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sostituire 2 radiatori con ventilconvettori


alex870

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Buonasera mi chiamo Alessio e lavoro nel settore della manutenzione di impianti, vorrei porre un quesito a chi ne sa più di me in materia di progettazione e calcoli per il funzionamento corretto di un impianto residenziale, il mio.
Innanzitutto esporrò preventivamente qualche dettaglio sulle caratteristiche base dello stesso tenendo presente però che non è stato fatto da me, l'ho trovato così quando ho acquistato casa.

La mia abitazione è un villino su due piani di circa 70 mq. calpestabili, la caldaia (una Beretta ciao da 24K) è posta al primo fuori dal balcone, dove partono i tubi mandata e ritorno che vanno sulla rispettiva centralina da un pollice con relative partenze per numero 3 radiatori. Al piano terra i tubi principali proseguono fin ad arrivare all'altra centralina che fa altri 3 radiatori.

I termosifoni che vorrei eliminare per installare i ventilconvettori sono posti uno al piano superiore (camera) e un altro al piano terra (soggiorno) e questi due termosifoni da cambiare con in ventil. sono gli unici che distano dalle rispettive centraline circa una decina di metri, purtroppo le tubazioni sono le classiche in rame del 12 e non ho modo di sostituirle in quanto dovrei demolire quasi completamente l'appartamento. Il punto è che non sono certo che i ventilconvettori con l'impianto così configurato funzionino correttamente anche se qualche anno fa ne ho installato uno a mia sorella e devo dire va piuttosto bene tenendo in considerazione però che il suo appartamento è disposto su un unico piano ed ha meno radiatori di casa mia.

Ora chiedo cortesemente a chi ne capisce un po' di progettazione in modo da darmi qualche indicazione o suggerimento se conviene tentare o meno data l'esigua sezione dei tubi e limitata prevalenza della pompa in considerazione dei circa 4 metri di altezza che intercorrono tra il piano terra e la caldaia. A me basterebbe soprattutto che funzioni anche a costo di perdere qualcosa in rendimento che ovvio... non deve dimezzarsi, una perdita di un 10/15% max 20 mi andrebbe anche bene.


 

 
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ma scusa che senso avrebbe se perdi rendimento?

1. i ventil (a meno non li hai ricevuti in regalo) costano qualcosina..

2. anche se li installi tu, comunque ci perderai del tempo

3. se perdi rendimento, oltre a continuare a consumare gas/metano (e ne consumeresti di + perdendo rendimento), consumerai anche + energia elettrica

 

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dove abitavo prima ho sostituito un radiatore con un termoventilatore, distanza 10 Mt in piano, perchè la diffusione del calore in soggiorno era scarsissima, tenevo il soggiorno chiuso perchè si preferiva la mansarda, quando serviva con 10' di accensione del termoconvettore riscaldavo "l'aria" e l'ambiente era abitabile, la caldaia lavorava solo per il termoconvettore, e se usavi l'acqua sanitaria nel frattempo si spegneva perchè termostatato su acqua in entrata. Sicuramente i termoconvettori fanno circolare meglio il calore, è opportuno che siano a velocità variabile e termostatati singolarmente come ambiente, i consumi se non sono ben termostatati aumentano vertiginosamente, quindi attenzione.

Comunque anch'io l'ho suggerito a mio fratello in soggiorno e ne è felicissimo.

Modificato: da dnmeza
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In risposta a doc77 volevo dire che ha centrato il punto l'utente successivo "dnmeza" 

per quanto mi riguarda purtroppo permango nella mia abitazione sempre poco tempo e saltuariamente, pertanto ho la necessita' di avere calore subito, esigenza che i dadiatori in alluminio non soddisfano appieno. Il discorso sul leggero calo di rendimento un senso a mio modesto avviso lo ha in quanto il piu' piccolo di questi ventilconvettori ha rese termiche superiori al radiatore da 14 elementi che attualmente e' montato nel soggiorno, oltretutto ho pensato che facendolo lavorare a 60 gradi anziche 50 sia possibile anche compensare tale calo di resa.. Poi alla fine e' il termostato ambiente che fa la differenza. Quindi mi sembra di capire che tecnicamente dovrebbe funzionare... Qualche dato tecnico in merito ?

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una volta istallati i termoconvettori, non aumentare subito la temperatura dell'acqua, la diffusione del calore fatta dai termoconvettori è sicuramente migliore e più ben distribuita, la temperatura più alta dell'acqua sui radiatori aumenta l'irradiazione e il moto convettivo di smaltimento del calore sui medesimi, moto che nei termoventilatori è molto maggiore, tanto da muovere e mandare l'aria anche nei posti in cui naturalmente non andrebbe, come ad esempio i piedi a terra, pertanto a mio parere l'acqua la regoli dopo l'istallazione, e comunque sempre al max di 60 °C, monta dei termostati che non siano influenzati dal flusso d'aria, altrimenti regoleranno male

Modificato: da dnmeza
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Scusa, un ultima domanda...

per quanto riguarda il dislivello tra piano terra e primo piano pensi che possa comportare qualche problema alla circolazione dell'acqua ?

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la pompa di circolazione mette in pressione l'impianto e fa circolare l'acqua, se l'impianto è fatto bene (normalmente) non esistono grosse differenze tra i radiatori, certamente in alcuni casi è opportuno regolare i detentori (valvole sotto ai radiatori) per equalizzare le varie "resistenze" di flusso, perchè possono esserci dei radiatori con minor "impedenza" e pertanto tendono a by passare il flusso su se stessi diminuendo la circolazione su altri piu lontani o piu alti, questo dovrebbe essere compito di un buon termotecnico, la regolazione dei detentori.

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Ok si in effetti regolando bene ogni singolo radiatore si dovrebbe riuscire a trovare il giusto equilibrio, pensavo che la batteria dei ventilconv. Influisse molto in termini di resistenza al passaggio dell'acqua. Ti ringrazio!

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un tubo di rame del 12 è veramente piccolo per un ventilconvettore e se consideri che in parallelo ha attaccati dei caloriferi che invece non hanno perdite di carico se non quelle dei tubi che li collegano al collettore capisci che nei ventilconvettori circolerà poca acqua per cui renderanno poco e butteranno aria calda solo con la ventola al minimo

La pompa poi non lavora a 4 metri di prevalenza ma sicuramente molto meno proprio per via dei caloriferi che come detto non hanno (loro) praticamente nessuna perdita di carico

qualcosa puoi rimediare coi detentori dei caloriferi ma la vedo ardua

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Buonasera, stavo leggendo un po' qua e la in rete che praticamente la prevalenza in casi di impianto a vaso chiuso non conta, ovvero conta ma non nei dislivelli, soltanto nel calcolo delle perdite di carico in base alla lunghezza dei tubi, raccordi ecc. Quindi presumo che a questo punto il problema grande sia la portata che in una pompetta di una camera stagna da 24k dovrebbe essere sufficiente. Qualche ulteriore indicazione ?

Saluti

Alessio

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