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iamko78

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Buongiorno,

 

una domanda puramente tecnica, tralasciando il discorso rendimento.

Se una caldaia a condensazione, viene impostata con temp. acqua riscaldamento sui 65-70 gradi, come una tradizionale, i fumi di scarico sono comunque acidi?

 

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I fumi non sono acidi, è la condensa che viene creata ad essere acida.

Poi ba detto che la condensa si forma a temperature basse, quindi è molta per le caldaie tradizionali e molto poca per quelle tradizionali.

Ma anche queste ultime la creano, solo che avviene solo se collegate ad un tubo molto lungo perche il calore intenso asciuga tutto nei tratti iniziali.  

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Capisco.

Mi sto documentando sul discorso della condensazione, e come dici tu, il problema è la condensa che può danneggiare l'interno della canna fumaria.

In teoria, se prendo una caldaia tradizionale e una a condensazione, entrambe con T acqua risc. impostata a 68 gradi, la quantità di condensa che si crea è più o meno simile?

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per la condensazione si usano canne adeguate, non va mica bene la vecchia..

 

a 68° da come la so io non si crea, ma se non sbaglio è la temepratura di ritorno che conta..

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Anch'io ho letto che conta la temperatura di ritorno.

Penso che se quella di mandata è più alta ( se paragonata a quella ideale per una caldaia a condensazione), anche quella di ritorno lo sarà.

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come ti dice reka la canna fumaria deve essere adeguata al tipo di caldaia.
la caldaia tradizionale non fa condensa, la fa il tubo di scarico se non coibentato, lungo e che si trova all'esterno.
la caldaia a condensazione fa condensa, se lavora a 68° ne farà poca ma a 68° ci deve arrivare, e nel mentre ci arriva condensa.......sia la caldaia che il tubo di scarico come per sopra

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La differenza fra i due tipi di caldaia è concettuale prima che pratica.

In una caldaia tradizionale i fumi terminano lo scambio termico con l'acqua quando sono ancora allo stato di vapore surriscaldato, ciò significa che dal potere calorifico del combustibile che stai bruciando (metano, GPL, olio, carbone o altro) stai prelevando come energia utile solo il cosiddetto "calore sensibile", cioè quello che si accompagna ad una variazione di temperatura.

In una caldaia a condensazione, invece, ci si spinge oltre il "calore sensibile" e si va a recuperare energia anche dal "calore latente di condensazione dell'acqua", cioè il calore che il vapore acqueo contenuto nei fumi cede senza che vi sia variazione apprezzabile di temperatura, e questo perchè in una sostanza pura in passaggio di fase (come un vapore condensante - o anche, al contrario, un liquido bollente) la temperatura si mantiene costante.

Ecco perchè il rendimento nominale di una caldaia a condensazione è maggiore di quello di una caldaia tradizionale!

Ovviamente c'è la "fregatura", e la fregatura è che, raffreddando i fumi al di sotto del loro punto di rugiada, si forma condensa acida per via dell'inevitabile contenuto di zolfo nel combustibile che dà luogo, in presenza di acqua allo stato liquido, all'acido solforico. 

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