano proprio la presenza di questo giunto e che confido siano già stati valutati dai "miei" meccanici, si è deciso di utilizzare due motori invece che uno di taglia doppia.Alimentare due asincroni che azionano uno stesso albero può avere controindicazioni dal punto di vista elettrico?Vorrei pilotarli semplicemente con un unico contattore ma ci può essere qualche motivo, che non immagino, per cui sia necessario utilizzare due contattori oppure gli inverter?"A pelle" direi che i due motori, in questo caso, possono essere considerati come uno singolo, ma se avete osservazioni... Sono ben accette!...Grazie!Andrea.
Livio Orsini Inserita: 31 maggio 2008 Segnala Inserita: 31 maggio 2008 Alimentare due asincroni che azionano uno stesso albero può avere controindicazioni dal punto di vista elettrico?Quasi certamente uno fa il "lazzarone" e l'altro lavora troppo.Nei casi classici di due motori in continua configurati in "helper" (aiutante) si ripartiscono le correnti in modo che entrambi i motori eroghino una coppia in rapporto prefissato (50%-50%, 60%-40&, etc). Nel caso di motori asincroni si può ottenere la medesima topologia con l'uso di inverter a controllo diretto di coppia.Metterli brutalmente in parallelo meccanico non la vedo come una buona soluzione.
Stefano Sormanni Inserita: 31 maggio 2008 Segnala Inserita: 31 maggio 2008 se devi utilizzare uno schema come quello che hai illustrato, devi comunque avere la possibilità di variare (di pochi giri) il variatore che va all'albero. controllando poi la corrente assorbita (meglio ancora la potenza), puoi cercare di dividere al 50% la potenza erogata dai motori.
notte Inserita: 31 maggio 2008 Segnala Inserita: 31 maggio 2008 concordo pienamente con Liviopuoi far funzionare i due motori in maniera ottimale solo con due inverteril tipo di regolazione si chiama "ripartizione di carico"gli inverter devono scambiarsi dati di velocità e correnteun motore sarà il master e l'altro motore sarà lo slavecon avviatore diretto non può funzionarenon c'è puleggia, riduttore, variatore che tengaciao
batta Inserita: 31 maggio 2008 Segnala Inserita: 31 maggio 2008 Non sono convinto.A livello teorico hanno ragione Livio e notte, ma la pratica insegna che, se i motori sono uguali, le differenze di carico sono limitate.
notte Inserita: 31 maggio 2008 Segnala Inserita: 31 maggio 2008 ciao battaMah. Che dire.da un certo punto di vista hai ragione anche tu, quando rispondo di getto tendo sempre a estremizzare.comunque sarebbe interessante anche sapere di che motori si tratta.se son due motori piccoli, tipo da 0,75kw, e uno si carica più dell'altro senza comunque andare fuori targa può anche andare, i semialberi tramite il giunto faranno da equalizzatore.con due motori da 200kw io non ci proverei.
Livio Orsini Inserita: 1 giugno 2008 Segnala Inserita: 1 giugno 2008 (modificato) Se si prendono due motori asincroni (ma questo vale per qualsiasi tipo di motore) del mmedesimo tipo, costruiti dal medesimo costruttore nel medesimo giorno, anzi costruiti uno di seguito all'altro, si mettono sul banco prova e si applica il medesimo carico, si rileveranno parametri che differiranno, di poco, ma saranno comunque differenti.Se si è ipotizzato l'uso di due motori in luogo di uno, si presume che non siano motori frazionari, ma la cui potenza sia di qualche kW (perchè molti pongono quesiti senza dare tutti i dati? ), quindi l'accopiamento brutale, torno a ripetere, non mi sembra una buona soluzione.La scelta di due motori in luogo di uno di potenza doppia è tipica di quelle applicazioni, come le taglierine volanti, dove si cerca di minimizzare il momento d'inerzia del motore. Però il comando dei motori avviene tramite regolatori che si prendono carico del parallelo. Modificato: 1 giugno 2008 da Livio Orsini
Stefano Sormanni Inserita: 1 giugno 2008 Segnala Inserita: 1 giugno 2008 queste applicazioni sono tipiche sulle traslazioni tipo carroponti....
TRC Inserita: 1 giugno 2008 Segnala Inserita: 1 giugno 2008 Io faccio la media di quello che avete detto, metto un inverter e due motori e funziona tutto, come non lo so, forse sono i giunti elastici che ci sono che compensano il tutto. Ciao
rguaresc Inserita: 1 giugno 2008 Segnala Inserita: 1 giugno 2008 Avere un inverter per due motori e' come avere la rete, non puoi correggere un motore rispetto all'altro.Se la trasmissione motore-albero e' di tipo sincrono come cinghia dentata, catena, riduttore a ingranaggi puo' funzionare bene da rete, la condizione per una corretta ripartizione dei carichi e' che i motori abbiano lo stesso scorrimento a pieno carico oltre agli stessi poli.
Livio Orsini Inserita: 2 giugno 2008 Segnala Inserita: 2 giugno 2008 ..la condizione per una corretta ripartizione dei carichi e' che i motori abbiano lo stesso scorrimento a pieno carico...Ecco, questo è il punto nodale. Io direi che devono avere il medesimo scorrimento in qualunque condizione di carico. Se ci si accontenta che abbiano quasi lo stesso scorrimento li si può parallelare brutalmente direttamente da rete o da inverter.
