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PLC Forum


Problema con regolatore di tensione SCR e lettore Volt/Ampere/Power


alexmx

Messaggi consigliati

Grazie mille a tutti per l'aiuto

 

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Come ti ho scritto da subito per capire la ragione della sovratemperatura bisognerebbe conoscere la topologia circuitale (schema elettrico) del dispositivo dove è inserito il resistore.

 

Purtroppo ho provato a cercare lo schema del lettore (il dispositivo dove è inserito il resistore) ma senza risultati, il modello è PZEM-011 (cinesissimo)

questo qui (su amazon costa il doppio :( )

https://www.fasttech.com/product/7305402-pzem-011-multifunctional-digital-voltage-current

 

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Potresti almeno dire se quel resistore si è comportato da sempre in quel modo o se ha iniziato a comportarsi così in seguito a qualche operazione particolare.

Potresti mettere un link alle caratteristiche del dimmer.

Potresti pubblicare un schema elettrico che illustri come lo hai collegato al resto dei componenti ed alla rete.

 

Si è comportato da subito in quel modo, mi sono accorto molto presto visto che quel resistore è situato appena sotto lo schermo del lettore ed il calore lo oscurava completamente.

 

Il dimmer che ho usato è identico a questo ma di informazioni ce ne sono ben poche purtroppo

http://www.ebay.it/itm/REGOLATORE-DI-TENSIONE-SCR-FINO-A-2000W-/222456737141?hash=item33cb746d75

 

Lo schema di collegamento alla rete è questo, è la prima volta che faccio un qualunque schema che si possa chiamare elettrico quindi perdonate l'esecuzione.

20170403_162759.jpg

 

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Che colori hanno le bande della resistenza che scalda? Ipotizzo sua lo shunt per misurare la corrente

 

I colori sono verde marrone nero e oro e misurandola con il multimetro (senza dissaldarla dal pcb) misura 50 ohm

 

La corrente non è misutara tramite uno shunt ma è presente un anello dove far passare uno dei fili.

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Se può essere utile, controllando con il multimetro quel famoso resistore si trova collegato in serie ad una resistenza smd (474 quindi dovrebbe essere 470kohm) ed ad una delle entrate della tensione

 

20170403_165335.jpg

 

penso che abbia a che fare con la tensione che arriva dal dimmer

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lemmondroberto

Credo che potersti andare per esclusione : verifica che il misuratore funzioni, provandolo senza dimmer  alimentando direttamente le due

resistenze dalla tensione di  rete, 160 ohm in parallelo con 240 v circa720 w (360 w per ogni r !! dici che sono da300w?? ).

Se la resistenza sul  "misuratore" non scalda e le letture sono +o- accettabili il problema e' solo il dimmer ,potrebbe generare delle armoniche che il "misuratore" non gradisce.

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Adelino Rossi

poichè il misuratore utilizza la tensione anche per autoalimentarsi è possibile che non sia compatibile con il dimmer specialmente ad inizio regolazione,

quando la tensione è al massimo della parzializzazione. forse ci vuole uno strumento con alimentazione separata dalla tensione di misura. 

Un'altra prova da fare è quella di far passare attraverso l'anello del toroide il conduttore di linea, subito dopo l'interruttore principale.

li la forma d'onda dovrebbe essere sinusoidale.

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Guardando bene lo schema che hai disegnato c'è un errore tu devi solo regolare e parzzializare il carico e non anche il misuratore,il misuratore alimentalo con tensione diretta, mentre per il toroide giustissima osservazione di Adelino mettilo sulla linea, bye

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Credo che potersti andare per esclusione : verifica che il misuratore funzioni, provandolo senza dimmer  alimentando direttamente le due

resistenze dalla tensione di  rete, 160 ohm in parallelo con 240 v circa720 w (360 w per ogni r !! dici che sono da300w?? ).

Se la resistenza sul  "misuratore" non scalda e le letture sono +o- accettabili il problema e' solo il dimmer ,potrebbe generare delle armoniche che il "misuratore" non gradisce.

 

Grazie Roberto, penso non sia necessario provare senza dimmer perché anche quando è montato ed è regolato per la massima tensione, quella resistenza sul lettore non si scalda e tutto funziona bene, solamente quando inizio a girare il potenziometro del dimmer per regolare la tensione quella resistenza si scalda.

Sulle resistenze a cartuccia c'è impresso 220V-300W, il conto lo hanno fatto considerando 220v e quindi a 240v fanno come hai detto tu.

Penso anche io che il problema del lettore sia il dimmer, e qui sorge il dilemma, siccome il dimmer pilota egregiamente le resistenze (per quel poco che ho potuto provare) ed anche il lettore tutto sommato non mi dispiace, è piccolo, c'è tutto quello che voglio sapere (V-A-W), costa poco ed è sufficientemente preciso, mi conviene cercare un'alternativa al dimmer o al lettore? 

