Grangiullare Inserito: 13 settembre 2017 Segnala Inserito: 13 settembre 2017 Apro questa discussione con il fine di renderla il più partecipata possibile essendo nata in un altro thread con un titolo che ormai non la rappresenta più. Si tratta di ragionare su cosa accade durante la procedura di estrazione dell'umidità praticando il vuoto in un impianto. Per semplicità direi di considerare un impiato ideale (ideale nel senso sperimentale non nel senso che è il miglior impianto) in cui è presente solo aria umida, senza oli lubrificanti e senza perdite. Il vuoto provoca l'abolizione dell'acqua che evaporando sarà estratta dalla pompa del vuoto. Questo è il principio di base di partenza. Ora proviamo a seguire questo ciclo: Il ragionamento parte da questa osservazione: la pompa fa il vuoto --> il vuoto si esercita via via procedendo dalla pompa alla periferia -> vicino alla pompa l'acqua evapora quindi prima che nella periferia di conseguenza --> il vento che andrà dai luoghi di maggior pressione a quelli di minor pressione non sposterà tutta l'umidità perché quando l'acqua sarà evaporata lontano dalla pompa, questa acqua si troverà in un ambiente a pressione molto simile alla pressione che sarà vicino alla pompa e quindi non avremo nessun vento o un vento debolissimo. Possiamo probabilmente affermare che mano a mano che il processo si compie, il vento sarà sempre minore fino ad arrivare a zero ma con umidità ancora in circolo? Sto ragionando in senso assoluto naturalmente, non sto dicendo che il vuoto non porterà via sufficiente umidità ma, anche ipotizzando di riferirci semplicemente ad un impianto contenente solo aria umida, senza oli di sorta, posso affermare di eliminare completamente l'umidità? A mio parere no perché far evaporare l'acqua è una fase, estrarla è un altra. Si utilizzano i vacuometri per stabilire quando il processo è terminato ma il vacuometro non ci garantisce che sia stata estratta l'umidità Se poi vogliamo dire che il vacuometro ci consente di stabilire che il livello di umidità raggiunto è sufficiente ai nostri (vostri) scopi, sono il primo a darvi ragione ma Il mio intento è quello di stimolare una discussione più ampia. Non sono un fisico quindi quella che faccio è solo un ipotesi di partenza, voi che ne pensate?
Erikle Inserita: 13 settembre 2017 Segnala Inserita: 13 settembre 2017 ti dimentichi la differenza di volume fra una goccia di acqua e il suo vapore come si direbbe è quì che casca l'asino
Livio Orsini Inserita: 13 settembre 2017 Segnala Inserita: 13 settembre 2017 L'argomento è stato analizzato e dibattuto oltre ogni limite nella precdente discussione, aprirne una seconda non ha senso. Se hai ancora qualche cosa di nuovo da aggiungere, continua nella precedente discussione, altrimenti astieniti perchè sta diventando una storia infinita e snza scopo alcuno.
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