areknames24 Inserito: 11 dicembre 2017 Segnala Inserito: 11 dicembre 2017 Salve, vorrei porvi un quesito su un problema che ho avuto su un gruppo elettrogeno automatico (GEN-D5E-ATS con potenza nominale di 4.5KW e pot. max 5KW) che ho collegato ad un'impianto. Il gruppo elettrogeno è un 220V in ingresso e 220V in uscita. Ho collegato questo gruppo ad un contatore trifase ricavando la tensione di 220V con una fase ed un neutro, protetto da un magnetotermico differenziale da C32. La corrente in uscita al gruppo elettrogeno è di circa 13A - 14A, quindi circa 3KW di assorbimento. L'impianto elettrico a valle è diviso in due impianti separati protetti da un magnetotermico da 32A ognuno, e sotto di essi un magnetotermico differenziale adeguato per ogni ramo di impianto (non so se son stato chiaro :). Dopo mesi dall'installazione è sorto un problema. Il gruppo è andato in allarme generico e dopo le verifiche ho trovato un contattore sfiammato all'interno del gruppo. Quando è sorto il problema nessun magnetotermico differenziale è scattato, nè a monte nè a valle del G.E. Non riesco a capire il motivo del guasto e del mancato intervento delle protezioni. Il contattore bruciato sembrerebbe del circuito in uscita al G.E., quindi ho collegato il problema ad un sovraccarico, ma comunque avrebbe dovuto intervenire il termico dell'impianto interessato. Ho descritto quello che è successo all'assistenza del gruppo elettrogeno, e loro mi dicono che è impossibile che il problema derivi dal carico o comunque dall'uscita del gruppo, ma dall'ingresso o comunque a uno sbalzo di corrente dalla rete elettrica principale. Io l'ho escluso a priori in quanto al contatore dell'enel ci sono collegato altri impianti che non hanno avuto problemi. Da quando si è presentato il problema ho dovuto bypassare il gruppo elettrogeno in attesa dell'arrivo del nuovo contattore, collegando l'impianto direttamente al contatore dell'ENEL. Da allora (una sola volta) è scattato il magnetotermico differenziale generale da 32A, che dopo riarmato ha continuato a funzionare senza problemi. Durante questo intervento ho notato che i cavi in ingresso e in uscita al magnetotermico differenziale e anche l'interruttore stesso avessero una temperatura abbastanza alta. Dopo aver riarmato ho ricontrollato con la pinza amperometrica la corrente in uscita al generale e rimaneva ancora sui 13-14A. A questo punto mi sono accorto che la sezione del cavo è di 4mm, è possibile che tutti i problemi (anche quelli del gruppo elettrogeno) siano sorti dalla sezione del cavo e che la dorsale dell'impianto necessiti di almeno un 6mm? Ringrazio anticipatamente le anime buone che si interesseranno alla discussione Antonio
Maurizio Colombi Inserita: 11 dicembre 2017 Segnala Inserita: 11 dicembre 2017 Dalle foto del contattore si riesce ad individuare chiaramente che la causa della "bruciatura" del polo del contattore, sia da attribuire ad un serraggio non adeguato del morsetto che accoglie i conduttori. Potrebbe trattarsi anche di una pressione insufficiente della parte mobile sulla parte fissa, nel contatto interno del teleruttore, ma lo escluderei. Sembra proprio che il morsetto non sia stato serrato bene da chi ha realizzato il cablaggio.
areknames24 Inserita: 11 dicembre 2017 Autore Segnala Inserita: 11 dicembre 2017 Innanzitutto grazie Maurizio, quindi posso escludere il dimensionamento errato del cavo rispetto al carico? E l'alta temperatura del cavo e del magnetotermico differenziale a cosa posso associarla?
hfdax Inserita: 11 dicembre 2017 Segnala Inserita: 11 dicembre 2017 Quanto affermato da Maurizio, anche secondo me è la causa più probabile del guasto. Ma anche una volta che hai sostituito quel contattore non confidare che sia protetto dal MT da 32A. Il tuo gruppo ha una corrente nominale di circa 20A.
hfdax Inserita: 11 dicembre 2017 Segnala Inserita: 11 dicembre 2017 27 minuti fa, Maurizio Colombi scrisse: Potrebbe trattarsi anche di una pressione insufficiente della parte mobile sulla parte fissa.... per me è questo, visto che entrambi i morsetti di quel contatto sono bruciati.
areknames24 Inserita: 11 dicembre 2017 Autore Segnala Inserita: 11 dicembre 2017 A questo punto appena sostituisco il teleruttore mi conviene sostituire anche il magnetotermico differenziale in ingresso al G.E. e installare un 20A. Per la temperatura del'interrutore e dei cavi cosa mi consigliate? è il caso di sostituire i cavi e posare un 6mm?
