Francesco_Z Inserito: 17 gennaio 2018 Segnala Inserito: 17 gennaio 2018 Salve a tutti, ho una domanda sulla quale mi sto scervellando da giorni cercando in lungo ed in largo una risposta senza trovarla: come funziona il sistema fonico a 3 fili del citofono? Cerco di spiegarmi meglio; dal parla-ascolta del posto esterno partono il cavo 1 di andata fonia al ricevitore del posto interno ed il cavo 2 di ritorno fonia dal microfono del posto interno. Quello che non capisco è come sia possibile che basti un comune per il ricevitore ed il microfono del posto interno visto che, se ho capito bene, la corrente continua con intensità modulata dal microfono deve andare verso il ricevitore. Il cavo 1 mi torna poichè la corrente modulata dal microfono del posto esterno arriva al ricevitore del posto interno e poi nel comune a massa, ma non riesco a comprendere come, parlando nel microfono del posto interno, la corrente di intensità modulata possa arrivare al ricevitore del posto esterno, poichè mi pare vada in verso contrario, ovvero che l'intensità di corrente modulata dal microfono interno vada a perdersi a massa senza passare dal ricevitore del posto esterno. Un grazie in anticipo e perdonate l'ignoranza in materia (il forum è qui per questo:)
hfdax Inserita: 17 gennaio 2018 Segnala Inserita: 17 gennaio 2018 A grandi linee il principio di funzionamento è il seguente. In entrambe le linee hai un microfono in serie ad un altoparlante. L'alimentazione imprime una corrente continua in entrambe le serie. In un ramo la corrente continua va da micro ad altoparlante nell'altra va da altoparlante a micro ma il verso della corrente non fa differenza. Poi questa corrente continua può essere o non essere bloccata tramite un condensatore posto a sua volta in serie. In entrambi i casi hai un microfono che trasforma il suono in una corrente variabile che si va ad aggiungere alla continua e attraversa anche l'altoparlante, il quale traduce in suono udibile la modulazione. L'eventuale condensatore non blocca la componente variabile che aggiunta alla continua subisce una sorta di "rinforzo" che gli permette di superare la distanza. Il fatto che la corrente attraversi la serie in un senso o nell'altro non influisce sul funzionamento che resta il medesimo: un altoparlante che viene attraversato (non importa in quale senso) da una corrente modulata.
Francesco_Z Inserita: 17 gennaio 2018 Autore Segnala Inserita: 17 gennaio 2018 Grazie per la pronta risposta Dario, ma continuo a non capire; come fa la modulazione di tensione della corrente creata dal microfono a carbone del ramo dove la corrente va da altoparlante a micro, ad interagire con questo altoparlante che sta a monte, se questa corrente, che ha un solo verso, lo ha già superato? Nella mia raffigurazione la corrente CC quando passa attraverso l'altoparlante non è modulata, mentre lo diviene dopo, ovvero quando passa per il microfono, ma a questo punto si sta dirigendo a massa, senza passare per l'altoparlante. C'è qualcosa che mi sfugge, quale è il motivo (qui sta il nodo concettuale) per cui l'altoparlante a monte interagisce ugualmente con questa modulazione di tensione? Francesco
hfdax Inserita: 17 gennaio 2018 Segnala Inserita: 17 gennaio 2018 La corrente elettrica non è da immaginare come una carica elettrica che da sola percorre il circuito, se fosse così avresti ragione a dire, se va nella direzione opposta al dispositivo che la deve ricevere non ci arriverà mai. In realtà la corrente è un flusso di cariche elettriche che interessa contemporaneamente tutto il circuito. È la differenza che c'è tra un tubo percorso da una biglia è un tubo completamente riempito di biglie per cui o si spostano tutte insieme o sono tutte ferme. Quindi anche se il microfono è "dopo" l'altoparlante nel senso convenzionale di scorrimento della corrente, dato che sono in serie sono percorsi dalla stessa corrente nel medesimo istante anche se la carica elettrica che percorre il micro in quell'istante non è la stessa che percorre l'altoparlante. Se la corrente che scorre nel microfono subisce una qualsiasi variazione la medesima variazione la subisce nello stesso istante la corrente che scorre nell'altoparlante. Nel nostro caso il microfono causa la variazione e l'altoparlante la subisce. Il microfono non produce una corrente ma modifica una corrente che già esiste (generata dalla batteria) e l'altoparlante non "sente" una corrente ma sente la variazione di una corrente che già esisteva.
