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Tubo RC DG7-32


dott.cicala

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Il Fly-back è "stabiliazzato" ? 

Teoricamente sì. Non ho ancora fatto misure specifiche. La tensione in uscita viene riportata tramite un partitore ad un ingresso analogico e confrontata con un altro al quale è collegato il potenziometro e quindi viene calcolato l'errore. Quest'ultimo determina il duty cycle.

Al momento non ho idea di quanto sia veloce l'intervento, sicuramente è più lento di quanto non lo sia con un ic specifico e la stabilizzazione è nell'ordine di qualche volt, più che sufficiente per i miei scopi....mi serve una tensione fra i 450 e i 500v con qualche uA.

 

Il lexan.....da quando son passato da una media impresa, dove i piccoli ritagli me li  potevo portare a casa, ad una grande multinazionale, dove anche le briciole sono protocollate...rimane un dolce ricordo.

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Eh... il vantaggio di lavorare in una piccola azienda :) ... gli scarti / fondi di magazzino occupano solo spazio alla ditta !

 

Insomma , il prossimo SMPS lo faccio con Arduino . Uno :P

 

P.S. Nuovo Gatto ? 

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Noooo...con Arduino...nooooo......Io ODIO ARDUINO!  Piuttosto mi scolpisco i bit uno ad uno..... con arduino...son tutti professori....:superlol:

 

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Il circuito dal quale sono partito è questo

85c998a43f3745cb0d55e0a739b1f2a3.jpg

ec93d10d340b53a0e4f1c899c250c0d0.JPG

 

a causa delle tolleranze, presumo, il duty cycle effettivo è poco meno del 30%

C1 l'ho salito :P a 2,2uF 900V elettrolitico (2x4,7u 450V in serie | | 2XR470k)

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Stefano, ma non hai retroazione per stabilizzare la tensione su R1?

La puoi ottenere anche indirettamente trasformando L1 in un trasformatore il cui avvolgimento secondario serve esclusivamente da reazione. Se curi bene il suo posizionamento hai un'ottima reazione, molto precisa e sicura.

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Sì Livio, hai ragione, ma quando mi metto a costruire bobine e trasformatorini a mano, non finisco più. Lavorando con nuclei di recupero e quindi di ignote caratteristiche, le spire sono sempre troppe o troppo poche, ecco il perché della bobinetta commerciale che oltretutto ha un ulteriore vantaggio: le dimensioni. Avendo bisogno di poche decine di uA è la soluzione ideale. Per la retroazione, essendo un fissato dei pic (c'è un motivo però: il pic non solo si occuperà di pilotare il convertitore AT, dovrà anche, tramite un'altra uscita pwm, ricavare i 6,3v per il filamento e accenderlo in soft start, dovrà generare il dente di sega per l'asse X e con un'altra uscita, generare un segnale a gradini) sto seguendo una AN di microchip, riassunta di seguito.

 

2d4eaf95340085235e50c23d6406a2b3.JPG

 

Fino a che la bobina ce la fa, siamo intorno all' 1% a 450v con carico che assorbe tra 1 e 350uA....oltre questo valore la bobina non ce la fa, il duty cycle aumenta fin' oltre il 90%, e....non avendo ancora dimensionato la parte "current sense"....va a finire che...fuma :blink:

 

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Approssimativamente, l'unico tempo considerabile è quello necessario all'ADC e siamo nell'ordine della decina di us. Il complementary waveform generator  ed il comparatore lavorano autonomamente. Il principio è semplice.

 

Se seguo il mio metodo, cioè calcolo l'errore fra riferimento e tensione di uscita e agisco sul duty cycle, ho una regolazione proporzionale che però è affetta dal tempo di esecuzione del codice richiamato in un interrupt a 100us dove c'è anche altro.

 

Se seguo il metodo microchip, cioè uso il comparatore che spegne il CWG se la tensione supera la soglia, non ho una regolazione proporzionale però la velocità è legata solo al tempo di conversione dell'ADC. (10us) perché CWG e comparatore intervengono nell'ordine di qualche centinaio di ns...e quindi li considero tempi  trascurabili.

In pratica non ho fatto nessun calcolo, che farò una volta definito l'hardware, anche se una variazione del 5% su 450-500V è perfettamente tollerata dall'applicazione...però sono convinto che vada BENISSIMO  e costi POCHISSIMO.....e diventerò POPOLARISSIMO...

...mia moglie lo testimonierà.....:superlol:

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Ci siamo!

 

Il dc-dc converter controllato da pic funziona! Da 12V ottengo 698V stabilizzati....me ne servivano 700...ma pazienza.

9dcfa783fc95889b5f1c92fe37f7c3e1.JPG

 

Sul gate del mos mi ritrovo questo.....

 

d155d194c927937a0cf945a12efb8f92.JPG

l'uscita del pic  è un po' deboluccia nel fornire corrente (source), ma molto meno nell'assorbirla (sink)

eppure nel datasheet le due correnti sono uguali :huh:

 

Mancano ancora gli amplificatori X-Y accoppiati in DC....

 

P.s. la bread board non scarica più: ho usato il metodo suggerito da Tesla :thumb_yello:...tranne per il lexan

è bastato divaricare un po' il montaggio

 

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Mistero svelato......Avevo il current limiter dell'alimentatore regolato per il minimo onde evitare di bruciare l'ennesima induttanza :superlol:

 

Nel frattempo ho assaggiato i 698v con le dita e nonostante siano non più di un centinaio di uA.....non sono piacevoli affatto.

