kiko03 Inserito: 4 giugno 2008 Segnala Inserito: 4 giugno 2008 Salve a tutti,Ho una grande dubbio sulla corretta messa in servizio di convertitori AC/DC. Il mio metodo per effettuare una taratura è il seguente:- impostazione delle tensioni nominali di armatura/eccitazione- impostazione delle correnti nominali di armatura/eccitazione- impostazione della velocità massima del motore- esecuzione dell'autotuning regolatore di corrente e velocitàParlando con un tecnico della siei lui mi ha fatto notare che oltre a questi parametri è importantissimo effetture una ottimizzazione manuale del regolatore di corrente e velocità (P e I) controllando con un oscilloscopio la corretta forma d'onda di uscita della corrente del convertitore.Secondo voi è corretto. Come deve essere la forma d'onda ideale.Grazie a tutti. Gabriele
Livio Orsini Inserita: 5 giugno 2008 Segnala Inserita: 5 giugno 2008 Dipende da quello chevuoi ottenere come prestazioni. Se sono sufficienti le prestazioni stnadard in genere l'autotaratura è più che sufficiente.Qunado si dev spingere l'azioanmeto ai limiti delle prestazioni allora è indispensabile affinare manualmente la taratura.Si procede sempre dall'interno verso l'esterno: prima l'anello di corrente di armatura, poi quello di velocità. Se si lavora anche ad eccitazione variabile si affineranno prima l'anello di corrente di campo e poi quello di tensione. In genere, però, quando si lavora ad eccitazione variabile, le rpestazioni dinameiche richieste non possono essere molto elevate, quindi il più delle volte l'autotaratura è sufficiente.Con frequanza di rete pari a 50Hz, un convertitore trifase ha un limite naturale, per l'anello di corrente, pari 6,6 ms. Al di sotto di questo tempo la corrente di armatura non può essere variata.Si considera un'otttimizzazione riuscita se l'anello di corrente risponde al gradino in 2 periodi: <13ms. L'anello di velocità, essendo esterno, dovrà avere una risposta più lenta di circa 5 volte, anche se la teoria "tranquilla" ritiene il limite attorno ad un ordine (10 volte); risponderà quindi in circa 60ms. Il controllo lo si effettua applicando un gradino di riferimento pari a circa il 10% ed osservandone l'andata a regime. Con i sistemi analogici era semplice: bastava osservare all'oscilloscopio la tensione di tachimetrica. Con i convertitori digitali l'uscita analogica, corrispondente alla velocità, è "pasticciata" da Hw e Sw, quindi è meno veritiera. La risposta ideale, quella che rappresenta il milior comporomesso tra velocità di risposta e stabilità, presenta un fattore di smorzamento "xsi" pari a 0,707. Visivamente osservi un'andata a regime con alcune sovra e sotto elongazioni che si smorzano rapidamente, diciamo 2, 3 oscillazioni. Se le oscilalzioni sono in numeor maggiore c'è pericolo di instabilità(xsi < 0,707), se in numero minore è ancora lento (xsi > 0,707).Se sono richieste prestazioni notevli in rapidità di risposta bisogna curare particolarmente l'adattamento dell'anticipo di reazione. E' un filtro derivativo che lavora sulla reazione di velocità. Questa è solo una rapida sintesi di una pratica che si acquisisce con il tempo ed i......moccoli. Conoscere e saper usare bene i criteri teorici di ottimizzazione dei regolatori aiuta a capire cosa si deve fare, ma l'esperienza è fondamentale.
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