faustopax Inserito: 10 marzo 2017 Segnala Inserito: 10 marzo 2017 Buonasera, domanda a bruciapelo ... ho letto vari post ma ci sono alcune opinioni discordanti ... questa è la domanda : Considerando un impianto tv non centralizzato e non amplificato ... se io ho un partitore induttivo PA6 fracarro ed una uscita non è usata nel senso che non ha un cavo di collegamento , conviene sempre chiudere l'uscita con un carico da 75 ohm? Grazie
felix54 Inserita: 10 marzo 2017 Segnala Inserita: 10 marzo 2017 Risposta a bruciapelo, meglio un DE6-16 con resistenza sull'uscita passante.
faustopax Inserita: 10 marzo 2017 Autore Segnala Inserita: 10 marzo 2017 Si non è una risposta pertinente. ... non ho chiesto se è meglio usare un derivatore o un partitore ...
felix54 Inserita: 10 marzo 2017 Segnala Inserita: 10 marzo 2017 Esattamente come non è pertinente servire prese dirette con un partitore Poi, se uno vuol farsi del male da solo è libero di farlo ; è sempre necessario chiudere le uscite inutilizzate con la resistenza ma in ogni caso rimane l'ambiguità delle uscite usate che con i tv accesi o spenti possono presentare impedenze ben diverse da 75 Ohm. Ergo, chiudi l'uscita in più, tanto se devono uscire rogne ci penseranno già le altre 5 uscite usate (male)
Domenico Maschio Inserita: 10 marzo 2017 Segnala Inserita: 10 marzo 2017 Partitore Il partitore o divisore TV non è diverso dal partitore di tensione che si studia in elettronica per ripartire due (o più tensioni). Nel caso specifico di un partitore Tv che ,per semplicità facciamo di tipo resistivo e a 2 uscite : IL segnale in ingresso si divide in due parti uguali seguendo i due rami .Le due resistenze in serie composte da quella interna del divisore e quella del tuner del tv diventano di 150 ohm totali . Questo ramo in parallelo all’altro fa diventare la resistenza totale che ,quindi viene vista dal generatore ( antenna) ,di 75 ohm . Se non si collega un tv o non si chiude un uscita su una resistenza di 75 ohm si ha uno sbilanciamento di tutto il device . La resistenza che dall’antenna arriva fino al divisore era di 75 ohm ,da questo punto diventa 150 ,si ha quindi uno sfasamento tra tensione e corrente creando un ROS elevato e che produce una doppia immagine nel caso di TV analogica o errori con squadrettamento nel caso di DTT. In questo esempio è stato utilizzato un partitore/divisore resistivo ( attenua 6 dB ) per semplicità. Il partitore induttivo che è più usato anche perché attenua di meno ( 4 dB ) ha le stesse caratteristiche di funzionamento ,solo che per l’uso di trasformatori ne è più complicata la spiegazione . Domenico Maschio
sx3me Inserita: 11 marzo 2017 Segnala Inserita: 11 marzo 2017 mah... io l'ho gia detto, e lo ripeto... e non cambio idea... per me un partitore induttivo è alla stregua di un derivatore!
faustopax Inserita: 11 marzo 2017 Autore Segnala Inserita: 11 marzo 2017 Ciao sx3me, puoi dettagliare la tua affermazione, da quello che dici potrei pensare che non sia necessariamente obbligato a chiudere l'uscita non utilizzata da una resistenza da 75 ohm?
felix54 Inserita: 11 marzo 2017 Segnala Inserita: 11 marzo 2017 Nemmeno io cambio idea. Un partitore è un partitore e un derivatore è un derivatore. Non sono intercambiabili e vanno usati nel contesto giusto.
patatino59 Inserita: 11 marzo 2017 Segnala Inserita: 11 marzo 2017 Le uscite derivate non utilizzate nel derivatore non vanno usate. I partitori si usano solo per l'esatto numero di uscite necessarie, e ne spiego meglio il motivo: Se mi serve un partitore a due uscite e ne metto uno a tre, avrò una eccessiva perdita sulle tutte e tre le uscite. Meglio un partitore a due e un derivatore a una uscita, da porre nel punto piu idoneo, dipendente dalle lunghezze dei cavi.
faustopax Inserita: 11 marzo 2017 Autore Segnala Inserita: 11 marzo 2017 Problema : 5 prese distanze: 13 m 11 m 6 m 3 m 1 m Supponiamo che prese siano dirette o passanti con chiusura a 75 ohm a seconda dello schema scelto ... secondo voi la migliore distribuzione in funziona di un guadagno x in ingresso all'impianto Grazie
patatino59 Inserita: 11 marzo 2017 Segnala Inserita: 11 marzo 2017 La scelta tra partitore e derivatore dipende da come sono distribuiti i cavi, cioè da quante scatole è composto l'impianto. Se per esempio i cavi arrivano tutti allo stesso punto ha senso mettere un partitore a 6 uscite, ma nel caso proposto meglio un derivatore a 4 uscite sulle linee piu vicine e una presa termnale a 75 Ohm sulla passante, verso la linea piu distante. Invece se il cavo entra in una presa e prosegue verso le altre la scelta obbligata è quella dei derivatori, con valore decrescente man mano che ci si avvicina alla fine della linea. Se la situazione è mista occorre uno schema delle scatole e dei tratti di cavo, sul quale poi mettere i componenti giusti. Importante: Una presa passante è essa stessa un derivatore e il valore di derivazione deve essere ben noto o scritto sopra, per installarla nel punto giusto.
