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Differenza tra accumulatori al Piombo e Elettrolitici.


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Inserito:

Ciao a tutti, vi chiedo quali sono le differenze tra batterie ricaricabili al Piombo e quelle Elettrolitiche.

Mi spiego meglio: posseggo un alimentatore-caricabatterie appunto che mi darebbe la possibilità di selezionare la tipologia di batterie da caricare tra queste due. 

Per quelle al Piombo mi dice che la sonda di controllo di temperatura viene disattivata mentre per le Elettrolitiche la mantiene attiva.

Ma le differenze sostanziali tra le due quali sono?

 

Grazie.


Inserita:

Veramente è la prima volta che sento parlare di "batterie elettrolitiche", le batterie di solito si identificano solo con la sigla della chimica usata.

 

Hai qualche link al manuale o almeno al produttore del suddetto caricabatterie?

 

Solitamente il controllo della temperatura è indispensabile per la ricarica rapida delle batterie nickel-based, e delle litio, per ragioni di sicurezza. 

Inserita:
Quote

Veramente è la prima volta che sento parlare di "batterie elettrolitiche", le batterie di solito si identificano solo con la sigla della chimica usata.

 

Ma infatti ed anche sul web non ho trovato alcun riferimento specifico a riguardo come neanche nelle specifiche di questo alimentatore/caricabatterie.

 

La domanda la ponevo a voi proprio per questo anche se la tipologia di batterie che unicamente utilizzo sono le Piombo.

 

 

Inserita:

Ma almeno una marca e un modello ci saranno, forse la frase sibillina è risultato di una cattiva traduzione, se il manuale è disponibile anche in inglese leggi quello, io spesso leggo direttamente le istruzioni in inglese, spesso le traduzioni in italiano fanno pena o sono fatte all'osso, omettendo molte parti importanti, e questo anche su marche note 

Inserita:

in pratica tutte o quasi le batterie sono elettrolitiche, cambia appunto il sistema di carica (in tensione o a corrente costante ecc..) e quindi il controllo, in questo caso viene inserito un controllo di temperatura, che in molti casi è opportuno su tutte, se il carica batteria eroga una corrente di carica superiore a quella per una carica lenta, portando la batteria ad un pericoloso e dannoso surriscaldamento.

Inserita:

Potrebe essere ch hanno usato una pessima traduzione e considerino accumulatori al Pb quelli con elettrolita liquido, mentre per quelli "elettrolitici" intendano gli accumulatori Pb con gel come elettrolita.

Inserita:

Secondo me per elettrolitiche intendono le Ni-Cd o le Ni-Mi...

Su queste batterie è necessario conoscere lo stato di carica quando questa raggiunge il 100% perché deve essere interrotta (o mantenuta con una corrente bassissima), e uno dei metodi maggiormente usati è quello del controllo della temperatura. A carica completa c'è un repentino aumento della temperatura. Questo vale per la ricarica rapida, per la carica lenta (con corrente pari a 1/10 della capacità) sono necessarie 10 ore ma se ci stanno anche 20 non succede niente di grave, quindi non è necessario monitorare la temperatura. 

 

Sulle batterie al piombo questo non è necessario, specie se si carica con la tensione cosiddetta "stand-by" è possibile mantenere la carica in modo costante, come avviene nelle automobili, negli ups, nelle centrali di allarme, ecc... Non è necessario interrompere la carica. 

 

Quando viene usato per le piombo (come suggeriva fisica) non viene usata per rilevare la carica completa ma per regolare la tensione (e di conseguenza la corrente) applicata all'accumulatore per la ricarica, questo per due motivi:

- la tensione di carica ottimale può variare in base alla temperatura della batteria (il produttore specifica sempre la tensione da usare in base alla modalità di carica e alla temperatura) 

- un eventuale surriscaldamento la potrebbe danneggiare in modo irreparabile. 

Inserita:
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Secondo me per elettrolitiche intendono le Ni-Cd o le Ni-Mi...

Su queste batterie è necessario conoscere lo stato di carica quando questa raggiunge il 100% perché deve essere interrotta (o mantenuta con una corrente bassissima), e uno dei metodi maggiormente usati è quello del controllo della temperatura. A carica completa c'è un repentino aumento della temperatura. Questo vale per la ricarica rapida, per la carica lenta (con corrente pari a 1/10 della capacità) sono necessarie 10 ore ma se ci stanno anche 20 non succede niente di grave, quindi non è necessario monitorare la temperatura. 

