Yuby Inserito: 15 marzo 2016 Segnala Inserito: 15 marzo 2016 Salve a tutti, avrei un quesito da chiedere, devo ricaricare e nel tempo mantenere costantemente sotto carica 2 batterie al piombo collegate in parallelo, ciascuna da 12V - 1,9 Ah, del tipo lungo e stretto, quelle che si impiegano anche negli antifurti. (Ev. posso postare foto). Sono state inserite in un amplificatore audio portatile, ma chi ha fatto il lavoro in precedenza, inspiegabilmente non ha previsto la loro ricarica, così attualmente sono inservibili e da sostituire . Dovrei quindi inserire intanto, il sistema per ricaricarle, e poi il mantenimento per non doverle ricomprare tra qualche mese. Che apparecchietto caricabatterie mi consigliate? Eventualmente va bene anche uno schemino o se conoscete qualcosa di esistente in commercio che non costi una fucilata. Non me ne intendo molto, ma mi pare che quelli che ho visto in vendita hanno caratteristiche troppo elevate per delle batterie così piccole. Vi sarei grato se mi potreste aiutare.
Yuby Inserita: 15 marzo 2016 Autore Segnala Inserita: 15 marzo 2016 Chiedo scusa, forse ho sbagliato a postare qui la discussione. Chiederei cortesemente a chi di dovere se potesse spostarla nel forum più appropriato. Grazie.
Yuby Inserita: 16 marzo 2016 Autore Segnala Inserita: 16 marzo 2016 Un aiutino? Vi allego anche una foto della batteria di cui parlo. Grazie.
dnmeza Inserita: 16 marzo 2016 Segnala Inserita: 16 marzo 2016 in semplice caricabatterie a 12 V, max 1 A , puoi farlo con un piccolo trasformatore 220/12 V un ponte raddrizzatore da 3 o 5 A un LM7812 con due diodi su :
fisica Inserita: 16 marzo 2016 Segnala Inserita: 16 marzo 2016 se carichi la batteria a 12V non si caricherà mai. Conviene che tu la carichi almeno a 13V, considerando che la massima tensione a batteria carica è circa 13,8V, un valore di 13 ti garantisce una buona ricarica e un mantenimento soft, senza troppi rischi. Altrimenti tieni conto della regola che dice che una carica non veloce di una batteria al piombo come le tue, si fa ad una corrente fra un secimo e un ventesimo della corrente nominale. Quindi fra 0,09 e 0,19 A . Questa corrente la puoi ottenere anche solo con il ponte il condensatore e una opportuna resistenza in serie, curando di disporre appunto di una corrente a batteria carica non superiore a 0,09A, e anche meno, fino a 0,03-0,05.
Yuby Inserita: 16 marzo 2016 Autore Segnala Inserita: 16 marzo 2016 Quindi se avessi a disposizione un alimentatore cablato (del tipo box con spina incorporata/filo e spinotto) che esce con 13 volt e circa 0,19 ampere potrebbe andare bene?
patatino59 Inserita: 16 marzo 2016 Segnala Inserita: 16 marzo 2016 Può andare bene, ma per sicurezza misura l'amperaggio con batteria scarica e con batteria carica. Con la batteria scarica la corrente misurata non deve essere superiore a quella che può erogare l'alimentatore. L'unico accorgimento è quello di non sovraccaricare la batteria e staccare il caricatore dopo un tempo prefissato. Se poi la corrente misurata a batteria carica è abbastanza bassa, diciamo 20 o 30 mA puoi lasciarlo costantemente collegato. La batteria al piombo si carica senza troppa difficoltà. Il tempo di carica dipende dalla corrente e da quanto è scarica la batteria. Per esempio può essere 190 mA per 14 ore, o 300 mA per 10 ore o anche 100 mA per 24 ore.
fede1942 Inserita: 16 marzo 2016 Segnala Inserita: 16 marzo 2016 Credo che per questi usi l'integrato più adatto sia l'L200 ( http://www.zen22142.zen.co.uk/Circuits/Power/l200.pdf ). La tensione è regolabile e la corrente limitabile con un semplice resistore. Si può impostare la tensione a 14,5 V per una carica ciclica (scollegare la batteria quando carica) oppure a 13,7 V per la carica in stand-by (si può lasciare la batteria sempre collegata).
Nikiki Inserita: 16 marzo 2016 Segnala Inserita: 16 marzo 2016 Se vuoi tenere l'apparato funzionante a 220 volt e contemporaneamente caricare la batteria (backup) la regola è quella di non superare una certa tensione. Il produttore della batteria spesso dichiara questa tensione a temperatura ambiente, temperature più alte dovrebbero imporre tensioni più basse. Se ti mantieni sulle tensioni suggerite da fisica direi che sei tranquillo. In questo caso, devi considerare che l'alimentatore deve erogare corrente sufficiente, oltre che per caricare la batteria secondo i suggerimenti di patatino, anche per alimentare l'apparato. Inoltre, tieni presente che due accumulatori non dovrebbero mai lavorare in parallelo, ce ne sarà sempre uno che lavora più dell'altro e si usura più dell'altro, invece di 2 batterie da 2 Ah puoi montarne una da 7 Ah, è un po' più alta ma a giudicare dalla foto l'altezza non è un problema, hai più capacità e spendi meno.
