Sharktear Inserito: 9 giugno 2016 Segnala Share Inserito: 9 giugno 2016 Ciao a tutti, vorrei sostituire il vecchio salvavita (una roba vecchia della Bticino) risalente ad oltre 20 anni fa. Quello attuale è costituito da magnetotermico+differenziale 16A ed è dimensionato per impianto da 3Kw. I moduli non sono di tipo DIN ma più grossi. Ho misurato la profondità della scatola incassata a muro ed è profonda 65mm. Volevo aggiornare il centralino mettendone uno nuovo con staffa din e cercando di fare meno lavori possibili nel muro, ne ho trovato uno della Bticino da 6 moduli (E215P/6BN) e la cui cassetta da incasso è profonda 65 mm (Bticino F215/6S). Quelle con più posti din hanno la profondità della scatola maggiore di 65mm. Detto questo, volevo un consiglio su quale soluzione sarebbe meglio adottare per il nuovo salvavita. Faccio qualche premessa in modo che chi vorrà gentilmente aiutarmi abbia più elementi possibili: - l'impianto è servito da contatore enel (posto in cantina - l'alloggio è al 4° piano e quindi il centralino si trova ad una distanza di circa 12 mt dal contatore enel) - il contratto enel è di 3 kw - vorrei un salvavita con riarmo (Gewiss Restart mi sembra il più completo) e possibilmente ad alta immunità (nota: con motore inverter del condizionatore è consigliabile che il differenziale sia di tipo ad alta immunità per via dei possibili disturbi?) - prossimamente installerò un impianto di climatizzazione dual split 7000 + 9000 btu con motore inverter (che avrà il suo magnetotermico da esterno posizionato in prossimità del motore). La somma dei due contemporaneamente alla massima potenza è stimata intorno ai 2,2 Kw ma conto (avendo un contratto da 3 Kw) di accenderli contemporaneamente soltanto quando non sono attivi altri elettrodomestici "esosi" (lavatrice, phon, forno e compagnia bella) - attualmente non ci sono linee dedicate ai carichi/prese/luci ecc... ci sono soltanto cavi più spessi per le prese (2,5 mmq) e più sottili per il resto (1,5 mmq), dovrei verificare nella cassetta di derivazione principale se è possibile creare due linee diverse e quindi mettere per ognuna di queste un magnetotermico dedicato. Qui nascono i dubbi: - meglio un salvavita completo (magnetotermico + differenziale) con riarmo e da 16A oppure un differenziale con riarmo (da 25A) e poi in cascata il magnetotermico da 16A. Il salvavita completo (magnetotermico + differenziale) con riarmo della Gewiss l'ho trovato soltanto con "potere di interruzione" da 6kA e costa una fortuna... - il "potere di interruzione" del salvavita deve essere necessariamente da 6kA ? o è sufficiente da 4,5kA (in considerazione della distanza dal contatore > di 3 mt) - meglio un magnetotermico seguito in cascata dal differenziale a riarmo automatico oppure al contrario prima il differenziale e dopo il magnetotermico? - per quanto riguarda il differenziale, se fosse da 25A ci sono controindicazioni (nel mio caso sarebbe sufficiente da 16A)? Grazie Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Elettroplc Inserita: 9 giugno 2016 Segnala Share Inserita: 9 giugno 2016 Di fatto, sono disponibili dei kit adattatori per rettifica del tuo ...basta prendere le misure dalla larghezza della scatola e dell'interasse delle viti di fissaggio di quello esistente. Il magazziniere ti fornirà il kit idoneo, di norma si va dal 4 moduli al 6 moduli max. Il Restart, non te lo cosiglio, due differenziali tipo A immuni ai transienti sono più funzionali, più uno per le unità AC. Due MTD, C16A e C10A (anche C6A) serviranno le utenze FM e Illuminazione, mentre l'ultimo di tipo C16A sarà servile alla climatizzazione. Dipende tutto dalla tua predisposizione attuale e dalle possibilità di dividere FM ed illuminazione. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