 

Sulle batterie al piombo questo non è necessario, specie se si carica con la tensione cosiddetta "stand-by" è possibile mantenere la carica in modo costante, come avviene nelle automobili, negli ups, nelle centrali di allarme, ecc... Non è necessario interrompere la carica. 

 

Quando viene usato per le piombo (come suggeriva fisica) non viene usata per rilevare la carica completa ma per regolare la tensione (e di conseguenza la corrente) applicata all'accumulatore per la ricarica, questo per due motivi:

- la tensione di carica ottimale può variare in base alla temperatura della batteria (il produttore specifica sempre la tensione da usare in base alla modalità di carica e alla temperatura) 

- un eventuale surriscaldamento la potrebbe danneggiare in modo irreparabile. 

 

 

Nikiki quoto tutta la tua spiegazione.

Intanto non ci sono traduzioni perché il produttore è italiano e nell'interfaccia grafica, in fase di calibrazione via software esplicita proprio la scelta della tipologia di batterie tra Piombo ed elettrolitica aggiungendo che, qualora si impostasse su batterie al Pb, la sonda di temperatura verrà disattivata.

Sulle mie batterie le specifiche dicono solo Pb senza nessuna menzione a Gel, elettrolita o composizioni specifiche di vario tipo.

Per questo condivido e quoto... ma mi porto qualche dubbio dietro.

 

Grazie.

Inserita:

Mah, visto che non sappiamo da dove viene 'sto coso, ma sembra una cosa "seria" e costosa, io chiederei lumi al produttore, sperando che ti facciano parlare con qualcuno che ne capisce qualcosa e non con un commerciale che si improvvisa assistenza tecnica. 

Inserita:

Quoto darlington.

Inserita:
Quote

Intanto non ci sono traduzioni perché il produttore è italiano

informazione interessante, facci avere qualche nome o una foto, come già chiesto.

 

Resto dell'idea che ci sia un errore di traduzione, ovvero un errore di lessico.

Inserita:

Potrebbe anche essere l'ennesimo caso di...truffetta. Molti "produttori" italici oramai comprano in estremo oriente, dicono che è un  prodotto italiano e lasciano un'etichetta piccolissima, seminascosta, che dichiara che il prodotto è cinese, coreano, taiwanese, etc. Di italiano c'è solo il contenitore ed il confezionamento, o poco più.:angry:

Inserita:

Quoto... Oramai per quanto riguarda l'elettronica succede spessissimo, uno degli indizi è proprio la scarsa documentazione che di solito appare tradotta in malo modo palesemente fatta con traduttori automatici :smile:

 

Comunque eliminando a priori le batterie al litio, per le quali bisogna supervisionare la carica di ogni singolo elemento, rimangono quelle al piombo e quelle Ni-Cd/Ni-Mh, e guarda caso queste ultime da sempre vengono caricate monitorandone la temperatura.

 

Morgan quali sono i dubbi che ti porti dietro? Se sei sicuro che le tue batterie siano al piombo (anche se non ci fosse scritto in genere si riconoscono dalla forma e dal peso) puoi verificare la tensione che gli applica il caricabatterie: se viene caricata in modalità stand-by mediamente vengono alimentate con 2.3 volt per elemento, quindi una batteria da 12 volt (6 elementi) viene caricata con una tensione massima di 13.8 volt. Quando non assorbono più niente significa che sono cariche, non è importante interrompere la carica una volta completata, puoi lasciarle collegate al caricabatterie costantemente.

Inserita:
Quote

puoi lasciarle collegate al caricabatterie costantemente.

 

Certo, le batterie al piombo sembran fatte apposta per lavorare in tampone. Se non c'è drenaggio esterno di corrente il caricabatteria compenserà l'autoscarica.

Inserita:
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quindi una batteria da 12 volt (6 elementi) viene caricata con una tensione massima di 13.8 volt. Quando non assorbono più niente significa che sono cariche, non è importante interrompere la carica una volta completata, puoi lasciarle collegate al caricabatterie costantemente.