 

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poichè il misuratore utilizza la tensione anche per autoalimentarsi è possibile che non sia compatibile con il dimmer specialmente ad inizio regolazione, quando la tensione è al massimo della parzializzazione. forse ci vuole uno strumento con alimentazione separata dalla tensione di misura.

 

Grazie Adelino, non avevo pensato al fatto che autoalimentarsi con la stessa tensione che deve leggere avrebbe potuto interferire con la tensione erogata dal dimmer, proverò a cercare un'alternativa che abbia alimentazione separata ma rimanendo nelle stesse dimensioni e prezzo la vedo moto dura, hai qualcosa da consigliarmi?

 

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Un'altra prova da fare è quella di far passare attraverso l'anello del toroide il conduttore di linea, subito dopo l'interruttore principale.

li la forma d'onda dovrebbe essere sinusoidale.

 

Ho capito cosa dovrei fare ma non capisco a cosa serve questa prova, in fondo le letture degli ampere sono state sempre più o meno corrette, inoltre quella resistenza che si scalda è collegata alla tensione in ingresso e se sposto oltre l'anello anche la lettura della tensione sul conduttore di linea vedrò sempre 240v.

Posso comunque provare anche perché gli esperti siete voi.

 

Nel caso non ci fosse modo di integrare quel lettore con il dimmer, che ne dite di un'ultimissima prova un po' più aggressiva (ma sempre se rimane in sicurezza) tipo aumentare la potenza dissipabile di quella famosa resistenza? (come suggeriva Michele) Tipo sostituendola con un altra sempre da 50ohm ma con maggiore livello di potenza? Se si dovesse bruciare il lettore alla fine pazienza, ci ho provato

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allora guardando meglio le foto mi sono accorto anche io del TA... e credo proprio che quella resistenza serva per formare la caduta capacitiva per alimentare lo strumentino... quindi quando viene dimmerato manda tutto in crisi...

le possibili soluzioni a mio avviso sono queste:

la più semplice è aumentare il wattaggio della resistenza, poi arrivano le modifiche al giocattolo, in modo da predisporlo alla doppia alimentazione; se sollevi il condensatore molto probabilmente troverai un integratino stabilizzatore di tensione... magari riesci a farlo funzionare a 12Vcc, od eventualmente con doppia alimentazione da rete...

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Guardando bene lo schema che hai disegnato c'è un errore tu devi solo regolare e parzzializare il carico e non anche il misuratore,il misuratore alimentalo con tensione diretta, mentre per il toroide giustissima osservazione di Adelino mettilo sulla linea, bye

 

Ommioddioooooo ti voglio bene, FUNZIONA!!!

Ovviamente non so quanti volt arrivano alle resistenze ma il carico in watt corrisponde a quello che leggevo prima misurando a valle del dimmer!!! In fondo quello che interessa a me è sapere i watt! Ma sinceramente non pensavo proprio di ottenere lo stesso risultato misurando a monte ed a valle del dimmer, che in realtà proprio lo stesso identico non è ma diciamo che mi posso accontentare, per quello che costa il tutto.... la cosa più costosa è stato il blocchetto di rame :)

Grazie mille!!!

 

Misurazione a valle del dimmer

IMG-20170331-_WA0006.jpg    IMG-20170331-_WA0008.jpg

 

Misurazione a monte del dimmer

20170404_020317.jpg    20170404_020327.jpg

 

Grazie a tutti per aiuto!

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allora guardando meglio le foto mi sono accorto anche io del TA... e credo proprio che quella resistenza serva per formare la caduta capacitiva per alimentare lo strumentino... quindi quando viene dimmerato manda tutto in crisi...

le possibili soluzioni a mio avviso sono queste:

la più semplice è aumentare il wattaggio della resistenza, poi arrivano le modifiche al giocattolo, in modo da predisporlo alla doppia alimentazione; se sollevi il condensatore molto probabilmente troverai un integratino stabilizzatore di tensione... magari riesci a farlo funzionare a 12Vcc, od eventualmente con doppia alimentazione da rete...

 

Grazie Michele, le proposte sono davvero interessanti e se mi conoscessi sapresti che mi sta già venendo voglia di provarci!

Come vedi le modifiche pesanti mi piacciono :)

20170404_022923.jpg?1

 

Ma questa volta passo, alla fine quello che volevo l'ho ottenuto, un simulatore di carico 90W-700W(circa)

 

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giustamente se a te interessano solo i watt va bene così... la modifica poteva avere senso se ti interessava anche conoscere la tensione sulle resistenze.

