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Costruzione pacco batterie, litio o piombo


Darlington

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Falso. Le batterie al litio assorbono sempre la massima corrente disponibile fino a fine carica, quando l'assorbimento scende intorno al 3%. Se ricarichi una batteria al litio quasi carica impiegherà pochissimo tempo, ma durante quel breve tempo l'assorbimento di corrente sarà sempre massimo.

 

Se le leggi fondamentali dell'elettrotecnica sono sempre valide non è possibile avere tensione e correnti costanti.

Se il carico assorbe sempre il massimo della corrente disponibile, con carica tensione costante man mano che la carica aumenta aumenta anche  la tensione ai capi della batteria quindi la corrente assorbita dalla batteria deve diminuire.

Questo se carichi la batteria a tensione costante.

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Non esistono scuole di pensiero, l'elettronica non è una filosofia.

 

Questo non è assolutamente vero. Anzi, come ogni materia scientifica o tecnica, ha una sua propria filosofia di base.:smile:

 

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 Esiste il metodo giusto e quello sbagliato.

 

Anche questo non è sempre vero. Non tutta l'elettronica è binaria, esiste anche l'analogica.:smile:

 

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Interrompere la carica delle batterie al litio leggendo solo la tensione è sbagliato e riduttivo. La carica va interrotta quando la tensione raggiunge i 4.20V per cella e l'assorimento della corrente scende al 3%.

 

Probabilmente dovresti spegarlo ad alcuni produttori di batterie al litio ed ad alcuni produttori di integrati specifici. Può anche essere che si sbagliono.

 

Io non mi ritengo per niente un esperto di batterie al litio, anzi so di essere molto ignorante in materia.

Proprio perchè so di essere ignorante, avendo in programma un loro uso, cerco di documentarmi e per farlo leggo la documentazione tecnica di chi produce questi dispositivi e e di chi produce circuiti elettronici per la loro ricarica e controllo.

 

Però ci sono delle leggi, come la legge di ohm, che sono sempre valide.

Se mi spieghi come una batteria al litio sotto carica può, apparentemente, contraddire questa legge te ne sarei grato.

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del_user_222633
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quindi il pacco batteria costruito non si può collegare in ricarica ad un normale alimentatore?!

 

Certo che si, purchè si abbia cura di limitare la tensione a 4.20V per cella (che nel caso di darlington, essendo tre in serie fanno 12.6V) e la corrente a 0.7C o inferiore e interrompere la carica quando la corrente assorbita dalle batterie scende a valori prossimi all zero. Si può verificare questo semplicemente collegando un amperometro in serie tra caricatore e batteria. Tutti i caricatori sono in realtà alimentatori, cambia solo il modo come gestiscono la carica.

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Probabilmente dovresti spegarlo ad alcuni produttori di batterie al litio ed ad alcuni produttori di integrati specifici. Può anche essere che si sbagliono.

Lo fanno per spremere quei due cent sul costo finale del prodotto e pazienza per la sicurezza dell'utilizzatore e la durata del prodotto (impatto ambientale).

 

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Se mi spieghi come una batteria al litio sotto carica può, apparentemente, contraddire questa legge te ne sarei grato.

Devi tenere conto che la batteria è un dispositivo elettrochimico e non puramente elettrico o elettronico. Oltre alle leggi di ohm ci sono molte altre variabili di cui tenere conto, non sempre facili da identificare e capire.

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Devi tenere conto che la batteria è un dispositivo elettrochimico e non puramente elettrico o elettronico. Oltre alle leggi di ohm ci sono molte altre variabili di cui tenere conto, non sempre facili da identificare e capire.

 

Spiacente ma questo non spiega nulla.

Rimane il fatto che se imponi una tensione la corrente varierà, questo lo si deduce anche dall'analisi dei circuiti di carica delle LiPo.

Io ho provato a caricare una cella a tensione costante ma la corrente diminuiva con il progredire della carica.