Elettroplc Inserita: 11 dicembre 2017 Segnala Inserita: 11 dicembre 2017 Usa i terminali a crimpare idonei.
hfdax Inserita: 11 dicembre 2017 Segnala Inserita: 11 dicembre 2017 In teoria il gruppo elettrogeno dovrebbe essere autoprotetto, nel senso che dovrebbe avere idonee protezioni a bordo, a meno che non sia il costruttore a dirti nel manuale di mettercele tu e in tal caso ti dice anche quali. Pero un surriscaldamento dei contatti causato da un contatto non franco non può essere impedito da alcuna protezione perché di per se non causa sovracorrenti. Se succede si sostituisce il cavo e il contattore. Il magnetotermico esterno sia all'ingresso che all'uscita ha normalmente la funzione, fatto salvo quanto sopra, di proteggere solo il cavo che alimenta e deve essere scelto in funzione di questo. Se pero il costruttore del gruppo ti dice quale magnetotermico usare dovrai scegliere il cavo che sia idoneo a quel magnetotermico.
Elettroplc Inserita: 11 dicembre 2017 Segnala Inserita: 11 dicembre 2017 Un attimo...i morsetti di quel dispositivo, mi paiono realizzati con piastrina a bullone centrale, necessario il terminale a forcella ed evitare di posare doppi conduttori come spie od altro a nella parte libera del serraggio. Almeno, a vista mi paiono di quel tipo,
hfdax Inserita: 11 dicembre 2017 Segnala Inserita: 11 dicembre 2017 29 minuti fa, Elettroplc scrisse: Almeno, a vista mi paiono di quel tipo, confermo. ne ho usati parecchi di quei contattori li.
areknames24 Inserita: 11 dicembre 2017 Autore Segnala Inserita: 11 dicembre 2017 3 ore fa, Elettroplc scrisse: Un attimo...i morsetti di quel dispositivo, mi paiono realizzati con piastrina a bullone centrale, necessario il terminale a forcella ed evitare di posare doppi conduttori come spie od altro a nella parte libera del serraggio. Almeno, a vista mi paiono di quel tipo, In che senso evitare di posare doppi conduttori..... etc? Non mi sembra che quel tipo di morsetti supportano solamente un conduttore..
Elettroplc Inserita: 11 dicembre 2017 Segnala Inserita: 11 dicembre 2017 C'e' una vite al centro ed una piastrina sagomata a mantello.quella base di sotto e piatta.usa capocorda a forcella aperta.sono come quelle dei condizionatori.saluti
sx3me Inserita: 12 dicembre 2017 Segnala Inserita: 12 dicembre 2017 scusa, ma non ho capito... hai un impianto trifase, hai collegato un gruppo monofase?! Il morsetto bruciato a cosa corrisponde, e che danni ha comportato?
Elettroplc Inserita: 12 dicembre 2017 Segnala Inserita: 12 dicembre 2017 Bisogna verificare se quel contattore e' per uso gravoso dai data sheet. Premesso questo ..ogni 5 anni e' bene fare manutenzione sostituendo i contattori se utilizzati in modo continuo. Per il resto adotta la precauzione che ti ho dettato.
areknames24 Inserita: 12 dicembre 2017 Autore Segnala Inserita: 12 dicembre 2017 14 ore fa, Elettroplc scrisse: C'e' una vite al centro ed una piastrina sagomata a mantello.quella base di sotto e piatta.usa capocorda a forcella aperta.sono come quelle dei condizionatori.saluti Quindi nel caso ci siano più di un conduttore posso sovrapporre i capocorda nello stesso morsetto no? 10 ore fa, sx3me scrisse: scusa, ma non ho capito... hai un impianto trifase, hai collegato un gruppo monofase?! Il morsetto bruciato a cosa corrisponde, e che danni ha comportato? Esatto, l’utente mi ha fornito un gruppo elettrogeno monofase - monofase.. e gli uffici sono alimentati da un contatore trifase
hfdax Inserita: 12 dicembre 2017 Segnala Inserita: 12 dicembre 2017 15 ore fa, areknames24 scrisse: In che senso evitare di posare doppi conduttori..... etc? Non mi sembra che quel tipo di morsetti supportano solamente un conduttore.. In realtà è possibile collegare due conduttori ma è importante che abbiano la medesima sezione . Si deve evitare che la piastrina quando è serrata resti inclinata da un lato. Inoltre la sezione dei conduttori non deve essere troppo piccola perché la piastrina essendo incurvata non li serrerebbe bene. Usando il capocorda a forcella eviti tutti sti problemi.
