EtaPhi Inserita: 5 gennaio 2016 Segnala Inserita: 5 gennaio 2016 ovvero quello che spesso accade quando si pensa ai soli muri e agli infissi...avrai sempre un impianto non efficiente... una casa soggetta nel futuro a consumi oltre la media delle case classiche...una casa che in futuro verrà declassata... e come ciliegina sulla torta... dato che ti sei ben isolato dall'esterno... (come se questo se non ben regolato e monitorato fosse un vantaggio) un immobile soggetto all'SBS....Hai scritto correttamente: è quello che spesso accade, ma non nel mio caso.Il rischio del SBS (Sick Building Syndrome) è scongiurato dal sistema di ventilazione meccanica controllata che, nel mio caso, ha persino un filtro elettrostatico anti-polvere.Come ho scritto precedentemente, potevo investire o nella VMC o nella domotica.Quest'ultima è risultata non indispensabile per raggiungere l'obiettivo della APE in Classe A.Non ho però precluso una successiva "domotizzazione" della casa. Per esempio, la VMC ha un'interfaccia Modbus che semplifica l'integrazione. Ho anche predisposto corrugati per integrare le centraline dei vari sistemi.Mi sono riferito a HPLC perché concordo con le tue affermazioni, specialmente con l'osservazione che il 90% dei prodotti disponibili (KNX in primis) non è adatto per motivi architetturali (funzionamento in base ad eventi). Solo le soluzioni tipo PLC (tra le quali HPLC offre più funzionalità specifiche) possono soddisfare le mie esigenze.Per ora mi limito a una soluzione in classe C EN15232 perché è garantita dai vari impianti tecnologici che però ho scelto in modo da raggiungere in futuro le classi superiori.Per rientrare nell'argomento della discussione, cioè un sistema di termoregolazione economica multi-zona, vorrei accennare ad alcuni aspetti che spesso sono trascurati.L'impianto di riscaldamento della mia casa utilizza una PdC e un pavimento radiante come elemento di scambio termico.Il pavimento radiante ha un'elevata inerzia termica. Ciò significa che l'effetto dell'accensione della PdC si ha dopo parecchi minuti.La PdC è dimensionata per coprire il fabbisogno nel caso peggiore (temperatura esterna pari a -5) con una piccola riserva di potenza per i transitori.Poiché il fabbisogno energetico di una casa in classe A è limitato (circa 4 kW di potenza termica nel mio caso peggiore), la PdC opera quasi sempre in regime di modulazione della potenza. La mia PdC (una Mitsubishi) non può ridurre la potenza termica erogata a meno di 2 kW, quindi opera anche in regime on/off quando la temperatura esterna non è molto bassa.Nel mio caso una regolazione standard della temperatura (es. PID) non è ottimale perché:il pavimento radiante ha un'elevata inerziala PdC ha una potenza termica limitatala PdC ha un limitato intervallo di modulazione della potenzaTutto ciò esalta le non-linearità del sistema che rendono inefficace un regolatore lineare della temperatura come un PID.Un controllore fuzzy (guarda caso è quello utilizzato dalla centralina Mitsubishi) offre maggiori prestazioni.Per questo motivo, se mi presentassero una soluzione multizona con PID, sarebbe solo tempo sprecato.Un controllo del confort che agisce contemporaneamente su temperatura e umidità sarebbe ideale, ma si scontra con il fatto che non è presente una batteria di trattamento dell'umidità per il suo costo che non è giustificabile per una abitazione di circa 70 mq.Forse in futuro valuterò se aggiungere tale batteria (indispensabile per il raffrescamento a pavimento), ma il confronto con le altre alternative avverrà sulla velocità del ritorno dell'investimento. Quindi se l'alternativa sarà una piscina idromassaggio, è facile prevedere la mia decisione ...
