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Dubbio Su Protezione Termica Motore


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Inserito:

Solitamente vedo sui quadri elettrici che su motori sotto inverter (400v trifase) viene posta a monte dell'inverter la protezione termica salvamotore(il classico GV2 della telemecanique , protezione>>inverter>>motore) ,con un valore di taratura pari a quella del motore ( o poco superiore).

L'altro giorno avevo dei problemi di assorbimenti su una pompa modulante di un filtro (lowara 2,2 kw con inverter Altivar 31),ed ho voluto pinzare gli assorbimenti ,prima e dopo l'inverter ed ho trovato una cosa stranissima :

l'assorbimento in uscita era maggiore di quello in ingresso !!!

Subito son rimasto sbalordito, poi ho misurato le tensioni concatenate in ingresso ed in uscita ,trovando che la tensione in uscita era minore di quella in ingresso (380 ingresso e 343 in uscita).

Mi son domandavo: ma non sarebbe piu corretto dal punto di vista tecnico porre la protezione salvamotore all'uscita dell'inverter ? Anche se il buon Boucherot insegnerebbe che tanto è la sommatoria della potenza ingresso che in uscita....

Quindi la corrente che ho in ingresso dovrebbe esser il il riflesso della corrente in uscita..

ditemi voi il vostro parere

ciao

oaolo


Inserita: (modificato)

In questo campo c'è, purtroppo, molta approssimazione e confusione.

Per prima cosa bisogna tenere presente che la corrente al motore la limita l'inverter stesso!

Se non esegue correttamente questa funzione o è guasto o è tarato male, ma anche un salvamotore lo puoi montare starato o di taglia errata.

A monte dell'inverter si devono mettere le sole protezioni contro i cortocircuiti, non tanto per proteggere la linea di ingresso al'inverter ma, in caso di guasto grave dell'inverter, per proteggere tutto quanto sta a valle della linea.

I produttori seri di inverter, come ad esempio Siemens (la serietà del costruttore prescinde dalle prestazioni degli inverter stessi), consigliano di realizzare le protezioni a monte dell'inverter con fusimili tipo "accompagnamento motore".

Chi consiglia l'uso di fusibili extrarapidi non sa bene quello che dice, fa solo sprecare denari. I fusibili extrarapidi proteggono semiconduttori di potenza come SCR e Tyristor, non hanno effetto alcuno con semiconduttori come BJT o IGBT.

Da ultimo, ma importantissimo, la vera protezione termica dei motori si effettua tramite pastiglia termica inserita negli avvolgimenti dal costruttore.

QUesto tipo di protezione prende in considerazione tutti i possibili inconvenienti che possono causare l'innalzamento della temperatura del motore, perchè misura la temperatura effettiva degli avvolgimenti.

Modificato: da Livio Orsini
Inserita:

Piu' volte ho sentito Livio Orsini ribadire l'importanza della pastiglia termica nella protezione dei motori , soluzione che tecnicamente penso trovi il consenso

generale.Vorrei pero' azzardare alcuni fattori che penso ne impediscano la diffusione capillare di questo tipo di soluzione.

In primo luogo i motori ne devono essere provvisti, e per taglie piccole ( dove tra l'altro l'efficacia nei confronti dei termici è maggiore)non e' comune.

Qualora si sposi questa soluzione come unica protezione termica si consideri che anche il ricambio del motore deve esserne munita altrimenti si ponticellano

i fili e si spera che quel motore non vada mai in sovraccarico.

Un altro buon motivo sta nel cavo di alimentazione del motore che oltre il classico tre fasi + terra deve contenere altri due fili per la pastiglia oppure a questa

si tira un altro cavo con conseguenti problemi di protezione meccanica(dove serve) e ingresso in morsettiera .

Passando al quadro di comando questa soluzione permette di sostituire il "salvamotore" con una terna di fusibili e almeno in questo caso c'è un vantaggio economico e sicuramente un aumento del potere di interruzione pero' nasce il problema di : 1) controllare l'intervento dei fusibili per evitare l'alimentazione

bifase del motore 2) se la pastiglia è messa in serie alla bobina,in caso di intervento, non c'è la certezza che la causa sia quella.(si dovrebbe appoggiare la pastiglia su un rele' per usare un contatto che certifichi l'intervento)

Problemi ovviabili sicuramente che pero' tutti insieme credo limitano tale soluzione a pochi motori di grossa taglia dove economicamente si preferisce cautelarsi.

Anche il mercato non favorisce questa soluzione (chissa' come mai ?) e di fatto non c'è grossa propensione ad andare controcorrente.

Mi scuso con paopaura per aver deviato il topic , consigliadogli di leggere l'assorbimento del motore direttamente sul display dell'inverter

(menu SUP cod.LCr)

Saluti

Inserita:

Bisogna distinguere i 2 casi: alimentazione motore da inverter, alimentazione da rete

Nel primo caso l'inverter limita la corrente al motore, previene il funzionamento bifase, etc. però non può intervenire nei casi di sovratemeratura dovuta a ridotta ventilazione o a temperatura embiente superiore alla norma. In questo caso una pastiglia termica, o un clixon sulla carcassa, sono di fondamentale importanza quando si lavora spesso a frequenza <35 Hz circa e non si usa un motore servoventilato.

Nel secondo caso la soluzione con pastiglia termica, o con clixon, è particolarmente adatta per motori frazionari dove l'immagine termica basata sulla corrente assorbita è praticamente inefficace.

L'uso di pastiglie termiche o, al limite, clixon dovrebbe essere la regola.

Tanto per fare un esempio. In tutte le case è orami presente almeno un frigorifero. Ebbene, da sempre, i motocompressori di questi elettrodomestici sono protetti termicamente tramite un clixon che fa egragiamente il suo lavoro.

Si può fare una prova molto semplice. Si lascia che il motocompressore si avvii e funzioni per qualche decina di secondi. Si interrompe l'alimentazione per ridarla subito dopo. Il motore stalla perchè il compressore richiede una coppia che non è in grado di fornire. Dopo qualche secondo interviene il clixon.

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