Il circuito usato è semplicissimo: un regolatore LM317 , in serie ho messo un mAmperometro, ho regolato la tensione per una corrente di circa 0.5IC (0.125A), pian piano la correte circolante è diminuita sino a raggiungere valori inferiori al mA

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Certo che si, purchè si abbia cura di limitare la tensione a 4.20V per cella (che nel caso di darlington, essendo tre in serie fanno 12.6V) e la corrente a 0.7C o inferiore e interrompere la carica quando la corrente assorbita dalle batterie scende a valori prossimi all zero. Si può verificare questo semplicemente collegando un amperometro in serie tra caricatore e batteria. Tutti i caricatori sono in realtà alimentatori, cambia solo il modo come gestiscono la carica

credo di parlare anche a nome di Darlington... ma se assemblo il pacco batteria, con lo schedino di controllo che hai linkato, posso collegarlo ad un normale alimentatpre, senza aggiungere null'altro, e senza dovermi preoccupare di altro, se non di scollegarlo ed utilizzarlo quando mi occorre?!

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del_user_222633

Certo. Naturalmente tensione e corrente vanno impostati nel modo giusto. Il BMS farà (o dovrebbe fare) in modo che non si raggiungano condizioni critiche.

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Se il pacco batterie è da costruire si potrebbero utilizzare batterie 18650 protected  con già le dovute protezioni da sovraccarica e sovrascarica a bordo.

 

 

 

 

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Sarebbe inutile e controproducente perché poi dovrei comunque trovare modo di fare il bilanciamento. Le celle protette servono per chi deve alimentare qualcosa con una singola cella, così si risparmia di aggiungere elettronica extra per la protezione della batteria. Non credo siano neanche fatte per essere messe in serie, le celle protette.

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Come avevo scritto in precedenza sono abbastanza ignorante in fatto di batterie LiPo, quindi cerco di informarmi.

 

Da un sito di batterie LiPo, nelle note tecniche in fatto di ricarica, leggo:

 

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Batteria al litio polimero di ricarica

batterie Lipoly devono essere caricate con attenzione. Il processo di base è di caricare a corrente costante fino a quando ogni cellula raggiunge 4,2 V, il caricatore deve poi ridurre gradualmente la corrente di carica mentre si tiene la tensione di cella a 4,2 V fino a quando la corrente di carica è scesa a una piccola percentuale del tasso di carica iniziale, a che punto la batteria è considerata al 100%. Alcuni produttori di specificare il 2%, altri 3%, ma i valori sono possibili anche altre. La differenza di capacità raggiunta è minuto.

 

 

A parte il pessimo italiano, probabilmente dovuto ad una traduzione automatica visto che io sito è multilingue, il processo è chiaro:

  • prima fase a corrente costante sino al raggiungimento della tensione di 4.2 V
  • seconda fase a tensione costante sino alla completa ricarica dell'accumulatore; la ricarica è completa quando il valore di corrente è sceso nell'intorno del 3% del valore di carica iniziale.

Si noterà che, valori a parte, il processo è molto simile alla ricarica di un accumulatore al piombo e, soprattutto, non contraddice le leggi fondamentali dell'elettrotecnica.

 

Per chi vuole questo è il testo in inglese:

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Lithium polymer battery charging

LiPoly batteries must be charged carefully. The basic process is to charge at constant current until each cell reaches 4.2 V; the charger must then gradually reduce the charge current while holding the cell voltage at 4.2 V until the charge current has dropped to a small percentage of the initial charge rate, at which point the battery is considered 100% charged. Some manufacturers specify 2%, others 3%, but other values are also possible. The difference in achieved capacity is minute.

 

Le cell
teria.
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del_user_222633
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batterie Lipoly devono essere caricate con attenzione. Il processo di base è di caricare a corrente costante [...] il caricatore deve poi ridurre gradualmente la corrente di carica

Che metodo a corrente costante sarà mai questo? Costante significa costante fino alla fine.

 

Allora, riprovo un'ultima volta: la ricarica delle batterie li-ion avviene a TENSIONE COSTANTE E CORRENTE LIMITATA A 0.7C O INFERIORE. Il caricabatteria non riduce niente, quando l'assorbimento scende al 3% la ricarica viene interrotta, o meglio il caricatore "accende" la spia verde di fine carica. Fine. Non esiste nessuna diminuzione graduale della corrente anche perchè questo allungherebbe i tempi di carica (per quale motivo, poi?). L'unico circuito che tiene sotto controllo la tensione è quello di protezione che interrompe l'erogazione di energia se supera i 4.20V per cella o scende a 3.00V per cella. La misura della tensione per stabilire lo stato di carica è inaffidabile (oltre che poco pratico) per le batterie al litio. Infine se proprio vogliamo dirla tutta una batteria che raggiunge 4.20V sotto carica ha ancora una capacità del 40%, quindi la carica deve continuare fino a quando la corrente scende da sola. 

