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PLC Forum


domande su impianto elettrico e gas


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Ciao,

ho fatto fare in casa alcuni lavori a un elettricista, ma poi egli è praticamente sparito senza finire. Siccome ho capito che avrebbe fatto difficoltà a darmi la conformità, ho deciso di far finire il lavoro a un altro, il quale mi dia la documentazione regolare.

Parlando con il nuovo, sembra venuto fuori che quello che aveva fatto il precedente sia per lo più errato e adesso ho diversi dubbi.

In cucina è stato messo il tubo del gas esternamente alla parete dentro un corrugato giallo posto, a sua volta, in una canaletta di plastica bianca. Dentro a questa canaletta è stato messo anche il cavo nero del rilevatore di gas, cavo che per diversi metri poggia sulla guaina gialla del gas. Invece all'esterno il cavo poggia direttamente sul tubo in rame del gas. Il nuovo elettricista mi ha detto che non può stare così, perché gas ed elettricità devono stare a una certa distanza e separati. Invece la ditta termoidraulica dice che va bene così.

Dovrei anche mettere un piccolo quadro per accendere la caldaia dotato di interruttore e orologio. Avrei voluto metterlo in una certa posizione, ma mi è stato detto che verrebbe a trovarsi troppo vicino al tubo in rame del gas, e quindi si deve metterlo altrove. Invece per la ditta termoid la collocazione va bene. Mi è stato anche detto che bisogna mettere un salvavita apposito per la caldaia e anche qui nessuno mi aveva detto niente prima.

Voi che ne pensate? E come mai questa divergenza di pareri?

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Riguardo alla distanza minima tra parti dell'impianto elettrico e condutture del gas è una roba che non ho mai sentito anche perché se fosse così, come la mettiamo coi fili elettrici interni alla caldaia che si trovano a pochi cm se non addirittura adiacenti al tubo del gas in entrata? Perciò mi sa tanto di fantanorma ma non te lo metto per iscritto :whistling:perciò aspettiamo il parere di qualcun'altro.

Per quanto riguarda la posizione del quadretto è saggio e opportuno anche se non prescritto che non si trovi proprio sotto la caldaia (sempre che sia una caldaia murale) per ovvie ragioni legate ad un eventuale perdita d'acqua che potrebbe entrare nella scatola elettrica.

Il fatto poi che la caldaia debba avere un proprio differenziale dedicato (concedimi di non usare l'orribile termine salvavita) è sicuramente una fantanorma. ;)

Comunque se quello insiste limitati a chiedergli in quale articolo di quale norma è scritto.  Se non è in grado di risponderti...:thumbdown:

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Roberto Garoscio

Concordo con hfadx, l’unica distanza prescritta tra gas e energia è nella posa dei contatori.

Poi il cavo del rivelatore molto probabilmente porta il 24V alla valvola di blocco che è sul tubo del gas, il centralino sotto la caldaia sarebbe meglio evitarlo ma se si rispetta una protezione IP55 anche se non richiesta ma solo per prudenza, ci può stare tranquillamente.

Nessuna Norma vieta o impone dove mettere le apparecchiature elettriche in un locale caldaia di casa, in caldaie di potenza maggiore il discorso cambia.

Un differenziale apposito per la caldaia inteso come impianto caldaia può avere un senso, solo per la caldaia no.

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Matteo Mabesolani
14 ore fa, gattoverde scrisse:

Il nuovo elettricista mi ha detto che non può stare così

a me pare che non ci sia nulla di pericoloso

 

14 ore fa, gattoverde scrisse:

ma mi è stato detto che verrebbe a trovarsi troppo vicino al tubo in rame del gas, e quindi si deve metterlo altrove.

più che altro meglio non metterlo sotto la caldaia per ovvie ragioni di perdita di acqua.

