cracan Inserito: 12 settembre 2016 Segnala Inserito: 12 settembre 2016 Ho in mano da oggi un inverter ATV12HU22M2, che vorrei collegare ad un vecchio motore di tornio da 0.8CV Qui il piccolo manuale che ho in cartaceo: http://download.schneider-electric.com/files?p_File_Id=4214429902 Specifiche: http://www.schneider-electric.it/it/product-range-selector/2253-altivar-12 Chiedo: Per l'uso del freno... bisgna mettere per forza una "resistenza di frenata"? oppure funziona ugualmente? (se sì, devo impostare io qualcosa sul variatore?) Se invece devo comprare la resistenza, posso scegliere altre marche? Quali valori devo rispettare? E' la prima volta che utilizzo un inverter, ci sono altre cose che devo sapere? (Per la mia sicurezza, per quella dell'inverter stesso, e del motore e dell'impianto?) Grazie!!!
Livio Orsini Inserita: 12 settembre 2016 Segnala Inserita: 12 settembre 2016 Se il motore è' vecchio non alimentarlo da inverter, corri il serio rischio che si bruci dopo poche ore di funzionamento. I vecchi motori, già in partenza, non avevano isolamento sufficiente per sopportare i grandi valori di dv/dt degli impulsi generati dagli inverters. Gli anni trascorsi non hanno certo migliorato la qualità dell'isolante quindi comincerà a degradarsi immediatamente sino a quando una fumata ti avvertirà del trapasso a miglior vita del motore.
elettrodino Inserita: 12 settembre 2016 Segnala Inserita: 12 settembre 2016 Fermo restando le considerazioni di Livio sul motore, come freno intendi la frenatura dinamica ?? Questo modello di inverter non ha la la possibilita di collegare direttamente la resistenza esterna per la dissipazione dell' energia in rigenerazione; qualora ti servisse, ti consiglierei di cambiare modello di inverter in quanto il costo del modulo di frenatura é troppo oneroso, in ogni caso l'inverter funziona ugualmente, al massimo dovrai dare dei tempi di decelerazione più lunghi.
cracan Inserita: 12 settembre 2016 Autore Segnala Inserita: 12 settembre 2016 Come isolamento cosa si intende? Le smalatatura troppo sottile dei fili? Facendo riavvolgere il motore, è possibile quindi renderlo compatibile? L'inverter mi è stato regalato, non ho possibilità di cambiarlo se non dovendolo mettere in vendita..... Cosa mi servirebbe per collegare quindi la resistenza esterna? Che costi avrei?
Livio Orsini Inserita: 12 settembre 2016 Segnala Inserita: 12 settembre 2016 Quote Come isolamento cosa si intende? Le smalatatura troppo sottile dei fili? Facendo riavvolgere il motore, è possibile quindi renderlo compatibile? E' il tipo di isolante (smalto) usato per i fili dell'avvolgimento. Facendolo riavvolgere, ammesso che il lavoro si esegua bene usando filo con grado di isolamento adeguato, il problema si risolve però il motore ti costerebbe più di uno nuovo. Per la frenatura da inverter non si tratta di mettere un resistore esterno, bensì bisogna aggiungere un gruppo di frenatura che è costituiti dall'interruttore di potenza a stato solido (IGBT) dal suo circuito di comando e da un resistore di potenza. Se l'inverter non è stato previsto per questo dispositivo non lo puoi aggiungere. Puoi solo regolare la rampa di decelerazione in modo che l'inverter non vada in allarme per sovra tensione. Però se magari ci raccontassi qualche cosa in più sull'applicazione del motore (su quale macchina è accoppiato) potremmo anche dare dei suggerimenti.