felix54 Inserita: 11 marzo 2017 Segnala Inserita: 11 marzo 2017 Credo che di thread così confusi ne esistano pochi altri ma non ho proprio voglia di scontrarmi per un argomento trattato migliaia di volte e trito e ritrito in tutte le salse ma che, purtroppo, non è ancora chiaro. @faustopax Avevi premesso: Quote ... ho letto vari post ma ci sono alcune opinioni discordanti... Ora hai le idee più chiare?
faustopax Inserita: 11 marzo 2017 Autore Segnala Inserita: 11 marzo 2017 " Problema : 5 prese distanze: 13 m 11 m 6 m 3 m 1 m Supponiamo che prese siano dirette o passanti con chiusura a 75 ohm a seconda dello schema scelto ... secondo voi la migliore distribuzione in funziona di un guadagno x in ingresso all'impianto Grazie " Ok sono uscito OFF-Topic ...
felix54 Inserita: 11 marzo 2017 Segnala Inserita: 11 marzo 2017 Ma allora lo fai apposta. Mi sembri il classico ingegnere che pensa che il mondo intorno a lui debba funzionare come piace a lui stesso
felix54 Inserita: 11 marzo 2017 Segnala Inserita: 11 marzo 2017 C'è qualcuno di buona volontà che accontenta faustopax con una risposta di comodo, visto che nell"altra sua discussione, in cui voleva realizzare un impianto partendo dalla parte opposta a quella giusta, non l'ha avuta?
faustopax Inserita: 11 marzo 2017 Autore Segnala Inserita: 11 marzo 2017 Caro felix54, ti ringrazio per la sponsorizzazione ... il post che tu hai menzionato mi è servito per imparare qualcosa su una materia in cui conosco e conoscevo molto poco e quindi utile a prescindere. Riguardo alla "progettazione al contrario" (come l'hai definita tu) non sono d'accordo ma non perchè non sia l'approccio giusto (in questo tipo di problema) ma perchè quando si parla di progettazione in un qualsiasi campo non sempre si ha conoscenza delle dinamiche di ogni componente o fattore (anzi in molti casi si introducono rumori per verificare la robustezza del progetto stesso). Nel caso in oggetto cercavo risposte, indicazioni di massima, cnsiderazioni per determinare uno schema di impianto che sia "robusto" (permettimi questo termine se anche andrebbe usato in altri contesti) a diversi fattori non misurabili a priori e ribadisco al di là di tutto tutti gli interventi mi sono stati di aiuto. Saluti
felix54 Inserita: 11 marzo 2017 Segnala Inserita: 11 marzo 2017 Convinto tu, convinti tutti ma non io....
Domenico Maschio Inserita: 11 marzo 2017 Segnala Inserita: 11 marzo 2017 Mi meraviglio della dichiarazione di SX3me "per me un partitore induttivo è alla stregua di un derivatore! " Che motivo ci sarebbe a costruire due cose diverse se servissero per la stessa cosa . La differenza tecnica ( elettrica ) è quella che ho descritto prima per il partitore ,mentre nel derivatore l'uscita derivata viene prelevata dalla colonna montante con una resistenza (nel caso di derivatore resistivo) di più alto valore (per questo risulta più attenuata rispetto ad un partitore) in modo da non pregiudicare la impedenza totale di tutta la linea .Addirittura è ininflueste anche il suo utilizzo (si può lasciare l'uscita derivata aperta ). L'unica cosa obbligatoria è chiudere con un carico di 75 ohm la terminazione della colonna montante per far terminare tutta la linea sulla sua impedenza caratteristica .
Domenico Maschio Inserita: 11 marzo 2017 Segnala Inserita: 11 marzo 2017 Schemetto di un derivatore resistivo (per comodità ) Il valore della resistenza R dipende da quanto attenuata deve essere l'uscita derivata .
sx3me Inserita: 12 marzo 2017 Segnala Inserita: 12 marzo 2017 Quote Che motivo ci sarebbe a costruire due cose diverse se servissero per la stessa cosa . il motivo è che non servono per la stessa cosa. Quanto hai scritto per il partitore è assolutamente vero, ma solo per i partitori resistivi; nei partitori induttivi invece troviamo un trasformatorino su ferrite, e come gia detto in passato, si chiama partitore wilkinson. Il motivo per il quale nel derivatore si deve terminare l'uscita diretta è semplicemente quello per cui non è una vera e propria uscita, ma, diciamo così, "la continuazione" dell'ingresso, da cui viene pizzicata la derivata. Come si può capire anche dal disegno da te allegato.
Domenico Maschio Inserita: 12 marzo 2017 Segnala Inserita: 12 marzo 2017 E quindi dici la stessa cosa che dico io o anche Felix, ma allora non si capisce quel Quote per me un partitore induttivo è alla stregua di un derivatore! Uno serve per dividere il segnale in parti uguali per alimentare le colonne montanti ,l'altro per derivare da una colonna montante il segnale per la presa . Ciao
sx3me Inserita: 13 marzo 2017 Segnala Inserita: 13 marzo 2017 ma io penso di essere stato chiaro... ma forse mi sbaglio... si sta parlando dello sbilanciamento delle uscite, che se non si collega la resistenza succede il finimondo etc... mentre nel derivatore non succede nulla! A stò punto meglio specificare anche che nel derivatore non è che il segnale sia preso connettendo direttamente una resistenza alla linea... quello è lo schema di un mezzo partitore... comunque ognuno rimanga delle sue idee e convinzioni, io non insisto oltre!
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