tabata Inserito: 4 settembre 2016 Segnala Share Inserito: 4 settembre 2016 Salve, mi sono iscritta a questo forum perché ho bisogno di un vostro consiglio riguardo l’opportunità di rifare o meno l’impianto di riscaldamento. Vi spiego la mia situazione: ho acquistato un appartamento degli anni ’60, nel quale, negli anni ’80, è stato realizzato un impianto di riscaldamento a pioggia, con tubi in rame non coibentati (i tubi sono rivestiti da una pellicola in plastica bianca). L’appartamento è a pianta rettangolare, al centro ci sono il bagno e la cucina, confinanti, rispettivamente, con la camera da letto e il bagno, sulla parte interna, vi sino un dismpegno e un ingresso. Al centro della parete del balcone, confinante con il bagno e la cucina, è stata posta la caldaia, con due valvole di sfogo al di sopra. Le tubazioni sono state fatte passare lungo le pareti perimetrali e in parte nei cassonetti delle tapparelle. Solo per il termosifone che è nel disimpegno, i tubi sono stati fatti passare sul tramezzo in alto sino a raggiungere la parete attigua tra bagno e disimpegno. A causa di problemi con l’impianto idraulico molto vecchio, prima di andare a vivere nell’abitazione, sono stata costretta a intraprendere lavori di ristrutturazione, limitati al rifacimento degli impianti idrici e gas di bagno e cucina, con rimozione di pavimenti e rivestimenti di detti locali. Per tutto il resto, anche per problemi di budget limitato, non è stato fatto nulla, quindi i pavimenti degli altri locali rimangono quelli esistenti (l’impianto elettrico nuovo passa a parete). Purtroppo, per problemi insorti, sono stata costretta a interrompere i lavori. Ora li dovrei riprendere e le opinioni delle ditte contattate sono divergenti in relazione all’impianto termico. C’è chi mi dice di lasciare l’impianto esistente, il quale avrebbe il vantaggio di essere realizzato in rame e a parete. Tale impianto, infatti, essendo in rame è facilmente ripabile ed eventuali perdite sarebbero facilmente individuabili.C’è chi mi suggerisce di rifare l’impianto termico, facendo passare i tubi per i termosifoni di bagno e cucina a terra, i tubi per la camera da letto e il soggiorno a parete e per l’ingresso per terra lungo tutto il bagno e sotto una soglia di marmo posta in corrispondenza della porta tra disimpegno e ingresso. In tal caso la caldaia, per rendere più fruibile il balcone, di piccole dimensioni, sarebbe spostata su una parete laterale, fatta in cortina (ora è sulla parte in muratura, posizionata sopra al contatore del gas che è incassato in una nicchia protetta). Io non so cosa fare, perché da un lato non vorrei buttare il vecchio impianto, sia per problemi di budget, sia perché è in rame, sia perché è a parete e condivido l’opinione delle ditte sulla minore invasività d’intervento in caso di perdita. Peraltro, sebbene le tracce da effettuare siano allo stato limitate, visto che manca il massetto in bagno e cucina, i costi che mi chiedono non mi sembrano bassi (circa 300/400 euro a punto termico, escluso elementi radianti). Per risparmiare e per non intaccare il buon funzionamento dell’impianto, sarei disposta a rinunciare allo spostamento del termosifone dal dismpegno all’ingresso (realizzabile rintracciando le tubazioni in alto, a dire delle maggior parte delle ditte) e non metterei lo scalda salviette (con eliminazione del termosifone da sotto alla finestra del bagno e realizzazione di modifica della tubazione, per mettere detto elemento sul bidet o altrove nel bagno). Faccio presente che l’altra ditta, nel fare le tracce, ha praticato due piccoli fori (grandi quanto un’unghia) su due tubi attigui dell’impianto, ma penso che essi siano facilmente riparabili e poi rimangono in un punto della parete del balcone visibile. D’altro canto, ho il timore che, una volta terminati i lavori, l’impianto non funzioni poiché è rimasto fermo circa 5 anni (la casa prima della vendita è rimasta disabitata e i lavori che ho intrapreso sono fermi da un po’ di anni) e i tubi si potrebbero essere rotti. Peraltro, la casa è ubicata in una