AndreaCapiluppi Inserito: 24 novembre 2010 Segnala Inserito: 24 novembre 2010 Ciao a tutti.Domanda velocissima: supponiamo di avere un mot. asincorono trifase, con cos(fi) = 0.86, collegato direttamente alla rete elettrica.Se tra lo stesso motore e la rete ci mettiamo un inverter, che fattore di potenza ha ora il carico?Dai miei "ingialliti" appunti universitari non sono riuscito a ritrovare questa informazione.Grazie, Andrea
rguaresc Inserita: 24 novembre 2010 Segnala Inserita: 24 novembre 2010 Un cosfi migliore, quasi 1 con sfasamento in leggero anticipo.L'inverter ha un raddrizzatore che assorbe corrente leggermente in anticipo durante la ricarica ad ogni picco di semionda. Non occorre rifasarlo.
AndreaCapiluppi Inserita: 24 novembre 2010 Autore Segnala Inserita: 24 novembre 2010 Grazie mille rguaresc.Questo significa che il cos(fi) si può a ragione considerare (con buona approssimazione) unitario, sempre e comunque. Giusto?O può dipendere da fattori come le taglie degli inverter, il fatto che abbiano un recupero di energia in rete, la presenza o meno di un filtro EMC?La presenza di un buffer DC tra la rete e il motore me lo rende indipendente anche dalla frequenza in uscita giusto?
Livio Orsini Inserita: 24 novembre 2010 Segnala Inserita: 24 novembre 2010 O può dipendere da fattori come le taglie degli inverter, il fatto che abbiano un recupero di energia in rete, la presenza o meno di un filtro EMC?1 - Di norma gli inverter per controllo motori non recuperano energia in rete, altrimenti non sarebbero necessari i gruppi di frenatura. Esistono inverter, in genere di grandi dimensioni, che effettuano il recupero di energia in rete, ma sono un'esigua minoranza degli inverter applicati.2 - La taglia dell'inverter non influenza il cosennphi del sistema. La rete è interfacciata da un gruppo raddizzatore più batteria di condensatori, dimensionati per la taglia dell'inverter.3 - La presenza di un filtro EMC modifica il valore di cosenphi essendo il filtro visto come carico prevalentemente induttivo; se il filtro è correttamente dimensionato il valore di cosenphi è comunque > 0.9La presenza di un buffer DC tra la rete e il motore me lo rende indipendente anche dalla frequenza in uscita giusto?Se ti rifierisci al cosenphi la risposta è si.
AndreaCapiluppi Inserita: 24 novembre 2010 Autore Segnala Inserita: 24 novembre 2010 Si, mi riferivo al cos(fi).Però a questo punto la sua precisazione mi incuriosisce: la frequenza di uscita può incidere su qualche grandezza elettrica a monte dell'inverter?
Livio Orsini Inserita: 24 novembre 2010 Segnala Inserita: 24 novembre 2010 Però a questo punto la sua precisazione mi incuriosisce: la frequenza di uscita può incidere su qualche grandezza elettrica a monte dell'inverter?No.
marco C Inserita: 24 novembre 2010 Segnala Inserita: 24 novembre 2010 non ho mai fatto questa misuracredo che comunque il cos y dipenda dal filtro di ingresso di rete posto a monte dell'inverterin alcuni inverter il filtro è posto all'interno del invertermagari nei prossimi giorni faccio un po' di misure su impianto e ti faccio sapere cosa trovo
AndreaCapiluppi Inserita: 25 novembre 2010 Autore Segnala Inserita: 25 novembre 2010 marco c, grazie mille.Spero che questa prova sia interessante anche per te.Comunque è curioso che non sia un dato di specifica dell'inverter (o lo è e io non l'ho mai visto?)Andrea
Livio Orsini Inserita: 25 novembre 2010 Segnala Inserita: 25 novembre 2010 Comunque è curioso che non sia un dato di specifica dell'inverterAndando a leggere bene i manuali di uso e manutenzione questo dato (cosenphi), molto spesso, è riportato magari indirettamente, ma c'è. Comunque, con o snza filtro EMC, è sempre prossimo all'unità. Leggermente in anticipo senza filtro e leggermente in ritardo con il filtro.
Mario Maggi Inserita: 9 dicembre 2010 Segnala Inserita: 9 dicembre 2010 AndreaCapiluppi, la frequenza di uscita può incidere su qualche grandezza elettrica a monte dell'inverter?si, soprattutto su inverter con condensatori piccoli e induttori assenti. A certe frequenze di lavoro ci possono essere delle risonanze tra uscita e rete di alimentazione. Questo significa che il cos(fi) si può a ragione considerare (con buona approssimazione) unitario, sempre e comunque. Giusto?un inverter (esclusi gli AFE) non assorbe mai corrente sinusoidale, quindi anche il concetto di cosFi decade un po'. Si puo' fare la misura di sfasamento alla sola frequenza fondamentale (ma e' una misura senza valore pratico) oppure si puo' fare una misura tra la fondamentale di tensione e la risultante della somma delle effettive correnti a diverse frequenze armoniche, subarmoniche e interarmoniche. In questo caso il cosFi non e' piu' unitario. Ciao Mario
Livio Orsini Inserita: 10 dicembre 2010 Segnala Inserita: 10 dicembre 2010 (modificato) A certe frequenze di lavoro ci possono essere delle risonanze tra uscita e rete di alimentazione.Questa è un'ipotesi molto teorica, difficilmente riscontrabile nella pratica; comunque rappresenta un'anomalia riferibile ad un dispositivo di qualità non elevata (per usare un eufemismo).un inverter (esclusi gli AFE) non assorbe mai corrente sinusoidale,..Mario questa tua affermazione categorica non è completamente esatta.Senza filtri di ingresso si riscontrano le discontinuità causate dalla commutazione dei diodi raddrizzatori; però considerando la prevalenza del carico capacitivo dovuto alla batteria dei condensatori il cosenphi si può considerare molto vicino all'unità.Le distorsioni causate dalle commutazioni dei diodi raddrizzatori influiscono maggiormente sulla qualità dell'energia in rete, causa la produzione di armoniche. E' un problema comune a tutti i sistemi di alimentazione in cc, con diodi a semiconduttore come elementi rettificatori. I costi maggiori degli alimentatori odierni sono dovuti ai filtri per rientrare nelle normative sulla qualità dell'energia. Modificato: 10 dicembre 2010 da Livio Orsini
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