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Quantità cronotermostati


raffus

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Ho letto opinioni contrastanti. C'è chi ne metterebbe uno in ogni stanza e chi ne preferisce un paio o poco più per far in modo che la caldaia lavori meglio. Nel mio caso,  con riscaldamento a pavimento, ho cucina, sala e 3 camere, con esposizioni diverse.

 

Aldilà del progetto del termotecnico, sarebbe utile farne installare 5 o sarebbe meglio cercare qualche compromesso per limitarne il numero?

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5?!?

in teoria anche uno potrebbe non servire ocn il pavimento radiante..

sai che inerzia termica ha? 

 

se l'impianto è stato fatto bene la differenza di temperatura tra i vari ambienti viene data dal numero diverso di "spire" nel pavimento e dalla regolazione di fino della varie valvole.

 

mettine uno per accendere o spegnere o massimo due se puoi dividere zona giorno da zona notte così da tenere più bassa la seconda zona.

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capisco, grazie.

 

Però la zona notte ha due stanze di cui una è più fredda per esposizione, mentre nella zona giorno (cucina, sala, studio)  è leggermente più omogenea, con la sala che, a parità di riscaldamento, ha un grado in meno delle altre.

 

Dove andrebbero poizionati i due termostati? Nelle stanze più fredde?

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Io ne faccio prevedere sempre uno per ogni ambiente (bagno compreso) in modo da gestirti orari e temperature desiderate.

Oggi piu' che ieri, con gli edifici isolati molto bene, sono fondamentali gli apporti gratuiti quali i ofrnelli o le esposizioni, e non avre la possibilità di termoregolare locale per locate ti porterebbe a scompensi ingestibili. Non conta nulla se l'impianto è dimensionato a dovere, il problema risiede nei differenti fabbisogni che si hanno durante l'arco della giornata.

Anche perchè è inutile scaldare la zona notte durante il giorno se non la si usa, oppure è necessagio scaldare solo la cameretta del  figlio ma non quella dei genitori perchp ci studia. Le esigenze sono molteplici e avere un crono per ogni ambiente è oggi un'ottima cosa. Inoltre ci sono sitemi domotici quali l'evohome che ti permette questo ed altro a costi contenuti e addirittura in RF.

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La vedo come reka.

Il pavimentale lavora sulla massa, pretendere di scaldare in maniera differenziata è un controsenso grande come la casa stessa.

Per carità, si riuscirebbe a che a farlo lavorare a zone, ma si sarebbe costretti ad alzare le temperature per poter star dietro agli accendi/spegni, vanificando completamente il guadagno che il riscaldamento a pavimento porterebbe.

Per le zone disposte diversamente si può intervenire sia in fase di progettazione/costruzione maggiorando i metri di tubazione nelle zone più fredde, sia in fase di gestione penalizzando il flusso delle zone d

calde. 

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io la vedo che dipende molto anche dalla metratura della casa.......parliamo di 50, 100, 200 metri di casa?

Simone Baldini ma per regolare ogni singolo ambiente serve oltre a un termostato anche una valvola di zona per stanza giusto?

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Un termostato è un interruttore.

Averne piu di uno ha senso solo se comanda una valvola di zona !

In un appartamento medio senza valvole di zona un termostato si pone nel punto piu freddo della casa, e comanda la caldaia, ma in impianti complessi e piu estesi non solo ce ne vuole piu di uno,e comandano le elettrovalvole ma le elettrovalvole devono avere i contatti ausiliari collegati in modo da spegnere la caldaia quando tutte le elettrovalvole sono chiuse. (in parallelo se NA, in serie ma con un relè invertitore, se NC))

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Beh dai, un impianto a zone non lo definirei un impianto complesso.

Il pavimentale lo vedo divisibile in zone separate solo se strutturato su più livelli o, come vuole far intendere Bl4st3r, se l'abitazione è veramente grande e con spazi "dispersivi".

In caso contrario, cioè abitazione con metrature consuete e su un solo livello, non ha senso dividere.

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Frigorista modena

Io sinceramente dopo che ho bilanciato in temperatura i vari circuiti e impostato la mandata "a sentimento" (Cioè io non guardo i 37, 38, 39, 40, 41 gradi ma solo imposto il grado che mi fa star bene, che in tutti i modi è tra i 38 e i 42 gradi) non vedo perché dovrei toccare in ogni stanza dato che più o meno vado in tutte.

Perdonatemi ma proprio non capisco il senso.

