Carlo Albinoni Inserita: 22 ottobre 2016 Autore Segnala Inserita: 22 ottobre 2016 Quote almeno fino a quando l'elettrolisi non diventi competitiva in questo senso Competitiva rispetto a che cosa? vedi il problema della tecnologia a idrogeno, non è la competizione con l'auto a idrocarburo fossile, rispetto alla quale avrebbe già molti vantaggi, ma rispetto a quella dell'auto elettrica (cioé rispetto alla tecnologia della batteria). Il ciclo dell'idrogeno (elettrolisi) è energeticamente svantaggioso rispetto al ciclo della batteria da almeno un decennio. La termochimica è quella che è: non è che puoi ottimizzare il processo e ribaltare le cose. http://phys.org/news/2006-12-hydrogen-economy-doesnt.html Aggiungo, per completezza di informazione, che per evitare il trasporto dell'idrogeno, si pensa di produrlo in loco, ove c'è l'erogatore di idrogeno. Questo aumenta un po' l'efficienza dell'idrogeno ma non più di tanto. La nuova tecnologia dell'auto elettrica ormai è già molto concorrenziale rispetto a quella dell'idrogeno. E i costruttori di auto se ne sono accorti. Chi, per esempio, è stato in questi giorni all' eCarTec di Monaco oppure prima al salone di Parigi se ne sarà reso conto.
ilsolitario Inserita: 22 ottobre 2016 Segnala Inserita: 22 ottobre 2016 Buonasera.. che il futuro dei veicoli sia elettrico non vi è dubbio.. ma vorrei capire, queste batterie saranno interamente riciclabili o riportate a nuova vita? Come si pensa di incrementare la produzione di energia elettrica necessaria per ricaricare i milioni di veicoli?? La maggior parte delle persone l'automobile la parcheggia in strada e neppure vicino casa... come la ricarica?? Riempiamo i marciapiedi di colonnine di ricarica quando non si riesce neppure a riparare una buca o togliere delle erbacce... e concludo.. lo stato non avendo più le accise su la benzina indovinate un pò dove le mette....
Carlo Albinoni Inserita: 22 ottobre 2016 Autore Segnala Inserita: 22 ottobre 2016 Premessa. Il futuro TUTTO elettrico è una prospettiva a lungo o lunghissimo termine (non credo che lo vedrò). Nel frattempo coesisteranno sia la tecnologia elettrica sia quelle a fossile. Il passaggio è già iniziato ma sarò graduale. Non un cambiamento rapido, tanto meno istantaneo, ma al quale bisogna prepararsi per tempo.Le soluzioni ibride saranno le più diffuse per tanti anni. Nel frattempo dobbiamo aspettarci notevoli cambiamenti: nella politca energetica, nelle reti elettriche e soprattutto per la realizzazione delle infrastrutture di ricarica. Fine della premessa. Quote ma vorrei capire, queste batterie saranno interamente riciclabili o riportate a nuova vita? La prima fase sarà il riutilizzo come accumulatore fisso. Poi l'industria delle batterie dovrà sviluppare il riciclo. Quote Come si pensa di incrementare la produzione di energia elettrica necessaria per ricaricare i milioni di veicoli?? Per la verità, l'incremento sul fabbisogno totale (industria, domestico, terziario, illuminazione pubblica, treni....) non è un gran che (va da sè che sarà accompagnato da un crollo di consumo di idrocarburi fossili). Comunque buona parte dei paesi europei puntano all'eolico sui mari (l'Italia non lo so). Quote La maggior parte delle persone l'automobile la parcheggia in strada e neppure vicino casa... come la ricarica?? Leggevo che in Italia il 64% delle automobli sono parcheggiate a casa. Comunque, chi parcheggia in strada sarà l'ultimo a passare all'elettrico, o non ci passerà mai. Un aiuto potrebbe venire dai parcheggi a pagamento, o da quelli aziendali. Quote Riempiamo i marciapiedi di colonnine di ricarica Qualcuno lo propone, non sarebbe la fine del mondo. In passato alcune città erano piene di parchimetri per ogni posto auto. Quote lo stato non avendo più le accise su la benzina indovinate un pò dove le mette Probabilmente le spalmerà di qua e di là. La ricarica si fa all'80% privatamente e l'elettricità è indistinguibile. I DSO avevano insistito sul "modello distributore" in base al quale la ricarica sarebbe stata fatta esclusivamente dai loro punti di ricarica. Ma il modello distributore è stato bocciato (qualcosa di buono l'UE lo fa). Almeno quando si è a casa, ci si può caricare dal proprio contatore senza distinzione dagli altri usi dell'energia elettrica.
