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Protezione Saldatrice Inverter


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Inserito:

se con una normale saldatrice a inverter (a elettrodo) si mette un tondino di ferro diametro massimo qualche mm tra la pinza e la massa succede che dopo qualche secondo il tondino diventa incandescente

volevo provare a mettere un tondino di diametro molto piu' grande (per es. 14mm) sempre da pinza e massa ma ho paura che le saldatrici non sono fatte per funzionare in corto circuito e si brucia qualcosa all'interno

secondo voi posso provare a tenerla accesa in corto circuito o qualche componente rischia seriamente di saltare per aria?


Inserita: (modificato)

non e' mai consigliato mettere in corto cosi brutalmente la saldatrice

non ne capisco lo scopo

forse devi scaldare qualcosa( melio usare delle resistenze )

comunque

se la saldatrice e' di buona qualita dovrebbe andare in protezione o limitazione

se' di scarsa qualita facile che saltino i finali

Modificato: da gianff
Inserita:
secondo voi posso provare a tenerla accesa in corto circuito o qualche componente rischia seriamente di saltare per aria?
Ti sei dato già la risposta. Non devi mettere il tondino di ferro, ma devi usare gli appositi elettrodi.
Inserita:

gli elettrodi servono per saldare, a me servirebbe riscaldare dei tondini e portarli al colore rosso

forse devi scaldare qualcosa( melio usare delle resistenze )

che tipo di resistenze? esistono delle resistenze che si avvolgono attorno a dei tondini li riscaldano? non le ho mai viste, ho visto una volta dei riscaldatori a induzione ma e' un'altra cosa

diciamo che se funzionasse con la saldatrice andrei bene, quello che non ho capito e' se il saldare a elettrodo viene visto dalla saldatrice come un cortocircuito secco o viene visto diversamente dalla saldatrice (e quindi un corto secco puo' metterla fuori uso)

Inserita: (modificato)

l'elettrodo per saldatura

da un cortocircuito inizziale

poi e' una rapida fusione (passaggio e dispersione di corrente in calore )

mentre con tondino e' un cortocircuito continuo

porti al limite o oltre la saldatrtice

e qui' tutto puo' succedere

io proverei partendo con la regolazione al minimo

aumentando vedi come si comporta la saldatrice

con resistenze sarebbe lento e non credo arriveresti al ferro rosso

come gia ai detto l'induzione e la miglior soluzione

Modificato: da gianff
Mirko Ceronti
Inserita:

Dunque, Pedersen ha sempre delle richieste che "intrigano" anche perchè non sono quasi mai di facile soluzione, e quando leggo le Sue esigenze, mi pongo sempre la domanda : E se capitasse a me come farei ?

Allora, prova ad andare nella bottega di un artigiano che avvolge trasformatori, e domandagli quanto vuole per realizzare un trasformatore di potenza 1 Kva ingresso 230 Volt uscita 1 Volt. (sì un volt solamente).

Ora siffatto trasformatore Ti potrà dare in uscita I = P : V = 1000 Va : 1 Volt, cioè 1000 Amper, ed essendo da 1 Kva non sarà così esagerato in peso e dimensioni, cioè non sta certo nel taschino della camicia, ma con un buon manico, si porta tranquillamente in giro a mo' di valigia.

Ora, 1000 Amper forse riescono ad ingiallire il tondino, dipende ovviamente dalla sezione, eventualmente se la corrente risultasse troppa, si potrebbe inserire un controllo sul primario, che al massimo dovrebbe pompare poco meno di 5 Amper.

Propenderei più per questa soluzione piuttosto che rovinare una saldatrice.

Saluti

Mirko

Inserita:

con tondini di lunghezze diverse, con l'induzione non sarebbe troppo comodo anzi..

invece collegando i morsetti ai due estremi dopo un po' di tempo dovrebbe diventare incandescente su tutta la lunghezza

se non e' possibile usare la saldatrice, cosa si potrebbe fare di simile? stavo pensando a un trasformatore con uscita a bassissima tensione e moltissimi ampere per es. 1 volt e 6000 ampere e poi? come sfruttare tutta quella corrente senza creare un corto?

Mirko Ceronti
Inserita:

Evidentemente Ti sei autosovrapposto al mio messaggio N°#6 e quindi non l'hai letto.

Infatti Ti dico più o meno quello che Ti sei autorisposto, se non per la corrente più bassa (io parlo di 1000 Amper, Tu addirittura di 6000 e comunque dipende dalle sezioni e dalle lunghezze in esame).

Tieni conto che con un volt di secondario 6000 amper son 6 Kva, e qui già se sei in monofase o hai un contratto che te li consente oppure sei off - limits.

come sfruttare tutta quella corrente senza creare un corto?