del_user_56966 Inserita: 5 gennaio 2016 Segnala Inserita: 5 gennaio 2016 (modificato) Hai scritto correttamente: è quello che spesso accade, ma non nel mio caso.non stavo parlando di casi specifici... i tecnici non fanno testo nel generico...penso che ognuno dei tecnici di questo forum nel privato disponga di metodi per risparmiare almeno su quello che è il proprio settore o hobby...vedi i vari post sulle lavatrici con ingresso H2O preriscaldata ecc..stavo parlando in generale... su quello che invece si verifica in troppi casi nel quotidiano...per fortuna non in tutti i casi e sempre meno visto che una volta che certe modalità vengono valutate e giudicate positive ci si corregge di conseguenza..Nel mio caso una regolazione standard della temperatura (es. PID) non è ottimaleIn realtà il tema non è mettere una regolazione standard PID su un radiante...quello che ha senso potrebbe essere la valutazione di una regolazione con caratteristiche similari come inerziadato che anche il clima ha un inerzia notevole le due cose vanno di pari passo...certo è che nessuno neppure il più bravo dei tecnici è in grado di certificare qualcosa se non tramite opportuni strumenti di misura e monitoraggio...cosi come solitamente avviene nei processi industriali.. e adesso anche nelle soluzioni dedicate a questi sistemi più avanzati...il monitoraggio del comportamento della regolazione nel tempo e una buona analisi successiva dei dati raccolti...permette come previsto appunto dalla norma l'ottimizzazione o la correzione del processo...e può capitare che una ottimizzazione o una correzione comporti dei risparmi non trascurabili...inoltre questo tipo di pratica che dovrebbe essere prevista nelle soluzioni che si vogliono dichiarare tra le più efficienti...è un ulteriore strumento di verifica che serve sia per dimostrare la corrispondenza del progetto con i reali valori di esercizio..sia al progettista per correggere una eventuale pratica scorretta come l'abbondare nelle caratteristiche dei generatori termici, nella portata delle UTA ecc.....ps: poi nel tuo caso specifico esistono altre strategie verificabili ai fini del risparmio energetico e del benessere abitativo..e dato che di questo fattore se ne gode buona parte dell'anno... potrebbero anche interessarti più della piscina...ma in realtà dato il delta di costo si potrebbero fare tranquillamente entrambi... Modificato: 5 gennaio 2016 da Aleandro2008
pajehali Inserita: 7 gennaio 2016 Autore Segnala Inserita: 7 gennaio 2016 Che differenze ci sono tra la logica fuzzy e quella PID?Io ho lo stesso problema di ethaphi perché la potenza termica minima della caldaia é di 3.5 kW....Intendo avvicinarmi ad un sistema più evoluto anche per la funzione datalogger e regolare al meglio l'impianto una volta a regime.Nel mio caso la regolazione climatica della temperatura di mandata é demandata alla caldaia stessa perché avendo tre collettori (uno per piano) mi sarei svenato.A conti fatti quindi, voi che sistema di regolazione mi consigliate?
Livio Orsini Inserita: 7 gennaio 2016 Segnala Inserita: 7 gennaio 2016 Che differenze ci sono tra la logica fuzzy e quella PID?Detto brevemente e molto semplicementeLa logica "fuzzy" (sfumata) è una logica che non considera le variabili in termini di "vero" e "falso" in assoluto, ma contestualizzate nell'ambiente.Cerco di chiarire con un esempio. Se si sta valutando se il concetto di alto è vero, riferito ad una persona di 175 cm di altezza, questo dato è vero se la persona appartiene all'insieme dei pigmei, mentre è faso se la persona appartiene all'insiemde di watussi.La logica "fuzzy" non ha mai sfondato completamente. Ci son stati momenti, come a metà degli anni '90, che sembrava essere la panacea universale. Poi il suo impiego ha dato i risultati migliori nel campo del riconoscimento immagini, proprio per la sua peculiarità di contestualizzar le variabili. Ha dato anche qualche buon risultato nei controlli di temperatura.Uno degli ostacoli maggiori alla sua diffusione è la mancanza, sul mercato, di processori specificamente studiati per questa logica. Io ne ho qualcuno dimenticato in un cassetto, assieme al loro emulatore per PC. Questi sono oramai fuori produzione. Alcune case hanno scritto software per far realizzare ai loro DSP anche funzioni in logica Fuzzy. Se per PID si intende il regolatore Proporzionale, Integrale, Derivativo non è una logica, ma un dispositivo regolatore.In realtà il tema non è mettere una regolazione standard PID su un radiante...Su un sistema lento come il controllo della temperatura ambiente praticamente qualsiasi regolatore, se ben ottimizzato, può dare ottimi risultati.Però un regolatore, per quanto ben ottimizzato, può solo mantenere la variabile controllata il più vicino possibile al valore di consegna.Chiaramente se il regolatore è in grado di prevenire le oscillazioni della variabile alle mutate condizioni di esercizio, la regolazione risulterà più regolare.