 

14 ore fa, gattoverde scrisse:

bisogna mettere un salvavita apposito per la caldaia

questa è una cavolata molto molto grande. che sia consigliato installare un salvavita solo per l'impianto caldaia è vero, come è consigliato installarlo per il forno, la lavatrice eccetera. ma che ci sia una salvavita apposta per caldaia è falso.

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Buongiorno, ringrazio chi ha risposto.

Questo nuovo elettricista sembrava davvero convinto che i cavi elettrici debbano stare separati fisicamente dal tubo del gas (ad es. in due canaline distinte) e al minimo a tot centimetri da esso.

Volevo precisare che il centralino della caldaia non volevo metterlo sotto l'apparecchio, ma lato, a pochi cm dal tubo del gas dell'appartamento, per cui egli insisteva che lì non ci può stare.

Fatto è che, alla fine, è l'elettricista che deve firmare, e non lo si può obbligare a fare una cosa per forza. E anche un altro elettricista che ho sentito, sollevava obiezioni sulla vicinanza gas-elettricità. Da una parte questi insistono così. Dall'altra parte, chi ha cominciato il lavoro, quando si è cominciato a parlare di certificati, si è capito che aveva problemi a firmare. Si passa da un eccesso all'altro.

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Roberto Garoscio

A sto punto ti devi accontentare di quello che passa il convento, magari fagli leggere i nostri commenti, chissà mai

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E' obbligatorio un sezionatore per la caldaia, non un differenziale; anche installando un semplice bipolare da frutto (0-1) si rispetta la norma.

 

Non è permesso invece sezionare un solo polo.

 

Per il resto, chiederei il riferimento normativo: se sostengono che le norme esistono, che lo dimostrino.

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1 ora fa, Darlington scrisse:

E' obbligatorio un sezionatore per la caldaia, non un differenziale; anche installando un semplice bipolare da frutto (0-1) si rispetta la norma.

Esatto, Che in casi estremi è ottenibile anche tramite un presa a spina.

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Roberto Garoscio

Che ci sia l’obbligo di un sezionatore dedicato alla caldaia francamente non l’ho mai sentito ne letto, (potrebbe essere una mia mancata informazione normativa) le ditte costruttrici richiedono un sezionamento ( logico )per facilitare la manutenzione del prodotto, una spina angolare con l’impossibilità di invertine il senso di innesto nella presa è buona cosa

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il 8/2/2018 at 19:23 , Roberto Garoscio scrisse:

Che ci sia l’obbligo di un sezionatore dedicato alla caldaia francamente non l’ho mai sentito ne letto, (potrebbe essere una mia mancata informazione normativa) le ditte costruttrici richiedono un sezionamento ( logico )per facilitare la manutenzione del prodotto, una spina angolare con l’impossibilità di invertine il senso di innesto nella presa è buona cosa

È Corretto quanto dici.

In realtà il termine "obbligatorio" è più che altro da intendersi nel senso che sono gli idraulici a pretendere il sezionamento per poter lavorare in sicurezza. Anche io non ho mai sentito di un obbligo normativo in tal senso. Diciamo che questa è una delle poche fantanorme sostenute dagli idraulici che ho sempre assecondato, ritenendo giustificata la pretesa. Naturalmente se la linea che alimenta la caldaia è protetta a monte da un magnetotermico nel quadro elettrico (come dovrebbe essere) la pretesa è automaticamente soddisfatta.

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Matteo Mabesolani
15 ore fa, hfdax scrisse:

In realtà il termine "obbligatorio" è più che altro da intendersi nel senso che sono gli idraulici a pretendere il sezionamento per poter lavorare in sicurezza

diciamo che probabilmente si è creata un poco di confusione con il termine "sezionatore": dire infatti che la caldaia sia sezionata non equivale a dire di "installare un sezionatore" (quando va bene un magnetotermico).

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il 8/2/2018 at 16:10 , hfdax scrisse:

Esatto, Che in casi estremi è ottenibile anche tramite un presa a spina.

