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Dlgs 141/16, tanto rumore per nulla?


jacopo2005

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E' finalmente stato convertito in legge il Dlsg 141/16 che modifica il Dlgs 4 luglio 2014 n. 102.

Ora, non è facile per chi non mastica tanto le leggi e i suoi risvolti spesso ideologici esprimere un parere.Però mi sento di dire che sono aumentati gli interrogativi.

L'unica cosa che mi interessava capire è se, come ventilato da chi il Dlgs aveva deciso di proporre, se la norma UNI 10200 sarebbe stata tolta dal decreto e, quindi, non più cogente per la contabilizzazione del calore nei condomini a riscaldamento centralizzato.

 

Il Dlgs ancora la menziona ma prescrive la sua non applicabilità in svariati casi la cui comprensione non mi è chiara.

 

Mi piacerebbe avere giudizi in merito.

 

Grazie

 

 

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Simone Baldini

Il 141 ha lasciato come norma tecnica la 10200 ma ha dato la possibilità all'assemblea di derogare la sua applicazione quando si dimostra che ci sono fabbisogni per mq con differenza del 50%, questa dimostrazione deve farla un tencico e non è molto chiara, resta il fato che è quasi scontato che la quasi totalità dei condomini rientrino in questa casistica.

Una regione autonoma ha dato il suo parere dicendo che va eseguiti i due previsionali e l'assemblea di fronte alle due soluzioni puo' decidere quale applicare.

Il rumore lo avevano ventilato diveri che erano contro la 10200, ma anche questo decreto ha sancito che la norma di riferimento è la 10200.

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Grazie Simone, sei sempre gentile nel rispondermi.

 

Comunque, se tantissimi utenti avrebbero voluto che la 10200 scomparisse dalla norma una ragione c'è.

Avete fatto diventare la norma non già una proposta d'aiuto per una corretta gestione delle spese di riscaldamento, bensi una gabella da far pagare ai cittadini per un servizio che non c'è (nessuno deve pretendere un cent perchè sta applicando una norma già ampiamente pagata dai cittadini).

Ma cosa ci sta a fare una norma che per fare 4 conticini della serva occorre rivolgersi a "mente eccelse" che ti dicono di leggere i contatori in centrale, sottrarli dalla somma dei contatori dei singoli appartamenti ed addebitarli ai poveri inquilini. Ovviamente dietro un corrispettivo!!!!

Ma se ci soni i contatori, pagati profumatamente, a che servo la norma?????????????

 

Se l'avessero tolta avrebbero reso un buon servizio alla UNI.

 

A tutti buon Natale

 

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Simone Baldini

Dimentichi che la norma viene applicata in diversi casi, non solo nel tuo dove hai dei contatori d'energia diretti che è il caso piu' semplice dove ti rimane solo l'incognita di come ripartire la quota involontaria, ma la norma serve anche per quei condomini dove viene applicata la contabilizzazione indiretta. Li è il vero problema di noi tecnici e dove la norma dovrebbe esprimere tutto il suo essere.

La realtà è che chi voleva che sparisse la norma non sono tanto gli utenti ma certi costruttori ed installatori di ripartitori di calore che prima della 10200:2013 avevano il monopolio della contabilizzazione indiretta e che dopo la pubblicazione della 10200:2013 e del 102 si sono trovati di mezzo i progettisti che a loro non piace assolutamente per il semplice fatto che non vogliono che nessuno gli dica e gli controlla cosa fanno e come lo fanno.

Questo ragionamento che il progetto è una gabella francamente è populista e chi lo fa' non ha idea di quello che c'è in giro e a cosa serva realmente. Io quest'anno sono intervenuto su 20 impianti eseguiti da altri installatori improvvisati senza nessun progetto, per sistemare i casini che hanno fatto. Errori d'installazione, mancanza di determinazione delle potenze dei radiatori per la contabilizzazione indiretta, appartamenti dimenticati, mancanza di contabilizzatori di centrale. E ti assicuro che il lavoro mio futuro sarà sistemare tutti questi casini e ce ne sono a migliaia. Qui parliamo di eseguire un lavoro che abbia un senso.