pajehali Inserita: 7 gennaio 2016 Autore Segnala Inserita: 7 gennaio 2016 Livio quoto l'ultima parte del tuo intervento (da mobile non riesco) e aggiungo:É proprio per questo che intendevo usare una regolazione PID, cioè per evitare continui pendolamenti dell'impianto.Sopra però si dice che a tal proposito é migliore una regolazione di tipo fuzzy, per altro credo sia la stessa implementata dalla maggior parte dei termostati honeywell anche di fascia bassa.Ti chiedo pertanto un consiglio sulla scelta del tipo di regolazione e quindi un aiuto sulla scelta del dispositivo più idoneo.
del_user_56966 Inserita: 7 gennaio 2016 Segnala Inserita: 7 gennaio 2016 A conti fatti quindi, voi che sistema di regolazione mi consigliate?Intendi le regolazioni delle zone radianti...?
EtaPhi Inserita: 7 gennaio 2016 Segnala Inserita: 7 gennaio 2016 Su un sistema lento come il controllo della temperatura ambiente praticamente qualsiasi regolatore, se ben ottimizzato, può dare ottimi risultati.Livio, permettimi di dissentire.Un controllore PID dà ottimi risultati se il processo è lineare.L'impianto di riscaldamento di una casa in classe A è non lineare perché il generatore di calore entra spesso in saturazione, se è correttamente dimensionato.Anche quando il regolatore ha raggiunto la temperatura interna di riferimento (e quindi il generatore di calore non è in saturazione), la temperatura esterna, da cui dipende la potenza termica dispersa, può infatti variare più velocemente di quanto il generatore può fornire calore (o ridurre il calore fornito) all'ambiente interno creando un nuovo transitorio.La velocità di raffreddamento è anche spesso diversa da quella di riscaldamento...Per questi motivi il processo da controllare è non-lineare e quindi un controllore lineare, come un PID, che non è nemmeno ottimizzato perché si basa sulla cancellazione di poli e zeri della funzione di trasferimento, non può dare che risultati scadenti, specie nei transitori.I controllori fuzzy sono non lineari e non risentono della saturazione degli attuatori.Non sono ottimali come i controllori bang-bang, ma si avvicinano al loro funzionamento.Ho personalmente realizzato un controllore di temperatura per trasformare un comune forno elettrico in un forno per la saldatura reflow.Dopo aver progettato e realizzato l'hardware, ho realizzato il firmware del micro-controllore che gestisce il profilo di temperatura.Nella prima versione, ho adattato il codice del controllore PID di Arduino al STM8L della scheda STM8L Discovery che ho usato.Nella seconda versione, ho scritto un controllore fuzzy prendendo spunto da un articolo trovato in rete.A parità di hardware e di risorse di calcolo, il controllore fuzzy vince a mani basse sul PID: migliore comportamento nei transitori e minore errore di regolazione.Se ritrovo quell'articolo e i risultati dei test comparativi, sarò ben lieto di condividerli con i lettori del forum.
del_user_56966 Inserita: 7 gennaio 2016 Segnala Inserita: 7 gennaio 2016 Per questi motivi il processo da controllare è non-lineare e quindi un controllore lineare, come un PID, che non è nemmeno ottimizzato perché si basa sulla cancellazione di poli e zeri della funzione di trasferimento, non può dare che risultati scadenti, specie nei transitori.Scusa... ma continuo a pensare che faresti meglio a pensare di più a mettere...delle regolazioni serie che pensare alla piscina...