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Ma questa volta passo, alla fine quello che volevo l'ho ottenuto,

 

basta dare le informazioni encessarie.:)

In questi casi uno schemino vale più di 10 fotografie.

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Adelino Rossi

Riflessione,

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simulatore di carico 90W-700W

Questo circuito al di la dei nomi, (dummy load, simulatore di carico 90W-700W, carico fittizio) è semplicemente un riscaldatore o stufa regolata ad anello aperto, che dir si voglia e così andrebbe chiamato. 

Parlando di temperatura, l'unica cosa che manca è una sonda di temperatura su cui basare le prove.

Si genera del calore per poi dissiparlo con altri mezzi. anzi magari di sonde di temperatura c'è ne andrebbero più d'una, tipo una immersa nella piastra come le resistenze, calore della presunta cpu e una nel dissipatore in prova per seguire il delta t.  i watt dicono solo l'energia assorbita dalle resistenze ma non l'entità del calore prodotto e o smaltito.

Per quanto riguarda la bruciatura delle resistenze, l'uso del dimmer a scr non è il massimo della vita. Altra questione, se le resistenze producono calore senza che questo venga dovutamente dissipato vanno in sovraccarico termico e si interrompono, il blocchetto di metallo che simula la cpu non è in grado di smaltire da solo il calore a potenze elevate, proprio come una cpu. E' qui che l'indicazione della temperatura del blocchetto sarebbe necessaria. del resto così come è fatto il circuito, l'operatore regola il sistema basandosi sui watt assorbiti senza sapere la situazione della temperatura che poi l'oggetto delle prove. L'ideale, costi a parte, sarebbe una regolazione pid con una pt100 immersa nel blocchetto metallico riscaldatore.  

Andando a rivedere il link indicato, è inserita una sonda di misura della temperatura del soket e di una sonda di sicurezza per sovratemperatura del blocco riscaldante.

 

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Parlando di temperatura, l'unica cosa che manca è una sonda di temperatura su cui basare le prove.

 

Ciao Adelino, hai capito perfettamente come utilizzo il riscaldatore, il foro che ho fatto, come vedi sulla foto, è proprio per la sonda K

IMG-20170330-_WA0010-1.jpg

 

La seconda sonda invece si trova sull'evaporatore della macchina frigorifera che insieme ai manometri mi dice la temperatura di evaporazione del liquido refrigerante. Lo scopo è proprio quello di arrivare al minor delta possibile tra le due temperature facendo in modo che siano più basse possibili.

 

Uso sonde K e non pt100 per non avere problemi di range visto che con macchine a doppio stadio con etilene si arriva anche a -120°

 

come vedi dalle foto la misurazione della temperatura (termometro giallo/grigio) seppur esterna ma c'è sempre! (avevo pensato di integrare anche un termometro a sonda k da pannello ma poi avrei dovuto usare una scatoletta più grande e comunque il termometro esterno lo avrei comunque usato per l'evaporatore)

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20170404_121023.jpg

 

Funziona benissimo!!!! :):):)

Anche i risultati non sono per niente male per un 9000BTU rotativo, quasi quasi tornerei sulla sezione refrigerazione di questo forum per raccontargli come vanno i rotativi a bassissime temperature, l'ultima volta mi hanno solo trattato a "pesci in faccia" con frasi tipo "è ma sei fuori specifica" "i rotativi sono fatti per clima quindi +5°/+50°" ecc... evidentemente non sono smanettoni e non gli piace sperimentare!

Tra l'altro "lavorandoci" (lo metto tra virgolette perché per me rimane un hobby e una passione) oramai da abbastanza con compressori rotativi mi sono accorto di quanto siano migliori rispetto ai classici alternativi in tanti punti di vista, in primis nel consumo di corrente, un rotativo da 9000BTU (15cc circa di cilindrata) con stesso capillare e simile ricarica di gas rispetto ad un alternativo da 3/4 di cavallo (14cc circa)  consuma quasi la metà della corrente e arriva a prestazioni che l'alternativo si sogna proprio! Purtroppo sono più rumorosi e si scaldano di più, ma il vero problema sta nel sistema di avviamento. Quello che non capisco è perché non fanno rotativi con avviamento CSR che secondo me in ambito "aziendale" avrebbero molto più successo degli alternativi. (di certo non in casa su un frigorifero che altrimenti lo sentiresti partire dalla camera da letto)

Il problema è che siccome i rotativi li fanno con avviamento PSC, sono limitati all'accensione con situazione isobara tra lato di alta e bassa pressione quindi niente valvole termodinamiche che non abbiano equalizzatore e niente sistemi dove si necessita di accendi-spegni ripetitivo.

Qui però sono andato ampiamente offtopic quindi non è il caso di parlare di queste cose.

Approfitto per ringraziare ancora tutti quanti.

A presto!

Alex

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