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PLC Forum


Alimentatore Switching


walter1013071986

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walter1013071986

Salve ragazzi,

come da titolo volevo realizzare un alimentatore switching da laboratorio dopo aver abbandonato quello lineare cominciato male da principio.
Volevo sapere cosa ne pensate dello schema allegato basato su un LM2576..secondo voi ha qualche problema o posso prendere spunto tranquillamente...

Buck_Converter.png

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Piùche l'esperienza fa fede il data sheet. Il BDX53 non è proprio uno switcher, ma può anche andare.

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Ma C2 è da 4,7 millifarad (4700 uF) o 4,7 microfarad ?

Credo sia importante !

 

Deve essere 4700 microFarad  (ho guardato il datashhet e usano valori oltre 1000 microF)

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walter1013071986

Secondo voi posso sostituire il BDX con un Mj3001..cioè quali parametri devo considerare in uno switching per valutare l'utilizzo del transitor per aumentare la corrente erogabile?

Dalle risposte precedenti mi pare di aver capito che sia la frequenza dell'integrato e in base a questa valuto sul datasheet del transistor la compatibilità, ma qual'è l'indicazione sui datasheet che devo considerare?

 

 

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Anche se il BDX 53 non è un campione dello '' switching '' , almeno viene menzionata come possibile funzione nel suo datasheet ; in quello del MJ 3001 invece ,   nemmeno tracia ( Motorola ) , vuol dire che non è abbastanza veloce . Al Tuo posto , resterei col BDX  , almeno per qualche test .

Avevo guardato prima il  LM2576 . Avrai notato che sono di più tipi con la stessa sigla , o no  ?

Poi non dici la tensione che Ti serve in uscita , ne quella che intendi applicare al ingresso ; per quel che riguarda la corrente in uscita , dici solo :

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per valutare l'utilizzo del transitor per aumentare la corrente erogabile?

I conti si fanno con .......i numeri :P

:thumb_yello:

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AlbertoBianchi

La tipologia di regolazione è la stessa, sono entrambi regolatori buck, ed entrambi sono della famiglia "simple switcher" cioè orientati ad un semplice utilizzo, con pochi componenti di contorno.

L' LM2576 è un vecchio dispositivo (tecnologicamente obsoleto) funzionante a soli 50KHz con un BJT come elemento di commutazione, che, rapportato a dispositivi attuali come l'LM22679 esibisce minore efficienza, minore corrente in uscita, maggior calore da dissipare a parità di potenza erogata e componenti di controrno di grosso size (in ogni caso usando un transistor o un mosfet esterno è inutile usare un dispositivo di potenza come quello quando basterebbe un controllorino in case DIP 8 pin).

Inoltre lo stadio di ucita dell' LM2576 non è adatto a pilotare un trasistor esterno; nello schema proposto da walter il BDX53 funziona da inseguitore (emitter follower) e non come transistor in commutazione.

In quell'applicazione il turn-off sarebbe affidato alla sola R1 quando invece, per ottenere tempi di turn-off dell'ordine di 1-2uS, sarebbe stato necessario polarizzare inversamente la giunzione BE con un potenziale di 4-5V, in questa fase. 

Ipoteticamente lo stadio di uscita dell' LM2576, per essere idoneo a questo scopo, avrebbe dovuto essere costituito da una configurazione totem-pole o push-pull.

Onestamente nessuno dei due regolatori è adatto, da solo, per realizzare un alimentatore da laboratorio; al limite come pre-regolatore seguito da uno stadio di regolazione lineare della tensione e della corrente (CV&CC)

A vantaggio del'LM22679 si può menzionare una discreta corrente fornibile (praticamente il doppio del LM2576 ), la possibilità di impostare un limite di corrente (caratteristica comunque insufficiente per un uso di laboratorio), un alta frequenza di switching (500KHz) che in pratica significa induttore di piccole dimensioni e condensatori in uscita ms ceramici.

Ultima cosa: entrambi i regolatori non sono dotati di pulse skiping (o burst mode che dir si voglia) quindi non sono adatti a fornire correnti molto basse.

Per funzionare bene hanno bisogno di un carico minimo.

 

 

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E' giusto che ognuno si faccia le sue esperienze, sbagliando e riprovando, cercando di capire dove ha sbagliato.

Dirgli butta via tutto e cambia, a mio giudizio,non è giusto. Meglio lasciare che provi, incontri delle difficoltà ed aiutarlo a capire se e cosa ha fatto di errato.

Questo è il modo di aiutare le persone ad accrescere le loro competenze.

Presentargli un piatto pronto e dirgli "mangia questa pietanza che è molto meglio della schifezza che ti sei cucinato" non insegna alcunchè.

Ma questa è la mia idea, altri possono averne di differenti.:smile:

 

PS

Come moderatore.

Rimuovi subito la citazione che hai messo nella firma perchè contrasta con il regolamento, regolamento che hai liberamente accettato

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AlbertoBianchi

Aveva chiesto un opinione sul progetto in se, cosa se ne pensava dello schema proposto, ed ho semplicemente esternato la mia sincera opinione in merito.

Ritengo che quello schema sia così mal impostato che in definitiva non serva nemmeno ad imparare gran che da i porpri errori, ma ripeto resta una mia opinione, non voglio forzare nessuno. :smile:

Sono d'accordo che un giudizio secco e personale non sia costruttivo ai fini dell'apprendimento, ma all' ora in cui l'ho scritto ero stanco e non avevo voglia di dilungarmi in ulteriori dettagli, cosa che mi ero riproposto di fare e ho fatto stamani nel post successivo.

Ho cercato di fargli un prospetto dei pro e dei contro con la speranza di essere riuscito a fornirgli un panorama di elementi di valutazione più ampio e di comprensione immediata.

Sicuramente sarà in grado di fare autonomamente una sua scelta, anche su altre soluzioni, non solo quella che gli ho proposto io, ci mancherebbe.

Penso che tanto più questa soluzione sarà convincente sul piano tecnico, in funzione dell'applicazione che vuol realizzare, tanto migliore ed articolato sarà il contributo a supporto che potrà ricevere. E per poter dare a walter dei suggerimenti concreti e mirati, occorrerebbe capire se intende limitarsi al semplice montaggio di uno schema esistente, sicuramente funzionante, oppure se ha intenzione di cimentarsi anche nella progettazione e messa a punto, per le quali oltre ad almeno un po' conoscenze elettroniche è richiesta anche un po' di strumentazione (in questo caso multimetro e oscilloscopio).

 

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Ritengo che quello schema sia così mal impostato che in definitiva non serva nemmeno ad imparare gran che da i porpri errori, ma ripeto resta una mia opinione, non voglio forzare nessuno

 

Infatti stiamo confrontando filosofie di approccio differenti.

Anche da uno schema mal impostato c'è molto da imparare; anzi, per mia esperienza, si impara di più in questi casi.

Quando non si ottengono i risultati sperati, e ci si interroga sulle ragioni, si arriva per via autonoma, o per "consulenza" di chi è più esperto, a capire che la soluzione ideata ha dei limiti o, addirittura, è del tutto inadeguata.

Ma qui usciamo dal contesto della discussione ed entriamo nel campo della filosofia della didattica.:smile:

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