hfdax Inserita: 17 gennaio 2018 Segnala Inserita: 17 gennaio 2018 Per chiarire meglio il concetto aggiungo che la variazione di corrente è da intendersi come una variazione nella velocità con cui scorrono le cariche elettriche. Siccome abbiamo l'equivalente di un tubo che si richiude su se stesso tutto pieno di biglie che scorrono ad una certa velocità se in un punto del circuito metto una sorta di "valvola" che varia la velocità con cui le biglie possono attraversarla, quando apro di più la valvola (microfono) le biglie che la attraversano possono accelerare ma anche le biglie che in quel momento non hanno ancora raggiunto la valvola devono accelerare allo stesso modo. Se prima della valvola ho una girante (altoparlante) che viene mossa dal passaggio delle biglie la girante aumenterà la sua rotazione perché mossa da biglie che accelerano anche se non hanno ancora raggiunto la valvola.
Francesco_Z Inserita: 17 gennaio 2018 Autore Segnala Inserita: 17 gennaio 2018 Finalmente! Mi hai permesso di collegare il concetto del passaggio di cariche contemporaneamente in tutto il circuito, di cui già ero a conoscenza, ma che non ero riuscito ad interpretare in questa applicazione. Grazie. Permettimi di collegare alla mia domanda un'altra sorta dalla curiosità nel leggere quello che hai scritto prima; perchè si mette un condensatore in serie, quale è la sua funzione pratica? Francesco
hfdax Inserita: 17 gennaio 2018 Segnala Inserita: 17 gennaio 2018 Il condensatore blocca la corrente continua ma lascia passare le correnti variabili. In questo modo quando nessuno parla e quindi non vi è alcuna variazione di tensione nel circuito non c'è alcuna corrente, e quindi nessun "usura" elettrica e nessun consumo inutile. Appena qualcuno parla c'è una variazione di tensione e il condensatore lascia passare il segnale. Ma il condensatore non sempre è presente, dipende dal circuito e dalla sua funzione. Nel caso del citofono non dovrebbe servire ma non lo so con certezza perché non sono esperto del settore specifico.
Francesco_Z Inserita: 17 gennaio 2018 Autore Segnala Inserita: 17 gennaio 2018 Grazie ancora! E siccome non c'è due senza tre, ti chiedo quest'ultima cosa; ponticellare (per risparmiare un cavo nel montante) la massa della CC per fonia, con il neutro della AC 12V della suoneria e della eventuale serratura, si fa perchè il "disturbo" della CC che arriva a massa è ininfluente sulla AC? Francesco
hfdax Inserita: 17 gennaio 2018 Segnala Inserita: 17 gennaio 2018 14 minuti fa, Francesco_Z scrisse: Grazie ancora! E siccome non c'è due senza tre, ti chiedo quest'ultima cosa; ponticellare (per risparmiare un cavo nel montante) la massa della CC per fonia, con il neutro della AC 12V della suoneria e della eventuale serratura, si fa perchè il "disturbo" della CC che arriva a massa è ininfluente sulla AC? Non sono esperto di citofonia ma da un punto di vista meramente elettrico direi che ci hai azzeccato. Si risparmia un filo e il segnale presente in fonia è talmente piccolo (si parla di mV) rispetto aii 12V che non influisce minimamente.
Francesco_Z Inserita: 17 gennaio 2018 Autore Segnala Inserita: 17 gennaio 2018 Alla prossima e grazie ancora!
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