Livio Orsini Inserita: 14 febbraio 2016 Segnala Share Inserita: 14 febbraio 2016 Lo scherzo è bello se dura poco, se si insiste diventa una noia. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
fisica Inserita: 15 febbraio 2016 Segnala Share Inserita: 15 febbraio 2016 Livio. Purtroppo non è vero che la scuola dell'obbligo ancora non ci sia in Italia, per cui i fantomatici insegnanti, che pochi post prima non avevano voglia di insegnare la matematica o la fisica, e che giustamente stigmatizzavi, ebbene adesso non hanno nemmeno interesse ad insegnare dove sia giusto posizionare le H. Non è una questione di Invalsi. Solo di vedere le cose come stanno realmente. Valutando da dentro la scuola, e non giudicandola da fuori. La vera noia è questa. Taceatis oportet. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Livio Orsini Inserita: 15 febbraio 2016 Segnala Share Inserita: 15 febbraio 2016 Paolo perdonami, ma proprio questo tuo ultimo messaggio non lo capisco. Io non ho mai affermato che la scuola dell'obbligo ancora non ci sia in Italia; nemmeno ho affermato che "non hanno nemmeno interesse ad insegnare dove sia giusto posizionare le H." Abbiamo idee differenti sul valore medio degli insegnanti italiani, pazienza. Anzi meglio così perchè almeno ci si confronta da posizioni defferenti. Purtroppo o per fortuna l'nsegnamento non è un lavoro qualsiasi come l'applicato al catasto o l'istruttore di pratiche ministeriali, regionali o comunali. Insegnare è un lavoro che richiede predisposizione e passione, purtroppo per una buona parte degli insegnati, specie quelli delle ultime generazioni, è solo il modo per arrivare al posto fisso e inamovibile. Recentemente le cronache hanno reso pubblici alcuni episodi di vera e propria criminalità; insegnanti di scuole materne o di scuole speciali per individui con problemi intellettivi, che si son resi protagonisti di violenze nei confronti degli allievi e/o degli infanti ad essi affidati. Si son sentite le solite voci sindacali a difesa: lo stress ch anni di alvoro con bimbi di età prescolare e quello di persone con problemi intellettuali, causano dell'educatore. Ma la domanda di fondo è sempre la stessa: perchè queste persone hanno accettato di svolgere un lavoro che ha queste difficoltà, difficoltà da sempre note e conosciute? Per percepire uno stipendio? Ma se vuoi lo stipendio devi accettare anche i lati negativi del alvoro che ti sei scelto o che hai accettato. Perchè in un'azienda privata un'impiegato incompetente e/o lavativo non supera il periodo di prova? Perchè sarebbe un danno economico assumerlo. Ma un insegnante incapace e/o lavativo provoca danni ancor più gravi perchè rovina giovani generazioni, il futuro stesso della nazione. Se poi a tutto questo si aggoiunge che spesso i concorsi sono preprogrammati in favore di "figli di cardinali" si capisce perchè una buona parte dei giovani più capaci ed intraprendenti emigra. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
dnmeza Inserita: 15 febbraio 2016 Segnala Share Inserita: 15 febbraio 2016 Quote Insegnare è un lavoro che richiede predisposizione e passione, come tutti i lavori in linea di massima, condivido in tutto e per tutto quello che hai scritto. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
gabri-z Inserita: 15 febbraio 2016 Segnala Share Inserita: 15 febbraio 2016 TUTTI i lavori richiedono passione se uno vuole essere bravo in quello che fa ..... Amore con la forza non c'è....! Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Livio Orsini Inserita: 15 febbraio 2016 Segnala Share Inserita: 15 febbraio 2016 E' vero che qualsiasi lavoro fatto con passione da risultati migliori, ma ci sono lovari che lo richiedono più di altri. Puoi fare il ragion iere in banca senza amare il tuo lavoro; è suffciente applicarsi in modo coscienzioso ed i risultati sono comunque buoni. Puoi anche fare l'informatico senza particolare passione; probabilmente non riusirai ad eccellere ma se fai il tuo lavoro con coscienza i risultati sono comunque validi. Puoi anche fare il musicista senza particolare