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Moltiplicatore analogico ad effetto Hall


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Inserito:

Sto cercando informazioni su applicazioni dell'effetto Hall per la realizzazione di un moltiplicatore analogico. In letteratura esistono diversi brevetti, piuttosto datati, che utilizzano l'effetto Hall per moltiplicare tra loro ad esempio due correnti. Cercando tra i vari sensori disponibili in commercio ho constatato però che questi sono pensati principalmente per essere usati come latch oppure in modo lineare, ma utilizzando come unica variabile la variazione del flusso magnetico e non, come necessario in un moltiplicatore, anche la variazione della corrente di polarizzazione dell'elemento di Hall, che risulta pertanto in pratica fissata da una tensione di alimentazione che, seppur variabile, è spesso regolata all'interno del chip che compone il sensore, per cui non utilizzabile come seconda variabile.

Un brevetto USA del 1964: Moltiplicatore analogico ad effetto Hall

Qualcuno saprebbe indirizzarmi verso una letteratura più recente o verso dispositivi ad effetto Hall che realizzino queste caratteristiche?


Inserita:

Ciao rodolfok,

per lavoro utilizziamo i sensori della lem www.lem.com

prova a dare un'occhiata, sul sito ci sono anche alcuni documenti tecnici, fra i costruttori del settore sono fra i più innovativi

 

Inserita:

Curiosità.

Perchè vuoi/devi usare un moltiplicatore ad effetto Hall? Non potresti usare un normale moltiplicatore 4 quadranti analogico?

  • 2 weeks later...
Inserita:

Vorrei realizzare un sistema per misurare la potenza e interrompere ad es. l'alimentazione di un carico al raggiungimento di una certa soglia.

Pensavo che l'effetto Hall fosse un compromesso tra semplicità ed economicità, ma ho poi visto che con un Arduino Mini "cinese" da 2€ si fa forse molto prima ed è anche più affidabile.

Inserita:

Più semplice di una resistenza ? Di che potenze parliamo ?

Inserita:
3 ore fa, gabri-z scrisse:

Più semplice di una resistenza ? Di che potenze parliamo ?

Non ho capito cosa intendi con la prima domanda.

Voglio realizzare un carico elettronico, potenza indicativamente 100-120W.

Inserita:

T basta un shunt per misurare la corrente; anche la prima serie dei GEM usava un resistore di shunt per misurare la corrente.

Inserita:
8 ore fa, rodolfok scrisse:

Voglio realizzare un carico elettronico, potenza indicativamente 100-120W.

Premesso che in rete puoi trovare migliaia di schemi da cui prendere spunto, a me piace questo :

 

?action=dlattach;attach=5945

 

A differenza di altri, qui oltre alla corrente puoi decidere la potenza in watt che assumerà il carico.

 

Ciao, Ale.

Inserita:
2 ore fa, ilguargua scrisse:

Premesso che in rete puoi trovare migliaia di schemi da cui prendere spunto, a me piace questo :

 

?action=dlattach;attach=5945

 

A differenza di altri, qui oltre alla corrente puoi decidere la potenza in watt che assumerà il carico.

 

Ciao, Ale.

Grazie, ora mi tocca studiarlo... hai anche un riferimento a qualche spiegazione scritta?

Inserita:
2 ore fa, Livio Orsini scrisse:

T basta un shunt per misurare la corrente; anche la prima serie dei GEM usava un resistore di shunt per misurare la corrente.

Cosa sono i GEM? :huh:

Il circuito che voglio utilizzare è un adattamento di un progetto di NE, di cui si è già discusso nel forum. Dato che uttilizza dei Mosfet di potenza per generare la corrente, vorrei limitare l'assorbimento di questi componenti, per cui non mi basta misurare la corrente ma devo anche verificare la caduta di tensione tra source e drain in modo da limitare la potenza dissipata dal Mosfet.

La resistenza di shunt c'è e viene utilizzata proprio per misurare la corrente con un galvanometro analogico da 60mV fondo scala.

In pratica quindi ciò che voglio ottenere è la limitazione dell'assorbimento del/dei Mosfet per evitare di danneggiarli. Pensavo quindi di moltiplicare la tensione sulla resistenza di shunt (funzione della corrente assorbita) per la tensione tra source e drain, opportunamente condizionata (ridotta con un partitore).

Per questo ho cercato moltiplicatori analogici tipo AD633, effetto Hall ecc., ma mi pare che con un µP tipo Arduino sia più semplice.

Il ragionamento fila o mi sfugge qualcosa?

Inserita:
46 minuti fa, rodolfok scrisse:

Cosa sono i GEM?

 

E' l'acronimo he identifica i nuovi contatori ENEL digitalizzati

Inserita:
1 ora fa, rodolfok scrisse:

Grazie, ora mi tocca studiarlo... hai anche un riferimento a qualche spiegazione scritta?

 

Qui trovi la discussione completa del progetto.

 

Ciao, Ale.

Inserita:
2 ore fa, ilguargua scrisse:

 

Qui trovi la discussione completa del progetto.

 

Ciao, Ale.

Ho dato una rapida occhiata, pare proprio quello che mi serve.

grazie

ciao, rodolfo

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