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Chiarimenti su funzionamento impianto di riscaldamento


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Salve a tutti, sto cercando di trovare la soluzione ottimale, in termini di comfort e consumi, per scaldare casa mia.
La casa si divide su due livelli: piano terra con zona giorno, vissuta praticamente tutta il giorno, esclusa la notte e primo piano con zona notte dove, appunto, passiamo la restante parte del tempo.

Il mio obiettivo è mantenere un buon livello di calore al piano terra dalla mattina fino a notte nella zona giorno situata al piano terra, tralasciando, quindi, la zona notte che scalderei giusto un paio d'ore prima di andare a dormire. Per fare questo ho pensato di aprire in modo alternato i due "rami" dell'impianto ed ho anche provato a calcolare quanto dovrebbe consumare la caldaia per vedere se  vale la pena, magari, di usare definitivamente questo sistema ed automatizzare il tutto con delle elettrovalvole. Mi piacerebbe sapere da voi se i miei calcoli ed il mio ragionamento sono corretti.

La caldaia è una Beretta Supermeteo Turbo 20i di cui allego i dati tecnici, l'impianto radiante al piano terra è composto da: radiatore 10 elementi h 60 cm Faral modello Alba (1570 W delta T 50°) + radiatore 2 elem Zehnder Charleston h 194 cm (366 W delta T 50°) + ventilconvettore Galletti Estro FA4 che a potenza minima della ventola rende 3008 W, il tutto per un totale di 4954 W. Ho stimato, per eccesso, che nei radiatori al piano terra e nei tubi che vanno dal piano terra alla caldaia siano contenuti 50 lt di acqua e quindi ho ragionato in questo modo: la caldaia, inizialmente, porterà l'acqua alla temperatura di mandata selezionata (70°) e, dato che l'acqua inizialmente starà intorno ai 10°, per fare questo consumerà 3000KCal quindi 3780W ; successivamente il calore ceduto a quest'acqua verrà ceduto dai radiatori e dai tubi dell impianto nella misura stimata di 5580 W/h (ho arrotondato da 4954W dei radiatori a questa cifra per tenere conto anche dei tubi).

Nel dettaglio, ho immaginato che la caldaia, che ha due stadi di potenza, partirà al massimo per portare l'acqua di mandata a temperatura ed avendo una potenza termica di 23,7 Kw, ho immaginato che impiegherà circa 20 min per effettuare questa operazione per poi iniziare a lavorare a potenza minima (9,3 Kw) per mantenere la temperatura di mandata costante ed accendendo il bruciatore, quindi, per 36 minuti ogni ora. Il mio ragionamento ed i miei calcoli sono corretti?
Grazie in anticipo a chi risponderà.

Nicola

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Provo a riassumere la domanda del post, sperando in una risposta.

In sostanza, vorrei sapere che logica segue una caldaia: se la caldaia ha una potenza termica di 23,7 kW a pieno regime e di 9,3 kW a potenza ridotta, dovendo fornire acqua calda ad X radiatori che richiedono una potenza totale pari a circa la metà della sua capacità quando lavora a potenza ridotta, come lavorerà? Partità prima al massimo della potenza per portare l'acqua di mandata alla temperatura desiderata e poi ridurrà la sua potenza al minimo accendendo il bruciatore per circa mezz' ora ogni ora?

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se hai fatto tutti i calcoli per benino forse sarà così;

difficile che noi da casa riusciamo a darti una risposta diversa da quella che ti sei data tu!

Calcolare una potenza istantanea è già difficile di per se, figuriamoci enerdga immessa in una casa senza fissare dei paletti!

La potenza dissipata dai radiatori dipende da molti fattori:

portata H2O, delta T temperatura ambiente temperatura esterna ecc ecc

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Innanzitutto grazie per la risposta!

Farei volentieri questo tentativo ma purtroppo a casa ho il gpl con il classico bombolone e non c'è il contatore che mi permetterebbe di verificare le mie supposizioni.
Ho fatto, però, una prova empirica, ovvero ho calcolato il tempo che impiega la caldaia a far arrivare a temperatura i termosifoni di tutti e due i rami dell'impianto ed impiega circa 20 min con un delta T di circa 50 ° quindi ad occhio direi che mi trovo.

Approfitto per altre due domande:

1) La caldaia dovendo accendersi più volte durante un'ora rischia di rovinarsi?

2) Nel manuale sono i riportati i consumi minimi e massimi per il riscaldamento che sono, per il propano, 0,92 e 2,15 kg/h; in questi dati è calcolato anche un eventuale intervento sulla regolazione della fiamma? In altre parole, abbassando ancora la fiamma posso portarmi a meno di 0,92 kg/h o, al contrario, alzandola, posso portarmi oltre i 2,15 kg/h?

 

Spendo due parole per spiegare il perchè delle mie domande: in primis mi piace capire come funzionano le cose, poi devo regolare i consumi (Novembre, zona climatica C, 200 e passa € di gpl in un mese sono tanti) ed in ultimo ero curioso di comparare il consumo di una caldaia a gpl su un impianto piccolo rispetto a quello di una stufa a pellett.

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Alessio Menditto

Abbi pazienza e arriveranno altre risposte.

Se non arrivano è perché come dice Omaccio è difficile rispondere.

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