D80 Inserita: 22 ottobre 2016 Segnala Inserita: 22 ottobre 2016 competitivo dovrebbe essere il modo più economico ed efficiente di produrre idrogeno in modi alternativi rispetto al ricavarlo dai combustibili fossili, fino a quando non sarà così, i produttori continueranno a ricavare idrogeno dal petrolio, questo è il senso di ciò che avevo scritto, e sarà un comportamento idiota come dice Livio, ma è così che sta girando la ruota , almeno per adesso, è una situazione paradossale, voler dinuire l'inquinamento con un combustibile ricavato dal più inquinante dei combustibili
Carlo Albinoni Inserita: 22 ottobre 2016 Autore Segnala Inserita: 22 ottobre 2016 Ok. Ma l' "economia dell'idrogeno" non è mai iniziata. Per dire, in Alto Adige producono idrogeno per auto utilizzando gli scarti di legname. Bella come idea. Ma non è un sistema che si può estendere più di tanto.
D80 Inserita: 23 ottobre 2016 Segnala Inserita: 23 ottobre 2016 in effetti esistono molti modi per ricavare e di utilizzare l'idrogeno, ma per poterne creare un'economia occorre anche che ci sia un mercato, cosa che oggi non ha nemmeno iniziato a svilupparsi perché le tecnologie (o le politiche) non lo consentono, forse occorreranno altri decenni per poter vedere l'economia dell'idrogeno girare come fa oggi il petrolio ma non posso certo escludere o confermare che potrebbe succedere, magari fra un po' di tempo potremmo saperlo, basta osservare come molte scoperte fatte durante l'800 stiano trovando applicazioni pratiche ora, come ad esempio le celle a effetto Peltier, macchine frigorifere che sfruttano l'effetto magnetocalorico di alcuni materiali ed altre tecnologie che sono state utilizzate, poi accantonate, poi riprese, come è successo per il motore Stirling, le cui ultime applicazioni sono state nel campo della criogenia e nel campo delle rinnovabili per ricavare energia elettrica da concentrazione solare, potrebbe essere così anche per l'idrogeno , e non è nemmeno detto che venga del tutto accantonato, può essere benissimo svilupparsi parallelamente all' elettrico ed in settori diversi , non per forza nei trasporti
elettromega Inserita: 23 ottobre 2016 Segnala Inserita: 23 ottobre 2016 Ciao sono 6 anni che il mio fiorino brucia metano autonomia circa 230 km + serbatoio della benza con 50 euro faccio almeno 1100 km le bombole vengono revisionate ogni 4 costo meno di 200euro non ho filtri antiparticolato che si intasano vedi scandalo wv ecc la rete del metano nella mia provincia BS è molto diffusa non servono autocisterne per rifornirle le prestazioni sono adeguate ,non ho blocchi del traffico da rispettare,la sosta per il pieno dura di più ma ti rilassi un attimo penso che sia un ottima soluzione ponte prima delle batterie
Carlo Albinoni Inserita: 23 ottobre 2016 Autore Segnala Inserita: 23 ottobre 2016 Una tecnologia si sviluppa nel momento in cui non ha tecnologie concorrenti più vantaggiose e più convenienti che le portano via applicazioni. Almeno per ciò che riguarda le automobili, le batterie (oggi al litio e domani chissà) rispetto all'idrogeno hanno molti vantaggi e pochi svantaggi. Anni fa, il prof. Rubbia (eccelso fisico delle particelle ma non un gran che come energetico o ingegnere) proponeva di produrre idrogeno raschiando il fondale marino ricchissimo di metano.
