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Azionamento a ciclo intermittente


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Inserito:

Buon pomeriggio a tutto il forum,

un cliente mi ha chiesto di rendere automatico una macchina di circa 20 anni che ora fa il proprio lavoro solo in manuale .

Praticamente non ci sono grossi problemi ,ma il mio unico dubbio sono i cicli di lavoro di un motore ac 380v 0.75 kw che esegue lo  sbobinamento di un filo di acciaio .

Il ciclo di lavoro di questo motore si sviluppa in questa maniera:Start- rampa avvio di 0.5 sec - il motore sta circa 5-6 secondi a regime ad una frequenza fissa regolata da touch tra i 40-50hz (dipende dal spessore del materiale)  --fermata 0.5 sec.

Il mio  dubbio non è in quanto il motore perchè in 20 anni non ha mai avuto guasti (anche se era comandato da un contatore) , ma che l'inverter non supporti tutti questi cicli di start-stop per 4-5 ore al giorno in continuazione.

Grazie mille mille a tutti e qualsiasi consiglio è ben accetto, buona giornata

 

 


Inserita:

Non c'è nessun problema per l'inverter. Certo che lo start e lo stop li devi fare con il segnale di run dell'inverter, non spegnendo ed accendendo l'inverter ogni volta. Scusa se sembra banale ma ne ho visto uno lavorare così proprio pochi giorni fa....

Poi magari visto che monti un inverter potresti regolare la velocità anziché fare start-stop, ma non conoscendo il funzionamento della macchina non so dirti....prova a dirci di più se ti interessa...

Inserita:

E poi dipende anche dall'inerzia del sistema. 

Come frenavi prima senza inverter in 0.5sec?

Se fai frenate troppo brusche con un sistema che ha una inerzia meccanica elevata rischi che ti compaia un allarme di sovratensione e ci vuole una resistenza di frenatura....

Inserita:
Quote

Start- rampa avvio di 0.5 sec - il motore sta circa 5-6 secondi a regime ad una frequenza fissa regolata da touch tra i 40-50hz (dipende dal spessore del materiale)  --fermata 0.5 sec.

 

Per prima cosa il motore è in grado di accelerare e frenare in 0.5" comandato da un contattore?

Perchè se non ha sufficiente coppia non c'è inverter che possa far ottenere la prestazione.

 

Seconda cosa data l'accelerazione non banale richiesta seGli un inverter che sia in grado di erogare in modo continuativo una corrente maggiore della corrente nominale del motore (valore di targa). Gli inverter si dimensionano sempre e comunque per corrente e non per potenza nominale, a maggior ragione incasi come questo.

 

Poi concordo in tutto e per tutto con quanto scritto da Pagliardo.

Inserita:

Aggiungerei solo il suggerimento di verificare che il motore, vecchio ma funzionante se ho ben capito, si sia conservato in buono stato d'isolamento e che lo stesso sia, da targa, almeno di classe F; questo perchè motori con isolamento inadeguato o degradato possono soffrire l'alimentazione da inverter, cioè con forme d'onda impulsive particolarmente "stressanti". Va valutato con attenzione anche di munire l'inverter di reattanze e/o filtri idonei in uscita in grado di abbattere i ripidi fronti d'onda (dV/dt) che aggredirebbero il motore a valle con conseguenze potenzialmente disruptive.

 

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