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PLC Forum


Obbligo del differenziale per applicazione con inverter


floowkid

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Buongiorno a tutti.

Parlando con vari tecnici non riesco ad avere una risposta ben precisa.

Secondo voi per una applicazione come quella nell'allegato, esiste un obbligo di installare differenziale al monte dell'inverter? Se fosse cosi mi potete rimandare alla normativa che lo impone?

Guardando le guide dei differenziali e considerando che il motore è protetto dai contatti diretti perche c'e la rete di protezione e che inverter ha tutti i suoi protezzioni interni sono arrivato alla seguente conclusione:

1. utilizzando differenziale in classe A proteggo il cavo dai eventuali guasti

2. utilizzando differenziale in classe B proteggo il cavo e inverter dai eventuali guasti

Se l'ho interpretato male vi chiedo una eventuale precisazione del sopra descritto.

 

 

 

UTA.jpg

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Devi guardare le prescrizioni del costruttore dell'inverter

A me è capitato di un'UTA ove il costruttore ha richiesto obbligatoriamente un differenziale di tipo B a protezione della macchina

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  • 2 weeks later...

Guardando le guide dei differenziali e considerando che il motore è protetto dai contatti diretti perche c'e la rete di protezione e che inverter ha tutti i suoi protezzioni interni sono arrivato alla seguente conclusione:

1. utilizzando differenziale in classe A proteggo il cavo dai eventuali guasti

2. utilizzando differenziale in classe B proteggo il cavo e inverter dai eventuali guasti

Il differenziale non protegge propriamente i cavi ma fornisce una protezione addizionale contro i contatti diretti, indiretti ed il rischio di incendio. 

Quindi serve per proteggere l'impianto e le persone. Il costruttore dell'inverter dovrebbe specificare quale tipologia di differenziale utilizzare.

Se il tipo B è sfortunatamente prescritto allora dovrai fare anche attenzione al punto di installazione in quanto non potrà stare a valle di un differenziale tipo A o AC. 

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Perchè laddove il tipo B è necessario significa che si possono verificare guasti con correnti di dispersione con forte componente continua e frequenze miste che possono pregiudicare il buon funzionamento di un differenziale tipo AC/A/F andando a saturarne il relè. In questo modo c'è il serio rischio che il differenziale tipo AC/A/F non scatti nemmeno per le correnti di guasto per cui è progettato.

Se si deriva una linea protetta da un differenziale di Tipo B a valle di un generale tipo AC/A/F si rischia che le correnti di guasto con forte componente continua e frequenze miste, di valore non tale da far scattare il Tipo B, vadano comunque a saturare il generale pregiudicando la sicurezza di tutto l'impianto elettrico.

Se il tipo B è necessario bisogna tirare una nuova linea mettendo il tipo B come differenziale generale per la protezione del carico a cui è destinato.

Modificato: da Riccy
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Questa cosa del Tipo Bche non potesse stare a valle di un Tipo A/AC non la sapevo. Riccy puoi darmi un link dove leggere qualcosa a proposito? Grazie non è per sfiducia ma era per capirne meglio.

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certo :thumb_yello: il link è alla guida differenziali di Siemens (GUIDA SIEMENS) a pagina 32 è spiegato il concetto, il cui estratto è:

3.3.3 Progettazione

I dispositivi di protezione differenziali di Tipo B devono essere impiegati se, nel funzionamento di convertitori di frequenza trifase, in caso di guasto possono crearsi anche correnti di dispersione di tipo continuo (Circuiti elettronici dal Nr. 8 al Nr. 13 della Tabella 1). I dispositivi di protezione differenziali di Tipo A/F (sensibili alle correnti di dispersione alternate e pulsanti/ corrente ad alta frequenza) in questo caso non possono essere impiegati come misura di protezione, poiché queste possibili correnti di tipo continuo possono pregiudicare il loro funzionamento e lo sgancio, in modo che non siano più in grado di intervenire anche in presenza di correnti di dispersione per i quali essi sono predisposti. Per questi motivi, in un impianto con interruttori differenziali di varie tipologie, bisogna assicurarsi che i Tipo B/B+ vengano inseriti a monte dei Tipo AC/A/F. (vedi l'esempio di progettazione nella Figura 15).

Modificato: da Riccy
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Ne ho discusso in ufficio ed effettivamente potrebbe essere un problema.

Pero' c'è la soluzione, ovvero verificare che il differenziale posti a monte abbia un valore di soglia Idn pari ad  almeno il doppio dell'apparecchio di protezione di tipo B.

In questo modo l'eventuale corrente di dispersione continua dell'apparato non potrà mai raggiungere il valore di saturazione del toroide posto a monte e quindi porlo fuori servizio

A breve postero' anche i riferimenti a questa soluzione

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La soluzione migliore rimane sempre la linea dedicata.

Anche l'uso di differenziali a monte con Idn >=2*Idnb potrebbe poi comportare altri problemi di impianto.

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Pero' c'è la soluzione, ovvero verificare che il differenziale posti a monte abbia un valore di soglia Idn pari ad  almeno il doppio dell'apparecchio di protezione di tipo B.

In questo modo l'eventuale corrente di dispersione continua dell'apparato non potrà mai raggiungere il valore di saturazione del toroide posto a monte e quindi porlo fuori servizio

Come potrebbe questa soluzione evitare che correnti con frequenze miste o di tipo continuo non vadano ad interferire con il differenziale a monte?

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alcuni strumenti per la prova della Icc immettono una componente continua durante la prova in grado di "saturare" il nucleo del toroide ed inibire il funzionamento dei differenziali (in tutti i casi che ho provato il sistema funziona solo per differenziali di tipo AC).

Viceversa differenziali di tipo A sono in grado di accorgersi (almeno in parte) del problema e intervengono

Nel caso di generale apparato di tipo B a 30mA, in genere quelli a monte sono da almeno 300mA o, nel caso di generale, 500mA ritardato, per cui l'eventuale "disturbo" generato dall'apparato non è in grado di saturare il nucleo

Ovviamente il discorso non vale nel caso di interruttore a monte da 30mA

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