trasporto, rimarrai un suonatore di fila, ma non tutti possono essere dei solisti. Se fai l'insegnante senza passione fatalmente dopo qualche anno ti ritrovi ad odiare il tuo lavoro ed i tuoi allievi. Finisci per vedere solo i lati negativi ed allora ti riduci ad assegnare esercizi dal libro di testo, spiegare il minim o sndacale ed alla fine o promuovi tutti, tanto son comun que dei somari, oppure sfogherai le tue frustrazioni vessando gli studenti. Purtroppo ne ho visti tanti di insegnati frustrati che sfogavano i loro rancori verso la vita e la sorte, vessando gli studenti facendo cadere le pillole di conoscenza dall'alto, sbeffeggiando durante le interrogazioni e dando esercizi assurdamente complicati. Ricordo ancora dopo 51 anni il primo esercizio di elettrotecnica. 100 resistori, collegati in serie e parallelo in modo casuale tra loro, con valori di resistenza strani ed assurdi. Compito dello studente calcolare la resistenza totale della maglia. Ai tempi avevi, come ausilio di calcolo, il solo regolo calcolatore quindi ore di calcoli fini a se stessi. Da quell'esercizio non ho imparato nulla di nuovo; anche maledire l'insegnate era una pratica a me nota e conosciuta. Notare che l'insegnate riciclava i medesimi esercizi con periodo quinquennale, Ovvero l'esercizio assegnato alla mia classe era stata assegnato ad un'alta classe di cinque anni prima. In questo modo non dovave fare nemmeno la fatica di farsi i conti, perchè aveva già il risultato pronto. Del procedimento glie ne importava meno di niente. Se il risultato corrispondeva avei la sufficienza, altrimenti no. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
dnmeza Inserita: 15 febbraio 2016 Segnala Share Inserita: 15 febbraio 2016 Quote primo esercizio di elettrotecnica. 100 resistori, collegati in serie e parallelo in modo casuale tra loro, con valori di resistenza strani ed assurdi. il mio ne aveva meno di metà, ma è stato lo stesso ..... uno spreco di tempo Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
gabri-z Inserita: 15 febbraio 2016 Segnala Share Inserita: 15 febbraio 2016 Non c'è dubbio che fare l'insegnante senza avere la passione per questo lavoro non va bene ; direi che si potrebbe considerare un reato , ai danni della nazione . Ma non credo che questo dia agli studenti il diritto di umiliare i loro insegnanti . Mi fermo qui , perché il tema è troppo complesso e richiederebbe troppo spazio . Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
fisica Inserita: 16 febbraio 2016 Segnala Share Inserita: 16 febbraio 2016 Ero via e leggo solo ora... Livio, ovviamente non posso che concordare nelle linee generali, e credo che l'equivalente dell'insegnante sciatto lo si trovi anche in banca, o in un ufficio commerciale, dipende da tante cose. Io penso (a fronte di dati chiari e inequivocabili che possiedo in via diretta ed indiretta) che oggi un insegnante bravo sia tale solamente se riesce a superare tutte le maldicenze, schiaffi morali, modi di pensare stantii, credenze popolari, per cui un insegnante lavora 18 ore settimanali e guadagna come un re, viste le ore che lavora e i tre mesi di vacanza che fa. Oggi un insegnante discreto (non arrivo a dire bravo) lavora mediamente 18-20 ore in classe, fa cinque o sei pomeriggi di riunioni scolastiche, ha un paio di ore settimanali di ricevimenti, e soprattutto prepara lezioni e corregge compiti per classi di 25-30 alunni di almeno 4 o cinque anni, e stiamo parlando di scuole superiori o di avviamento professionale. in totale, alle famose 18 ore dei fancazzisti strapagati vanno ad aggiungersi altre 15-20 ore che non risultano mai a chi critica questa professione. Si aggiungono anche i cosiddetti corsi di recupero per quelli che non ce la fanno, le attività aggiuntive (che non sono gite in giro per il mondo, ma visite guidate o partecipazione a incontri pubblici per la promozione degli istituti, o altro comunque sempre di istituzionale). Detto questo, si aggiungono discenti assolutamente non supportati dalle famiglie, da famiglie che sono convinte di saper tutto e insegnano agli insegnanti come fare il proprio lavoro. Penso che non sia la scuola allo sbando, ma lo sia certamente la famiglia, che ormai crede nel diritto in toto e non considera assolutamente ogni forma di dovere. Ho detto quello che dovevo, ed ora mi astengo da ulteriori aggiunte commenti e pensieri, perchè non credo ci sia nulla di ulteriore da parte mia. Ma vi leggo volentieri, come sempre! Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Livio Orsini Inserita: 16 febbraio 2016 Segnala Share Inserita: 16 febbraio 2016 Quote e credo che l'equivalente dell'insegnante sciatto lo si trovi anche in banca, o in un ufficio commerciale, dipende da tante cose. Certo ma in questo caso può solo causare danni economici alls sua azienda, azienda che può anche assumere provvedimenti disciplinari nei sui confronti. Un insegnante invece incapace, sciatto e lazzarone causa danni notevoli agli studenti che gli son o stati affidati. Inoltre in italia, caso quasi unico, l'insegnate non rispende a nessuno di quello che fa o non fa. Una volta entrato in ruolo è praticamente inamovibile anche se è incapace, sciatto e lazzarone. Può inventarsi malattie immaginarie, basta non superi il periodo di com porto e trovi il medico disposto a firmare i certificati. Quote Penso che non sia la scuola allo sbando, ma lo sia certamente la famiglia, che ormai crede nel diritto in toto e non considera assolutamente ogni forma di dovere Forse non siamo proprio allo sbando ma ci siamo vicini. La famiglia oramai esiste solo sulla carta, fra non molto nemmeno su quella. Sino a che ci saranna genitori che in caso di bocciatura ricorrono, a prescindere dalle reali ragioni, alla magistratura le cose non potranno che peggiorare. senza poi contare che anche la magistratura ci mette del suo per aumentare il caos e la deresponsabilizzazione. Quote Detto questo, si aggiungono discenti assolutamente non supportati dalle famiglie, da famiglie che sono convinte di saper tutto e insegnano agli insegnanti come fare il proprio lavoro. Purtroppo siamo passati dall'insegnate che aveva ragione a prescindere all'insegnante che ha torto a prescidere. Io ricordo ancora un episodio delle elementari quando mia madre andò a lamentarsi presso l'insegnante di mio fratello che, casualmente, era stata anche la maestra di mia madre. Mia madre era una giovane donna di altezza leggermente sopra la media, la maestra era un donna anziana,claudicante e di altezza inferiore alla media, quindi mia madre fisicamente la sovrastava, eppure bastò un'occhiata dell'anziana maestra e vidi mia madre regredire quasi allo stato infantile. Un solo sguardo, non un gesto, non una parola. Questa era vera autorevolezza, non autorità. L'autorevolezza non la si ha per legge o per titolo di studio, è una dote naturale e la si acquisisce con un lavoro serio, giorno dopo giorno. Oggi gli insegnati autorevoli sembrano in via di estinzione. Si trovano ancora insegnanti autoritari, ma non auterovoli. E' questo il punto fondamentale. Purtroppo gli insegnanti bravi ed appassionati, ne esistono ancora tanti, vengono mortificati ogni giorno, affogati nel grigiore universale. Quando va bene son compatiti dai colleghi furbi, in altri casi sono anche sbeffeggiati. Io sarei favorevole ad una maggiore responsabilizzazione dei dirigenti scolastici; uso il condizionale perchè siamo in Italia e da noi, nel campo statale, le responsabilità son solo teoriche e servono solo per raggranellare qaulche soldino. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
dnmeza Inserita: 16 febbraio 2016 Segnala Share Inserita: 16 febbraio 2016 al punto che si è arrivati, si dovrebbe aprire un nuovo "argomento" Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
gufo2 Inserita: 16 febbraio 2016 Segnala Share Inserita: 16 febbraio 2016 Prima della chiusura, voglio complimentarmi con Livio. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
dnmeza Inserita: 16 febbraio 2016 Segnala Share Inserita: 16 febbraio 2016 condivido gufo2 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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