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Controllo Di Coppia Con Inerter V1000


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Inserito:

Ciao a tutti.

Ho un inverter V1000 della omron da 1,1 kw,un inverter vettoriale ad anello aperto,volevo utilizzarlo per regolare la coppia in uscita di un svolgitore,volevo fare un freno elettromagnetico.

Ho impostato un ingresso analogico (al quale ho collegato un potenziometro) come setpoint di coppia (al posto di L7-01-L702,ecc.),al variare di questo valore dovrebbe variare la coppia in uscita.

In effetti questo in parte succede,ma ho dei problemi di oscillazioni,lo svolgitore frena a scatti,e peggiora man mano che aumento la coppia richiesta.Ho provato ad agire sul parametro integrativo(L7-06),ma non cambia nulla,probabilmente non ho capito come funziona.

Qualcuno di voi ha mai realizzato applicazioni di questo tipo?Utilizzo l'inverte (o lr impostazioni) corrette?

Grazie a tutti,ciao


Inserita:

Non ho esperienza con questo inverter, ma ti posso dire che il problema potrebbe essere semplicemente che stai chiedendo più frenatura di quello che può fornire l'inverter. In altre parole, inverter sottodimensionato.

Ciao

Inserita:

Come hai dimensionato il gruppo di frenatura? Tieni presente che motorizzare uno svolgitore con un inverter, ma anche con motore cc controllato da un chopper, non è certo la miglior soluzione.

Se proprio vuoi usare questo tipo di azionamento devi prevedere un gruppo di frenatura in grado di dissipare tutta l'energia genarata dal motore. In genere i gruppi di frenatura sono dimensionati per dissipare energia solo in fase di decelerazione, mentre in questa applicazione il motore funziona sempre in rigenerazione.

Inserita: (modificato)
Il V1000 non credo nasca per regolare la coppia ad anello aperto, presumo che agisca solo come limitatore di coppia.

Per questo tipo di applicazione, visto anche l'accenno al freno elettromagnetico, è sufficiente usare la limitazione di coppia con un classico servodiametro. I veri problemi son quelli che ho esposto in precedenza.

Modificato: da Livio Orsini
Inserita:

Grazie a tutti per le risposte.

Per Livio:per dimensionare il gruppo frenante ho calcolato la coppia massima necessaria,ho installato un motore da 1,1KW 900 giri con riduttore 1/7.Purtroppo per ragioni di spazi e convenienza ho utilizzato un riduttore a vite,comunque avendo un basso rapporto di riduzione non credo influisca.

Non credo che però sia un problema di dimensionamento,in quanto le vibrazioni cominciano già per valori di coppia sull'ordine del 50%..

Con un motore in cc avrei meno problemi?

Grazie ancora,ciao

Inserita:

Per gianff,

grazie per il suggerimento,mi informerò..

Anche lo svolgitore che ho modificato io prima aveva un freno a disco,che però ,oltre ai problemi di rumorosità,aveva il problema che tendeva a frenare a scatti(la pinza era pneumatica e la forza di frenatura dipende troppo in maniera non uniforme dall'attrito delle pasticche,non si riusciva a linearizzare il tutto).Lo svolgitore è in linea con una spalmatrice e le vibrazioni creano dei difetti.

Non ho idea di come funzionino questi freni che mi hai segnalato,ma sicuramente avranno adottato sistemi particolari(circuiti di comando idraulici?).

Dopo il freno a disco avevo provato un freno elettromagnetico della merobel,che praticamente in base alla corrente continua che gli dai, smuove al suo interno delle polveri che si impaccano in maniera proporzionale al rotore garantendo una frenata omogenea.

Problemi:costano abbastanza e non hanno la coppia frenante che mi occorreva.Inoltre con il passare del tempo le polveri si "magnetizzano" e non funziona più bene(occorre martellarlo un pò,ma i risultati sono pessimi).

Allora sono passato a questo sistema.

Inserita:

ma il riduttore è a ingranaggi o a vite senza fine?

secondo me ci vuole un riduttore con buon rendimento per ottenere una regolazione affidabile di coppia!

inoltre è anche possibile che sia irreversibile, se è a vite senza fine, per cui se l'inerzia del carico tende a farlo ruotare potrebbe danneggiarsi ( è successo ad un mio cliente).

spero di essermi spiegato.

ciao

Inserita:

Si ,il riduttore è a vite senza fine,per ragioni di ingombro e comodità si era optato per questo.Per evitare problemi di irreversibilità o di attriti di primo distacco troppo alti,l'ho scelto con una bassa riduzione(1:7),non dovrebbe incidere più di tanto.(almeno credo)

Inserita:

1 I riduttori son sempre fonte di disturbi di coppia notevoli

2 A questo punto dovresti descrivere come effettui la regolazione; non credo sia un problema di azionamento, a meno di clamorose mal ottimizzazioni dei parametri

3 Il fatto che si abbiano difetti già al 50% del valore di coppia nomonale, non esclude il non corretto funzionamento del dissipatore di energia (resistore di frenatura). Se non riesce a dissipare tutta l'energia prodotta il sistema può ridurre la coppia proprio per rientrare nei limiti.

Inserita:

opps!Rileggendo quello che ha scritto Livio,mi è venuto un dubbio atroce.IO NON HO INSERITO NESSUNA RESISTENZA DI FRENATURA per dissipare l'energia che giustamente l'inverter si trova ad avere.Avevo pensato che essendo un inverter della stessa taglia del motore non ci fosse bisogno d'altro!

Ora faccio delle prove con delle resistenze Omron,cominciando da quella che consigliano per decelerazioni standard.In seguito come faccio a calcolare la resistenza ottimale?

Inserita:

Devi fare il conto della massima energia prodotta dal motore in continuo, tiro massimo e diametro massimo. In più hai anche l'energia sviluppata in fase di decelerazione. Qui i conti son più complessi perchè hai due funzioni che si sottraggono; il PD2 aumenta con il quadrato del diametro, mentre la velcità angolare diminuisce linearmente con il diametro, quindi anche l'accelerazione angolare.

In questa sezione c'è una discussione in rilievo mia, al primo post trovi il link al breve tutorial sul dimensionamento dei gruppi di frenatura.

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