elettrodino Inserita: 12 settembre 2016 Segnala Inserita: 12 settembre 2016 Perché pensi di avere necessità di "frenare" , hai necessità di un' arresto rapido oppure hai una grossa massa sul tornio?? Inoltre hai sul tornio un motore da 0,8 CV ( circa 0,6 kW ), il tuo inverter è da 2,2 kW , quindi è sovradimensionato come potenza, utilizzandolo così avra più del triplo di energia che può "immagazzinare" in rigenerazione, quindi non credo ti servirà alcun metodo per dissipare l' energia in rigenerazione poiché l'inverter ha il bus DC sovradimensionato per il tuo motore. Mi associo in ogni caso alla richiesta di Livio per avere maggiori dettagli sulla tua applicazione..
mc1988 Inserita: 12 settembre 2016 Segnala Inserita: 12 settembre 2016 Le norme sulla sicurezza prescrivono che i torni tradizionali (paralleli) siano dotati di idonei sistemi di frenatura. Altrimenti, all'apertura del riparo del mandrino, l'inerzia rotante del mandrino stesso può costituire un pericolo per l'operatore. Non so però se le norme prescrivano anche dei tempi di frenatura. In ogni caso, se si lascia fermare il mandrino per i soli attriti meccanici, l'inverter non ha bisogno di nulla: è come un' auto lanciata in velocità e messa in folle, che si ferma per l'attrito fra pneumatici ed asfalto senza agire sul pedale del freno. Se si volesse invece (caso opposto) fermare il mandrino istantaneamente, sarebbe come inchiodare l'auto a terra mentre è lanciata in velocità (o pararle un muro dinanzi all'improvviso...). In generale l'entità della frenata, al netto delle dissipazioni secche di energia, è direttamente proporzionale alla differenza fra il momento d'inerzia nell'istante di inizio frenata (mandrino a regime) ed il momento d'inerzia nell'istante di fine frenata (mandrino fermo, con momento d'inerzia nullo se l'istante di fine frenata coincide con l'istante di arresto) ed inversamente proporzionale al tempo di decelerazione.
Livio Orsini Inserita: 12 settembre 2016 Segnala Inserita: 12 settembre 2016 Le norme prescrivono un freno come dispositivo di sicurazza. Se usi un inverter devi usare un inverter certificato per quell'impiego. Mentre è sicuramente certificato l'uso di un elettrofreno elettromeccanico. Qesti dispositivi sono dotati di molle che stringono i ferodi sull'albero, per sbloccare i il freno è necessario energizzare un elettromagnete che contrasta le molle. All'apertura dei ripari si taglia l'alimentazione all'elettromagnete ed il freno interviene istantaneamente, idem alla pressione del pulsante di emergenza che è anch'esso obbligatorio. Quote In generale l'entità della frenata, al netto delle dissipazioni secche di energia, è direttamente proporzionale alla differenza fra il momento d'inerzia nell'istante di inizio frenata (mandrino a regime) ed il momento d'inerzia nell'istante di fine frenata (mandrino fermo, con momento d'inerzia nullo se l'istante di fine frenata coincide con l'istante di arresto) ed inversamente proporzionale al tempo di decelerazione. Idee un poco confuse. Il momento di inerzia è costante sia a mandrino in rotazione che a mandrino fermo, è solo funzione delle caratteristiche meccaniche: massa del madrino completo di tutto, e diametro dello stesso; poi bisogna considerare tutta la catena cinematica sino al motore, con i relativi momenti d'inerzia e gli eventuali rapporti di riduzione. Alla fine abbiamo il momento d'inerzia riportato all'asse motore. Conoscendo il momento d'inerzia si può calcolare la coppia motrice o frenante necessaria per ottenere una determinata accelerazione. Per il dimensionamento del resistore di frenatura in vece è necessario calcolare l'energia che dovrà dissipare che è proporzionale, in questo caso, alla coppia frenante richiesta.