EtaPhi Inserita: 8 gennaio 2016 Segnala Inserita: 8 gennaio 2016 Scusa... ma continuo a pensare che faresti meglio a pensare di più a mettere...delle regolazioni serie che pensare alla piscina...Posso pensare alla piscina perché la centralina Mitsubishi della PdC usa un controllore fuzzy Se ritrovo quell'articolo e i risultati dei test comparativi, sarò ben lieto di condividerli con i lettori del forum. Ho trovato l'articolo PID vs Fuzzy Control.pdf e un'immagine del transitorio del forno reflow del mio controllore fuzzy Fuzzy.JPG.zip. Non ho trovato l'analoga immagine del controllore PID. Forse riuscirò a trovarla in qualche vecchio backup. PID vs Fuzzy Control.pdf Fuzzy.JPG.zip
Livio Orsini Inserita: 8 gennaio 2016 Segnala Inserita: 8 gennaio 2016 Un controllore PID dà ottimi risultati se il processo è lineare. Assolutamente no!Per mia (lunga) esperienza diretta si possono ottenere ottimi risultati con processi anche non lineari ed anche 1000 volte più veloci di qaunto lo sia un controllo di temperatura ambiente.Certo che bisogna saper progettare bene il regolatore e saperlo ottimizzare altrettanto bene.Tutti i processi possono saturare, sta al "regoliere" far si che questo non avvenga o cumunque minimizzarne gli effetti.Pposso anche essere d'accordo che si possa studiare un regolatore migliere di un PID per effettuare la termoregoalzione. Io, ad esempio, preferirei in linea teorica un regolatore modellizzato.A parità di hardware e di risorse di calcolo, il controllore fuzzy vince a mani basse sul PID: migliore comportamento nei transitori e minore errore di regolazione.Se ritrovo quell'articolo e i risultati dei test comparativi, sarò ben lieto di condividerli con i lettori del forum. Bisogna vedere come è stato realizzato ed ottimizzato il PID, come è stato realizzato ed ottimizzato il fuzzy.Per fare una comparazione seria bisogna comparare 2 oggetti della bedesima classe.Perdonanami, ma già lo Hw che hai impiegato mi lascia molti dubbi.Se magari vuoi descrivere meglio e nel dettaglio i 2 regolatora l'analisi mi interesserebbe. Se vuoi puoi anche madala alla mia mail di PLCforum (livio.orsini@plcforum.it).
del_user_56966 Inserita: 8 gennaio 2016 Segnala Inserita: 8 gennaio 2016 Certo che bisogna saper progettare bene il regolatore e saperlo ottimizzare altrettanto bene.Tutti i processi possono saturare, sta al "regoliere" far si che questo non avvenga o cumunque minimizzarne gli effetti.questo penso sia il succo centrale della questione...puoi avere il miglior regolatore del mondo ma se non viene configurato correttamente non si ottengono i risultati desiderati tanto meno i migliori che questo potrebbe fornire...parlare di una regolazione basandosi solo sul tipo di regolatore è un argomento non esaustivo....
del_user_56966 Inserita: 8 gennaio 2016 Segnala Inserita: 8 gennaio 2016 Questa è una "rozza" regolazione a tre punti...se vedi la modifica funzionale al calcolo PID evita che si crei la classica curva pendolante...la variabile di processo si allinea direttamente al setpoint annullando l'errore al primo ciclo e rendendo stabile (una linea fissa)il processo regolato...
pajehali Inserita: 8 gennaio 2016 Autore Segnala Inserita: 8 gennaio 2016 Ok, tutto chiaro.Quindi, tornando al topic, avrei bisogno di regolare un impianto radiante multizona con possibilità di memorizzazione degli storici al fine di apportare le dovute modifiche in corso d'opera ed ottimizzare la risposta dell'impianto al fine di ottimizzare i consumi ed il comfort.Vorrei restare sotto i 500/600€ con eventuale predisposizione per controllo remoto. Avete qualche suggerimento?Ho già trovato dei cronotermostati PID siemens o bpt ma non fanno da datalogger e la messa a punto sarebbe troppo empirica. Inoltre con questi mi precludo il controllo remoto e non ho una gestione di tipo centralizzata.