D80 Inserita: 23 ottobre 2016 Segnala Inserita: 23 ottobre 2016 elettromega prova a venire in Sardegna e vedrai che di alternative alla benzina troverai al massimo ..... la bicicletta , da noi non c'è metano , Carlo sono in linea di principio d'accordo con te, aggiungo anche che a muovere la ricerca oggi si mettono in mezzo anche le politiche che muovono i finanziamenti verso ciò che più fa comodo, specie se le ricerche evidenziano dei limiti che richiedono sforzi ingenti per poterli risolvere, portando purtroppo a scelte che cosderarle discutibili sarebbe un complimento
Carlo Albinoni Inserita: 1 novembre 2016 Autore Segnala Inserita: 1 novembre 2016 Nulla di nuovo ma è significativo che il Corriere dedichi tanto spazio. http://motori.corriere.it/motori/cards/auto-elettriche-guerra-autonomie-ecco-quanto-durano-modello-modello/grande-sfida_principale.shtml
Carlo Albinoni Inserita: 4 novembre 2016 Autore Segnala Inserita: 4 novembre 2016 La Toyota è considerata la casa che più crede alla tecnologia dell'idrogeno. Eppure non rinuncia alle batterie al litio. http://www.quattroruote.it/news/industria/2016/11/03/toyota_sempre_piu_batterie_agli_ioni_di_litio_serviranno_anche_per_le_elettriche_.html
D80 Inserita: 4 novembre 2016 Segnala Inserita: 4 novembre 2016 Per quanto riguarda l'autonomia probabilmente ci stiamo avvicinando ad una svolta http://www.ideegreen.it/autonomia-massima-auto-elettrica-19558.html Ora occorrerà ottimizzare i tempi di ricarica che certo non saranno brevi per tanta energia
Carlo Albinoni Inserita: 5 novembre 2016 Autore Segnala Inserita: 5 novembre 2016 Quote Per quanto riguarda l'autonomia probabilmente ci stiamo avvicinando ad una svolta http://www.ideegreen.it/autonomia-massima-auto-elettrica-19558.html Be', un articolo che promette auto da 1600 km di autonomia.... entro il 2014 evidentemente non ha centrato il bersaglio! ;-) Tornando con i piedi per terra, stanno uscendo auto "normali" (cioé non supercar come Tesla) con autonomie reali da 300 a 400 km. Parliamo della Zoe 40 kWh, già in vendita, e poi della Opel Ampera-E 60 kWh, la nuova Leaf 2, la nuova Golf elettrica. Insomma auto che dovrebbero essere in commercio entro un anno da oggi. Quote Ora occorrerà ottimizzare i tempi di ricarica che certo non saranno brevi per tanta energia La maggior parte delle stazioni veloci in uso oggi hanno una potenza nominale di 50 kW (100 km in circa 20 minuti di ricarica). A parte ci sono i Supercharger Tesla da 130 kW che però sono un sistema proprietario esclusivo di Tesla. La prossima generazione già presentata dai principali costruttori è di 150 kW (100 km in meno di 10 minuti), ma è pure in fase di sviluppo quella successiva da 350 kW (100 km in meno di 4 minuti) promossa dal consorzio CharINev. ABB ha presentato la prima stazione da 350 kW pochi giorni fa all'eCarTec di Monaco. l progetto Ultra-E prevede l'installazione di 25 stazioni da 350 kW in Europa. La vera domanda, però, è se veramente ci sarà una richiesta di mercato per questa ricarica ultraveloce che ovviamente sarà fatta pagare di più di quella da 50 o 150 kW. Veloce ma comunque non istantanea. Servirà veramente? la ricarica dei veicoli elettrici si basa su due pilastri. La ricarica "a destinazione", che si fa a casa, al lavoro, nei parcheggi ad una potenza pari a 3 o 7 kW. Copre gran parte delle necessità di ricarica. E poi la ricarica "in viaggio" ad alta potenza, che si fa solo quando è necessario (per molti automobilisti quasi mai).