cracan Inserita: 12 settembre 2016 Autore Segnala Inserita: 12 settembre 2016 Grazie delle info!! Va abbinato ad un piccolo tornio anni 60 marca Caser. Qui l'antica brochure: http://meccanicaedintorni.morpel.it/phpbb/download/file.php?id=38502&mode=view L'uso è per hobby. Chiedevo del freno solamente per sicurezza e comodità, per fermare velocemente il pezzo lavorato diverse volte, così da misurare e rimisurare con calibro al centesimo. Il freno per adesso lo metto in secondo piano. Vorrei poterlo avviare per adesso, vi chiedo se nelle impostazioni dell'inverter posso settargli dei valori magari diversi da quelli reali riportati in targhetta, in modo da poterlo sforzare meno....?? Questo è il motore e la targhetta:
elettrodino Inserita: 13 settembre 2016 Segnala Inserita: 13 settembre 2016 Se il tuo inverter è monofase 230 V (sigla finale M2) non puoi utilizzare questo motore, dalla targhetta intravedo 350 o 358 V??? collegato a stella; o cambi l' inverter o il motore Qualora fosse già stato riavvolto a 230/400 V, devi collegarlo a triangolo.
Livio Orsini Inserita: 13 settembre 2016 Segnala Inserita: 13 settembre 2016 Quel motore se lo fai lavorare sotto inverter lo bruci dopo pochi minuti, credimi. Anche le tensioni sembran strane ma perchè lo vuoi mettere sotto inverter? Forse non hai la trifase? ma il tuo inverter può essere alimentato da monofase? hai controllato? Se non hai la trifase, invece di bruciare il motore con un inverter e poi farlo riavvolgere ti conviene acquistare direttamente un monofase, spendi meno e lavori meglio.
cracan Inserita: 13 settembre 2016 Autore Segnala Inserita: 13 settembre 2016 Purtroppo avete ragione non mi sono accorto, posso controllare solo motori monofase. La mia sigla finisce M2. L'inverter mi è stato ceduto, speravo di poterlo collegare.... o cambio/riavvolgo motore o cambio inverter insomma! Non ho trifase a casa, comunque l'inverter si alimenta in monofase 220V, l'ho acceso. Non ci capisco.... vi chiedo, ci sono inverter alimentati in monofase 220V, per controllare motori trifase 380V?
Livio Orsini Inserita: 13 settembre 2016 Segnala Inserita: 13 settembre 2016 Quote Non ci capisco.... chiedo se ci sono inverter alimentati in monofase 220V, per controllare motori trifase 380V? Probabilmente le tue conoscenze di inverters sono prossime allo zero. Cli inverters per comando motori possono essere alimentati, in teoria, sia a 230V monofase che a 400V trifase. In genere l'alimentazione monofase 230V è limitata per inverters di piccola potenza <=2.5kW. Tutti gli inverters, tranne alcuni specifici monofase-monofase, anche se alimentati in monofase in uscita danno una tensione su 3 fasi. Se alimenti un inverter con 230V monofasi in uscita avrai massimo 230V trifasi. Dal punto di vista della tensione potresti alimentare il tuo motore collegato a "D" e impostando l'inverter per una tensione massima di 200V sempre che la targhetta, che è stata chiaramente ribattuta, sia veritiera. Però, te lo ripeto ancora una volta, il tuo motore non è adatto per alimentazione da inverter.
cracan Inserita: 13 settembre 2016 Autore Segnala Inserita: 13 settembre 2016 Qui a Treviso ho trovato un signore che riavvolge e mi rifarebbe il motore per un 80-90ina di euro. Con l'inverter che ormai possiedo, come è meglio far riavvolgere questo motore? Ho capito che 230 Trifase è il mio obbiettivo. (Senza che debba cambiare proprio il motore, in modo che possa mantenere l'originalità estetica del tornio, anche perchè altrimenti dovrei rifare il supporto e correggere la posizione delle puleggie sul nuovo motore).
Livio Orsini Inserita: 13 settembre 2016 Segnala Inserita: 13 settembre 2016 Fai riavvolgere il motore per tensioni 230V a "D" e 400V A"Y"; fatti garantire che l'avvolgimento sia isolato per alimentazione da inverter (credo che sia classe F di isolamento, ma non ne sono sicuro).
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