del_user_56966 Inserita: 8 gennaio 2016 Segnala Inserita: 8 gennaio 2016 Vorrei restare sotto i 500/600€ con eventuale predisposizione per controllo remoto. Avete qualche suggerimento?sempre lo stesso utilizzare un termoregolatore PID multiparametrico per serie civile... predisposto per il telecontrollo...e con software di corredo gratuito per il monitoraggio continuo senza manutenzione, configurazione ne limiti di record...poi ti può servire un interfaccia per connetterti alla rete LAN e/o WI-FI....ma salvo questo che supporta fino a 128 regolatori...il conto totale va fatto su quante zone devi regolare...oltre a questi... serve un embedded o un PC che permetta il controllo e la Supervisione il monitoraggio continuo, l'analisi dei dati ecc...questo potrebbe essere anche il tuo PC/portatile che utilizzi solo per la fase di ottimizzazione... 1/2 gg.. e poi lo si sconnette...quindi può non essere visto come costo perché magari lo hai già...questo di base poi oggi si può fare di meglio...
Livio Orsini Inserita: 8 gennaio 2016 Segnala Inserita: 8 gennaio 2016 puoi avere il miglior regolatore del mondo ma se non viene configurato correttamente non si ottengono i risultati desiderati tanto meno i migliori che questo potrebbe fornire... Non posso che condividere questa affermazione.Parlare di PID geenricamente è come ......parlare di vino.Una bottiglia di Brunello o di Barolo delle migliori annate contengono vino fatto pigiando uva e facendo fermentare il mosto da cui poi sarà ricavato il vino.Un contenitore di cartone di "vino da tavola" contiene anch'esso un vino prodotto da uva pigiata. Però il tipo di uva ed il processo per ottenere il prodotto finale hanno poco o nulla in comune con il Barolo o con il Brunello, eppure si tratta sempre di vino fatto con i medesimi ingredienti, ma il risultato finale, in tutti e 3 i casi, è completamente differente. In 2 casi si hanno due ottimi prodotti con caratteristiche organolettiche molto differenti; nel terzo caso si ha un prodotto decente, che da onestamente le prestazioni presunte dla prezzo pagato.Qualche cosa di simile vale per i regolatori PID.Nella mie librerie ho regolatori PID per controlli di temperatura ed altre per, ad esempio, controlli di avovlgitura ad alte prstazioni. Tutte si basano sull'elaborazione dei 3 componenti fondamentali, ma è come vengono elaborati che differisce di molto.Quindi, tornando al topic, avrei bisogno di regolare un impianto radiante multizona con possibilità di memorizzazione degli storici .. Io mi rivolgerei a prodotti specializzati per questo tipo dispositivi.Non importa, a mio giudizio, il nome del costruttore ma molto di più l'effettiva esperienza su questo tipo di impianto. Se poi il costruttore è un'azienda di dimensioni medie, possibilmente italiana, è anche meglio. Questo perchè in caso di necessità puoi avere facilmente un colloquio con uno specialista senza problemi di lingua.Se segli un prodotto di una grande multinazionale la trafila da fare per riuscire ad avere un colloquio con uno specialista di quel prodotto, ammesso che ci sia, assomiglia alla trafila per avere udienza non dico dal papa, ma almeno dal vescovo della tua diocesi.
pajehali Inserita: 8 gennaio 2016 Autore Segnala Inserita: 8 gennaio 2016 @Aleandro2008: e ti pare facile trovarne uno a quel prezzo??? Personalmente sto facendo una fatica enorme. Puoi farmi qualche esempio? @Livio Orsini: idem come sopra. Aggiungo che ho appena finito di analizzare i prezzi di bticino (con base centrale 3550) e vimar (con base centrale 21509) ma sono in entrambi i casi abbondantemente fuori budget...
