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impianto riscaldamento con generatori in parallelo


Riccardo Ottaviucci

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Riccardo Ottaviucci

Premetto che in questo settore non sono assolutamente esperto,direi quasi poco più che digiuno,pertanto vogliate scusarmi se uso terminologie poco appropriate.

Riassumo brevemente quanto mi sta capitando.

Ho appena fatto installare una caldaia idropellet ARCA da 24Kw in parallelo all'esistente a metano DOMUS Riello da 30Kw.

L'installatore,col quale sono in contestazione per altri motivi (consuntivo tre volte più altro del preventivo fatto a voce dopo sopralluogo),per di più raccomandato dal venditore della Caldaia ,ha realizzato un impianto con la sola separazione di valvole di ritegno e rubinetti sulla mandata e sul ritorno dell'acqua di riscaldamento tra le due linee.Se serve posso realizzare uno schema dei collegamenti.

L'impianto così com'è funziona ,ovviamente lasciando spenta la caldaia a metano  ,e utilizzandola solo per l'acqua sanitaria.

Quando è venuto il collaudatore dell'ARCA ha contestato che l'impianto non è a norma in quanto la legge prevede l'uso di un separatore idraulico di cui non sapevo nemmeno l'esistenza,nessuno me ne ha mai parlato,in quanto la potenza complessiva dei generatori supera i 35Kw di legge.

Qualcuno potrà domandarsi il perchè di questo impianto misto.In effetti la caldaia a pellet sostituisce una stufa a legna in un locale non riscaldato dal metano.

L'idea iniziale era di mettere solo una stufa a pellet indipendente,ma la vicinanza tra i generatori mi ha fatto optare per questa soluzione .

Pertanto,a parte le problematiche della legna di cui finalmente mi sono sbarazzato,posso avere la doppia funzionalità,ovviamente in alternativa e mai in contemporanea.

La mia domanda è quindi : cosa dovrei ,potrei fare adesso?

 

 

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Si deve montare o un separatore idraulico, o uno scambiatore per separare; come ti è stato fatto presente sei fuori norma perchè le potenze si sommano, l'impianto verrebbe classificato centrale termica con eventuale sopralluogo dei vigili del fuoco e rilascio del certificato prevenzione incendi; sicuramente in giro ci sono situazioni analoghe alla tua, poi stà al tecnico che viene chiudere gli occhi e andare avanti o rifiutarsi di certificare

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ovviamente in alternativa e mai in contemporanea.

da Giavomini :

questa necessità nasce laddove il fabbisogno idraulico dell’impianto non può essere soddisfatto dal circolatore della centrale termica e diventa quindi indispensabile l’installazione di uno o più circolatori secondari, dimensionati secondo le
richieste delle diverse utenze.
La funzione del separatore idraulico, quindi, è essenzialmente quella di evitare la reciproca influenza tra le pompe installate in serie, compensando la differenza fra le portate che attraversano i circuiti, esclusivamente secondo le caratteristiche del
rispettivo circolatore : separatore idraulico
  • non mi sembra il caso di Riccardo
  • si potrebbero fare dei blocchi elettrici ed idraulici per evitare la contemporaneità delle due fonti di calore
  • separare i circuiti con delle valvole di non ritorno oltre che elettrovalvole e manuali d'intercetto.
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Io mi chiedo come certi installatori possano rilasciare la dichiarazione di conformità eseguendo lavori non a norma!

Ok che non si è un presenza di situazione direttamente pericolosa, e quindi  difficilmente potrà capitare qualcosa, ma se malauguratamente capitasse?? ...beh, in quel caso so cavoli amari!

Per esempio le assicurazioni sono le prime ad appigliarsi a ste faccende! 

Quindi fate attenzione! 

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Riccardo metti lo schema, (semplice), due fonti (caldaie) producono ed immettono, mai assieme, su di un collettore che alimenta i radiatori, se vi sono delle valvole di non ritorno e delle valvole motorizzate di consenso opportunamente collegate, oltre a delle valvole manuali d'intercetto, devo capire dove stà il problema.

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Riccardo Ottaviucci

grazie intanto delle risposte,cercherò con uno schema di rendere meglio l'idea del'impianto che mi hanno fatto ,o meglio del pianto.

Non ho tempo di farlo col Cad che non uso mai,nè in excel,ma a mano e foto da cellulare appena ritorno a casa.