Elettroplc Inserita: 12 dicembre 2017 Segnala Inserita: 12 dicembre 2017 Quote Quindi nel caso ci siano più di un conduttore posso sovrapporre i capocorda nello stesso morsetto no? Meglio di no...i contatti di potenza condividili diretti con unico cavo FM. Quote Esatto, l’utente mi ha fornito un gruppo elettrogeno monofase - monofase.. e gli uffici sono alimentati da un contatore trifase Ecco, il plcforum ha fatto bene a postare la domanda...mi era sfuggito. Mhh...immagino che il "contattore" sia attivato quando viene meno la tensione trifase, alimentando le prese privilegiate per uffici. In questo modo ..non si evitano microinterruzioni se non sono presenti UPS a stato solido locali. Ribadisco che, i cablaggi in oggetto sono da ridefinire nella forma corretta. E' anche probabile che vi sia stata una sorta di arco elettrico in apertura o chiusura dei contatti del dispostitivo sotto carico prettamente iduttivo, in questo caso..i contatti tendono a non aprirsi correttamente nel tempo prestabilito e si possono danneggiare. Rimane un caposaldo riferirsi alle prescrizioni dei costruttori che definiscono gli intervalli di manutenzione in 5 anni per uso gravoso. Partiamo dalla definizione di due punti. 1. Nuovi cablaggi con terminali a forcella (quelli con anello giallo) 2. Conduttura con cavo 2x6mm2. Immagno vi sia la solita centrale di scambio Rete Ups autoalimentata che attiva le utenze privilegiate tramite questo GAE che diventa a sua volta UPS: Se hai altre info postale, altrimenti non mi viene in mente altro. Saluti.
hfdax Inserita: 12 dicembre 2017 Segnala Inserita: 12 dicembre 2017 33 minuti fa, hfdax scrisse: In realtà è possibile collegare due conduttori ma è importante che.... Ho recuperato da un vecchio documento questa immagine che esprime bene il concetto
areknames24 Inserita: 12 dicembre 2017 Autore Segnala Inserita: 12 dicembre 2017 53 minuti fa, Elettroplc scrisse: Meglio di no...i contatti di potenza condividili diretti con unico cavo FM. Ok, a questo punto mi conviene modificare il cablaggio di fabbrica collegando un unico cavo con capicorda al morsetto. Nel caso di piu’ conduttori nello stesso contatto del contattore li giunto assieme con un morsetto Con un filo di adeguata sezione con capicorda in estremità. 53 minuti fa, Elettroplc scrisse: Ecco, il plcforum ha fatto bene a postare la domanda...mi era sfuggito. Mhh...immagino che il "contattore" sia attivato quando viene meno la tensione trifase, alimentando le prese privilegiate per uffici. In questo modo ..non si evitano microinterruzioni se non sono presenti UPS a stato solido locali. Esatto.. una parte dell’impianto è ulteriormente protetta da ups, in modo che gli apparati ‘delicati’ siano protetti da microinterruzioni e da sbalzi. 53 minuti fa, Elettroplc scrisse: Ribadisco che, i cablaggi in oggetto sono da ridefinire nella forma corretta. E' anche probabile che vi sia stata una sorta di arco elettrico in apertura o chiusura dei contatti del dispostitivo sotto carico prettamente iduttivo, in questo caso..i contatti tendono a non aprirsi correttamente nel tempo prestabilito e si possono danneggiare. Rimane un caposaldo riferirsi alle prescrizioni dei costruttori che definiscono gli intervalli di manutenzione in 5 anni per uso gravoso. Il gruppo è nuovo, non ha più di 5 mesi. 53 minuti fa, Elettroplc scrisse: Partiamo dalla definizione di due punti. 1. Nuovi cablaggi con terminali a forcella (quelli con anello giallo) Ok 53 minuti fa, Elettroplc scrisse: 2. Conduttura con cavo 2x6mm2. Quindi preferibile sostituire le dorsali in ingresso ed uscita da 4mm a 6mm 53 minuti fa, Elettroplc scrisse: Immagno vi sia la solita centrale di scambio Rete Ups autoalimentata che attiva le utenze privilegiate tramite questo GAE che diventa a sua volta UPS: Esatto, a valle c’è un gruppo di continuità per Proteggere una parte dell’impianto
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