mauricedv Inserita: 9 giugno 2016 Segnala Share Inserita: 9 giugno 2016 Se ho compreso bene, attualmente il tuo impianto non ha nessuna divisione ovvero il centralino è costituito da un solo interruttore automatico ovvero il MTD da 16A. Se è questa la situazione, il problema non è la scelta del tipo di differenziale, se con riarmo o se mtd o un mt + un diff puro, ma l'impianto stesso. Questi interrutori servono a proteggere le linee ovvero a seconda della dimensione della linea va dimensionato l'interruttore. Se nel centralino arrivano solo due cavi che poi si diramano all'interno dell'appartamento con sezioni diverse non riuscirai mai a proteggere correttamente le linee, anzi per proteggerle dovresti utilizzare un MTD con una In proporzionata alla dimensione della linea più piccola dell'impianto ovvero non superiore a 10A, ma così non riusciresti a sfruttare i KW della fornitura. Inoltre, in un impianto così strutturato come verrà presa la linea per il motore del climatizzatore? Io penserei a rivedere l'impianto, il centralino si dimensiona in base all'impianto non viceversa. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Sharktear Inserita: 9 giugno 2016 Autore Segnala Share Inserita: 9 giugno 2016 Condivido il tuo pensiero, ma si tratta di un alloggio costruito 30 anni fa e gli impianti civili venivano fatti in questo modo... Ora... non potendo nell'immediato rifare l'intero impianto elettrico, volevo aggiornare per lo meno il salvavita MTD che è anch'esso vetusto. Il riarmo nasce dall'esigenza, nel caso di un intervento del differenziale (ad esempio a causa di forte temporale) mentre sono in vacanza, per fare in modo che si riattivi... questo perchè l'alimentazione, al di là del frigo (che di solito spengo) alimenta l'impianto antifurto. Se poi questo è di tipo ad alta immunità meglio ancora... ci saranno meno probabilità che salti anche in caso di transienti sulla linea. La situazione dell'impianto è questa ed al momento non la posso cambiare... già ora il salvavita MTD è dimensionato a 16A. Per quanto riguarda il "proteggere la linea" ok... supponevo che il differenziale (o il MTD) fosse più per proteggere l'utente da folgorazione... i magnetotermici possono essere posizionati e dimensionati anche in maniera dedicata al carico di turno (come ho fatto per la centrale antifurto e come farò per il condizionatore). Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
mauricedv Inserita: 10 giugno 2016 Segnala Share Inserita: 10 giugno 2016 Quote La situazione dell'impianto è questa ed al momento non la posso cambiare... già ora il salvavita MTD è dimensionato a 16A. Per quanto riguarda il "proteggere la linea" ok... supponevo che il differenziale (o il MTD) fosse più per proteggere l'utente da folgorazione... i magnetotermici possono essere posizionati e dimensionati anche in maniera dedicata al carico di turno (come ho fatto per la centrale antifurto e come farò per il condizionatore). C'è qualcosa che mi sfugge, per migliore chiarezza per tutti sarebbe il caso che descrivi nel dettaglio come è composto il tuo centralino attuale. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
elettrofonico Inserita: 10 giugno 2016 Segnala Share Inserita: 10 giugno 2016 Gli impianti che venivano fatti in questo modo, utilizzavano cavi da 1,5 o 1mm per circuiti luce e apparecchi fissi tipo campanello etc, se non hai prese alimentate con cavo da 1,5 realisticamente parlando, normative a parte, non puoi avere sovraccarico in quei cavi.. Un punto luce non può generare un sovraccarico. Sempre normative a parte, un cavo da 1,5 in posa in aria libera tiene più di 17A. Quindi un interruttore da 16A per tutto l'impianto, sempre normative a parte, va bene..ovvio che appena puoi suddividi almeno luci e prese.. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Maurizio Colombi Inserita: 10 giugno 2016 Segnala Share Inserita: 10 giugno 2016 Quote i magnetotermici possono essere posizionati e dimensionati anche in maniera dedicata al carico di turno Un magnetotermico posizionato a protezione di un apparecchio elettrico, è la stupidaggine più grossa che una persona possa ideare. Gli apparecchi elettrici devono essere protetti dal costruttore, e se aspettiamo che un magnetotermico normale, intervenga a protezione di un apparecchio elettrico ... possiamo aspettare! I magnetotermici proteggono le linee, io (installatore) dichiaro di aver realizzato correttamente la linea, la presa E BASTA alla presa ci puoi attaccare quello che vuoi, come vuoi e quando vuoi. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