Il metodo descritto nell'articolo linkato da Livio è antiquato e si usava negli anni '90 quando ancora queste batterie erano piuttosto instabili e acerbe e si preferiva in via cautelativa diminuire la corrente. Inoltre l'articolo non fa alcuna mensione del valore che deve assumere la corrente nella fantomatica "prima fase" (0.1C, 20C, 100C?). Provate ad applicare questo metodo in una moderna batteria Li-ion e la dovrete buttare dopo 100 cicli di carica/scarica.

Ricordo ancora una volta a Livio, che le batterie non rispondono solo alle leggi dell'elettronica, ma anche a quelle della fisica e della chimica e alle volte sembra (ma è solo apparenza) che ci siano contraddizioni. Una batteria non è un carico puramente resistivo. Non puoi spiegare tutto con le sole leggi di ohm.

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Allora, riprovo un'ultima volta: la ricarica delle batterie li-ion avviene a TENSIONE COSTANTE E CORRENTE LIMITATA A 0.7C O INFERIORE.

 

Forse non comprendi appieno quello che hai scritto!

Forse non sai cosa significhi "corrente limitata".:smile:

Caricare a tensione costante e corrente limitata significa che, se il carico tende ad assorbire una corrente maggiore del valore limite, la tensione diminuisce sino a che la corrente assorbita non coincide con il valore limite.

L'operazione che descrivi significa caricare a corrente costante sino a che la corrente assorbita dalla batteria è maggiore od uguale al limite impostato, poi la carica avviene a tensione costante sino a che la corrente sarà all'incirca 3% del valore impostato. A questo punto si considera terminata la carica dell'accumulatore.

Non si possono avere in contemporane tensione e corrente costante se il carico non è costante.

Il carica batterie non riduce alcunchè, ma è la legge di ohm che impone la variazione di corrente sul carico, se il generatore è un generatore di tensione (quasi) ideale.

Il metodo che è descritto nell'articolo è esattamente identico a quello che citi tu ed è attualissimo. Solo che forse tu non ne comprendi appieno il funzionamento.

Come ho scritto precedentemente ho provato a verificare cosa accade, misurando la corrente durante la carica di una cella. Il caricabatterie si comporta esattamente come descritto.

 

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Ricordo ancora una volta a Livio, che le batterie non rispondono solo alle leggi dell'elettronica, ma anche a quelle della fisica e della chimica e alle volte sembra (ma è solo apparenza) che ci siano contraddizioni. Una batteria non è un carico puramente resistivo. Non puoi spiegare tutto con le sole leggi di ohm.

 

Non ci sono contraddizioni nemmeno apparenti, forse c'è solo mancanza di conoscienza.

Nel caso non lo sapessi ti rendo noto che ogni accumulatore ha una sua impedenza interna, impedenza che è misurabilissima con la normale strumentazione (però bisogna conoscere come fare ;))

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del_user_222633
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Il metodo che è descritto nell'articolo è esattamente identico a quello che citi tu ed è attualissimo.

Eh no! Il metodo descritto lasciava intendere che fosse il caricatore  a regolare la corrente "the charger (soggetto) must then gradually reduce the charge current"

 

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Forse non comprendi appieno quello che hai scritto!

O magari forse non comprendi la lingua inglese?

 

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Nel caso non lo sapessi ti rendo noto che ogni accumulatore ha una sua impedenza interna, impedenza che è misurabilissima con la normale strumentazione

 

Cioè con un banale impedenzimetro! MAGARI! Guarda qua quale banale strumento usavamo al Cadex per avere una stima, peraltro approssimativa, sullo stato di salute dei migliaia di pacchi che ci arrivavano per l'analisi:

 

app_medical2__main.jpg

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forse c'è solo mancanza di conoscienza.

Mi sa proprio di si.