D80 Inserita: 5 novembre 2016 Segnala Inserita: 5 novembre 2016 La data mi era proprio sfuggita! Peccato che non abbiano fatto sapere più nulla, ma almeno l'idea c'era Mi sa che la richiesta di caricatori ultraveloci dipenderà molto dal prezzo offerto sia dai dispositivi che dall'energia, credo che secondo le tasche degli italiani (ed anche per certi versi alla mentalità) più costi ... e meno servirà ma se avranno un prezzo abbordabile credo che sarà utile a chi userà l'auto per tragitti medio lunghi ( quelli che per la sola andata possono consumare più di mezza carica delle batterie) e magari di breve durata , ricaricando anche parzialmente le batterie prima del ritorno garantendo il ritorno a casa senza tappe intermedie ed in tempi di attesa accettabili. Però mi sorge un dubbio: non è che le batterie abbiano un limite di velocità della carica e iniettare l'energia in tempi troppo brevi potrebbe danneggiarle? PS non mi si apre il link sulle autonomie delle auto, è un problema solo mio?
Carlo Albinoni Inserita: 5 novembre 2016 Autore Segnala Inserita: 5 novembre 2016 Quote La data mi era proprio sfuggita! Peccato che non abbiano fatto sapere più nulla, ma almeno l'idea c'era Ormai ho imparato a distinguere la tecnologia industriale allo stato dell'arte, già in uso o che lo diventerà nel giro di pochi anni, da ciò che è solo una ricerca, lontana dall'applicazione industriale, se non una bufala! Quote Mi sa che la richiesta di caricatori ultraveloci dipenderà molto dal prezzo offerto sia dai dispositivi che dall'energia, credo che secondo le tasche degli italiani (ed anche per certi versi alla mentalità) più costi ... e meno servirà Il costo dell'energia (kWh) conta poco per la ricarica veloce. Contano i costi delle apparecchiature, degli impianti e della potenza (kW). Comunque, come dicevo, stiamo parlando di una tecnologia ancora sperimentale (350 kW), destinata a vetture di prestigio. 25 punti di ricarica in parte finanziati dall'U.E. ma nessuno è previsto in Italia. Tanto in Italia non abbiamo neanche la ricarica veloce "normale" da 50 kW. Figurati quella da 350 kW. Quote ma se avranno un prezzo abbordabile credo che sarà utile a chi userà l'auto per tragitti medio lunghi ( quelli che per la sola andata possono consumare più di mezza carica delle batterie) e magari di breve durata , ricaricando anche parzialmente le batterie prima del ritorno garantendo il ritorno a casa senza tappe intermedie ed in tempi di attesa accettabili. Facciamo un esempio. Auto da 60 kWh, sono 300 km abbondanti di autonomia. Viaggio andata e ritorno in giornata di 200 + 200 km. La soluzione ideale è che il nostro conducente arrivato a destinazione possa mettere l'auto in carica in modalità standard (3-7 kW) in modo che al momento di ripartire, senza ulteriori soste, si trovi il serbatoio ripristinato. E' la ricarica che potrebbe fare presso l'azienda che visita, al ristorante o al parcheggio ove lascia l'auto. Qualora ciò non sia possibile, al ritorno dovrà effettuare una sosta per la ricarica. Avrà veramente bisogno della ricarica da 350 kW (ammesso che la trovi) ? Non potrebbe in 20 minuti di sosta accontentarsi di quella da 50 o 100 kW che sarà ovviamente a prezzo molto più abbordabile? Quote Però mi sorge un dubbio: non è che le batterie abbiano un limite di velocità della carica e iniettare l'energia in tempi troppo brevi potrebbe danneggiarle? La ricarica da 350 kW è destinata ad auto più o meno da 100 kWh. Facendo le proporzioni non è tanto di più di 50 kW per un pacco batteria da 25 kWh. Trattandosi di una tecnologia fortemente spinta dai costruttori di auto, difficilmente sarà deleteria per le batterie.