Io ti parlo da chi progetta, installa e gestisce impianti di contabilizzazione, fai capire ad un utente che il suo appartamento ha un fabbisogno doppio rispetto a quello del piano di sotto di pari metratura perchè ha tutta la dispersione del sottotetto? Ti assicuro che senza il progetto questo utente contesterà il mal funzionamento del contabilizzatore o del riprtitore, sai quanti interventi devo fare per queste motivazioni? Molti. Tre anni fa' ho dovuto sostituire i ripartitori di un appartamento nell'attico di un condominio perchè secondo l'utente erano starati, l'anno dopo stesso consumo su' per giu', altra contestazione dicendo che erano ancora difettosi, l'anno scorso progetto alla mano ho potuto zittire l'utente che non si dava pace sul consumo rilevato. Per te forse non interessa, ma questo è un servizio indispensabile per far capire e comprendere i consumi del proprio appartamento. Se ho il progetto in mano ho un dato eseguito da in ingegnere che dimostra questa differenza e ti assicuro che in quel caso l'utente volente o nolente accetta la cosa. Il progetto serve a dare un previsionale alla ripartizione del calore, a dare un senso a quello che sarà. Poteva essere fatto piu' semplicemente? Forse si, ma una norma tecnica non puo' ignorare certe cose e diventare un calcolo della serva, anche perchè dovresti capire come ripartire la quota involontaria tra i vari utenti. Spero d'averti spiegato a che serve la norma o meglio il progetto.

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Tu, e lo sempre riconosciuto, non sei fra quelli che approfittano di una legge( non chiara e piena di contraddizioni) per farsi i soldi senza guadagnarseli fattivamente (si, perche termotecnici azzeccagarbugli ce ne sono, eccome. Che si limitano a comprare un software da pochi euro applicandolo ai consumi dei diversi condomini e in pochi minuti ti sviluppano i costi senza faticare più di tanto e intascando spettanze sproporzionate rispetto a quanto fatto).

 

Ricordo la legge per la determinazione dell'ACE: All'inizio il costo si aggirava anche sui mille euro, per finire adesso a 50 euro per ACE e fatta per via informatica.

 

I tuoi interventi sono preziosi e sarebbero richiesti dai condomini anche senza l'obbligo dell'applicazione forzata della 10200.

 

Vorrei fare un esempio. Supponiamo che la legge, che fa bene nell'obbligare l'installazione di contatori di calore (provvedendo anche a controllare l'effettiva realizzazione a norma di legge, senza delegare questo compito a termotecnici privati) dichiara che per la suddivisione della spesa di riscaldamento si deve usare il famoso 30/70, conti che possono fare tranquillamente gli stessi amministratori di condominio, quale problema farebbe sorgere? Ci sarebbero liti in assemblea (che  sempre e comunque ci saranno)? bene i condomini chiameranni i tecnici per redimere le questioni.

Il problema sta nel dividere il 30% dell'involontario? siamo nell'ordine di qualche euro di differenza che non giustificano ulteriori costi.

 

Comunque il dado è tratto. Spero che la UNI pubblichi al più presto la nuova edizione per capire meglio i miglioramenti apportati

 

Ciao e grazie

 

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Simone Baldini

La questione ACE è un argomento delicato, cioè se fatta bene costa e i 50 euro non sono giustificati. Il problema è stato che si è data l'abilitazione a tutti anche agli agronomi di farle dopo un corsetto a pagamento che tutti venivano promossi. Ovviamente poi si è andati al ribasso fino a finire su groupon.

Questo argomento invece è un po' delicato perchè si va a toccare il portafogli della gente negli anni avvenire e non solo si da' anche un pregio o un endicap vero all'immobile, tu che vorrai vendere potrai dire che il tuoi immobile ha un costo di gestione basso perchè è energeticamente favorito o viceversa.

La metodologia di riparto 30/70 ecc.. è altrettanto valida, le differenze come hai notato sono di qualche decina di euro, quello che però io ho riscontrato prima dei fabbisogni termici era che chi consumava tanto (ultimi piani) erano inconsolabili, e la colpa era del ripartitore starato ecc.. con i fabbisogni alla mano io ho un dato "ufficiale" che mi sancisce queste differenze e per me è fondamentale.

Proprio questa sera 20 minuti di telefonata con un'inquilina i cui millesimi sono passati da 67 a 92, ultimo piano con tre facce esposte nord est e ovest oltre sottotetto. Figuriamoci se gli avessi mandato i consumi senza il fabbisogno, la prima cosa sarebbe stata la contestazione dei ripartitori, in questo modo non puo' dire nulla sul consumo e anche sui fabbisogni in fin fine.

Comunque la 141 ha dato la possibilità di farsi la ripartizione un po' come la si crede, però per me rimane fondamentale dare un'idea di quale è il fabbisogno del singolo appartamento per rendere dotti i singoli condomini delle reali condizioni dei propri immobili, cosa che doveva fare l'APE ma che pultroppo non ha fatto.

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