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funzionamento corretto impianto elettrico


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Buon sera a tutti , come mai se in un impianto elettrico con messa a terra con gialloverde da 4mmq e nel quadro elettrico un differenziale magnetotermico da 20 A con una linea dal contatore di 4mmq , poi nell'appartamento ho linea luce da 1,5mmq con magnetotermico da 10A e linea prese da 2,5mmq con magnetotermico da 16A , come mai se prendo la scossa toccando un filo non scatta il differenziale magnetotermico?

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Maurizio Colombi
18 minuti fa, paxs70 scrisse:

come mai se prendo la scossa toccando un filo non scatta il differenziale magnetotermico?

Parliamoci chiaro, il differenziale cosiddetto "da appartamento" non interverrà mai se "prendi la scossa" toccando una parte in tensione.

È per questo motivo che la messa a terra delle varie parti che potrebbero, malauguratamente, "andare in tensione" è parte essenziale per il buon funzionamento delle protezioni differenziali.

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Maurizio Colombi
3 ore fa, paxs70 scrisse:

perchè allora si chiama salvavita

Perchè quando gli ingenieri Bassani e Ticino (ti dice niente questo?) hanno deciso di dare un nome al loro prodotto, hanno scelto la strategia più commerciale che esisteva allora (il prodotto esisteva già da molto tempo) ed hanno scelto questo nome. Se questi due signori avessero scelto "Giosuè", questo apparecchio si sarebbe chiamato così e nessuno ci avrebbe creduto! Da quel momento in avanti se vai a casa della siura Luisa e chiedi dov'è "l'interruttore magnetotermico differenziale" lei ti guarderà come se le avessi chiesto di farti vedere la sua...

Ma se gli chiedi dov'è il salvavita, alcune volte ti fa vedere il contatore dell'Enel, altre volte ti fa vedere l'interruttore magnetotermico differenziale.

Se aspetti che questo apparecchio ti salvi la vita... puoi aspettare un bel po'!

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del_user_158461
23 minuti fa, Maurizio Colombi scrisse:

Da quel momento in avanti se vai a casa della siura Luisa e chiedi...........

Dove è  questa signora Luisa.........:roflmao: :roflmao:

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Però se vuoi sapere:

il 28/10/2017 at 21:03 , paxs70 scrisse:

.... come mai se prendo la scossa toccando un filo non scatta il differenziale magnetotermico?

Sappi che nell'impianto elettrico ci sono la fase è il neutro e la corrente fluisce in entrambi, da uno arriva e dall'altro se ne va (un po come la mandata e li ritorno dell'acqua nell'impianto idraulico), quindi la corrente che scorre nella fase in condizioni normali è uguale a quella del neutro.

Si possono verificare due casi.

1) Tocchi una parte in tensione e ti trovi a piedi nudi su un pavimento non isolante oppure con l'altra mano stai toccando il termosifone o altro oggetto che sia in contatto con il suolo e prendi la scossa perché parte della corrente che "arriva" dalla fase invece di tornare indietro dal neutro si scarica a terra attraverso di tè. Quindi la corrente di fase e quella del neutro non sono più uguali.

2) Tocchi contemporaneamente fase e neutro e prendi la scossa perché parte della corrente di fase passa attraverso di te per poi ritornare al neutro e le due correnti quindi restano uguali

Il differenziale si chiama così perché rileva la differenza tra queste due correnti (fase e neutro) e se questa differenza supera un certo valore scatta.

Perciò nel primo caso il differenziale scatta se la corrente che si disperde a terra attraverso di tè supera il valore di soglia nominale del dispositivo (tipicamente 30mA ma non sempre), nel secondo non scatterà mai.

Naturalmente può accadere che anche nel primo caso il differenziale non intervenga semplicemente perché è guasto.

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Giusta precisazione archimede.

Per completare la mia risposta alla domanda di Pax70 e perchè penso sia un info utile a molti non del mestiere aggiungo che.

Oggi vi sono molti dispositivi che avendo circuiti elettronici che operano direttamente sul 230V di rete, senza che vi sia un trasformatore interposto tra la rete e l'elettronica. Questi circuiti possono determinare la presenza di tensioni verso massa con forme d'onda tali da non essere rilevate dai vecchi differenziali di tipo AC (ma che si possono sentire benissimo quando ci si prende la scossa). Per questa ragione sono entrati in commercio differenziali più sofisticati in grado di rilevare anche queste dispersioni "strane" (tipo A o B).

Se hai un elettrodomestico di quel tipo e un differenziale di tipo AC questa può essere la ragione per cui prendi la scossa e il salvavita non scatta.

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28 minuti fa, archimede57 scrisse:

Maurizio, un po provocatoria questa affermazione a mio avviso.