D80 Inserita: 5 novembre 2016 Segnala Inserita: 5 novembre 2016 Quote Avrà veramente bisogno della ricarica da 350 kW (ammesso che la trovi) ? Finché non c'è fretta di tornare a casa dal cinema o dallo shopping, oppure le soste non sono proprio brevi per qualsiasi altro motivo il tuo esempio va benissimo ed hai reso bene l'idea, ma come la mettiamo ad esempio con chi ha tempi stretti per il viaggio di ritorno? Posso farti però un esempio delle stesse condizioni ( di un tragitto dove il mezzo consuma più della metà della sua energia) ma con un'ambulanza che subito dopo che ha fatto altri viaggi deve trasportare un paziente in ospedale , che fa il paziente mentre ricarica l'ambulanza ....... l'autostop in barella? penso che in questi casi possa essere davvero utile una ricarica ultraveloce, se non una per ogni comune almeno una ogni tot km o meglio ancora trovare una stazione dove sostituire direttamente le batterie, ma come hai giustamente ricordato siamo in Italia e da qui a porsi questi problemi....ci vorrà un po di tempo, per ora meglio che continuino a viaggiare col diesel
Carlo Albinoni Inserita: 5 novembre 2016 Autore Segnala Inserita: 5 novembre 2016 Quote Finché non c'è fretta di tornare a casa dal cinema o dallo shopping, oppure le soste non sono proprio brevi per qualsiasi altro motivo il tuo esempio va benissimo ed hai reso bene l'idea, ma come la mettiamo ad esempio con chi ha tempi stretti per il viaggio di ritorno? Possiamo inventare innumerevoli esempio per i quali l'auto elettrica non va bene. Tuttavia, quando: - le auto elettriche avranno 300 km di autonomia reale o più - tutte le mattine la batteria sarà ripristinata - sul territorio è presente una buona rete di ricarica di almeno 50 kW per la maggior parte degli utenti, usare l'auto elettrica non sarà un grande problema. Non l'ha ordinato il dottore che TUTTE le auto debbano essere per forza elettriche (comprese le ambulanze anche se alcune lo sono già), ma una buona parte sì. Quote penso che in questi casi possa essere davvero utile una ricarica ultraveloce, se non una per ogni comune almeno una ogni tot km Tutti sono d'accordo sul fatto che ci debba essere una buona rete di ricarica veloce sul territorio. Quello che però è in dubbio la potenza massima effettivamente necessaria. Le reti veloci oggi usano stazioni da 50 kW. La prossima generazione sarà quella da 150 kW. Quale mercato ci sarà per quella da 350 kW ? Va anche detto che le auto idonee a 350 kW saranno una minoranza, per lo più berline di prestigio. Quote meglio ancora trovare una stazione dove sostituire direttamente le batterie Tecnologia già arrivata sul mercato (in Israele, Danimarca e California) e abbandonata da coloro che la sostenevano. Troppo costosa, troppo complicata, respinta dagli utenti che hanno preferito usare la ricarica tradzionale. Nessun veicolo elettrico è progettato più per la sostituzione automatica delle batterie (almeno le automobili, per gli scooter o altri veicoli potrebbe essere diverso).
claudioram Inserita: 5 novembre 2016 Segnala Inserita: 5 novembre 2016 Saluti a tutti. Noi in azienda abbiamo la Tesla.Vorrei a quelli contro la propulsione elettrica,far sentire la differenza tra un motore a scoppio e uno elettrico, di un auto di media potenza. Sicuramente cambierebbero opinione. Arriviamo a 400 km di autonomia. Ultimamente da quello che ci dicono in Tesla,nel 2017verranno messe in vendita un pacco di batterie con relativo upgrade che ci porteranno ad un autonomia di 600 km. Costera' parecchio ma finalmente si potra' andare da Milano a Roma senza ricarica. I problemi sono le insufficienti stazioni di ricarica.Dimenticavo una cosa : le batterie della Tesla hanno una durata di 8 anni.!!!
