saveconi Inserito: 23 gennaio 2016 Segnala Inserito: 23 gennaio 2016 Ciao a tutti, ho una caldaia Baxi Duo Tec Compact da 28 KW che serve un impianto di riscaldamento a radiatori disposto sui due livelli della mia casa come da immagine planimetrica : L'impianto è interamente realizzato con tubi in rame a saldare. Quando accendo la caldaia (che adesso serve soltanto i termosifoni) impostando come temperatura 60°C noto che la caldaia ha difficoltà a mantenere la temperatura dell'impianto, mi spiego meglio: appena accesa parte la pompa di ricircolo e solo dopo un minuto abbondante si accende il bruciatore e la temperatura sale agevolmente fino a 55°C circa per poi raggiungere con difficoltà i 60°C... a quel punto la temperatura comincia ad oscillare sul display: 60,5 - 61,00 - 60,2 - 59,8 e così via per tutto il tempo senza che il bruciatore si spenga MAI!!!!! Il problema è che così consumo una bombola di GPL da 15KG (utilizzando i riscaldamenti pr una media di 4 ore al giorno) in poco più di tre giorni! Non capisco davvero perchè il bruciatore non stacca mai! Se provo ad impostare come temperatura massima del riscaldamento 70°C la caldaia parte e paradossalmente sembra raggiungere con più facilità ed in meno tempo i 70°C che non i 60°C!!!! Ho provato e riprovato ed il fenomeno è costante! E comunque anche a quella temperatura più alta il bruciatore non si spegne MAI! Solo se setto la temperatura a 40°C allora la caldaia stacca il bruciatore in prossimità del 43°C-44°C. Vorrei capire cosa succede a questo impianto! Mi date una mano? Ciao Saverio PS Ci troviamo a Palermo, casa rivolta a Nord-est. Muri molto spessi in conci di tufo, tetto traspirante di ultima generazione ed infissi termici nuovi.
saveconi Inserita: 23 gennaio 2016 Autore Segnala Inserita: 23 gennaio 2016 Ho provato a verificare il corretto dimensionamento della caldaia: (500mc x 32 di coefficiente)/862=18kw. Quindi i 28kw parrebbero sovrabbondanti. La casa ha due vani scale aperti: uno che collega il piano terra al primo piano (da cui sale un bello spiffero di corrente fredda proveniente dal portoncino d'ingresso) ed un secondo vani scale che collega salone a secondo piano zona notte. Di sicuro c'è importante dispersione causata dai vani scale ma i 28kw a fronte dei 18kw richiesti dovrebbero colmare il problema). Aggiungo inoltre che tutti i termosifoni (compresi quelli alti 1.80 al piano secondo) scaldano molto bene a 60℃ senza accusare anomalie da possibile aria nell'impianto (anche perché nella porzione di colonna che sale al secondo piano sono state piazzate anche due valvole di sfiato).
saveconi Inserita: 23 gennaio 2016 Autore Segnala Inserita: 23 gennaio 2016 Ho anche pensato che fossero troppi gli elementi che la caldaia gestisce; però poi ho trovato in rete questo ragionamento: on potenza di caldaia resa all'acqua pari a 28 kW, hai una potenzadisponibile ai radiatori di circa 25 kW e puoi alimentare numero 169elementi in alluminio pressofuso dimensioni 80(p)x80(l)x777(h) mm, aventiuna potenza emessa con salto di temperatura di 50 K (acqua entrante a 75°C,uscente a 65°C ed ambiente a 20°C) di 148 W.Se la potenza di 28 kW è quella bruciata (portata termica), la potenza resaall'acqua sarà pari a circa a 25 kW, la potenza termica disponibile airadiatori sarà di circa 22,5 kW ed il numero di elementi sarà di ed ilnumero di elementi pari a 152. Quindi il numero di elementi installati a casa mia non dovrebbe essere ingestibile per questa caldaia. Fatte tutte queste considerazioni, devo cominciare a pensare ad un difetto della caldaia?
bludario77 Inserita: 23 gennaio 2016 Segnala Inserita: 23 gennaio 2016 Secondo me è impensabile far andare una caldaia per un uso quotidiano con una bombola. Ti riporto i consumi orari come da libretto: Qmax (G31) - kg/h 2,25 Qmin kg/h 0,30 Quando la caldaia ti va alla massima potenza ti consuma quei 2,25 kg/h, quando modula(cioè quando raggiunge la temperatura di mandata) consuma 0,30Kg/h. Calcolando quanto la usi allora sei in linea con i consumi. Ti conviene abbassare la temperatura di mandata il più possibile per permettere alla caldaia di modulare prima e quindi di consumare meno.
saveconi Inserita: 23 gennaio 2016 Autore Segnala Inserita: 23 gennaio 2016 Setto la temperatura dei termosifoni a 60°C. Mettendo una temperatura inferiore (ad esempio 55°C) si avverte già un calo sensibile di calore proveniente dalle piastre. 60°C è davvero il minimo per avere un po' di confort. Il problema è che la caldaia non pare riuscire a modulare MAI se la setto a 60 gradi. Mi aspetterei che il bruciatore si spegnesse ad un certo punto... è invece sempre acceso! C'è qualcosa che non va?
saveconi Inserita: 23 gennaio 2016 Autore Segnala Inserita: 23 gennaio 2016 Mi si è accesa una lampadina: cosa vuol dire quando scrivi che la caldaia deve modulare? Intendi forse che è normale che la spia della fiamma del bruciatore sia sempre accesa?
