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Dimensionamento Quadro Elettrico


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Inserito:

Ciao a tutti, oggi insieme ad alcuni colleghi ci è venuto un dubbio atroce sul dimensionamento dei contattori di linea di un quadro che stiamo progettando.

Fino ad oggi abbiamo usato la solita formulina P=V.I.R3.CosFI ma calcolando l'assorbimento totale di tutti i motori in gioco il dubbio ci fa pensare......

Abbiamo 3 inverter con un assorbimento sul primario di 12A cadauno che pilotano 3 motori da 4Kw e altri 3 motori da 2,2Kw senza inverter con un assorbimento di 4,0A cadauno. in teoria tutti i motori possono, anche se per un tempo relativamente breve, funzionare insieme.

in teoria la potenza installata risulta essere di 18,6Kw quindi la corrente assorbita sarà circa di 33A.

Quì sorge il dubbio........se sommo le correnti assorbite di tutti i componenti, risulta un totale di 48A....

Dove stò sbagliando?????


Inserita:

Per gli inverter fare riferimento alle specifiche del costruttore e tenere conto della corrente massima assorbita dall'inverter.

Per i motori, se si vuol stare dalla parte della ragione, si deve considerare la corrente massima assorbita da ogni motore e, nel caso di più motori, della possibile contemporaneità di massimo assorbimento di tutti i motori. In genere comunque si dimensiona per la somma degli assorbimenti nominali dei motori. Come corrente nominale ci si attiene al dato di targa; se usi la formula citata, partendo dalla potenza del motore, devi anche considerare il rendimento dello stesso.

Inserita:

OK tutto chiaro, infatti i dati che ho scritto sono quelli fornita dal cosatruttore degli inverter, e per i 3 motori senza inverter sono quelli di targa.

il grande dubbio, è la differenza tra il calcolo della corrente partendo dalla potenza assorbita e la somma dei singoli assorbimenti......

sono 33A o 48A ????????? quale dato devo utilizzare per dimensionare l'interruttore generale e tutto quello che stà a valle...?

Inserita:
calcolo della corrente partendo dalla potenza assorbita e la somma dei singoli assorbimenti......

Come corrente nominale ci si attiene al dato di targa; se usi la formula citata, partendo dalla potenza del motore, devi anche considerare il rendimento dello stesso.
Inserita:

Scusami Livio per l'ignoranza, ma come entra in gioco il rendimento?

Inserita:

Prova a far due conti considerando la potenza nominale del motore. Se parti dalla corrente di targa e applichi la formula della potenza elettrica ti acocrgerai che il risultato è un valore di potenza maggiore della potenza di targa (meccanica) Il rapporto tra potenza di targa e potenza assorbita è, appunto il rendimento.

Se, per ipotesi, hai un potore con potenza nominale di 2 kW che assorbe 2,2 kW elettrici il suo rendimento sarà

n = 2/2.2 = 0.91 circa

Inserita:

Confermo quanto dice il moderatore , la potenza inserita nei dati di targa dei motori è la potenza MECCANICA , pertanto per dimensionare il qe è necessario utilizzare la somma delle correnti assorbite dai singoli dispositivi (Motori/Inverter , alimentatori , trasformatori , ecc.)

Inserita:

Grazie a tutti per i chiarimenti.... vorrà dire che abbiamo qualche quadro sottodimensionato che gira per il mondo.....

:lol:

ciao e grazie ancora

Inserita: (modificato)

Non fare la somma dei KW, fai la somma delle correnti, così eviti di tirare in ballo i rendimenti.

Se c'è un inverter ed è della stessa taglia del motore considera la sua corrente d'ingresso e non quella del motore.

Tieni presente però che se l'inverter è di taglia abbondante rispetto al motore non arriverà mai alla corrente massima (l'inverter).

Se i motori non funzionano contemporaneamente puoi introdurre il fattore di contemporaneità nei calcoli.

Se comunque tieni il fattore di contemporaneità al 100% su tutti i motori otterrai un interruttore generale un po' sovradimensionato ma che si presterà ad eventuali modifiche future (aggiunta di qualche piccola utenza).

Modificato: da JumpMan
Inserita:
Non fare la somma dei KW, fai la somma delle correnti, così eviti di tirare in ballo i rendimenti.

Fai la somma delle potenze apparente (KVA), meglio.

Inserita:

Savino sulla targa, se ben ricordo, non è riportata la potenza apparente e nei motori usati spesso i dati sono illeggibili.

Inserita: (modificato)
Savino sulla targa, se ben ricordo, non è riportata la potenza apparente e nei motori usati spesso i dati sono illeggibili.

Questo non centra.

Le corrette progettazioni si fanno prendendo in considerazioni le potenze apparenti.

Se i dati non sono sulle targhe, allora si calcolano.

Modificato: da Savino
Inserita:

Se volgiamo spezzare il capello in quattro facciamolo.

O mi fido dei valori di targa di un motore oppure eseguo delle misure. La misura più semplice,veloce ed idonea è quella della corrente, di spunto per un breve attimo, non facilmente misurabile, e di esercizio.

Perchè complicarmi la vita?

Se mi dimostri che la potenza apparente da una misura più accurata ti costringo, ma poi lo devi fare! ad effettuare delle misure annue sulla temperatura esterna del luogo in cui il motore lavorerà, sulla tratta del cavo anche se non esposto direttamente al sole, 10 misure al giorno per un anno per poi ricavarsi la media.

Ovviamente dovremo tenere presente anche l'attrito fra il motore ed il dispositvo meccanico ed in generale sulla lubrificazione che ovviamente influenzerà sul rendimento e quindi un maggiore sforzo sul motore con un maggiore assorbimento di corrente, a parità di potenza erogata, trasfromata in energia termica.

(Come relazione tecnica fa proprio schifo, ma tanto io relazione non ne faccio e compiti in classe neppure) :lol:

Inserita:

Mi sembra che la discussione stia evvolvendo verso una questione di lana caprina.

La progettazione corretta prevede che, salvo applicazioni e casi aprticolari, si assuma come dato la corrente nominale del motore. Questo valore, in fase di progettazione, non lo si va a leggere sulla targa ma lo si desume dal foglio tecnico del costruttore del motore.

Idem se il motore è pilotato da inverter. Anzi in questo caso non si deve assolutamente dimensionare l'inverter in potenza ma in base alla corrente continuativa che è in grado di erogare. Questo valore deve essere >= alla corrente nominale del motore. Poi, sempre secondo quanto dichiarato nelle specifiche del costruttore, si desume la corrente in ingresso all'inverter.

Questa è la procedura corretta di dimensionamento per applicazioni standard.

Inserita:

Anche perchè, Savino, se non sto prendendo un abbaglio, per scegliere l'interruttore generale adeguato devi conoscere la corrente totale, quindi se tu fa la somma dei VA poi devi dividere per i V per ottenere......guardacaso, gli A ! :rolleyes:

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