Sterling Inserito: 10 febbraio 2018 Segnala Share Inserito: 10 febbraio 2018 Salve a tutti, avrei bisogno di aiuto riguardo alla misura in ampere che potrebbe reggere un fusibile del quale non si conoscono le caratteristiche. Ad esempio, ho un fusibile come quello in foto ma non si riesce a leggere più l'amperaggio sul corpo dello stesso....come posso quindi risalire agli Ampere che potrebbe sopportare prima di saltare? Spero di aver formulato bene la domanda PS ho disponibile un multimetro digitale non professionale ed una pinza amperometrica. Grazie in anticipo come sempre Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
gabri-z Inserita: 10 febbraio 2018 Segnala Share Inserita: 10 febbraio 2018 Puoi misurare la corrente alla quale ......non salta . Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Livio Orsini Inserita: 10 febbraio 2018 Segnala Share Inserita: 10 febbraio 2018 1 ora fa, Sterling scrisse: Ad esempio, ho un fusibile come quello in foto ma non si riesce a leggere più l'amperaggio sul corpo dello stesso....come posso quindi risalire agli Ampere che potrebbe sopportare prima di saltare? Il problema dei fusibili è che sono come.......i cerini; quando intervengono poi li butti via. L'unica cosa che puoi fare è misurare l'assorbimento delc ircuito protetto dal fusibile e dalla misura risalire alla taglia del fusibile. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
rfabri Inserita: 10 febbraio 2018 Segnala Share Inserita: 10 febbraio 2018 oppure ne hai tanti e con un alimentatore variabile e un carico tipo 1hom parti da 0 volt e alzi la tensione piano piano fino alla fusisone dello stesso , diciamo che si fondono a circa 3,9A ecco diciamo dovrebbe essere da 4A, bye Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
fisica Inserita: 10 febbraio 2018 Segnala Share Inserita: 10 febbraio 2018 brutta domanda perchè il "quando salta" dipende anche dal tipo di fusibile, se ricordo quelli rapidi saltano a poco piu' della nominale subito, ma quelli tipo T reggono il doppio della corrente nominate per tempo molto lungo. Ci vorrebbe AOMEI Backupper per fusibili... Haha Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Sterling Inserita: 10 febbraio 2018 Autore Segnala Share Inserita: 10 febbraio 2018 Eheheh capisco la domanda sia un po brutta....ora la riformulo (forse più brutta) cercando di farvi ragionare come se stesse voi al mio posto: siete in auto e vi si brucia un fusibile del nuovo mega impianto audio, magari quello che avete messo a protezione subito dopo la batteria che alimenta l'amplificatore....è sabato pomeriggio, negozi chiusi ed in casa non avete nemmeno uno di scorta e di nessun amperaggio......per tamponare decidete di rimpiazzarlo con un cavetto elettrico ma naturalmente non avete idea di quanto grosso farlo!!! In sintesi, ero curioso di sapere come rimpiazzare con un cavetto elettrico il fusibile, rimanendo più o meno nel range di protezione garantito da quest'ultimo!!! PS se potete, rispondete come se stesse parlando ad un inesperto, quale sono Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
alex01rosso Inserita: 10 febbraio 2018 Segnala Share Inserita: 10 febbraio 2018 Un "cavetto" elettrico (per quanto sottile) non dà assolutamente nessuna protezione. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
del_user_237282 Inserita: 10 febbraio 2018 Segnala Share Inserita: 10 febbraio 2018 Quote per tamponare decidete di rimpiazzarlo con un cavetto elettrico ma naturalmente non avete idea di quanto grosso farlo!!! Il fusibile è realizzato con alcuni criteri ben precisi che permettono la fusione del filamento ad una corrente ben precisa (pari a quella di taglia) e l'interruzione netta del circuito (quando scorre troppa corrente il circuito viene interrotto "senza se e senza ma". Utilizzando un cavetto, per quanto piccolo possa essere, non si protegge adeguatamente il dispositivo. Inoltre c'è il rischio che il piccolo conduttore si surriscaldi causando altri problemi. Quote si brucia un fusibile del nuovo mega impianto audio Se un fusibile si è bruciato io cercherei la causa del guasto (o al massimo sostituirei il fusibile con uno equivalente). L'interruzione del fusibile può essere l'effetto di un guasto che, se non "protetto" da un fusibile, potrebbe avere conseguenze peggiori, es. danni