Yuby Inserita: 17 marzo 2016 Autore Segnala Inserita: 17 marzo 2016 Grazie a tutti per i consigli, probabilmente l'apparato non dovrà funzionare in contemporanea alla ricarica, però è utile saperlo. Ottimo il suggerimento della batteria da 7Ah, spero sia facile trovarla, ma in questo caso i valori per la ricarica saranno gli stessi, e si dovrebbero allungare i tempi per la ricarica completa.
dnmeza Inserita: 17 marzo 2016 Segnala Inserita: 17 marzo 2016 Quote Quindi se avessi a disposizione un alimentatore cablato (del tipo box con spina incorporata/filo e spinotto) che esce con 13 volt e circa 0,19 ampere potrebbe andare bene? quando non l'adoperi lascialo sempre sotto carica, il carica batterie che dici sarebbe leggermente sottodimensionato per una ricarica a fondo ma per mantenimento e ricarica lenta potrebbe andare bene. misura la tensione quando è fine carica, con caricabatterie collegato, è opportuno sia sui 13 V o poco più
fede1942 Inserita: 17 marzo 2016 Segnala Inserita: 17 marzo 2016 A me risulta, guardando parecchi datasheet e manuali d'uso di batterie Pb-gel, che la tensione minima di carica in stand-by (ma anche in tampone) sia circa 13,6 V a normale temperatura ambiente (15/25 °C). Questo per sfruttare la capacità della batteria senza pregiudicarne la durata. Con 13,0 V la carica non sarà in grado di portare la batteria a raggiungere una buona percentuale della sua capacità.
Yuby Inserita: 17 marzo 2016 Autore Segnala Inserita: 17 marzo 2016 Ok 13,6 V, Fede, ma quanti mA sono necessari? Cioè dovendo tener collegata costantemente la ricarica, forse bisogna trovare un valore in mA tale che non ci voglia una vita x ricaricare la o le batterie, e che una volta cariche non vengano danneggiate da una corrente troppo forte. Non so se ricordo bene ma mi pare di aver letto da qualche parte che un buon caricabatterie deve regolare la corrente di carica, cioè diminuirla automaticamente in prossimità della carica completa. Ma forse mi confondo con le batterie al NiCd e per quelle al piombo non è necessario.
dnmeza Inserita: 17 marzo 2016 Segnala Inserita: 17 marzo 2016 a questo punto metti il caricabatterie da macchina comandato da una presa temporeggiata, poi stacchi tutto,
tommy72 Inserita: 17 marzo 2016 Segnala Inserita: 17 marzo 2016 Quote comandato da una presa temporeggiata cioè, ci vuole una presa che si prende tempo? scherzavo, comunque una presa temporizzata sarebbe più indicata per la ricarica e il mantenimento di queste batterie è necessaria una tensione di 13,8V
Nikiki Inserita: 17 marzo 2016 Segnala Inserita: 17 marzo 2016 Le batterie piombo gel quando arrivano a carica completa non assorbono più niente, se non si eccede con la tensione non è necessario scollegare il caricabatterie, sono ideali per funzionare in backup. Non sarebbe neanche necessario limitare l'alimentatore in corrente, non assorbono tantissimo anche se non viene limitata, assorbono un po' di più se sono completamente scariche ma non andrebbero mai scaricate a zero perché sono permalose e si rovinano, non a caso alcuni sistemi che usano queste batterie le scollegano quando scendono sotto i 10 volt per impedirgli di scaricarsi ulteriormente. Limitare la corrente all'alimentatore potrebbe essere utile perche in caso di batteria danneggiata, si potrebbe verificare che un elemento vada in corto e in questo caso la batteria risulterebbe da 10 volt anziché 12, quindi la tensione di carica sarebbe troppo alta e ci sarebbe corrente in eccesso, gli elementi si surriscalderebbero, si formerebbe gas, salirebbe la pressione interna e l'involucro si romperebbe provocando la fuoriuscita dell'acido. Se vuoi fare il palloccoloso devi fare un sistema che sia limitato in corrente, che regoli la tensione in funzione della temperatura della batteria, e che la scollegati quando scende sotto una certa tensione per impedire la scarica profonda... Ma ti posso assicurare che pochi lo fanno, i più gli forniscono una tensione stabilizzata intorno ai 13,8 volt e buonanotte al secchio. La batteria da 7 Ah è molto comune, più comune di quella da 2.
Yuby Inserita: 18 marzo 2016 Autore Segnala Inserita: 18 marzo 2016 Scusate se devio leggermente la discussione, ma siccome ho trovato tra le cose che conservo, l'alimentatore che allego in foto, dichiarato in uscita a 12 Vcc e 300 mA, ma misurato in assenza di carico varia intorno ai 19,5 Vcc, volevo capire se lo posso utilizzare come caricabatterie di cui sopra, facendo una opportuna modifica, abbassando e regolando la tensione con una rete di zener, come ad es. nel circuito allegato, dove DZ1 e DZ2 potrebbero avere i valori rispettivamente di 10 e 8,1 V e la resistenza tra i 33 e i 56 Ohm?
patatino59 Inserita: 18 marzo 2016 Segnala Inserita: 18 marzo 2016 Quello che hai va benissimo senza modifica. La corrente sotto carico è nei limiti sia della batteria che dell'alimentatore. Puoi collegarlo tranquillamente avendo l'accortezza di scollegarlo dopo max 12 ore, e ti ritroverai con la batteria carica. Se proprio vuoi stare tranquillo basta un timer programmatore a spina da pochi euro.
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