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I collettori per i pannelli sono già predisposti per le testine termostatiche a più contatti.

 

Come-regolare-i-flussometri-sui-colletto

 

In un impianto moderno con case in classe energetica superiore ha molto senso avere la possibilità di regolare i singoli ambienti. Certo che poi costa di più, per cui per un piccolo appartamento non ne vale la pena, sia dal punto di vista economico che di comfort...

 

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Miciobicio che si può fare è sottointeso,  ma continuo a vederla una cosa inutile e controproducente. Poi magari sbaglio, non l'ho mai avuto un impianto così, ma di logica mi viene da pensarla così, come frigorista. 

Perche, come dicevo sopra, se lo faccio lavorare coi soliti accendi/spegni di ogni stanza per cercare di risparmiare, alla fine ottengo sicuramente l'esatto contrario perché si è costretti ad alzare la temperatura di mandata ottenendo oltretutto zone meno confortevoli. 

Mentre invece tenendo tutto sempre acceso, ci si può permettere di stare più bassi con la temperatura di mandata, ee è questo che alla fine fa il risparmio.

E si ha lo stesso confort in tutta la casa, senza zone fredde. 

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Frigorista modena

Io ovviamente parlo sempre a titolo personale, come ho detto tante volte sono in una casa anni 50, primo piano con sotto le cantine.

Adesso che siamo a circa 5/7 gradi di temperatura durante il giorno e 2/3 di notte, la caldaia va al minimo 24/24, non posso nemmeno immaginare di chiudere la mandata in una camera di passaggio ad esempio, per una sola ora, si avvertirebbe immediatamente il fastidio di una camera più fredda dell altra.

 

Ma la vera domanda è PERCHÈ dovrei farlo?

Per risparmiare un po' di gas che poi perderei subito al riaprirsi del circuito che si è chiuso per un qualche inspiegabile motivo?

Ripeto fino alla noia, io NON SO nemmeno quanti gradi ho in casa e non m'interessa, a me basta tenere la temperatura più bassa possibile per non avere freddo.

Per quello leggo sempre curioso le discussioni dove si parla di 20, 21, 22 gradi di intervento dei termostati quando io tenendo le finestre in fessura, penso di avere sui 19 gradi la T ambiente, e sto bene come se le chiudessi...cioè non le tengo in fessura perché ho troppo caldo, ma nello stesso tempo non posso chiudere nemmeno un ora un circuito perché "avvertirei" subito freddo, e quel poco che ho risparmiato probabilmente (ma non sono sicuro) me lo mangio subito alla riapertura del circuito quando l'acqua si trova a passare per il pavimento più freddo.

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Mah. E' vero che dipende tutto da come è disposta la casa, ma sinceramente mettere 287 termostati la vedo come una stupidaggine, fatta giusto per la soddisfazione di avere delle cose in più (che non si useranno mai, chi è che tiene temperature diverse in stanze della stessa casa?), piuttosto che per un reale scopo.

 

Un gizmo del genere è doppiamente inutile con riscaldamento a pavimento, per i motivi già detti sopra; là le differenze di temperature si correggono bilanciando le zone, non aggiungendo termostati.

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Il pavimentale lavora sulla massa, pretendere di scaldare in maniera differenziata è un controsenso grande come la casa stessa.

Oggi tra additivi, massetti ribassati ecc.. le masse in gioco sono molto limitate. Il controsenso è avere un termostato unico per ambienti differenti, non potresti sfruttare gli apporti gratuiti in nessun modo.

 

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Per carità, si riuscirebbe a che a farlo lavorare a zone, ma si sarebbe costretti ad alzare le temperature per poter star dietro agli accendi/spegni, vanificando completamente il guadagno che il riscaldamento a pavimento porterebbe.

Il guadagno che hai con l'impianto a pavimento è nell'avere temperature di ritorno basse, cosa che se dividi a zone lo avresti comunque.

 

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Per le zone disposte diversamente si può intervenire sia in fase di progettazione/costruzione maggiorando i metri di tubazione nelle zone più fredde, sia in fase di gestione penalizzando il flusso delle zone d

No, non puoi intervenite una tantum, i carichi termici e gli apporti gratuiti sono variabili durante la giornata e non puoi prevedere quando ti batte il sole in quella stanza.