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del_user_222633

Per le analisi più serie (ad esempio per conto dei produttori di veicoli ibridi o full-electric) usavamo questo:

c8000-1__main.jpg

Per sviluppare il software abbiamo impiegato dieci anni, e alla fine tutti i dati sono derivati da analisi empiriche (migliaia di prove e confronti). Non è mai, dio MAI stato possibile ottenere uno straccio di risultato affidabile e ripetibile usando le sole leggi dell'elettronica. Anzi, sembrava che più provavamo ad "educare" le batterie a rispettare tali leggi, e più venivamo smentiti dai risultati. Alla fine ci siamo arresi e abbiamo creato un modello di analisi empirico basato solo su dati sperimentali.

 

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Cioè con un banale impedenzimetro!

 

Effettivamente tra te e l'italiano non c'è molta affinità!:lol:

Io non ho mai scritto "impedenzimetro" ma:

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impedenza che è misurabilissima con la normale strumentazione (però bisogna conoscere come fare ;))

 

Rileggi, prego, e possibilmente cerca di capire quello che ho scritto.

Lo strumento di cui riporti la fotografia è uno strumento specialistico, pregevolissimo, abbastanza costoso (>1000€), e che fa parecchie cose; ma non è il solo modo per misurare l'impedenza di una batteria.

Quello è uno strumento comodo che pèuò essere usato anche da chim non conosce i metodi di misura delle impedenze di una batteria di accumulatori. Per misurare l'impedenza di un accumulatore si possono usare, se si sa come fare, normali strumenti in dotazione di un normale laboratorio di elettronica, anche amatoriale.

Magari il nostro Luigi ne propone uno basato su arduino.:smile:

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Eh no! Il metodo descritto lasciava intendere che fosse il caricatore  a regolare la corrente "the charger (soggetto) must then gradually reduce the charge current"

 

Certo che è il caricatore!

Nel momento che la corrente assorbita è inferiore al limite imposto, il caricatore passa al regime di tensione costante da cui ne discende che con la carica progressiva la corrente si deve ridurre. L'allucuzione inglese " "the charger must then gradually....." sta a significare che non può fare altrimenti che ridurre la corrente perchè la tensione rimane costante. Quando si legge un testo in una lingua straniera bisogna sempre fare riferimento al contesto ed alla materia trattata. Certo che se si conosce poco e/o male la materia di riferimento....si possono interpretare i classici fischi per i classici fiaschi.:smile:

Come sempre la legge di ohm non può essere elusa.:lol:

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del_user_222633
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impedenza che è misurabilissima con la normale strumentazione (però bisogna conoscere come fare ;))

 

E allora che aspetti ad aprirti un centro ricerche per conto tuo? Chissà che magari Panasonic, Sony, Tesla Motor e gli altri non vengano da te a farsi testare le batterie! Se poi ci riesci anche con della banale attrezzatura da laboratorio allora sei un talento sprecato! Se avessi saputo anzichè buttare 10 anni di ricerche avrei chiamato te a risolvere il problema.

 

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Quello è uno strumento comodo che pèuò essere usato anche da chim non conosce i metodi di misura delle impedenze di una batteria di accumulatori.

Non ne sarei così sicuro. Credo che non hai neanche capito cosa sia quello strumento.

 

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Magari il nostro Luigi ne propone uno basato su arduino.:)

 

ADDIRITTURA! Caspita! Tu e tuo compare Luigi mandatemi il Curriculum e vi farò avere un colloquio con Isidor Buchmann in persona.

 

Per la questione del caricatore

qui scrivi:

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Certo che è il caricatore!

poco sopra invece (dopo avertelo fatto notare) scrivi:

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Il carica batterie non riduce alcunchè

Insomma deciditi! È il caricatore o no?

 

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Effettivamente tra te e l'italiano non c'è molta affinità!:lol:

Dagli infiniti errori che fai quando scrivi direi che la questione riguarda te.

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l'ignoranza è tollerabile, tutti siamo ingoranti. Quello che è meno tollerabile è l'arrgonaza.
 

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Dagli infiniti errori che fai quando scrivi direi che la questione riguarda te

 

 

Nelle mie risposte, e sono oltre 30000, potrai trovare solo errori di dattilografia perchè spesso rispondo di fretta. Difficile, anzi impossibile, che tu possa rilevare errori di sintassi o l'uso di un lessico non appropriato.

