Nunu00 Inserito: 17 novembre 2016 Segnala Share Inserito: 17 novembre 2016 Ho provato a fare un mini trasformatore ad alta tensione il quale funziona per pochi secondi e poi va in corto il secondario. Ho provato diverse volte ma non sono riuscito a non far andare in corto il secondario. Come potrei isolarlo in modo che non vada in corto? Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
sx3me Inserita: 18 novembre 2016 Segnala Share Inserita: 18 novembre 2016 innanzitutto potresti iniziare ad usare un filo più adatto... Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Livio Orsini Inserita: 18 novembre 2016 Segnala Share Inserita: 18 novembre 2016 Oltre al consiglio di Michele, fai il conto di qunti volt per spira hai, poi verifica il numero di spire per strato, ti accorgerai che la differenza di potenziale tre due strati, dove hai l'inizio del primo e la fine del secondo, può raggiungere tensioni elevate. Per questo motivo si usa inserire uno o più strati di mylar tra uno strato e l'altro dell'ovvolgimento; non solo il mylar deve sporgere di almeno 3 mm rispetto al filo, per evitare "scavalchi". Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Nunu00 Inserita: 18 novembre 2016 Autore Segnala Share Inserita: 18 novembre 2016 Come filo utilizzo un filo preso dal primario un altro trasformatore che è molto sottile. Riguardo al mylar dove potrei acquistarlo? Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Livio Orsini Inserita: 18 novembre 2016 Segnala Share Inserita: 18 novembre 2016 Da chi avvolge trasformatori, oppure ricerca in rete. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
dott.cicala Inserita: 18 novembre 2016 Segnala Share Inserita: 18 novembre 2016 Ma cos'è..un Tesla coil? Ci sono le lacche protettive isolanti HV per trattare l'avvolgimento. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Livio Orsini Inserita: 18 novembre 2016 Segnala Share Inserita: 18 novembre 2016 Se l'solamento cede tra strato e strato la lacca fa poco, anche perchè la tensione meccanica rompe la pellicola. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
gabri-z Inserita: 18 novembre 2016 Segnala Share Inserita: 18 novembre 2016 Allora vuol dire che è avvolto male .... Comunque , bisogna isolare gli strati , oltretutto per questo impiego ... Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
dott.cicala Inserita: 18 novembre 2016 Segnala Share Inserita: 18 novembre 2016 Tutto è possibile. Non ne ho realizzati molti di tesla coil, ma quei pochi che ho fatto li ho realizzati con filo smaltato con isolamento a 3KV che dovrebbe essere quello comune per trasformatori. Una volta ultimato l'avvolgimento, che non deve avere nessun accavallamento di spire, davo una spruzzata con la lacca DUC V66, la lasciavo seccare per bene e poi ripetevo il trattamento per altre due volte. E' fondamentale anche il supporto della bobina. Deve essere ben isolante e non di cartone.....ma non sappiamo se si tratta di un Tesla oppure no. Per trasformatori a rocchetto invece, immergevo il pacco in una resina che recuperavo da un azienda produttrice di trasformatori FBT...un lavoraccio....andava poi passato in forno a 80°C per svariate ore Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Nunu00 Inserita: 18 novembre 2016 Autore Segnala Share Inserita: 18 novembre 2016 No. Non è un Tesla coil. È un piccolo trasformatore con nucleo in ferrite Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
gabri-z Inserita: 18 novembre 2016 Segnala Share Inserita: 18 novembre 2016 Difficile separare le '' parole '' bobina e Tesla . Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Livio Orsini Inserita: 19 novembre 2016 Segnala Share Inserita: 19 novembre 2016 Stefano, uno strato di nastro di mylar, che è abbastanza reperibile con facilità in rete, e tirisparmi un sacco di lavori....porcosi. Nel 1976 ho lavorato per circa un anno in quella che era la maggior azienda italiana produttrice di componenti avvolti per TV; io progettavo alimentatori SMPS (volevano differenziarsi per finire in fallimento come tutta l'industria TV italica, però non l'hanno fatto). E' li che ho imparato ad adottare questa tecnica per i trasformatori, Il giro di mylar era una procedura standard, anche per i comnponenti che venivano impregnati in resina. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
