Segnale In Frequenza - Significato segnale in frequenza

[Del_User_145712]

Ciao a tutti,

credo che sia ancora il mio primo post da quando mi sono registrato anche se seguo il sito da molti anni e colgo l'occasione per farvi i complimenti sopratutto ai gestori del sito che sono veramente in gamba per mandare avanti questo progetto.

Comunque tornado alla nostra questione vorrei capire la definizione corretta del segnale in frequenza. Per me la frequenza è una grandezze che esprime funzioni ripetitive come un'onda sinusoidale della corrente alternata mentre quasta volta applicato a un encoder sembrerebbe che indica la frequenza con cui si chiude il contatto, ok che è un fenomeno ripetitivo ma per quale motivo non si chiama solo contatto digitale? c'è qualcosa che sbaglio o mi sfugge? C'è qualche differenza tra segnale in frequenza e contatto digitale?

Vi ringrazio e scusate se magari ho fatto una domanda stupida.

[Livio Orsini]

Per me la frequenza è una grandezze che esprime funzioni ripetitive come un'onda sinusoidale ...

Non è così. La frequenza è un numero che esprime quante volte un segnale periodico si ripete in un secondo; questo indipendentemente dalla sua forma d'onda e dalla sua ampiezza.

Modificato: 23 marzo 2011 da Livio Orsini

[Del_User_145712]

Quindi a tutti gli effetti può essere un segnale di tipo digitale, l'unica cosa è che viene ripetuta con una certa frequenza di volte giusto?

Quindi non dovrebbe avere prescrizioni particolari a livello impiantistico giusto?

Grazie per la risposta

[Livio Orsini]

Quindi non dovrebbe avere prescrizioni particolari a livello impiantistico giusto?

No sbagliato!

Anzi è esattamente il contrario.

Forse sarebbe più conveniente per te che leggessi un po' di documentazione di base, per base intendo proprio le basi della fisica, dell'elettrotecnica e dell'elettronica. Ti chiariresti meglio le idee.

[Del_User_145712]

Ti ringrazio e lo farò ma puoi darmi qualche suiggerimento un pò più specifico?

L'unica cosa che mi viene in mente è che con un cambio così rapido noi abbiamo delle onde quadre e potrebbe esserci qualche campo magnetico dovuto alla continua variazione e anche delle armoniche.

Spero di non aver detto delle cavolate enormi.

[birkof]

Ciao,

mi permetto di provare ad interpretare quanto dici:

- Segnale in frequenza: segnale elettrico non continuo, è un segnale che varia in modo periodico sia digitale (uscite TTL es. quel dell'encoder di cui parli più sopra) sia analogico (es. la 50Hz della rete per intenderci).

- Segnale in continua: segnale non periodico o con periodicità molto lunga, es. la 12V di un alimentatore stabilizzato.

Credo che questo sia quello che vuoi dire tu.

Se tu inserisci un "segnale in frequenza" all'interno di un impianto elettrico, devi tenere conto che un segnale in frequenza propaga energia nell'ambiente, si "accoppia" con altri cavi nelle vicinanze, ecc. Devi quindi mettere in conto le schermature dei cavi, di far passare i cavi encoder lontani dai cavi motore, mettere terminatori di adattamento della linea se il segnale è relativo a un bus di campo tipo Profibus, ecc.

Buon lavoro.

[Livio Orsini]

- Segnale in continua: segnale non periodico o con periodicità molto lunga, ...

ASSOLUTAMENTE NO!

Una corrente continua è....continua.

Se c'è un periodo che esso sia breve o lunghissimo non ha importanza, il segnale è comunque periodico!

Se ci sono variazioni aperiodiche il segnale è alternato aperiodico.

L'uscita di un alimentatore elettronico è composta da una base di corrente continua, a cui si sovrappongono un disturbo periodico ed un disturbo aperiodico (rumore). Il rapporto tra la componente continua ed quella alternata è inversamente proporzionale alla bontà dell'alimentatore stesso.

Modificato: 31 marzo 2011 da Livio Orsini

[birkof]

Livio, sono d'accordissimo con te.

Cercavo solo di approssimare un pò meglio quanto detto da Grattabarba..