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Per la questione del caricatore

 

Purtroppo non riesci proprio a comprendere l'italiano e non hai alcuna conoscienza di elettronica, nemmeno delle cognizioni di base, altrimenti avresti capito. Chiunque abbia almeno usato un alimentatore stabilizzato con limitazione di corrente avrà capito quello che ho scritto.

 

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E allora che aspetti ad aprirti un centro ricerche per conto tuo?

 

Non ho di queste pretese, anche perchè io sono ben conscio dei miei limiti.

Se tu avessi l'umiltà di fare una piccola ricerca con google, potresti anche reperire un po' di documentazione che spiega come si effettua la misura dell'impedenza interna di una batteria.

 

Non è un'operazione molto difficile e complicata. Era una delle esperienze di laboratorio di elettrotecnica-eletronica dell'ultimo anno di elettronica industriale degli Istituti Tecnici, almeno in epoche lontane quando a scuola si cercava di insegnare.

 

Oppure ti basterebbe leggere gli ultimi 2 numeri della rivista divulgativa di elettronica "FARE", ed avresti un progetto completo di uno strumento per misurare la resistenza interna delle batterie.

Pensa che hanno l'ardire di scrivere :".....Questo articolo è dedicato a tutti coloro che, per motivi hobbistici o professionali, hanno l’esigenza di verificare in dettaglio lo stato di salute di singoli elementi o di interi pack......."

 

E' evidente che non ti hanno consultato, altrimenti non lo avrebbero scritto e non avrebbero pubblicato il progettino.:lol:

 

Ma con te l'ironia è sprecata perchè sei talmente preso da te stesso che non riesci a comprendere quando un'affermazione è ironica, come nel caso di "Luigi".

 

Si può cercare di spiegare qualche cosa a chi ha la capacità e la voglia di comprendere non a chi, arroccato nella sua arrogante ignoranza, disdegna qualsiasi idea che non coincida con le proprie.:toobad:

 

E' inutile continuare.

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Me l'ero persa questa discussione.....  interessante.... :roflmao:  sembra il titanic e l'iceberg e l'iceberg è Livio.

 

Comunque i circuitini di ricarica per le 3 litio li ho usati funzionano bene, ti attacchi ad un alimentatore e ricaricano tutto in automatico.

E' l'uscita che non puoi usare l'uscita protetta perchè in genere è 3-5A  dichiarati che sono mooooooooolto abbondanti.... lo spunto di 7 dell'aspirapolvere me l'ha fritto al primo colpo.... quindi ho collegato il motore diretto alle batterie ed il circuito di ricarica alle batterie, quando è scarico lo sento ad orecchio e non continuo....

 

più di un anno di buon funzionamento :P e senza le NI-MH di serie.

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Comunque i circuitini di ricarica per le 3 litio li ho usati funzionano bene,

 

Che tipo hai usato?

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In quanto tempo le hai ricevute?

Poi questi acquisti al di fuori dell'area CE spesso ti crean problemi di dogana. Io prferisco spendere un poco di più ma comperare in un paese CE.

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impedenza che è misurabilissima con la normale strumentazione (però bisogna conoscere come fare ;))

insegna, spiega, impartisci... davvero curioso di sapere, specie se hai un link della rivista che dicevi...

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Un mese e mezzo più o meno. 

Fino a 15 euro non ci sono diritti doganali oltre lo paghi al postino. Solo una volta ho avuto problemi con un Gps che pensavano fosse un cellulare da 200 euro e mi han chiesto di dimostrare il pagamento via fax e dopo 20 giorni arrivato tutto e pagato 25 euro su 45 di acquisto. Il problema è che il cinese aveva scritto 200 senza la valuta in genere mettono i dollari avranno pensato 200 dollari o euro o booo

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La rivista è Firmware e la compri on line  scaricandola dopo aver pagato; l'articolo lo trovi su 2 numeri quello di aprile e quello di maggio 2016. lo so perchè mi arrivano le anticipazioni via mail.

Comunque misurare la resistenza interna di una batteria è una cosa semplicissima, il metodo è identico a quello per misurare la resistenza interna di un qualsiasi generatore di tensione.

La legge del buon vechhio e caro Ohm ci viene, come sempre, in soccorso.:smile:

La teoria vuole che si effettuino 2 misure di tensione: una a vuoto e l'altra in corto circuito.