dott.cicala Inserita: 19 novembre 2016 Segnala Share Inserita: 19 novembre 2016 Questi sono gli avvolgimenti che vedo tutti i giorni....prodotti in Italia da una delle ultime multinazionali Italiane, leader mondiale in questo settore, forse poco nota al pubblico. E' il secondario di un trasformatore "Ignition coil". Nella foto si vede l'avvolgimento del secondario, manca il primario e il nucleo. Una volta assemblato il tutto, viene inserito in un contenitore plastico, sottoposto ad un trattamento al plasma e quindi riempito di resina. La tensione sviluppata dal secondario è di 40kV. In pratica da svariati anni a questa parte, nelle automobili a benzina (ma anche nei motocicli) sopra ogni candela è presente una di queste bobine, che spesso integra anche l'elettronica di comando. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Livio Orsini Inserita: 19 novembre 2016 Segnala Share Inserita: 19 novembre 2016 Sapranno come fare, evidentemente, e saparanno quali materiali usare. Non è certo una lavorazione alla portata di un amatore. Non c'è tanto da scegliere o il materiale tiene la differenza di potenziale e c'è la scarica. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
dott.cicala Inserita: 19 novembre 2016 Segnala Share Inserita: 19 novembre 2016 Certamente. Il filo di rame è comune da 0,08mm di sezione, non ha smalto ad alto isolamento; il rocchetto è in pvc ed è diviso in gole dove sono avvolte le varie sezioni in multistrato, circa 1000 spire per gola. La fase di avvolgimento è delicata a causa della fragilità del filo. Quello che conta è il processo di plasmatura del contenitore, che serve per far aderire alla perfezione la resina. Il vero isolante è appunto la resina stessa e l'assenza di aria. Il processo viene svolto sotto vuoto a circa 1 mBar. Ovvio che a livello amatoriale è impossibile eseguire questo tipo di processo e non resta altro che isolare gli strati come hai giustamente indicato. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Livio Orsini Inserita: 19 novembre 2016 Segnala Share Inserita: 19 novembre 2016 Quote Il filo di rame è comune da 0,08mm di sezione, non ha smalto ad alto isolamento; il rocchetto è in pvc ed è diviso in gole dove sono avvolte le varie sezioni in multistrato, circa 1000 spire per gola. Mi piacerebbe vedere le bobinatrici, devono essere dei veri gioiellini; sarebbe interessante anche poter vedere come avviene il passaggio tra le gole. Certamente che l'impregnazione con quella tecnica porterà la resina a penetrare in ogni intersizio. Io ricordo l'impregnazione dei trasformatori di quell'azienda dovo ho lavorato, era veramente rudimentale se conforntata con questa. Il vuoto era dell'ordine di qualche decimo e la resina veniva insufflata senza particolari accorgimenti. A me piace discutere e confrontare le varie esperienze. Trovo sia un buon mezzo per mantenermi sveglio e aggiornato (sai com'è quando si arriva all mia età non è facile). Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
dott.cicala Inserita: 19 novembre 2016 Segnala Share Inserita: 19 novembre 2016 Quote sai com'è quando si arriva all mia età non è facile Se ti può essere di conforto, non è mai facile....chi si ferma è perduto. Le bobinatrici sono realizzate da un altro raro gioiello nazionale leader mondiale nel settore.... Ebbene sì, nonostante l'onda disfattista che ci caratterizza ormai da alcuni decenni, conserviamo ancora qualche ultimo gioiello motivo di orgoglio. E' la....Marsilli di Castelleone (CR) Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Livio Orsini Inserita: 19 novembre 2016 Segnala Share Inserita: 19 novembre 2016 Quote E' la....Marsilli di Castelleone Se la memoria non mi tradisce era anche un leader nella realizzazione di macchine per calze. Quote Se ti può essere di conforto, non è mai facile....chi si ferma è perduto. Te ne accorgerai, verso i 60 si fa sempre più fatica; quello che capivi in un secondo poi devi impiegarci qualche minuto. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Colonial54 Inserita: 19 novembre 2016 Segnala Share Inserita: 19 novembre 2016 Io Marsili me lo ricordo quando metteva annunci su CQ Elettr onica nei primi anni '70 per comprare delle bobinatrici... ne ha fatta di strada... Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Messaggi consigliati
Crea un account o accedi per commentare
Devi essere un utente per poter lasciare un commento
Crea un account
Registrati per un nuovo account nella nostra comunità. è facile!
Registra un nuovo accountAccedi
Hai già un account? Accedi qui.
Accedi ora