 

L'unico lato negativo del presa spina è che non essendo le spine polarizzate, c'è il rischio che l'utente la inverta mandando in blocco la caldaia perché non trova il neutro.

 

il 8/2/2018 at 19:23 , Roberto Garoscio scrisse:

Che ci sia l’obbligo di un sezionatore dedicato alla caldaia francamente non l’ho mai sentito ne letto

 

La 64-8 richiede un dispositivo di sezionamento onnipolare (quindi bipolare da frutto, bipolare sul quadro, bipolare dove ti pare, basta che isoli entrambi i poli) con apertura minima di 3 mm per tutti i dispositivi collegati permanentemente alla rete, non solo per la caldaia.

 

18 ore fa, hfdax scrisse:

 Anche io non ho mai sentito di un obbligo normativo in tal senso.

 

Cei 64-8 V3: i punti presa non accessibili direttamente e gli apparecchi collegati in maniera diretta devono essere comandati da punti accessibili mediante interruttore bipolare.

 

Quote

Naturalmente se la linea che alimenta la caldaia è protetta a monte da un magnetotermico nel quadro elettrico (come dovrebbe essere) la pretesa è automaticamente soddisfatta.

 

Solo se la linea alimenta esclusivamente la caldaia, altrimenti va aggiunto il bipolare.

 

2 ore fa, Matteo Mabesolani scrisse:

diciamo che probabilmente si è creata un poco di confusione con il termine "sezionatore": dire infatti che la caldaia sia sezionata non equivale a dire di "installare un sezionatore" (quando va bene un magnetotermico).

 

Si, la scelta dei termini è stata infelice ma ho specificato che era sufficiente anche il bipolare da frutto...

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Concordo con hfadx, l’unica distanza prescritta tra gas e energia è nella posa dei contatori.

Poi il cavo del rivelatore molto probabilmente porta il 24V alla valvola di blocco che è sul tubo del gas, il centralino sotto la caldaia sarebbe meglio evitarlo ma se si rispetta una protezione IP55 anche se non richiesta ma solo per prudenza, ci può stare tranquillamente.

 

Partiamo per punti, 

1- Il conduttore multipolare rilevazione presenza gas è certamente un bassa tensione, ovvero un cavo segnale - se proprio vogliamo accontentare tutti, basta inserirlo in un corrugato flessibile  da posa esterna da 10mm o 16mm.

2- La caldaia - ovvero al sua alimentazione deve essere sezionabile per dare soluzione alla manutenzione. Si può abbinare ad essa un unico dispositivo, come un magnetotermico C6A con differenziale tipo A HPR; piuttosto costoso; meglio avere l'alimentazione della caldaia a parte e con un differenziale immune.

3- Si può posare un quadretto, come un cestello a 4 o 7 posti, con sezionatore ed eventuale presa  elettrica per la manutenzione.

 

Io a casa ho fatto cosi: sotto la caldaia a destra a filo del profilo della stessa - una scatola 504 con guscio esterno IP55. entro di essa un bipolare a frutto da 16A, una presa shuko per la manutenzione ed un limitaotre di sovratensione tipo III a limitazione del tipo a frutto. La linea, viene dal  quadro della cucina, dove un MTD  C6A id 0,03A tipo A APR protegge la linea.

 

Per le linee del Gas esterne è bene verificare i collegamenti EquiPotenzialiSupplementari annessi anche con la linea idrica. Vi è ..tra i termotecnici, molta diattriba inordine al materiale da adottare per le linee esterne, ferro o rame, e come  eseguire la protezione meccanica, perché - la normativa - non è esaustiva in tal proposito. E lo è anche nei temini delle linee FM evenutali nelle pertinenze.Pertanto tutti cercano di adoperarsi per non posare i tubi Gas dove posso essere danneggiati da altri corpi, ad esempio incassando le linee a più vicine al suolo entro il muro medesimo, così come posarle lontane da linee FM. L'interpretazione pùò essere anche soggettiva. 