Guarda che di "corto" qui si sta parlando, altrimenti come pensi di fare ? Pensa agli stagnatori rapidi con l'impugnatura a pistola, quelli sfruttano il medesimo principio, ovvero una spira in "corto" che appunto cortocircuita il secondario del trasformatore dentro all'apparecchio facendogli sprigionare quel calore che poi fonde lo stagno.

Saluti

Mirko

Inserita:
ho visto una volta dei riscaldatori a induzione ma e' un'altra cosa

se vuoi portare al rosso dei tondini di ferro, in tutta sicurezza, senza inventarsi saldatrici o trasformatori vari, cerca i generatori con spire ad induzione, il riscaldamento è quasi immediato e puoi distribuirlo su tutta la lunghezza del tondino (ovviamente entro certi limiti)

poi c'è sempre il "vecchio" cannello (dal fabbro!!!)

Anzi dai "vecchi" (con rispetto) fabbri, si può trovare delle piccole forge a coke :)

Inserita: (modificato)
Evidentemente Ti sei autosovrapposto al mio messaggio N°#6 e quindi non l'hai letto.

che combinazione

Tieni conto che con un volt di secondario 6000 amper son 6 Kva, e qui già se sei in monofase o hai un contratto che te li consente oppure sei off - limits.

la potenza non e' un problema

Guarda che di "corto" qui si sta parlando, altrimenti come pensi di fare ?

si, quello che dicevo io e' che se si mette in corto il secondario di un trasformatore, se c'e' un magnetotermico scatta il magnetotermico, se ci sono i fusibili saltano i fusibili, se non c'e' niente va in fumo il trasformatore

non capisco come si ottenere il passaggio di tutta quella corrente e non far scattare le protezioni

Pensa agli stagnatori rapidi con l'impugnatura a pistola, quelli sfruttano il medesimo principio, ovvero una spira in "corto" che appunto cortocircuita il secondario del trasformatore dentro all'apparecchio facendogli sprigionare quel calore che poi fonde lo stagno.

e come mai non scattano le protezioni o non si brucia il trasformatore?

se vuoi portare al rosso dei tondini di ferro, in tutta sicurezza, senza inventarsi saldatrici o trasformatori vari, cerca i generatori con spire ad induzione, il riscaldamento è quasi immediato e puoi distribuirlo su tutta la lunghezza del tondino (ovviamente entro certi limiti)

quelli che ho visto io avevo delle spire di rame e all'interno si metteva il pezzo da riscaldare

il problema e' che se i tondini sono piegati e occupano un sacco di spazio diventa un problema..

invece collegando i fili alle due estremita' si riscalda tutto qualunque sia la forma e qualunque sia la lunghezza (anche tondini lunghi 6 metri)

poi c'è sempre il "vecchio" cannello (dal fabbro!!!)

Anzi dai "vecchi" (con rispetto) fabbri, si può trovare delle piccole forge a coke smile.gif

il cannello secondo me non va bene per pezzi lunghi perche' riscalda solo in un punto preciso

la forgia invece andrebbe bene ma se i pezzi sono piegati o lunghi c'e' lo stesso problema dei riscaldatori a induzione

oggi ho provato con la saldatrice impostata a 200 ampere e un tondino piccolo (diametro 6mm lunghezza 100mm) ha impiegato svariati minuti per diventare giallo

con un tondino da 10mm e lungo il triplo dopo una decina di minuti non era diventato ancora rosso e ho spento per paura di bruciare la saldatrice

Modificato: da pedersen
Inserita:

Il problema non è tanto se usare la saldatrice, usare un trasformatore, l'induzione od il cannello; semmai, manca il dato essenziale: quanta energia occorre.

Non ti deve preoccupare di come lavora un trasformatore; se non sei un elettrotecnico può non risultarti semplice la comprensione.

La circolazione di corrente all'interno del tondino, se ti serve un riscaldamento omogeneo, è certamente la strada più percorribile: il tondino è di fatto esistente; con due morsetti o pinze, (di dimensioni che non immagino), si attaccano rapidamente, e basta far circolare corrente.

Siccome però non hai idea dell'energia che occorre al sistema per arrivare alla temperatura adeguata, non puoi ancora ragionare sulla quantità di corrente.

Il fatto che il tondino è di ferro ti aiuta; con poco sforzo ricavi la resistenza che esso presenta, in base a diametro medio e lunghezza da scaldare. Però devi prima fare un poco di studio e classificazione: rispetto alla superficie che il tondino presenta verso l'aria esterna, quanta energia serve per portarlo all'incandescenza? E quanta per poi tenercelo e poterlo lavorare? E sei poi, lavorandolo, riduci la sezione in taluni punti, (in questi punti andrà in fusione, mentre altrove si raffredderà).