all'impianto audio che potrebbe anche non essere più in garanzia Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Sterling Inserita: 11 febbraio 2018 Autore Segnala Share Inserita: 11 febbraio 2018 Ragazzi ho capito la lezione.....a quanto pare non è possibile emularlo senza correre rischi. @Daniele Orisio il fuse si è bruciato in fase di taratura toccando con un giravite lo chassis dell'ampli tutto in acciaio Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Mirko Ceronti Inserita: 11 febbraio 2018 Segnala Share Inserita: 11 febbraio 2018 Sbuccia un cavo elettrico flessibile qualunque, estirpa una sola pagliuzza da tutte quelle che compongono il cavo medesimo, ed hai in mano un fusibile. Da quanti Ampere ? Heh....bella domanda. Di certo i vetusti come me, si ricorderanno quei portafusibili bipolari in ceramica ad innesto, che andavano per la maggiore fino agli anni 70 nelle case del centro storico ed oltre. Quanti ne ho cambiati, semplicemente rifacendogli la pagliuzza estirpata all'occorrenza da un cavo elettrico da 2,5 mmq spellato e privato di 2 pagliuzze (una sulla fase e l'altra sul neutro) Oggi come oggi, col generatore di corrente che ho in laboratorio, potrei anche sottoporne 1 ad una sollecitazione, e vedere per curiosità a quanti Ampere si brucia. prova molto empirica ovviamente Saluti Mirko Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Sterling Inserita: 11 febbraio 2018 Autore Segnala Share Inserita: 11 febbraio 2018 Ahahah grande Mirko.....se farai la prova sappi in anticipo che te ne sarei veramente grato Un filo da 5cm con mmq a piacere sarebbe l'ideale.....naturalmente il tutto rimarrebbe semplicemente una mera curiosità!! Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
patatino59 Inserita: 11 febbraio 2018 Segnala Share Inserita: 11 febbraio 2018 1 ora fa, Mirko Ceronti scrisse: Oggi come oggi, col generatore di corrente che ho in laboratorio, potrei anche sotto**e 1 ad una sollecitazione, e vedere per curiosità a quanti Ampere si brucia. prova molto empirica ovviamente Io di prove ne ho fatte e posso dare dei dati certi: Il filo di rame piu fino che ho avuto per le mani era un singolo filetto dei cavi originali in gomma del glorioso tester ICE, e fondeva a ben 4 Ampere ! Un filo singolo di una trecciola da elettricista regge anche oltre 12 Ampere e non è una buona soluzione per sostituire un fusibile, anche perchè non sarebbe ritardato, come richiesto in elettronica. Ero molto giovane e ho capito l'importanza della T dopo aver ripristinato piu volte un fusibile da 3,15 Ampere T, su un TV a colori, con un mio "filetto ICE" da 4 Ampere che regolarmente saltava senza che ci fossero componenti guasti nel circuito. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
alex01rosso Inserita: 11 febbraio 2018 Segnala Share Inserita: 11 febbraio 2018 13 ore fa, Mirko Ceronti scrisse: Sbuccia un cavo elettrico flessibile qualunque, estirpa una sola pagliuzza da tutte quelle che compongono il cavo medesimo, ed hai in mano un fusibile. Da quanti Ampere ? Heh....bella domanda. Di certo i vetusti come me, si ricorderanno quei portafusibili bipolari in ceramica ad innesto, che andavano per la maggiore fino agli anni 70 nelle case del centro storico ed oltre. Quanti ne ho cambiati, semplicemente rifacendogli la pagliuzza estirpata all'occorrenza da un cavo elettrico da 2,5 mmq spellato e privato di 2 pagliuzze (una sulla fase e l'altra sul neutro) Oggi come oggi, col generatore di corrente che ho in laboratorio, potrei anche sotto**e 1 ad una sollecitazione, e vedere per curiosità a quanti Ampere si brucia. prova molto empirica ovviamente Saluti Mirko Io che sono molto più vetusto di te (65 anni) mi ricordo che nei "tappi" ceramici dei vecchi impianti si usava un filo di piombo. Proprio per la sua caratteristica di fusione a temperature inferiori a quelle del rame. Mi riferisco a case che avevano ancora i fili di cotone esterni a treccia attaccati agli isolatori di ceramica. In pratica prima del Risorgimento Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Messaggi consigliati
Crea un account o accedi per commentare
Devi essere un utente per poter lasciare un commento
Crea un account
Registrati per un nuovo account nella nostra comunità. è facile!
Registra un nuovo accountAccedi
Hai già un account? Accedi qui.
Accedi ora