Ovviamente nella pratica questo non è possibile, quindi si effettua la misura con un carico di un resistore noto

Se V1 è la tensione a carico e V0 è quella a vuoto, mentre R è il valore del resistore di carico, si avrà:

V1 = (R/(R+Ri))* V

basta risolvere l'equazione per Ri  per conoscer il valore della resistenza interna.

La pratica prevede che la misura si ripeta con 3 valori di resistenza noti e differenti.

Ai miei tempi, quando gli Istituti Tecnici erano una cosa seria, questa misura si effettuava in laboratorio di elettrotecnica. Per me che frequentavo il primo corso istituito in Italia per periti elettronici, questa misura faceva parte del laboratori del primo trimestre del secondo anno.

 

Con questo metodo si misura la sola resistenza interna, però in una batteria di accumulatori è presente anche una capacità.

La misura dell'impedenza è un po' più complessa, ovviamente. E' necessario disporre anche di un generatore di tensione alternata.

 

Però ai fini della batteria la componente di maggiore inmportanza è la sua resistenza interna.

Gli strumenti automatici di misura si avvalgono di un generatore ad onde quedre e di un carico elettronico variabile per calcolare il valore di resistenza interna.

Cadex che è una nota società che si occupa anche di misure su batterie (anche lo strumento riportato in precedenza è Cadex) ha messo a punto un protocollo in 6 passi per misurare l'impedenza delle batterie; è reperibile in rete, ovviamente in inglese.

In rete comunque si trova moltissima documentazione anche a livello di Istituti di ricerca universitaria che trattano l'argomento, magari assieme ad altre prove.

 

C'è una bel documento ENEA su come devono essere caratterizzate e provate le batterie, un vero e proprio protocololo di prova.

Nel capitolo dove si elencano gli strumenti, che sono davvero pochi, lo strumento più sofisticato è un oscilloscopio, strumento che oggi è posseduto anche da quasi tutti gli amatori di elettronica hobbistica.

 

Chi non sa spiegare certi fenomeni si trincera dietro fantomatiche leggi chimiche e fisiche, leggi che nulla hanno a che vedere con la misura della resistenza interna di un generatore di tensione

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  • Livio Orsini locked this discussione

Sono stato costretto, come moderatore, a rimuovere 2 messaggi insultanti di un partecipante alla discussione.

La decisione è poco simpatica però, vista la degenerazione, era l'unica possibile.

 

 

Come utente scrivo questo ultimo messaggio di precisazione ed anche di riferimento per chi volesse approfondire l'argomento.

Confermo che in rete, oltre al documento che cito perchè ritengo sia particolarmente qualificato vista la provenienza, esistono numerosi documenti sull'argomento; molti di essi sono documenti redatti da istituti universitari degni di fiducia.

Chi legge può farsi una libera opinione se le mie affermazioni sono stupidate oppure sono in linea con le conoscienze scientifiche sulla materia.

 

Ripoto questo passaggio di un mio messaggio precedente per i motivi che indico poi.

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C'è una bel documento ENEA su come devono essere caratterizzate e provate le batterie, un vero e proprio protocololo di prova.

Nel capitolo dove si elencano gli strumenti, che sono davvero pochi, lo strumento più sofisticato è un oscilloscopio, strumento che oggi è posseduto anche da quasi tutti gli amatori di elettronica hobbistica.

 

 

C'è un ignorante ed arrogante lettore che considera questa mia affermazione come una stupidaggine (lui ha scritto "cazzata")

 

ebbene questo è il passaggio del documento ENEA relativo alla strumentazione necessaria per caratterizzare le batterie:

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Gli strumenti utilizzati devono permettere la corretta misura dei valori di tensione, corrente e temperatura. La portata di questi strumenti e i metodi di misura devono essere scelti in modo da assicurare l’accuratezza specifica per ciascuna prova. Può essere utilizzato qualsiasi strumento di misura, ammesso che permetta una certa accuratezza.
Nel caso specifico sono utilizzati:
(a) Data Logger per l’acquisizione della tensione, della corrente, della temperatura ambiente e della temperatura di batteria in prova. Il dispositivo deve garantire almeno queste quattro misure, oppure nel caso di batteria priva di involucro esterno deve permettere la misura di tutte le tensioni di cella e almeno tre temperature all’interno del pacco batterie.
(b) Oscilloscopio con canali isolati tra loro e sollevati da terra, con almeno due canali per la misura dei transitori veloci di corrente e tensione.

