Fabrizio_C Inserito: 31 marzo 2016 Segnala Inserito: 31 marzo 2016 Buongiorno, per provocare lo scatto del differenziale (30 mA) dico bene se collego una resistenza da 3300 Ω tra fase e terra? Il valore è il risultato di un semplice calcolo e tra l'altro resistenze del genere si trovano all'interno dei differenziali stessi (collegate al pulsante test). Ovviamente non avrei alcuna indicazione sul funzionamento del dispositivo, solo ne provocherei lo scatto. Avevo letto discussioni sull'argomento, ma non ricordo le conclusioni, per cui mi perdonerete se faccio questa domanda. Nel caso affermativo, da quanti watt dovrebbe essere la resistenza? Grazie
Openshot Inserita: 31 marzo 2016 Segnala Inserita: 31 marzo 2016 Con 3200 hom la corrente è all!incirca di 60 ma , lo sgancio è assicurato, ma io userei un valore più alto, per esempio 4700 hom (220/4700= 46 mA) sufficienti a provocare lo sgancio, la potenza così sarebbe di soli (220*0,046=10w) , ma data la tempestività dell intervento del differenziale è sufficiente un valore di potenza anche più basso.tutto questo considerando un valore della terra prossimo allo zero.
Maurizio Colombi Inserita: 31 marzo 2016 Segnala Inserita: 31 marzo 2016 Ma perchè tirare sempre in ballo questa povera terra Al differenziale non interessa un bel nulla dove va a finire la differenza di corrente che c'è tra l'ingresso e l'uscita del suo sistema di misura!
Openshot Inserita: 1 aprile 2016 Segnala Inserita: 1 aprile 2016 Pienamente daccordo, ma per semplificare e considerando un impianto civile o industriale è facile considerare la terra come conduttore di dispersione che obbliga il diferenziale ad intervenire
D80 Inserita: 1 aprile 2016 Segnala Inserita: 1 aprile 2016 salve openshot se consideri gli impianti "nuovi" si, la realtà è che purtroppo ci sono ancora impianti dove la terra è un concetto astratto. teoricamente per garantire lo sgancio basterebbe porre un resistenza con un valore massimo pari a 230V/0.03A = 7666.66 ohm e si può collegare o tra la fase in ingresso ed il neutro all'uscita del differenziale oppure tra la fase in uscita e un punto qualsiasi collegato all'impianto di dispersione, in questo caso però occorre tenere conto anche della resistenza di terra, che sarà da sottrarre al valore limite teorico per poter ottenere un valore tale da garantire lo sgancio. C'è inoltre un'altra considerazione da fare : il differenziale vede solo la differenza della corrente tra corrente che fluisce nella fase e quella che fluisce nel neutro, non tiene conto ne di dove vada a finire la dispersione ne tanto meno della tensione di contatto, che è dettata dalle norme a seconda dell'ambiente, ed è decisamente più bassa della tensione di rete, nel caso degli impianti in ambienti ordinari ( cioè tutti quelli esclusi dalla sezione 7 della 64-8) è di 50 V e quindi per garantire che non si superi tale tensione tra il momento in cui si verifica la dispersione e il momento in cui interviene il differenziale occorre che sia pari a 50V/ 0.03A = 1666.66 ohm, che è un valore decisamente più basso del valore limite teorico, è ovvio che se il differenziale interviene con oltre 7 k ohm, interviene anche con 1666 ohm, ma con valori di resistenza del circuito di dispersione superiori a quest'ultimo si ha una tensione di contatto più alta di quanto "consigliato" dalle norme, il che significa che se si decide di non seguire il consiglio o si adottano altri sistemi equivalenti oppure si deve giustificare la scelta fatta. Se si tratta di un differenziale selettivo in un sottocontatore , avendo una sensibilità inferiore, i valori devono essere coordinati comunque in modo da non superare la tensione di contatto massima ammessa per l'impianto e la resistenza del circuito di dispersione deve essere pari a 50V/0.3A = 166.66 ohm, quindi se è correttamente coordinato quest'ultimo, a maggior ragione lo sono i differenziali a valle da 30 e da 10 mA nb per far intervenire un differenziale selettivo occorre una resistenza di dispersione massima di 230 V / 0.3 A = 766.66 ohm, per garantire la tensione di contatto di 50V il valore limite si riduce a 50V /0.3 A = 166.66 ohm, abbastanza facile da ottenere anche con un picchetto solo , se il terreno è buono.
Maurizio Colombi Inserita: 1 aprile 2016 Segnala Inserita: 1 aprile 2016 Quote teoricamente per garantire lo sgancio basterebbe porre un resistenza con un valore massimo pari a 230V/0.03A = 7666.66 ohm e si può collegare o tra la fase in ingresso ed il neutro all'uscita del differenziale Appunto! Senza disturbare questa benedetta terra. Alla fine dei conti, così facendo, andiamo a ricreare il circuito di TEST inserito all'interno dell'apparecchio.
Openshot Inserita: 1 aprile 2016 Segnala Inserita: 1 aprile 2016 Quante cose si possono imparare! non mi ero mai soffermato molto sul circuito in se, dando per scontato che si avesse a disposizione un impianto di terra, ma consideranto il funzionamento del differenziale così esplicato è evidente che non è necessario quando si voglia solo verificare lo sgancio del differenziale!
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