 

Se ci dici se hanno adottato il collegamento EQPS con conduttore da 6mm2, è cosa gradita..così possimo esaudire tutti i consigli del caso.

 

Saluti.

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Roberto Garoscio
5 ore fa, Darlington scrisse:

Cei 64-8 V3: i punti presa non accessibili direttamente e gli apparecchi collegati in maniera diretta devono essere comandati da punti accessibili mediante interruttore bipolare.

Esatto ma normalmente sono intesi come il collegamento del piano cottura, la presa del forno e del frigorifero sempre se sono incassati, per la caldaia basta una semplice spina angolare con il cavo ad una lunghezza tale da impedirne l'inserimento nel verso sbagliato, io faccio sempre cosi, ultimamente poi questa accortezza non serve più, alcune delle nuove caldaie non necessitano del neutro fisso.

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il 14/2/2018 at 19:14 , hfdax scrisse:

Naturalmente se la linea che alimenta la caldaia è protetta a monte da un magnetotermico nel quadro elettrico ... la pretesa è automaticamente soddisfatta.

6 ore fa, Darlington scrisse:

Solo se la linea alimenta esclusivamente la caldaia, altrimenti va aggiunto il bipolare.

Mi puoi citare l'articolo specifico?

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Ho visto che la discussione è andata avanti e ringrazio.

Alla domanda specifica di Elettroplc sui collegamenti EQPS, mi dispiace, ma non so rispondere. Di cosa si tratta esattamente? Magari posso provare a vedere.

Pongo una domanda, immagino scontata per molti, ma non per me come utente. Per essere sicuri che il tecnico a cui si sta affidando il lavoro di modifica dell'impianto domestico sia abilitato e possa rilasciare la conformità, so che bisogna vedere alla camera di commercio. Ho visto che alcuni sono effettivamente registrati come "Installazione, ampliamento, trasformazione e manutenzione di impianti elettrici e impianti elettronici". Altri sono registrati come "Elettricista" o come "Installazione e riparazione di apparecchi elettrici ed elettronici". Cosa ci deve essere scritto per capire se la persona sia abilitata a modificare l'impianto?

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17 ore fa, Roberto Garoscio scrisse:

Esatto ma normalmente sono intesi come il collegamento del piano cottura, la presa del forno e del frigorifero sempre se sono incassati

 

La normativa non fa differenza sul locale di installazione, parla semplicemente di apparecchi con presa non accessibile o con collegamento diretto, e la presenza del bipolare per escluderli ha un senso: se ti trovi il venerdì sera con la caldaia che disperde e il differenziale che salta, aspetti fino a lunedì per chiamare qualcuno che la escluda oppure la stacchi dal bipolare e rimani si senza acqua calda, ma ancora con la corrente in casa?

 

Se metti una spina non è un collegamento diretto quindi il bipolare non serve.

 

16 ore fa, hfdax scrisse:

Mi puoi citare l'articolo specifico?

 

La prescrizione è nella V3 della 64-8.. oltre ad una questione di praticità: puoi voler escludere la caldaia collegata diretta senza per forza togliere corrente a tutto il locale dove è installata, magari per farci manutenzione senza rimanere al buio perché sulla stessa linea ci sono le luci del locale e l'unico sezionamento è il MT in quadro.

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Quote

 

Nel mio impianto, avevo sezionato tutto con MT+D....avevo solo uno scaldabagno (boliler) elettrico  per l'acqua   associato ad una presa singola, quando si è guastata la resistenza ho perso 1 ora per cercare  l'utilizzatore guasto sul circuito delle prese FM generali, tra le altre cose era sera e pure festivo.  La lungimiranza nella progettazione si ripaga con grande soddisfazione poi.

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Roberto Garoscio
1 ora fa, Darlington scrisse:

Se metti una spina non è un collegamento diretto quindi il bipolare non serve.

 

Appunto, quello che ho detto fin dall’inizio.

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