del_user_56966 Inserita: 8 gennaio 2016 Segnala Inserita: 8 gennaio 2016 (modificato) Se poi il costruttore è un'azienda di dimensioni medie, possibilmente italiana, è anche meglio. Questo perchè in caso di necessità puoi avere facilmente un colloquio con uno specialista senza problemi di lingua.Se segli un prodotto di una grande multinazionale la trafila da fare per riuscire ad avere un colloquio con uno specialista di quel prodotto,direi che in un commento hai centrato tutte le problematiche che si trovano negli ultimi 10 topic aperti sul forum..e degli ultimi 100 lavori che ho visitato...non è solo il prodotto a fare la differenza... il prodotto da se per quanto buono non fa il risultato finale...per quello servono sia il prodotto che l'esperienza del tecnico che progetta e di quello che programma, e aggiungerei di quello che fa le tarature (se non è la stessa persona)...ecco che la soluzione vincente oggi è nell'assistenza più che nel prodotto..se hai un supporto valido..esci da qualsiasi situazione... altrimenti vi posso garantire che una semplice regolazione per molti diventa un vero inferno...e questo concetto è ormai generalizzato su tutti i livelli...nella Termoregolazione in genere vale la formula...poca esperienza = grossi problemi Personalmente sto facendo una fatica enorme. Puoi farmi qualche esempio?esempi espliciti... non penso si possano fare...però se quello che vuoi tu è stare sotto i 500/600€una soluzione valida... sempre professionale ma meno costosa è...mettere nelle zone 5 termoregolatori da serie civile... con questi avrai 5 regolazioni completamente autonome dal Bussecondo me il costo di un kit come questo è inferiore alla cifra disponibile...per la parte archiviazione e supervisione... dipende molto da cosa puoi trattare...potresti utilizzare un normale HMI con RS485 in Modbus RTU...un normale PC o portatile (+ conv. Lan)un dispositivo embedded (+ conv. Lan)o una soluzione con controller open... con ingresso Bus e software Openin ogni caso salvo cosa tu sappia utilizzare qualsiasi di queste varianti non supera mai i 300/400 euro..di pronto all'uso mi viene in mente questo....magari lavorandoci un po sopra... si risparmia qualcosa...sempre che le ore da perdere nel cercar di risparmiare poi non costino nulla... Modificato: 8 gennaio 2016 da Aleandro2008
pajehali Inserita: 9 gennaio 2016 Autore Segnala Inserita: 9 gennaio 2016 Aleandro non ho intenzione di strapparmi i capelli per risparmiare l'equivalente di una pizza. Se mi dici che esiste un sistema che, a poco più del prezzo dei cronotermostati tradizionali, mi consente l'archiviazione dei dati e la supervisione... Mi ci fiondo!Se il sistema a cui ti riferisci é quello che pensò lunedì mi attivo altrimenti ti chiederei di essere più esplicito, magari in MP se il regolamento del forum lo vieta.Io semplicemente non ne ho trovati a quel prezzo ed ho girato parecchio: kit appositi per radiante, micro plc con relativi accessori, sistemi domotici base, regolatori climatico con relativi accessori, ecc...Tutte le soluzioni di cui sopra superano i mille euro e ognuna ha le proprie criticità ed i propri limiti.A questo punto prendo 5 crono standard e fine della storia. Sono consapevole che con sistemi più spinti avrei maggior risparmio energetico ma i tempi di rientro per il delta costo mi si allungano all'infinito.Quella che proponi tu però sarebbe la soluzione perfetta, avrei cioè 5 regolatori autonomi e con il convertitore LAN ed un PC muletto (chi non ne ha almeno uno?) potrei fare l'archiviazione dei dati per la messa a punto di fino nel tempo oltre che l'eventuale controllo remoto.É solo per questo che non ho ancora preso i cinque crono: sapere a cose fatte che con lo stesso budget (o poco più) avrei potuto prendere un sistema come quello sopra mi farebbe sentire un pirla.