Carlo Albinoni Inserita: 5 novembre 2016 Autore Segnala Inserita: 5 novembre 2016 Quote Ultimamente da quello che ci dicono in Tesla,nel 2017verranno messe in vendita un pacco di batterie con relativo upgrade che ci porteranno ad un autonomia di 600 km. Quello da 100 kWh. Quote I problemi sono le insufficienti stazioni di ricarica. Be', per i clienti Tesla è un po' diverso perchè dispongono della rete dei Supercharger, efficiente e diffusa anche in Italia.
claudioram Inserita: 5 novembre 2016 Segnala Inserita: 5 novembre 2016 Non molto ben distribuita in Italia Carlo, nella zona di bologna sembra impossibile ma fino a poco tempo fa mancava la ricarica. Non so ultimamente perche' non sono io che mi sposto continuamente con la tesla.Per andare a Monaco per esempio si va bene perche' al confine c'e' la ricarica.Ad ogni modo la zona del nord est e' ben distribuita, e stanno continuando a creare sempre nuove stazioni.
elettromega Inserita: 5 novembre 2016 Segnala Inserita: 5 novembre 2016 A proposito di ricarica un cliente mi ha contattato ieri per realizzare la ricarica in garage per una bmw i3 , in concessionario gli hanno sconsigliato la schucko non so il perché ma di mettere una cee e mi diceva che esistono dei dispositivi da fissare a parete per alimentare l'auto ne sapete qualcosa?
Carlo Albinoni Inserita: 5 novembre 2016 Autore Segnala Inserita: 5 novembre 2016 Quote in concessionario gli hanno sconsigliato la schucko non so il perché ma di mettere una cee e mi diceva che esistono dei dispositivi da fissare a parete per alimentare l'auto ne sapete qualcosa? Certamente. Le prese domestiche non sono certo idonee alla ricarica dei veicoli, almeno che la corrente di ricarica sia abbassata di parecchio (8-10 A). Sono numerose le prese arrostite dalle auto elettriche. Non è il caso di rischiare. Per la ricarica domestica conviene utilizzare gli appositi "wall box" realizzati dai costruttori di materiale elettrico (ABB, Gewiss, BTicino, Schneider...), oppure in alternativa un dispositivo portatile di ricarica, purchè dotato di spina industriale e non domestica. Ovviamente sono da bandire gli adattatori. In ogni caso, conviene seguire le indicazioni della sezione 722 della CEI 64-8, dedicata appunto alla ricarica dei veicoli elettrici, uscita da un bel pezzo ormai....
Carlo Albinoni Inserita: 5 novembre 2016 Autore Segnala Inserita: 5 novembre 2016 Quote in concessionario gli hanno sconsigliato la schucko In effetti è stato molto corretto. Di solito i concessionari (che sanno ben poco delle auto elettriche che vendono!) rassicurano il cliente dubbioso che.... basta una presa normale! Solo in un secondo momento, magari a vendita già effettuata, spiegano che sì la presa normale si può usare, ma che sarebbe meglio un apparecchio apposito per evitare limitazioni e inconvenienti....
claudioram Inserita: 5 novembre 2016 Segnala Inserita: 5 novembre 2016 Da noi nell'azienda per la Tesla, il concessionario di Milano ci ha consigliato per la ricarica veloce di avere a disposizione circa 12 -13 Kw in trifase con neutro a 380V. Volendo si puo caricare anche con la monofase a 220 V ma il tempo di ricarica non finisce piu'. Ci hanno fornito il loro quadro con la scheda elettronica di controllo e le relative spine e prese da 32 A.
claudioram Inserita: 5 novembre 2016 Segnala Inserita: 5 novembre 2016 Dimenticavo una cosa: spine, quadro, e prese marchiate Tesla.!!!
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