teorico1 Inserita: 23 gennaio 2016 Segnala Inserita: 23 gennaio 2016 La tua caldaia funziona perfettamente. All'avvicinarsi della temperatura obiettivo la caldaia modula e se il suo minimo e' inferiore alla dissipazione dei tuoi radiatori la stessa restera' (correttamente) sempre accesa. Non ha nessun difetto, anche i consumi sono congrui.
saveconi Inserita: 24 gennaio 2016 Autore Segnala Inserita: 24 gennaio 2016 Grazie per le vostre risposte innanzitutto. Mi pare quindi di capire che è normale che il bruciatore sia sempre acceso quando la caldaia scalda i termosifoni. Me lo confermate? Come mai la caldaia ci mette meno tempo a raggiungere i 70°C piuttosto che ad esempio i 55°C? Noto che se setto come temperatura massima i 55 la caldaia scalda velocemente fino a 50 gradi circa per poi raggiungere i 55 molto ma molto lentamente. Se invece ne imposto 70 come temperatura massima noto che la temperatura di 70 gradi viene raggiunta subito. La caldaia, a secondo della temperatura impostata, pare ragionare in termini di modulazione in modo diverso. Questo come mai? Mentre vi scrivo sto cercando di trovare una temperatura ottimale che mi consenta da un lato di raggiungere un certo confort impostando la temperatura più bassa possibile. Ho constatato che a 60 gradi le piastre sono bollenti quindi ho portato la temperatura a 55 gradi ed anche a questa temperatura sono ben calde. Tutti i miei termosifoni sono dotati di valvole termostatiche e vorrei capire come sfruttarle al meglio per ottimizzare il riscaldamento. Se date uno sguardo alla planimetria vedrete che al primo piano ho un corridoio da 76mc a cui si accede dal vano scala del piano terra (che non è scaldato). Questo corridoio è servito da due batterie di piastre 4 elementi interasse 1,80 che a mio avviso sono del tutto inutili perchè il vano scala è aperto e dal piano terra arriva molta corrente dal portoncino che ho cercato di isolare il più possibile ma che comunque lascia passare inevitabilmente aria da fuori. Il mio ragionamento è il seguente: il corridoio è grande, ariegiato e collegato ad un vano scala aperto, è quindi impossibile per quelle due batterie di piastre riuscire a raggiungere e mantenere agevolmente una temperatura stabile. Questo si traduce in un dispendio elevato di gas da parte della caldaia. La soluzione che trovo più logica è quella di abbassare su questi due termosifoni le valvole termostatiche a 2 su 5 o addirittura ad 1 in modo tale da fare in modo che le piastre scaldino meno (tanto avrebbero comunque difficoltà a scaldare per i motivi che ho sopra descritto). Lo stesso dovrei fare per le valvole termostatiche dei due studi lasciandole magari a temperature intermedie. Nelle due camere da letto avrebbe senso impostarle a minimo durante il giorno per poi nelle ore serali aprirle del tutto in vista dell'andata a letto. Non vedo altri modi per ottimizzare i consumi. Vi chiedo solo di confermarmi se quello che ho scritto è tutta una scemenza. Grazie!
saveconi Inserita: 24 gennaio 2016 Autore Segnala Inserita: 24 gennaio 2016 Ultimissima domanda: non ho ben capito se un cronotermostato può essermi utile. Da quello che ho scritto in casa mia non può esserci per forza di cose una temperatura uniforme a causa sia della disposizione su due livelli sia della presenza di quel corridoio aperto sul vano scale. Se mai decidessi di installare un cronotermostato di nuova generazione (magari un NEST) non ho capito nel mio caso come funzionerebbe. Se lo metto in cucina la sonda del cronotermostato modulerà la temperatura della caldaia rilevando quella che è la temperatura del vano cucina dove si trova? Se fosse così non avrebbe senso perchè in cucina, che è chiusa ho una certa temperatura, in salone dove ho due caloriferi, ma è più grande ed ospita il secondo vano scale, ci sarà una temperatura diversa per non parlare del corridoio con un'ulteriore temperatura più bassa. Quindi? Dove andrebbe messo questo benedetto cronotermostato per regolare captare in modo uniforme la temperatura di tutto il primo piano? Nel corridoio? Ma se nel corridoio come ho scritto prima tengo le valvole termostatiche al minimo per risparmiare gas (dato che quelle piastre si scaldano con difficoltà) il termostato leggera una temperatura media falsata (più bassa rispetto a quella delle altre stanze). La logica del posizionamento di un termostato in una casa grande come la mia con zone climatiche, nello stesso piano, anche molto diverse, quale dovrebbe essere? Se io aprissi tutte le valvole termostatiche al massimo e piazzassi un nest nel corridoio impostandogli come temperatura 22 gradi, deduco farei fare alla caladia un lavoro immane perchè il termostato rileverebbe molto difficilmente una temperatura costante di 22 gradi. Dovrei mettere un termostato in cucina, uno in salone ed uno in corridoio per avere un controllo sensato della temperatura??? Mi sto decisamente confondendo...
saveconi Inserita: 25 gennaio 2016 Autore Segnala Inserita: 25 gennaio 2016 Qualche delucidazione in più mi aiuterebbe! Grazie!
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