del_user_56966 Inserita: 9 gennaio 2016 Segnala Inserita: 9 gennaio 2016 Quella che proponi tu però sarebbe la soluzione perfetta, avrei cioè 5 regolatori autonomi e con il convertitore LAN ed un PC muletto (chi non ne ha almeno uno?) potrei fare l'archiviazione dei dati per la messa a punto di fino nel tempo oltre che l'eventuale controllo remoto.É solo per questo che non ho ancora preso i cinque crono: sapere a cose fatte che con lo stesso budget (o poco più) avrei potuto prendere un sistema come quello sopra mi farebbe sentire un pirla.si è cosi...metti 5 regolatori PID telecontrollabili da serie civile... scegli la serie che si adatta meglio alla tua...nessun orribile crono fuori parete alla tedesca....un convertitore LAN...e sei in linea col sistema di supervisione... puoi archiviare dati senza limite di record per anni...i trend storici sono automatici non devi fare altro che dichiarare il termoregolatore e il resto si crea da se...e sono completi di visualizzatore... tipo Questioltre a questo se domani pensi di fare altre cose.. questi termoregolatori sono riutilizzabili sotto qualsiasi altro controller...dato che di base hanno anche il protocollo Standard Modbus RTU...una volta capito questo...puoi scegliere...anche tra più modelli...Regolazione di temperatura...Regolazione di temperatura... e monitoraggio umiditàRegolazione di temperatura...regolazione umidificazione e deumidificazione...e monitoraggio Entalpia...
del_user_56966 Inserita: 9 gennaio 2016 Segnala Inserita: 9 gennaio 2016 oltre a questo puoi anche gestire tramite Lan/Internet... la regolazione tramite un Browser...grazie al Web Server gratuito di corredo che gira sulla stessa macchina dove si registrano i dati...e volendo su web è possibile anche vedere i dati storici e gestire i crono da remoto...
pajehali Inserita: 9 gennaio 2016 Autore Segnala Inserita: 9 gennaio 2016 (modificato) Ok, lo voglio! La programmazione é complicata?Non sono un programmatore ma in passato mi sono divertito abbastanza con arduino.Pensi possa essere alla mia portata un sistema così semplice?Nel frattempo faccio qualche ricerca qui sul forum per farmi un'idea... Modificato: 9 gennaio 2016 da pajehali
del_user_56966 Inserita: 10 gennaio 2016 Segnala Inserita: 10 gennaio 2016 (modificato) La programmazione é complicata?programmazione?intendi configurazione... al termoregolatore serve dare un indirizzo... ma li puoi richiedere già indirizzati...2 fili di alimentazione...2 fili del Bus RS484...e questi stanno tutti in un solo cavetto.... che viene collegato cosi in parallelo a tutti i termoregolatori... e poi va al convertitore LAN...e poi ti serve 2 fili che vanno al relè che comanda la valvola di zona...lato configurazione...devi impostare 5 indirizzi... che rappresentano ognuno un singolo termo...i trend di registrazione si creano automaticamente in base alle variabili disponibili che hai a disposizione a secondo del modello...per partire non serve altro... o forse dare un IP di rete Lan al convertitore se va su una rete esistente... Modificato: 10 gennaio 2016 da Aleandro2008
del_user_56966 Inserita: 10 gennaio 2016 Segnala Inserita: 10 gennaio 2016 Pensi possa essere alla mia portata un sistema così semplice?collegare 5 termoregolatori in parallelo direi proprio di si... poi ti verrà messo a disposizione un sito dedicato all'assistenza... e una linea di assistenza telefonica... mica devi fare tutto da solo...se invece intendi la parte in HTML come quella sopra...anche in quel caso trovi pagine web di esempio funzionati...
pajehali Inserita: 10 gennaio 2016 Autore Segnala Inserita: 10 gennaio 2016 (modificato) Volendo richiedere un preventivo mirato mi sembra di capire che la lista del materiale necessario é la seguente:- n.5 termoregolatori MCT3. La configurazione (fasce orarie e set up PID) va fatta tramite PC ma come si collega a questo? In locale posso modificare il set point e l'on/off della zona? Non capisco inoltre le differenze con il regolatore DGT1...- n.5 sonde SCT1- n.5 relè 12/24V (di terze parti) da collegare direttamente su ciascun MCT3-n.1 alimentatore 12V TRF2 oppure 24V TRF1-n.1 convertitore lan (opzionale) ETM1É corretto? Modificato: 10 gennaio 2016 da pajehali
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