JumpMan Inserita: 2 giugno 2008 Segnala Inserita: 2 giugno 2008 Io faccio la media di quello che avete detto, metto un inverter e due motori e funziona tutto, come non lo so, forse sono i giunti elastici che ci sono che compensano il tutto. CiaoAnche nella mia ditta si fa un appliazione in cui c'è un unico albero con 2 pulegge alle estremità e 2 motori con cinghie, un unico inverter (in V/F), 0 problemi.
batta Inserita: 2 giugno 2008 Segnala Inserita: 2 giugno 2008 Le applicazioni sulle quali ho avuto occasione di lavorare in maniera diretta prevedevano sempre un controllo della ripartizione dei carichi tra i due motori.Un classico (per quanto riguarda la mia esperienza) si trova nelle rotative (stampa), dove spesso si trovano più motori a lavorare sullo stesso albero.In questo tipo di applicazioni, per non andare fuori registro con la stampa, non ci si possono assolutamente permettere oscillazioni dovute ai giochi meccanici.L'albero deve sempre rimanere in torsione nello stesso verso. Questo è solo uno dei tanti casi in cui si rende necessario un controllo di coppia, con ripartizioni tipo 40/60%.Ho avuto però occasione di vedere impianti (un classico sono i carriponte, già citati da Stefano Sormanni), dove i due motori agenti sullo stesso albero non avevano nessun controllo particolare. Se i motori sono uguali, la ripartizione dei carichi si scosta di poco dal 50/50%.E mi pare ragionevole pensare che sia così. Se è vero, come dice Livio, che non esistono due motori assolutamente identici, è anche vero che due motori costruiti insieme avranno differenze così lievi che comporteranno solo un lieve scostamento dal bilanciamento 50/50%.
Livio Orsini Inserita: 3 giugno 2008 Segnala Inserita: 3 giugno 2008 Flavio il punto nodale, come hai messo in evidenza tu, è l'applicazione, cosa che l'autore della discussione si è guardato bene dallo specificare. Se è un'applicazione "rozza" come un carro ponte anch'io non ci vedo problemi particolari. Se è un'applicazione fine come una rotativa o una taglierina volante si possono prevedere guai anche seri.Però alla fine sembra che chi ha aperto la discussione sia il meno interessato ha posto il problema ed è sparito. Mahha
AndreaCapiluppi Inserita: 19 giugno 2008 Autore Segnala Inserita: 19 giugno 2008 Ciao a tutti. Mi scuso per la "misteriosa" e prolungata latitanza, ma a volte le urgenze del quotidiano portano via il tempo a queste interessanti discussioni, e ne approfitto per ringraziarvi dell'attenzione. Provo a riprendere l'argomento aggiungendo quei dettagli che avete giustamente sollecitato, anche se mi rendo conto che ormai la discussione potrebbe non essere più così "calda". La mia applicazione direi che si possa considerare "rozza", in quanto è costituita da due motori asincroni da 1,5 kW, che muovono un albero a camme il quale deve mettere in oscillazione delle barre portautensile (l'utensile è un filo di taglio). Il carico applicato è costante e non c'è nessuna necessità di controllare con precisione la velocità di rotazione: in precedenza, prima della necessità di inserire la seconda motorizzazione, l'albero era mosso da un solo motore azionato direttamente dalla rete, tramite contattore.La mia idea è che considerando un margine di corrente tale per cui, anche se lo scorrimento dei due motori è leggermente diverso a causa di differenze costruttive (e le coppie, quindi le correnti, lo sono di conseguenza), anche se c'è un leggero squilibrio negli assorbimenti, questo rimane comunque contenuto per entrambi, nei limiti di targa dei entrambi i motori.Certamente una soluzione con inverter potrebbe essere più elegante, ma visto il tipo di applicazione, a meno che non segnaliate evidenti contrindicazioni, punterei ad utilizzare un alimentazione da rete con unico contattore e due interruttori automatici; alimentando il teleruttore passando per la serie dei contatti ausiliari dei due salvamotori, eviterei che l'eventuale intervento di una protezione possa provocare un sovraccarico sull'altro motore, che si troverebbe per qualche momento a trascinare un carico molto maggiore di prima...Andrea.
gianff Inserita: 20 giugno 2008 Segnala Inserita: 20 giugno 2008 (modificato) la mia esperienzasui carroponti citati direi che non sono collegati i due motori dall'albero percio si presume che il carico stesso li bilanci( e per questo che a volte fanno brutti rumori di scoriimento proprio a causa dei motori che non vanno pari e mi sono sempre chiesto se uno non va che succede ? )una soluzione molto valida e' mettere sull'albero al posto del giuntouna ruota liberain pratica e' una specie di cuscinetto che traina in un solo sensoin tal modo il motore piu veloce traina al momento dello sforzo calando di giri va in aiuto l'altro motoredi solito si usa anche per fare motore lento e motore veloceunico difetto funziona solo in un senso Modificato: 20 giugno 2008 da gianff
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