Livio Orsini Inserita: 2 gennaio 2018 Autore Segnala Share Inserita: 2 gennaio 2018 1 ora fa, Sandro Calligaro scrisse: Lasciando il condensatoe, però, credo che il problema principale sia a velocità bassa, dove occorrerebbe una tensione alta sul condensatore (per avere una corrente vicina alla nominale). Vediamolo in funzionamento normale, la tensione disponibile ai capi della serie C-L-R son sempre quei 230V nominali forniti dalla rete. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Sandro Calligaro Inserita: 2 gennaio 2018 Segnala Share Inserita: 2 gennaio 2018 10 minuti fa, Livio Orsini scrisse: Vediamolo in funzionamento normale, la tensione disponibile ai capi della serie C-L-R son sempre quei 230V nominali forniti dalla rete. A 50 Hz sì, ma se vogliamo variare la velocità, dovremo variare anche la frequenza. A bassa frequenza, per avere la coppia nominale dovremo avere tendenzialmente la corrente nominale, e dato che l'impedenza del condensatore a bassa frequenza è più alta... Se invece eliminiamo il condensatore, ci togliamo ovviamente un problema, ma riduciamo il campo di applicazione, sia perché in alcuni casi non possiamo eliminarlo, sia perché ad alta frequenza il condensatore ci aiuterebbe, riducendo la tensione della serie. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Livio Orsini Inserita: 2 gennaio 2018 Autore Segnala Share Inserita: 2 gennaio 2018 Il ragionamento è chiaro se lasciassimomiomcondensatore dovremmo dimensionarlo per avere una coppia decente, ad esempio, per 5Hz. Salendo di frequenza si dovrebbe giocare sulla tensione che non cresce con la medesima legge dell'avvolgimento principale. In pratica dovrebbro essere come 2 inverters differenti che in comune hanno solo la frequenza. Nel caso degli inverters specilistici per pompe il problema è semplificato perchè la coppia richiesta dalla pompa è proprozionale akl qualdrato della velocità Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Mirko Ceronti Inserita: 2 gennaio 2018 Segnala Share Inserita: 2 gennaio 2018 9 ore fa, Sandro Calligaro scrisse: PS: riguardo alla necessità di eliminare il condensatore per poter variare la velocità, non sono certo che sia necessario. Il condensatore in sè non dovrebbe soffrire più di tanto a causa delle armoniche di tensione: la corrente ad alta frequenza rimane piccola grazie all'induttanza in serie. Mi sorge qualche dubbio….Nell’applicazione con inverter esattamente come la mia, il condensatore non si troverebbe in serie all’alimentazione tramite l’avvolgimento come accadrebbe invece con la 220 monofase, ma si troverebbe diretto in parallelo a 2 delle 3 uscite dell’inverter.E con un P.W.M. da 4; 8; o peggio ancora 16 kilohertz, più un’ampiezza picco-picco di qualcosa come 620 volt, io nei suoi panni non vorrei proprio esserci, e nemmeno in quelli dell’inverter.Del resto poi, se si studia un dispositivo che migliori le prestazioni del motore, l’eliminazione del condensatore cade di certo nel bagaglio dei vantaggi giocoforza acquisiti, e per cui non vedo proprio il perchè tenerselo, oltre che essere preoccupato per la sua salute. Saluti Mirko Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Livio Orsini Inserita: 3 gennaio 2018 Autore Segnala Share Inserita: 3 gennaio 2018 Mirko si potrebbe ipotizzare non un collegamento con inverter 3 fasi, ma con inverter bifase. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
roberto8303 Inserita: 3 gennaio 2018 Segnala Share Inserita: 3 gennaio 2018 si potrebbe utilizzare il relè a bordo inverter per poter modificare "qualcosa" durante il funzionamento? mi spiego, se il condensatore di una data capacità va bene per una certa frequenza es fino da 5 a 20hz e poi si deve passare ad una capacità diversa da 20hz a 50hz è possibile fare lo scambio utilizzando il relè a bordo inverter che commuta le capacità? oppure ho detto una stupidaggine... Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Livio Orsini Inserita: 3 gennaio 2018 Autore Segnala Share Inserita: 3 gennaio 2018 Solo come ipotesi. Si potrebbero avere 2 condensatori in parallelo; oltre una certa frequenza si apre il relè e ne rimane uno solo. A me però piacerebbe metter le mani almeno sulla documentazione (interna) di un inverter monofase per pompe monofasi Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Sandro Calligaro Inserita: 3 gennaio 2018 Segnala Share Inserita: 3 gennaio 2018 20 ore fa, Mirko Ceronti scrisse: Nell’applicazione con inverter esattamente come la mia, il condensatore non si troverebbe in serie all’alimentazione tramite l’avvolgimento come accadrebbe invece con la 220 monofase, ma si troverebbe diretto in parallelo a 2 delle 3 uscite dell’inverter. Per un momento ho pensato: perché mai collegare il condensatore in parallelo? Non avrebbe alcun senso... Poi stavo per postare un disegno, in modo da capirci meglio, ed ho trovato questo da modificare: Guardandolo credo di aver capito perché dici che il condensatore sarebbe in parallelo. In realtà noi dovremmo aprire il collegamento tra i due avvolgimenti, cioè tra il parallelo tra il principale e la serie ausiliario+condensatore: Come ho già detto, il condensatore in serie aiuterebbe a ridurre la tensione necessaria sull'avvolgimento secondario, che altrimenti sarebbe molto alta (non generabile da un inverter alimentato in monofase 230 V). Inoltre non è detto che si possa rimuovere. Riguardo alla possibilità di usare due condensatori... Non so se ne valga la pena, ma è un'ipotesi anche quella. Si potrebbe anche pensare di bypassare il condensatore, a bassa frequenza. In generale sono d'accordo con Mirko, se si potesse fare a meno del condensatore, meglio. Per rimanere nel caso più generale possibile, sarebbe bello poter studiare sia il caso con condensatore "originale" che senza. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
roberto8303 Inserita: 3 gennaio 2018 Segnala Share Inserita: 3 gennaio 2018 ok Sandro allora devo preparare qualcosa per fare delle prove pratiche e postare tutto mi manca solo il tempo spero di riuscirci Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Livio Orsini Inserita: 3 gennaio 2018 Autore Segnala Share Inserita: 3 gennaio 2018 4 ore fa, Sandro Calligaro scrisse: Inoltre non è detto che si possa rimuovere. Solitamente è possibile rimuverlo, altrimenti non sarebbe possibile sostituirli quando son guasti. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Sandro Calligaro Inserita: 3 gennaio 2018 Segnala Share Inserita: 3 gennaio 2018 2 ore fa, Livio Orsini scrisse: Solitamente è possibile rimuverlo, altrimenti non sarebbe possibile sostituirli quando son guasti. Sì, in effetti deve essere così, ma in alcuni thread si parlava di alcune situazioni (mi pare pompe sommerse) nelle quali l'operazione è molto scomoda. In generale, pensandoci bene è più probabile che il condensatore si possa rimuovere, piuttosto che ricollegare in altro modo Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
marcomu75 Inserita: 7 maggio 2020 Segnala Share Inserita: 7 maggio 2020 Buongiorno a tutti, ho un inverter con alimentazione monofase e uscita da collegare a un motore trifase; il motore però è monofase, ho seguito la vostra discussione e provato i collegamenti ma il motore non parte. Premetto che capisco poco o nulla di motori elettrici, quale può essere il problema? Grazie MArco Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Fabrizio_77 Inserita: 8 maggio 2020 Segnala Share Inserita: 8 maggio 2020 Il 30/12/2017 alle 17:28 , Mirko Ceronti ha scritto: E rispondiamo anche a Sandro.... Quando nel 2009 realizzai questa applicazione per altro ancora perfettamente funzionante, ne fui COSTRETTO. Volevo assolutamente poter variare i giri del mio trapano a colonna domestico, che tengo giù in garage, poichè stufo di aprire continuamente la calotta ed agire sui rigidi e scomodi rapporti fissi a gradini, dati dalla cascata di diametri delle pulegge. Operazione scomoda, e ricorrente, poichè per i miei pannelli sinottici autocostruiti, a volte partivo con fori da 3 mm per arrivare fino (a volte) a diametri anche da 50mm con frese apposite. Bene, dopo aver girato mari e monti, un motore trifase che si adattasse meccanicamente alla struttura già preesistente, non si trovava. Il riavvolgitore di fiducia, mi disse che quei motori cinesi, erano ***i, e non collimavano con gli standard nostri. Morale, per adattargli un motore trifase di uguale potenza, c'era da scardinare mezzo mondo. Siccome me la cavo molto più con le magagne elettriche che con quelle meccaniche, decisi di effettuare il collegamento illustrato da Roberto nel Suo post di cui sopra, e..... funzionò al primo colpo, e senza manco denunciare rumori strano od anomali. Ovviamente tolsi prima il condensatore a corredo, un 100 microfarad, che ho ancora nel cassetto. Ad oggi, dopo 8 anni di onorato lavoro, poso solo dire che...... lo rifarei (P.S. ASMO a quei tempi ero sempre io) Per cui risulta chiaro, che dovendo partire da una situazione del tutto nuova, non ha senso andare a cercar casotti per usar per forza un monofase; ma quando si scivola nel caso di cosidetta forza maggiore, allora il fatto ha le sue motivazioni. Ciao. Mi chiamo Fabrizio. Per motivi di retro-compatibilità vorrei pilotare motori asincroni monofase (attualmente pilotati con relè e triac) con inverter. Il motore in questione è di questo tipo: Le due fasi sono identiche, il motore è di circa 500W e attualmente prevede un condensatore che rimane sempre inserito. Vista la tua esperienza, mi potresti dare gli schemi di collegamento dell'inverter con motori di questo tipo? Gli inverter in commercio sembrano poter lavorare solo con motori trifase. Grazie mille Fabrizio Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Livio Orsini Inserita: 8 maggio 2020 Autore Segnala Share Inserita: 8 maggio 2020 il regolamento vieta gli accodamenti perchè generano confusione nelle risposte questa discussione è ferma da oltre 2 anni! Bisogna sempre aprire una nuova discussione. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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