 

Non tanto provocatoria, ma abbastanza realistica.

Anche ammesso che il circuito si chiuda tra fase e terra attraverso il corpo e che il differenziale intervenga correttamente, già una corrente di 30mA per circa 0.1" non garantisce che non ci siano danni irreversibili come tetanizzazioni ed ustioni. Non solo in particolari condizioni, o per soggetti con particolari problemi, anche una scossa di 30mA può essere fatale.

La protezione c'è se, e solo se, l'impianto è dotato di una messa a terra efficiente. In questo caso non appena ci sia una dispersione verso una parte metallica interviene o il differenziale o linterruttore magnetico.

 

La denominazione "salvavita" la si deve ad una trovata dei pubblicitari BTicino che, negli anni '60, lanciarono una campagna sull'uso degli interruttori differenziali associando ad essi la caratteristica di "salvavita".

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Il "sentire la scossa" e il far "aprire il differenziale" sono due "soglie" diverse

La prima sono (mi sembra) 5mA, la seconda siamo a 30mA, per quello si puà sentire la scossa senza far intervenire il differenziale

 

Ricordiamoci inoltre che 30mA sono già "zona pericolo", se l'interuttore non apre nei tempi previsti

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Maurizio Colombi
10 ore fa, archimede57 scrisse:

Maurizio, un po provocatoria questa affermazione a mio avviso.

Effettivamente ho commesso alcuni errori:

non si scrive ingeniere, ma ingegnere

i fratelli Bassani, erano tre e Ticino non era uno di loro, ma il nome si è aggiunto dopo per motivi di marchio.

Ma soprattutto, Bassani Ticino, produceva già un interruttore magnetotermico differenziale, ma applicabile solo a parete, dopo che Elettrocondutture ha messo in commercio un apparecchio da incasso, anche BTicino ha voluto fare questo grande passo ed ha voluto "strafare" dando a questo apparecchio anche un nome, la scelta commerciale più azzeccata dopo la campagna pubblicitari di Aspro.

Quindi valutando tutto il discorso, posso sostenere che:

10 ore fa, archimede57 scrisse:

il salvavita indica un differenziale domestico da 30mA

no, il termine "salvavita" come concepito da coloro che l'hanno inventato, indica l'interruttore magnetotermico differenziale compatto e in un pezzo solo.

Che questo nome sia divenuto sinonimo di quell'apparecchio che "tira via la corrente" (per la sciura Maria)  oppure che anche al bancone del grossista trovi qualche collega che chiede un "salvavita" da 30 milli, che questo apparecchio abbia una sensibilità maggiore o minore... è solamente una questione di linguaggio, di "slang" come direbbero i più eruditi.

Dopo queste considerazioni, ribadisco che la frase che ho citato precedentemente, non è assolutamente provocatoria! 

Anzi, come giustamente sostenuto da Livio

Quote

La protezione c'è se, e solo se, l'impianto è dotato di una messa a terra efficiente. In questo caso non appena ci sia una dispersione verso una parte metallica interviene o il differenziale o linterruttore magnetico.

 

 

 

 

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Alcune immagini d'epoca:

 

http://www.museoweb.it/wp-content/gallery/bticino-b02/salvavita.jpg

 

http://laboratorioscolastico.altervista.org/wp-content/uploads/2015/01/salvavita-BTicino1.jpg

 

Qualcuno sa come mai dai pulsanti (quelli O/I rosso/nero belli grossi) si è poi passati alle levette...? Esigenze di miniaturizzazione, forse?

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Ciao --- Sven_G---

 

Solo uno studioso di Storia dell'Elettrotecnica Comparata potrebbe risponderti.

Non è chiaro se la tua domanda può sottintendere che magari tu conosci una risposta molto precisa che la maggioranza di noi ignora.

Penso allora che bisognerebbe, per prima cosa, poter risalire a chi è stato l'ideatore dei primi Componenti Modulari da montare su guide di varia conformazione.

Non so quanto l'argomento "sposi" nella presente discussione in atto.

Se hai notizie di particolare interesse  tecnico/storico faccele conoscere....

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No, no, non ho informazioni “nascoste”: era una vera domanda... 

 

Da un certo punto di vista, forse i pulsanti erano meglio: l’ideale, magari, sarebbe avere interruttori automatici senza parti meccaniche in movimento (almeno dal lato utente), ma questo forse è chiedere troppo.

 

Scusate l’OT, ovviamente (ma dato che prima si parlava anche dello storico Salvavita BTicino...)...

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18 ore fa, archimede57 scrisse:

Livio, io non ho mai letto di persone folgorate là dove sia installato correttamente e che funzioni un salvavita, ho invece avuto molte discussioni con persone che sentendo la scossa pensavano che il salvavita non funzionasse correttamente ..