 

 

E' esattamente così, la tensione di carica cui sono sottoposte le due batterie in serie è di 27,2 V e sono sempre collegate all'alimentatore-caricabatterie in quanto servono proprio di caso di mancanza rete.

 

Quote

Certo, le batterie al piombo sembran fatte apposta per lavorare in tampone. Se non c'è drenaggio esterno di corrente il caricabatteria compenserà l'autoscarica.

 

Sì sig.Orsini è così.

 

Quello che ancora mi perplime è il fatto che, facendone distinzione tra tipi differenti di batterie,non ci siano maggiori informazioni a riguardo.

Contatterò il service.

Inserita:

e la foto? se non hai un telefono una macchina fotografica, marca e modello esatti?

 

poi adesso leggo che si parla di batterie in serie. Ma non si caricano mai in serie, salvo non disporre di un alimentatore opportuno E le sonde di temperatura.

Inserita:

Ciao Fisica per ora non mi è possibile condividere foto, appena potrò le aggiungerò.

 

L'alimentatore nasce per tale scopo, per due pacchi batterie in serie e per questo l'uscita dell'alimentatore è unica ed a 27.2 v come dicevo prima.

 

Inserita:

La batteria stessa è formata da 6 elementi collegati in serie... L'importante che siano due batterie uguali e siano sempre state usate insieme. 

Inserita:

nikiki, gli alimentatori con batterie in serie sono ad esempio quelli dei sistemi incendio. Ma sono sistemi in cui esiste la "presa centrale", ovvero il sistema controlla la tensione su ognuna delle batterie, perché è pia illusione che due piombo anche si assomiglino solamente. Inoltre viene controllata la resistenza interna delle batterie ogni spesso, per assicurare l'efficienza. 

 

Poi le batterie in serie si mettono continuamente.

 

p.s. 27.2V non assicurano la carica completa

Inserita:

Sono d'accordo, l'ideale sarebbe monitorare la carica di ogni singolo elemento, vale per ogni tipo di batteria. I pacchi al litio hanno un circuito che supervisiona i singoli elementi, nel loro caso viene messo direttamente nel pacco batterie perché c'è un alto rischio di esplosione, in quelle al piombo il rischio è più basso e hanno solo una valvola di sicurezza nel caso aumenti la pressione interna. 

In linea di massima,  se si usano batterie uguali appartenenti allo stesso lotto di produzione, le differenze tra le due batterie sono uguali alle differenze che ci sono tra gli elementi della stessa batteria. Il problema come in molti altri casi è la componente umana, perché molto spesso l'installatore "fagiano" se verifica che solo una è difettosa cambia solo quella e  allora l'equilibrio va a farsi benedire :)

Essendo l'impianto antincendio un componente molto importante ben venga la presa centrale a supervisionare le singole batterie, sia in caso di installatore fagiano che in tutti gli altri casi :)

 

Secondo me oltre alla presa centrale è molto utile anche il controllo di temperatura, ma anche in questo caso è determinante la componente umana, spesso non viene applicato il sensore dall'installatore FAGIANO :angry:

 

Inserita:

bravo, il sensore è quel coso che si lascia arrotolato, invece che apporlo sul corpo batteria, con l'innovativa tecnica del nastro adesivo....

 

haha

 

tanti fagiani, come non mai!

Domenico Maschio
Inserita:
Quote

Secondo me per elettrolitiche intendono le Ni-Cd o le Ni-Mi...

Le NIchel -cadmio o nichel melatidrato non hanno nulla di elettrolitico .

Per elettrolitico si intende una scomposizione chimica data da un liquido (acido solforico + acqua nel caso di piombo ,sia liquido che gel ) .

Non credo che cio avvenga nelle NI.Cd

Ciao

Inserita:

Non sono un chimico, ma credo che qualunque batteria per funzionare debba avere una componente elettrolitica, sia essa liquida che in gel o pasta o altra forma fisica. 

Anche le batterie al piombo sono elettrolitiche, il mio ragionamento (per quanto riguarda il caricabatterie oggetto  del topic) era un risultato per esclusione perché per quelle al piombo vi era una impostazione a parte, quelle al litio non potrebbero essere, rimangono quelle Ni-Cd e Ni-Mh che sono tra loro molto simili a livello di ricarica; il tutto rafforzato dal discorso della sonda temperatura tipicamente usato per la ricarica di queste ultime. 

 

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