 

ora il data logger è stato usato per ovvi motivi di comodità però, come scrivono, gli strumenti necessari sono: voltmetro, amperometro e termometro; questi strumenti, compreso l'oscilloscopio, sono alla portata di qualsiasi laboratorio ed anche di molti hobbysti.

 

Per chi volesse leggere l'intero documento questo è il link.

Peccato che, probabilmente, chi ne ha più bisogno non lo leggerà visto che sa tutto lui.:lol:

 

Questa, invece, è la metodologia di misura della resistenza interna, sempre socondo ENEA, che come tutti sanno, è un gruppo di poveri hobbysti ignoranti e pasticcioni senza cultura specifica.:superlol:

 

Quote

La resistenza interna serie si misura tipicamente analizzando la risposta della tensione dell’accumulatore ad un gradino di corrente. L’andamento della tensione in risposta al gradino di corrente è caratterizzato da
una variazione quasi verticale, dovuta alla caduta di tensione quasi istantanea sulla resistenza interna in
risposta alla variazione della corrente, il cosiddetto salto ohmico. Il valore di questa resistenza, indicata con
RS, è calcolabile dividendo il salto ohmico per il corrispondente gradino di corrente, mediante la formula RS
= ΔV/ΔI. La misura della resistenza interna è effettuata a partire dal ciclo di Errore. L'origine riferimento
non è stata trovata., e può essere effettuato per diversi valori di temperatura.
Prima della prova la batteria deve essere sottoposta a un ciclo standard, descritto nel §6.5, in modo da
assicurare le medesime condizioni iniziali, ed inoltre deve essere mantenuta in camera climatica per un
numero di ore necessario al raggiungimento della temperatura di prova.
La prova vera e propria, eseguita a temperatura ambiente pari a 0°C, 20°C o 40°C, consiste nel ripetere il
ciclo di Figura 3 fino al raggiungimento della scarica completa della batteria.

 

Con questo metodo si misura la resistenza dinamica, mentre con quello descritto in precedenza da me si effettua una misura statica.

Gli strumenti automatici, come quello che ho citato e descritto da FARE Elettronica, effettua una misura dinamica della resistenza interna della batteria.

 

E' ovvio che per chi fa un lavoro altamente specialistico e di riferimento come ENEA, gli standard di precisione sono particolarmente elevati e le metodologie in linea con le procedure tipiche delle teorie della misura. Per un hobbysta che vuole solo un risultato indicativo di qualità, le misure e le procedure possono essere un poco semplificate.

 

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  • Livio Orsini unlocked this discussione

Tornando alla discussione originale (spero :clap:)...

 

Parlavamo di schedine:  http://www.aliexpress.com/item/2S-3A-Li-ion-Lithium-Battery-7-4v-8-4V-18650-Charger-Protection-Board-bms-pcm/32674711089.html?ws_ab_test=searchweb201556_0,searchweb201602_2_10037_10017_405_404_507_10032,searchweb201603_11&btsid=f5501676-a6ad-4ac2-9e2c-5fed0d7339f9

 

Mi sono arrivate e ce le ho in mano, ma al momento di montare tutto non trovo con quanti volt vanno alimentate per ricaricare le batterie, dice solo "high voltage" ...

Sfiga vuole che ho preso queste perchè erano le più piccine e per l'applicazione che devo fare io (una torcia led) ce ne d'avanzo dei 3A e 5A di picco che dichiarano :angry:

però ora al contrario di tutte le altre che ho preso queste non hanno l'indicazione sulla massima tensione applicabile per la ricarica....

 

Io le voglio alimentare a 12V ..... a me serve che si alimentino a 12V .... e stupidamente non ho letto con attenzione quando le ho ordinate.

Ho scritto al cinese ma temo che è un rivenditore dei vari che le vendono e mi ha detto 5V 20V ma non ci credo molto..... e non vorrei bruciarle ne ho prese solo 2 le altre son tropo grandi per l'involucro che devo usare.

 

Che faccio?

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