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Pacemaker Ed Inverter - Possono interferire?


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Inserito:

Salve ragazzi,

Ho un quesito un Po particolare da porvi:può una persona con pacemaker lavorare in prossimità di inverter ed azionanti per motori oppure si rischiano dei problemi causati da interferenze elettromagnetiche?

Grazie


Livio Orsini
Inserita:

La risposta più conservativa e "sicura" è: meglio evitare la vicinanza di apparati molto disturbanti come gli inverter.

I pacemaker di ultima generazione sono molto più "robusti", anche in termini di ECM però, se io dovessi dipendere da un simile dispositivo eviterei di mettere alla prova la sua robustezza.

Il mio è solo un personale parere, non suffragato da prove, verifiche o competenze specifiche.

Inserita:

Ciao Livio,

Grazie per la risposta.

Purtroppo settimana scorsa in seguito ad un intervento chirurgico mi hanno dovuto installare un pacemaker.

Ora sto cercando di raccogliere un Po di informazioni per verificare se posso fare ancora il mio lavoro (automazione industriale) oppure cambiare vita e ripartire da zero.

Ciao e grazie

Inserita: (modificato)

Lucio,

bentornato, vedrai che poi starai meglio!

L'inverter - soprattutto in fase di installazione e test - puo' essere aperto e con i cavi non ancora sistemati al 100% con le necessarie schermature.

Anch'io consiglio molta cautela, ma sinceramente non ho dati statistici, provo a documentarmi.

In prima battuta si potrebbe ipotizzare un gile' in maglia metallica, forse sarebbe sufficiente a schermare. Proviamo a pensarci.

Ciao,

Mario

Un costruttore di inverter consiglia: "People with pacemakers should consult their physician(s) before using

this product. Electromagnetic fields in close proximity to a heart pacemaker could cause interference to or failure of the pacemaker. "

Modificato: da Mario Maggi
Livio Migliaresi
Inserita:

Ciao Lucio,

un 'virtuale' abbraccio!!!

Per la tua domanda, per quanto io da 'medico' non ritenga vi siano possibili interferenze, opportuno tu rivolga la domanda al cardiochirurgo che ti ha operato.

Inserita:

Ciao Lucio,

ci sono molte risorse in rete, esempio: http://weldingweb.com/showthread.php?t=49008

Molti dicono di chiedere al proprio medico, ma temo che il medico non lo sappia, e tantomeno il cardiochirurgo che ha altri problemi a cui pensare.

Non so se hai i dati tecnici del tuo pacemaker, per esempio i limiti per i campi elettromagnetici, campi magnetici e fronti di salita della tensione. Dovresti trovare valori in V/m , mT e V/us . In base a questi valori massimi ammessi si potranno fare delle considerazioni piu' attendibili.

Rispetto ai pacemaker di anni fa, e' aumentata molto l'insensibilita' ai disturbi, ma resta sempre e comunque la parte di filo elettrico esposto internamente che raccoglie disturbi dall'ambiente circostante.

Di certo non ti consiglierei una visita nel container del vecchio accumulatore superconduttivo di Agrate Brianza, dove il nucleo lavorava a 15 T = 15.000 mT.

Ciao

Mario

Livio Orsini
Inserita:

Il problema più grande è la qualità; qualità dell'inverter e qaulità del montaggio.

Un buon inverter che rispetti le normative, montato correttamente secondo la regola dell'arte, non dovrebbe causare problemi ai pacemaker di ultima generazione.

Purtroppo siamo sempre e soltanto nel campo della teoria. Basta poco per uscire dalle maschere delle normative ECM.

L'idea di Mario di usare un eventuale corsetto-schermo non è male; forse il problema maggiore è la messa a terra.

Il consiglio di LivioM, medico specialista, di sentire il parere del cardiologo è sicuramente da seguire.

Inserita:

Ragazzi,

Grazie mille per le risposte.

Ho provato a sancire il cardiologo che non essendo tecnico non riesce a rispondermi. Adesso ho mandato una mail direttamente al costruttore de pacemaker per avere chiarimenti in merito. Ho anche parlato con un loro ing. Che mi ha chiesto la misurazione del campo magnetico statico nel punto di lavoro. Vedo di procurarmi qualche strumento.

L'idea del corsetto non mi dispiace, potrebbe essere una bela soluzione.

Appena mi giungono nuovi dati vi aggiorno.

Grazie a tutti.

Livio Orsini
Inserita:
Ho anche parlato con un loro ing. ...

Questa è sicuramente la cosa migliore che potevi fare.

Dovresti anche informarti, nel caso pessimo, quale potrebbe essere il difetto di fuzionamento che può essere causato dal pacemaker. Potrebbe anche essere blando ed "avvisarti" dandoti modo di allontanarti o spegnere i vari dispositivi; oppure potrebbe impazzire istantaenamente. Quello sarebbe veramente catastrofico, per esempio un raddoppio istantaneo della frequenza....brrr.

Io, comunque, sono fiducioso che la robustezza dei mdderni pacemaker consenta di vivere anche in ambienti "rumorosi" dal punto di vista ECM. Se così non fosse sarebbe un vero problema, non solo per il lavoro, basti pensare a tutto quello che c'è oggi: cellulari, WiFi, microonde per allarmi, etc.