mauricedv Inserita: 10 giugno 2016 Segnala Share Inserita: 10 giugno 2016 Quote Gli impianti che venivano fatti in questo modo, utilizzavano cavi da 1,5 o 1mm per circuiti luce e apparecchi fissi tipo campanello etc, se non hai prese alimentate con cavo da 1,5 realisticamente parlando, normative a parte, non puoi avere sovraccarico in quei cavi.. Un punto luce non può generare un sovraccarico. Sempre normative a parte, un cavo da 1,5 in posa in aria libera tiene più di 17A. Quindi un interruttore da 16A per tutto l'impianto, sempre normative a parte, va bene..ovvio che appena puoi suddividi almeno luci e prese. Siamo d'accordo che la normativa non venga presa in considerazione in questo caso specifico altrimenti se la si volesse considerare l'unica soluzione è il rifacimento di tutto l'impianto. Ed è vero che Quote un cavo da 1,5 in posa in aria libera tiene più di 17A. ma in questi impianti datati e fatti già male allora ci si può trovare di tutto e di più ovvero poche canaline sature di cavi, scatole prese collegate in serie come pure i punti luce derivati come più comodo faceva all'impiatista con l'uso di sezioni di cavi non sempre corrette. Ovviamente in questi casi nel cavo da 1,5 mmq è già tanto se passono senza problemi 10A. Per questo dicevo che quantomeno era opportuno dare uno sguardo a tutto l'impianto per capire come sono fatte le linee e magari mettere qualche "pezza" che possa migiorare le situazioni più gravi e verificare se si può ottenere un minimo di suddivisione sfruttando le canaline esistenti. Poi, come comporre "correttamente" il centralino viene di conseguenza. Ma se non si sa come è fatto l'impianto non ha senso la scelta di qualsiasi interruttore ed a questo punto potrebbe lasciare anche tutto come è, risparmierebbe soldi e la sicurezza dell'impianto sarebbe la stessa. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Sharktear Inserita: 10 giugno 2016 Autore Segnala Share Inserita: 10 giugno 2016 Ciao, grazie per tutte le risposte. Al momento non riesco a fare uno schema dell'impianto... ma confermo che al momento le linee di luce e forza non sono separate e ci sono scatole prese collegate in serie e se non ricordo male ci sono situazioni in cui i punti luce sono derivati dalle prese. Penso che i corrugati siano già stati rivisti in passato dal precedente proprietario dell'alloggio in quanto in alcune stanze (dove è stato rifatto il pavimento) sono presenti i corrugati classici (anche se di sezione non molto larga), mentre in altre (probabilmente non ristrutturate) sono presenti i tubi rigidi (quelli di plastica grigi che si usavano una volta per intenderci). Appena riesco faccio uno schema e cerco di capire se riesco sfruttando gli attuali corrugati a separare un minimo le linee. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Elettroplc Inserita: 10 giugno 2016 Segnala Share Inserita: 10 giugno 2016 Quote Un magnetotermico posizionato a protezione di un apparecchio elettrico, è la stupidaggine più grossa che una persona possa ideare. Possiamo affermare che, oltre a proteggere la linea, un MT+D può isolare un guasto dall'impianto determinato da un utilizzatore, soprattutto nei termini delle dispersioni. Per il resto, per il nostro plcforum - consiglierei una revisione dell'impianto. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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