Allora, per farla breve, ti serve sopratutto un sistema a corrente regolabile. L'idea del trasformatore è una bella partenza; ma vista l'elevata corrente di uscita, non mi immagino tutta questa semplicità per i cavi di collegamento, morsetti e pinze... In ogni caso, sul primario, ti servirà un buon regolatore a controllo di fase, (per fare cose semplici), costruiti per carici fortemente induttivi, e, partendo dal minimo della corrente, la alzi fino a "sperare" di arrossire il ferro.

Mirko Ceronti
Inserita:
si, quello che dicevo io e' che se si mette in corto il secondario di un trasformatore, se c'e' un magnetotermico scatta il magnetotermico, se ci sono i fusibili saltano i fusibili, se non c'e' niente va in fumo il trasformatore

non capisco come si ottenere il passaggio di tutta quella corrente e non far scattare le protezioni ?

Dunque, devi sapere che il cortocircuito vero in quanto tale.....non esiste. Se esistesse, la nota relazione I = V : R risulterebbe con R davvero uguale a "zero" un assurdo, poichè per i matematici, dividere un numero per "zero" non si può (visto che se la divisione è l'inverso della moltiplicazione, qual è quel numero che poi moltiplicato per "zero" dà come risultato un numero concreto ?) e per i Fisici dà un valore infinito, poichè sappiamo che mano a mano che al denominatore il numero tende a "zero", il risultato della frazione è sempre più grande, fino a quando diventa proprio "zero", ed allora il quoziente avrebbe valore illimitato. Ma nel reale, un trasformatore gode (o piange) di una sua resistenza interna che già di suo limita la corrente in uscita; inoltre il carico che Tu applichi ai morsetti del trasformatore per quanto poco resistivo sia, un po' di resistenza....ce l'ha, a meno che non entriamo in un più complesso discorso sui superconduttori.

Ora se Tu ad un trasformatore di potenza 1000 Va con uscita 1 Volt, applichi un tondino che all'esame ohmetrico risulta avere resistenza pari ad 1 milliohm, Tu avrai che I = V : R = 1 Volt : 0,001 Ohm = 1000 Amper, ovvero la portata che il trasformatore può arrivare a darti senza problemi e quindi senza dover far scattare delle protezioni.

Se le protezioni (sul primario) sono dimensionate giuste, non scatteranno, non scatterà manco sull'eventuale secondario se sono anche qui calibrate a dovere, e per cui ora sono io che Ti domando....dove sta il problema ????

Saluti

Mirko

Inserita:

bella spiegazione matematica Mirko :thumb_yello: , a me viene solo un dubbio, la potenza che occorre per scaldare quel diametro di ferro, quindi oltra alla corrente che si, deve essere alta, il discorso è anche sapere quanta potenza occorre...1000A con 1volt o sempre 1000A con 10volt? quale valore di tensione è sufficiente a far arrossire quel diametro del ferro? questo è il dilemma... :lol:

Mirko Ceronti
Inserita:

Questo Roberto, solo la resistenza del tondino può dircelo.

Ovvero se 1000 Amper bastano, (ho qualche dubbio ma dipende dalla sezione) questi per poter scorrere ad 1 Volt, bisogna che incontrino una resistenza massima di 1 milliohm, e se invece costei è di 10 milliohm, allora torna in voga il Tuo ragionamento ed i volt necessari diventano 10, ed i Kva....anche.

Ma, viste le sezioni con cui si viaggia coi tondini credo che la resistenza sia davvero bassa; chiaro che i punti di contatto (giunzioni) coi cavi che apportano tale corrente devono essere perfetti con resistenza alla tangenza......ultraminima, Mubeta ha esposto bene tutte le problematiche che con tali correnti e simili tensioni si verrebbero a presentare.

Ciao

Mirko

Inserita:
Questo Roberto, solo la resistenza del tondino può dircelo.

Semmai, più che la resistenza elettrica, è quella termica che incide.

Non è la stessa cosa scaldare un tondino lungo 100 mm e di sezione 1 mm²; rispetto ad un tondino lungo 1 m e di sezione 10 mm²; anche se presentano, praticamente, la stessa resistenza.

Mirko Ceronti
Inserita:
anche se presentano, praticamente, la stessa resistenza.

Quindi su entrambi scorrerà la stessa corrente, ed è il discorso che facevo io per ciò che riguarda il riuscire a far scorrere la corrente desiderata per sfruttare al massimo le potenzialità del trasformatore.

Poi che dopo subentri un discorso di superfici di scambio con l'ambiente, di masse, etc.... sono pienamente daccordo, e qui (dopo) siamo nelle prove.

Saluti

Mirco

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