Inserita:

Livio,

basti pensare a tutto quello che c'è oggi: cellulari, WiFi, microonde per allarmi, etc.

in valori elevati di dV/dt non si trovano mai nelle applicazioni che hai citato, ma sono tipiche degli inverter e di altri alimentatori a commutazione a tensione di rete.

Io, comunque, sono fiducioso che la robustezza dei mdderni pacemaker consenta di vivere anche in ambienti "rumorosi" dal punto di vista ECM

anch'io sono convinto che i pacemaker siano molto "resilienti" ma vedo problemi nel cavetto che potrebbe accoppiarsi induttivamente con l'esterno, in presenza di forti dV/dt

luciopro,

Ho anche parlato con un loro ing. Che mi ha chiesto la misurazione del campo magnetico statico nel punto di lavoro.

Ribadisco che le cose da chiedere sono 3 e non solo il campo magnetico statico: i limiti per i campi elettromagnetici, campi magnetici e fronti di salita della tensione, con valori in V/m , mT e V/us.

Ho provato a sancire il cardiologo che non essendo tecnico non riesce a rispondermi.

c.v.d.

Ciao

Mario

Livio Orsini
Inserita:
in valori elevati di dV/dt non si trovano mai nelle applicazioni che hai citato, ma sono tipiche degli inverter e di altri alimentatori a commutazione a tensione di rete.

Mario la componete dv/dt, ovvero la rapidità di variazione di tensione, è solo una componente della pericolosità dei disturbi. Molto dipende dall'energia globale del disturbo e dalla sua concentrazione in determinate frequenze e dalla durata nel tempo del disturbo stesso.

Inserita:

Livio,

d'accordo, infatti io affermo che servono almeno 3 parametri diversi per fare una valutazione.

Considerando l'energia in gioco che puo' essere trasmessa dall'esterno ai cavi uscenti da un pacemaker, i disturbi da inverter non schermato possono essere quelli a piu' alto contenuto energetico.

Ciao

Mario

Inserita:

La discussione è molto seria, il mio apporto giunge da un fatto accadutomi oggi, non riguarda un pace maker, ma il mio tester e un inverter sostituito oggi.

Venendo al dunque, abbiamo quattro macchine identiche, la tipologia è indifferente, ogni macchina monta due inverter, uno da 4 Kw e l'altro da 1,5Kw. Da 8 anni faccio la manutenzione a queste macchine ed ho sostituito più volte gli inverter guasti, con modelli sempre della stessa casa. Questa volta si è scelto di sostituirne uno (1,5Kw) con un' altro di marca diversa, diciamo pure di tipo "economico", ma che uso in molte applicazioni da quattro anni senza problemi di funzionamento. Bene, oggi come al solito, poggio il mio tester di marca prestigiosa (meritatissima), che uso da otto anni, nel solito posto all'interno del quadro, per le misure di routine sull'inverter appena installato e... cazzarola, mi esce sul display la scritta "open" che appare a ripetizione. Questo messaggio indica che i puntali non sono coordinati col tipo di misura in atto, per esempio selettore funzioni in corrente e puntali nelle boccole voltmetriche. Ma in realtà il tester era in modalità Vac ed i puntali al posto giusto! Sposto il tester a distanza di 40 cm dal nuovo inverter e lo strumento funziona regolarmente, lo riavvicino e si ripete il problema. Male, direi, in otto anni di utilizzo di quel tester, l'ho poggiato in ogni dove, dai controlli per motori in continua da 60kw agli inverter da 45Kw, ai trasformatori in resina da 1MVA, tutti rigorosamente in fuzione, mica spenti. Quindi i campi elettromagnetici non se li è risparmiati, mai avuto un errore di misura o un evento come quello odierno. Considerando che il cablaggio del nuovo inverter rispecchiava quello originale della macchina, che però non prevedeva l'uso di cavo schermato dall'inverter al motore, così come per molti motori che si possono trovare in giro per l'azienda, mi sovviene una certezza.

Come detto da Livio, il problema sta nella qualità, sia dei materiali che del progetto, ma anche dell'esecuzione, intesa come rispetto delle specifiche di installazione disposte dai vari costruttori, che si rifanno alle normative vigenti all'epoca della costruzione delle macchine. Nonostante abbia sostituito un dispositivo equivalente a quello guasto, mi sono reso conto che sul manuale era prescritto per entrambi l'uso di cavo schermato nei collegamenti di potenza. Ora, se i disturbi che possono influire sul funzionamento della macchina, possono renderla pericolosa, per quanto riguarda il problema di Luciopro non credo lo si possa passare in secondo piano. L'idea quindi di usare un DPI adeguato, come un gilè schermato, mi pare ottima, non certo esagerata, per chi come noi, nei disturbi da campo elettrico ci sguazza, anche involontariamente ed inconsciamente.

Scusandomi per l'OT, porgo i miei migliori auguri di ottima salute a Luciopro e a tutti quanti, perchè no???

Ciao :)

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