località in cui l’acqua è piena di calcio e non so se eventuali incostrazioni possano creare problemi. Provarli prima di decidere la sostituzione comporta comunque dei costi per la riparazione dei tubi forati (euro 150 è la somma richiesta) e per l’allaccio della caldaia che è distaccata (non sono stati completati l’impianti). Caldaia che, allo stato, non so se funzioni, dato che è anch’essa ferma da tempo (l’ho messa in funzione quattro anni fa, per una mezz’oretta e funzionava). Cosa fare, ho paura di non farcela con il mio budget, dato che già per le altre opere mi chiedono somme stratosferiche. Grazie. P.S. Dimenticavo, nel caso di rifacimento dell'impianto, la centralina andrebbe messa in camera da letto (la nuova ubicazione della caldaia sarebbe su una parete confinante con la camera da letto) o in luogo più centrale della casa per evitare che detta centralina sia troppo vicina al termosifone delle camera da letto (circa 50 cm) e defilata rispetto ad altri ambienti (il soggiorno, ad esempio, sarebbe nell'altra parte della casa). Grazie. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
bsd88 Inserita: 4 settembre 2016 Segnala Share Inserita: 4 settembre 2016 consiglio di rifare l'impianto con tubi in multistrato coibentati ci sono per la ristruttura energetica gli ecobous del 65%. gli impianti a pioggia possono dare dei problemi di circolazione se non viene disareato bene dai valvolini di sfiato e spesso sogetti a perdite nei punti alti dove sono montati. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
bl4st3r Inserita: 4 settembre 2016 Segnala Share Inserita: 4 settembre 2016 non ho letto tutto il tuo messaggio ma io rifarei l'impianto con il classico collettore e con tubi di rame ( ci sono pareri discordi tra rame e multistrato). spendi ora che hai appena comprato l'appartamento e non ci pensi piu Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
tabata Inserita: 4 settembre 2016 Autore Segnala Share Inserita: 4 settembre 2016 ma non importa che i tubi vengono fatti passare un po' a muro, un po' a pavimento e poi alcuni mi dicono che i termosifoni a pavimento comportano tanti problemi in caso di perdite e cioè, che passa del tempo prima che ti accorgi della perdita e vai a fare danni all'appartamento del piano di sotto e poi per le riparazioni occorre sfasciare i pavimenti Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
bl4st3r Inserita: 4 settembre 2016 Segnala Share Inserita: 4 settembre 2016 su impianti in rame per il riscaldamento non conosco casi di tubi forati sotto al pavimento! questa è la mia esperienza Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Valejola Inserita: 4 settembre 2016 Segnala Share Inserita: 4 settembre 2016 Il rame saldato bene è sicuro al 100%...ma anche un multistrato con collettore e ripartenze singole (cioè senza raccordi) lo è altrettanto. Il problema è la differenza di prezzo tra i due materiali, nettamente a sfavore del rame. Parecchi idraulici invece hanno avuto problemi col rame sul lato sanitario...si ipotizza a della corrente parassita che col tempo crea microfori sulla superfice. Ma questo non ho mai sentito che sia capitato sul riscaldamento. Riguardo i lavori io sono sempre dell'idea di darli tutti subito e bene. Ma logicamente la realtà a volte obbliga a dover agire diversamente. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
miciobicio Inserita: 6 settembre 2016 Segnala Share Inserita: 6 settembre 2016 Quote ho acquistato un appartamento degli anni ’60, nel quale, negli anni ’80, è stato realizzato un impianto di riscaldamento a pioggia, con tubi in rame non coibentati Quote prima di andare a vivere nell’abitazione, sono stata costretta a intraprendere lavori di ristrutturazione, limitati al rifacimento degli impianti idrici e gas Quindi l'impianto di riscaldamento lo hai usato. Ti ha dato problemi? Gli impianti come il tuo sono frequenti quando si vuol fare un impianto indipendente senza rompere i pavimenti. Come ti è già stato detto: Quote . gli impianti a pioggia possono dare dei problemi di circolazione se non