 

Il problema è che si ragiona per edifici di 10 anni fa', cioè quando il fabbisogno termico era 120 kWh/mq se non peggio e gli apporti gratuiti erano 8 kWh/mq, oggi abbiamo edifici con fabbisogni di 30 kWh/mq e sempre apporti gratuiti di 8 kWh/mq, quindi si capisce che il rapporto 8/120 6% di 10 anni fa' contro un rapporto di 8/30 26% è cosa ben diversa, senza contare che oggi si deve progettare con edifici NZEB quasi zero dove l'apporto gratuito è fondamentale sia averlo ma anche gestirlo.

Io ho una villetta in queste condizioni, una termostato per ogni stanza, e ti posso assicurare che il fenomeno che ti ho detto è significativo, e se non avessi questa gestione, sarebbe problematico trovare il giusto bilanciamento. Per esempio in cucina il riscaldamento è perennemento spento, in bagno zona giorno esposto a ovest con pavimento vesso box è sempre acceso, la taverna accesa ma a temperatura ridotta 18°C, lavanderia praticamente non si accende mai avendoci la caldaia, e le stanze che sono una ad est ed una ad ovest hanno funzionamenti ben differenti, oltre al bagno zona notte che stà in mezzo alle due camere e ha esposizione sud. Per esempio basta una giornata di sole, che verso sera la camera ad ovest è calda mentre quella ad est il riscaldamento deve accendersi.

Quindi è ovvio che per edifici di vecchia concezione l'apporto gratuiti del sole o dei carichi interni incide poco o nulla, ma su edifici nuovi soprattutto quelli che si costrranno da quest'anno in avanti l'apporto gratuito è fondamentale ed incide per oltre il 30% del fabbisogno e siccome questo apporto gratuito non è comandabile, va gestito al meglio per sfruttarlo.

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Frigorista modena

Certo Simone, diciamo che bisognerebbe distinguere se si parla di edifici vecchi, recenti o nuovi con isolamenti completi, perché secondo me altrimenti non se ne esce.

Se io fossi in un'appartamento in un condominio classe A (non so se si dice così) piuttosto che in uno anni 50 la mia caldaia si potrebbe anche fermare ogni tanto e potrei addirittura riattivare i termostati ambiente.

Quello che puoi fare tu io non posso nemmeno sognarmelo, dato lavoro al limite del punto di equilibrio.

 

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Aldilà del progetto del termotecnico, sarebbe utile farne installare 5 o sarebbe meglio cercare qualche compromesso per limitarne il numero?

 

Tu in fase di realizzazione fai portare i corrugati dal collettore ad ogni singola stanza e ci metti una scatola.

Poi fai in tempo a decidere. dopo aver messo in funzione l'impianto se e dove, ti serve un termostato.

Fare la predisposizione non ti costa niente.

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parlo a titolo personale.

a casa mia ho diviso su 3 termostati uno per piano.

se potessi tornare indietro metterei una elettrovalvola e un termostato per locale.

a volte si spreca per riscaldare taluni locali inutilmente.

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al di la del fatto che dipende come dicevo sopra dalla metratura e come detto da altri anche dalla classe energetica, un termostato per ogni stanza mi sembra esagerato....tra cronotermostati e valvole di zona quanto cavolo mi costa in più? certo che se una camera è a nord e una a sud ha anche senso, ma non è che sia sempre cosi!
sul classico appartamento 100 metri con termosifoni di solito basta dividere in 2 zone, poi se non si ha la stessa temperatura su tutte le stanze pazienza, sarà simile.
in questo caso specifico io seguirei il consiglio di miciobico...magari valuti vedendo come va l'inverno
 

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sul classico appartamento 100 metri con termosifoni di solito basta dividere in 2 zone, poi se non si ha la stessa temperatura su tutte le stanze pazienza, sarà simile.

Sul classico termosifone hai già l'obbligo della termostatica quindi una termoregolazione puntuale c'è già, mancherebbe solo l'oraria, ma perlomento la gestione della temperatura la ottieni.

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Vi ringrazio per gli interventi.

 

facendo una somma, i due cronotermostati che ho adesso non mi consentono una temperatura uniforme in tutta la casa (che è ciò che vorrei), quindi ho in mente di portarne il numero a 5 (i corugati me lo permettono), ovvero uno per ogni camera ma accorpando ambienti di passaggio e bagni con camere simili per esposizione. Quasi quasi vi posto la planimetria.

 

ho anche il problema di dove mettere il Car della immergas (il comando remoto della caldaia che è dotato di termostato). Andrebbe bene nel punto più freddo della casa? Per evitare che stacchi la caldaia qualora rilevi temperatura più alta rispetto ai cronotermostati.

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