Sarà per via del condensatore di 2uF presente in uscita. Quanti Joule sono a 700V ? :wacko:

 

E = VC    =  490000* 110-6  = 0,49J

            2

 

 

 

 

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Ehh.. quel che serve per alzare di 1 K la temperatura di 0,1666 g di acqua , se non ho saltato qualche ordine di grandezza :roflmao: ma quasi certo letale per le mani bagnate ....

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Stavo pensando appunto a quello.....Qual è il valore di energia che può diventare veramente pericoloso?

 

Dopo la sberla...mi è venuto mal di testa...e una specie di affanno.....ci sarà una relazione?

 

Quasi quasi...riprovo :superlol:

 

 

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Non mi prendere in giro , mi aspettavo '' bastonate '' appena premuto l'invio , ma non ho fatto modifiche perché si parlava di una tensione ben precisa , 700 V :smile: .

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.ci sarà una relazione?

Credo che ci sia , è probabile che la sappiano già (i laboratori clandestini :superlol:) , dovrebbe essere quella che mantiene in ''tilt '' i muscoli respiratori , cardiaco , i collegamenti coi centri nervosi per abbastanza tempo per......:(

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no no è vero, non sto scherzando,  700V belli secchi, era da tanto che non prendevo una sberla....

mi è venuto mal di testa e un leggero affanno.

Anche se le potenze in gioco sono molto basse è meglio prestare maggiore attenzione...e avere il banco in ordine.

Ho anche un 2BP1 da provare...tensione di accelerazione 2000V...e non li voglio assaggiare :smile:.

 

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Ed io non conoscevo il significato della parola sberia :wallbash: ....l'ho appena (quasi) tradotto dalle tue ultime parole ... se non ricordo male , siamo , come i contatti dei relè :superlol: , più sensibili alle correnti continue che alle alternate , ma comincio avere dubbi sulla memoria , per cui .......non tocco niente :roflmao:.

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La pericolosità per la salute è causata da due effetti: elettrocuzione locale e tetanizzazione dei muscoli. Con 0.49J, se non ci sono patologie pregresse, l'energia non è sufficinete per provocare danni irreversibili.

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Ho appena finito lo stadio alimentatore e il generatore della base tempi. Le uscite del pic, in configurazione totem pole, sono perfettamente in grado, in questa applicazione, di pilotare direttamente i mosfet, su L1 e L2 la corrente di picco non supera i 650mA e così ho deciso di semplificare il circuito.

 

b619cc35a86016d51959d27f9e275599.jpg

 

Con V1 si regola la tensione HV da 100 a 800V. Per il tubo DH3-91 bastano 500V e una decina di uA.

Non è stabilizzata...perché non serve che lo sia...e ho finito le risorse hw.

Ho dovuto aggiungere D4 perché mi ritrovavo degli impulsi da una 50a di volt in ingresso al 7805.

Con V2 si ha una regolazione continua della frequenza del dente di segna in uscita da RA0, mentre col pulsante si seleziona il range che va da 5ms a 10us.

L'uscita RA5 pilota in pwm un'altro mosfet adibito all'accensione del filamento a 6,3V 600mA ed esegue il soft start.

L'alta tensione e lo sweep vengono attivati 40s dopo che il soft start ha eseguito l'accensione del filamento.

Ora che questo stadio è finito.....mi sono accorto che manca l'uscita del blanking per la ritraccia....e adesso?

Rileverò il passaggio per lo zero del dente di sega con un pnp....altrimenti devo cambiare micro :senzasperanza:

 

 

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L'uscita RA5 pilota in pwm un'altro mosfet adibito all'accensione del filamento a 6,3V 600mA ed esegue il soft start.

 

Pensare che lo si faceva solo con una lampada ballast in serie ai filamenti.:):(

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  • 1 month later...

Oggi è il giorno che...se non muoiono ritornano.

 

Dopo Tubi e tubini è il turno degli occhi, quelli magici, ma specialmente quelli dati per spacciati, esauriti, spompati, insomma, da buttare.

 

Quelli che si accendono così

 

a88a3a5d6f988bd17ae566357d919547.jpg

 

Praticamente inutilizzabili, considerando che la foto è stata scattata in penombra.

 

Davvero un peccato buttarli, potrebbero funzionare come triodi, ma se vengono sottoposti ad uno speciale trattamento.....allora

 

037dfbc19972bfe50212e4fceb12da5c.jpg

 

Magia!

 

L'idea non è ne mia ne nuova....si tratta di alzare l'anodica a valori molto più elevati

 

014d953bf40562e4e2c17465619bad7e.jpg

 

Il circuito è sempre quello utilizzato per ottenere le tensioni necessarie ai tubi RC, un po' rivisto e semplificato, tanto da essere alimentato con la tensione di filamento dell'occhio sotto TSO.

 

 

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  • 3 months later...

buonasera a tutti - avrei bisogno di un consiglio - mi hanno regalato un oscilloscopio RSE senza tubo e con il trasformatore

bruciato - perciò per evitarmi la spesa del trasfo pensavo di eliminare la EZ80 ed usare un raddrizzatore tipo quello del Dott.

Cicala - però di tubo ho un DG7-32 ,ho visto nello schema rse con il tubo 3BP1 che il filamento è collegato al catodo , piedini

1 e 2 , devo farlo anche con il DG7 collegando i piedini 1e 3 ? grazie 

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Attenzione che il DG7-32 è un tubo a bassa tensione (500V) mentre il 3BP1 lavora con tensioni fino a 2KV.E' possibile collegare un capo del filamento al catodo, ma è necessario rivedere tutte le polarizzazioni...uno schema ce l'hai?

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