viene disareato bene dai valvolini di sfiato e spesso sogetti a perdite nei punti alti dove sono montati. però visto che nel tuo caso: Quote è stata posta la caldaia, con due valvole di sfogo al di sopra non dovresti avere altre valvole di sfogo aria in giro per la casa. L'impianto con i tubi sotto il pavimento è indubbiamente un lavoro esteticamente più soddisfacente. Però se usi il più economico multistrato lo devi fare usando un collettore, e il tubo senza giunte sotto il pavimento. Se lo fai in rame puoi anche usare le diramazioni a tee e le giunte saldate. I tubi sotto il pavimento vanno coibentati, sia per le dilatazioni sia per le dispersioni di calore. Se passi i tubi sotto i pavimenti vedi di non fare saliscendi, tipo partire in basso, salire sul tramezzo sopra una porta e poi tornare di nuovo in basso. I tubi esterni come hai adesso cedono il calore all'ambiente e si comportano come un elemento radiante. Scaldano la stanza in cui sono posti. Quote ho il timore che, una volta terminati i lavori, l’impianto non funzioni poiché è rimasto fermo circa 5 anni Se l'impianto funzionava, funziona anche adesso. Solo se è rimasto con l'acqua dentro e ha subito l'effetto del gelo, si potrebbero essere rotto qualcosa. Però di solito col gelo si rompono i radiatori e non i tubi Quote i costi che mi chiedono non mi sembrano bassi (circa 300/400 euro a punto termico, escluso elementi radianti). Quindi non ci sono i termo, si sono rotti o li vuoi mettere nuovi? Però scrivi anche: Quote per l’allaccio della caldaia che è distaccata (non sono stati completati l’impianti). Quote Caldaia che, allo stato, non so se funzioni, dato che è anch’essa ferma da tempo (l’ho messa in funzione quattro anni fa, per una mezz’oretta Ma se non hai completato gli allacci alla caldaia come hai potuto accenderla? Come facevi ad abitare? Oppure hai iniziato i lavori e non ci abiti più? O non ci abiti da 4 anni.... Non è molto chiaro cosa hai fatto e cosa vuoi fare. Provo a dare un consiglio generico. Secondo me: se l'estetica non è una tua priorità, tieni l'impianto esterno. Controlla e cambia le valvole di sfogo aria. Esegui una pulizia delle tubazioni e dei corpi radianti usando gli appositi additivi. Cambia le valvole ai radiatori e mettile termostatizzabili. Poi con i soldi che hai risparmiato, se la caldaia non è affidabile la puoi cambiare e mettere a condensazione e accedi alle detrazioni fiscali... Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
tabata Inserita: 6 settembre 2016 Autore Segnala Share Inserita: 6 settembre 2016 Miciobicio, io non ho mai abitato in questa casa. Ho acceso la caldaia solo una volta per vedere se funzionava, per una mezz'oretta, quattro anni fa. I tubi attuali non sono a vista, ma passano nei muri e nei cassonetti delle tapparelle di cucina e bagno, per cui è in questi punti che il calore si disperde (i tubi non sono coibentati); Non so se sia rimasta acqua nell'impianto, dato che la precedente ditta non ha toccato i termosifoni esistenti, ma ha staccato solo il tubo dell'acqua della caldaia per rifare l'allaccio ed ha bucato due tubi per fare le tracce. Avevo già previsto di mettere le valvole termostatizzate e l'eventuale sostituzione della caldaia. Quello che vorrei fare è tenere l'impianto attuale, qualora abbia la certezza di non avere problemi futuri, riparando i due tubi forati e lasciando i radiatori vecchi in alluminio. Non effettuerei lo spostamento dei termosifoni per evitare che le modifiche possano compromettere il funzionamento dell'impianto, e farei predisporre solo gli scarichi condensa in funzione della sostituzione della caldaia. Ma solo se avessi la certezza di non dover rifare l'impianto a stretto giro, non so quale sia la vita media di un impianto termico (il mio dovrebbe avere 30 anni); in alternativa rifare l'impianto nuovo, a mio avviso, con sistema a collettore e tubi in rame, spostando la caldaia su un'estremità del balcone per renderlo più fruibile . Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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