 

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Il problemi normativi sono diversi:
1) INAIL (exISPESL): se non c'è una separazione del fluido riscaldato e quindi superi i 35kW sei soggetto a denuncia INAIL, nulla di complesso ma è pur sempre un onere progettuale e di sicurezze in piu'. Per evitarlo si mette uno scambiatore di calore (a piastre normalmente) questo permette di non mandare in ebolizzione contemporaneamente lo stesso fluido.

2) DM 12/4/96, se le due caldaie sono installate nel medesimo locale, indipendentemente se sono collegate sullo stesso impianto o no sei soggetto se superi i 35kW a progettazione secondo DM che è quello del gas ma che poi avendo due combustibili si complica perchè devi rispettare anche quello del combustibile solido.

 

Gli interblocchi elettrici non sono ammessi a livello normativo se non omologati da un costruttore, c'erano delle caldaie ibride certificate che non potevano andare contemporaneamente ma un istallatore non puo' omologarle.

 

In questi casi l'ideale è avere un accumulo dove la caldaia a pellet "scarica" la potenza sempre con di mezzo uno scambiatore, in questo caso non hai bisogno di valvole di ritegno ecc.. ma avresti praticamente un accumulo con un serpentino. Dai un occhio a questi schemi:

 

 

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Riccardo Ottaviucci

grazie anche a te Simone,questa è la soluzione raccomandata dal certificatore,almeno mi pare.Solo che lo scambiatore ha detto che costa una tombola,mi date una indicazione approssimativa del suo costo?

Le due caldaie sono in locali distinti e non comunicanti direttamente

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Mi sono scordato che per scaricare il documento bisogna essere loggati!

Comunque io avendo lo spazio metterei un accumulo con serpentino per la caldaia a gas, in questo modo assolvi anche al problema dell'avre contenuto d'acqua per il pellet.

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confermo quanto detto sopra e aggiungo un circolatore di rilancio tra scambiatore e impianto riscaldamento + un filtro sul ritorno per non avere noie future con intasamento scambiatore da fanghi depositati sui radiatori

segui lo schema di DNMEZA  al post n.10

ciao Riccardo

 

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Riccardo Ottaviucci

grazie a tutti,ne parlerò con l'altro installatore-certificatore,con tanto di preventivo scritto stavolta.

Un'idea del costo del separatore e circolatore,ovviamente esclusa l'installazione,tanto per non avere sorprese?

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Ciao,

scusate se puntualizzo: non confondiamo un separatore con uno scambiatore. Il separatore idraulico è un barilotto, il fluido che percorre il suo lato primario è lo stesso che percorre il secondario, pertanto NON è utilizzabile come separazione dei generatori per evitare la somma delle potenze.

L’Inail vuole che il fluido che percorre il generatore a combustibile solido sia diverso dal fluido dell’altro generatore: per ottenere questo le circolari Inail (Ispesl) parlano chiaramente di scambiatore o serpentino (Circolare del 15-9-2006, 19-4-2011, 12-1-2015). Tutti gli altri tipi di disgiunzione (elettrica, con ritegni, con valvole deviatrici a tre vie ecc) non sono accettate.

R.  

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Il separatore idraulico è un barilotto, il fluido che percorre il suo lato primario è lo stesso che percorre il secondario, pertanto NON è utilizzabile come separazione dei generatori

dici?

Separatore-gruppi-pompaggio.jpg

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Riccardo Ottaviucci

io sono abituato a parlare di partitori,derivatori e quindi faccio fatica ad immergermi in queste terminologie termotecniche.

D'accordo che le valvole di ritegno (o non ritorno che dir si voglia,io le chiamerei diodi...) non bastano per essere a norma,cosa dovrei montare un separatore o uno scambiatore per non avere miscelazione tra i fluidi (che poi è sempre acqua) ? Tanto per non farmi fregare anche da quest'altro installatore che poi dovrebbe certificarmi il tutto...

In ogni caso avrei un peggioramento del rendimento globale dell'impianto poichè con la stufa a pellet dovrei scaldare il fluido attraverso un aggeggio (scambiatore) che assorbe e dissipa calore di suo,un po' come il trasformatore elettrico,o no?

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si Riccardo, sarebbe come lo scambiatore per acqua sanitaria, solo che invece di scaldare acqua sanitaria, scambia calore tra le due "caldaie"

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