 

E' più frequente di quanto pensi, se non lo hai mai lettto è perchè forse .....non leggi.:)

Oramai fanno poco notizia anche i  morti in incidenti stradali, a meno che siano particolarmente gravi o particolari.

Fortunatamente non sempre la sossa è fatale ma incidenti, che se va bene sono segnalati nella cronaca locale, con conseguenze di ustioni anche gravi e parziale tetanizzazione locale, ce ne sono un centinaio all'anno solo nel nostro paese e oramai il "salvavita" è presente su tutti gli impianti.

 

L'utente Carlo Albinoni, che per ragioni professionali, è un ottimo conoscitore di interruttori automatici, ha più volte ribadito il concetto: "L'interruttore automatico differenziale non è un salvavita."

 

1 ora fa, Sven_G scrisse:

Qualcuno sa come mai dai pulsanti (quelli O/I rosso/nero belli grossi) si è poi passati alle levette...?

 

Sembra che sia una questione pratica; è più visibile la levetta abbassata che il pusante rilasciato.

 

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Ciao a tutti

Mi sono vista la interessante panoramica sull'argomento.

 

Mi sono piaciuti gli interventi di --hfdax--(molto preciso nell'impostare logicamente il problema), e aseguire --archimede57-- e --klick0.

 

Per tutti gli altri interventi, ognuno con la sua parte di utilità/verità, non riesco ad entrare in sintonia mentale.

 

In pratica, forse, si tratta di "diverse accentuazioni" che, almeno in campo tecnico, dovrebbero rappresentare una frangia di incertezza assolutamente marginale e minima.

 

La mia impostazione, nel cercare di capire/spiegare le cose, è quella di partire sempre da quello che posso supporre essere il nocciolo del problema e lasciare i fronzoli per dopo. 

 

Teste diverse seguono percorsi logici mentali diversi, magari per arrivare alla fine, si spera, allo stesso traguardo.

 

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38 minuti fa, Livio Orsini scrisse:

oramai il "salvavita" è presente su tutti gli impianti.

Ciao Livio,ti contraddico molti impianti hanno solo il contatore con i relativi problemi.

Quando dici al cliente per un adeguamento ti risponde che ha sempre funzionato.

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6 ore fa, giuseppe967 scrisse:

Ciao Livio,ti contraddico molti impianti hanno solo il contatore con i relativi problemi.

Quando dici al cliente per un adeguamento ti risponde che ha sempre funzionato.

Concordo. 

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Ciao ---archimede57---

 

Ottimo Intervento, direi esaustivo.

Leggendolo ho subito avuta la netta percezione che la digestione del mio frugale pasto serale era notevolmente migliorata.

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del_user_158461

Buonasera a tutti, ma il termine salvavita è contemplato nei computo metrici delle opere elettriche?

D'accordo sul fatto che per farsi capire dai non addetti ai lavori, si usi il termine " commerciale" ma nella realtà tutto ciò che salva la vita è l'insieme delle protezioni dell'impianto elettrico che siano efficienti e funzionali, il dispositivo di protezione atto ad interrompere l'alimentazione elettrica in caso di dispersione è l'interruttore differenziale, e se questo dispositivo interviene anche quando il corpo umano è attraversato dalla corrente elettrica è per lo stesso motivo per cui sta facendo il suo lavoro, cioè rilevare una differenza di corrente che scarica a terra. La presenza di una buona messa a terra, ben collegata nell'impianto elettrico e quindi a tutte le masse metalliche degli utilizzatori ad esso collegato che protegge da pericoli di folgorazione in caso di isolamento carente, perché si verifica appunto:

il 31/10/2017 at 11:16 , Livio Orsini scrisse:

La protezione c'è se, e solo se, l'impianto è dotato di una messa a terra efficiente. In questo caso non appena ci sia una dispersione verso una parte metallica interviene o il differenziale o linterruttore magnetico.

In tal senso potremmo dire che la messa a terra è salvavita.

Archimende in base al grafico della figura 2 da te postata, si parla nella zona 3 di fibrillazione cardiaca non presente, ma se per caso, prende la scossa un cardiopatico? 

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Marcello Mazzola

purtroppo ogni uomo è diverso ed il suo corpo reagisce in maniera diversa alla elettrocuzione...inoltre ci sono troppe variabili ambientali in gioco...(umidità, tipo di pavimento etc etc), quindi il legislatore sulla media si mette nel caso peggiore, e da li si parte...non ho mai sentito nessuno, ma se ci fosse un cardipatico in casa, magari metterei dei differenziali da 0,01ma...

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