gtsolid Inserito: 3 agosto 2018 Segnala Share Inserito: 3 agosto 2018 ciao a tutti su una rettifica per maschi sto avendo un problema stupido: su un Ø10 ho una deriva di 1µm a pezzo, che non so spiegarmi in alcuna maniera. La mola viene diamantata dopo ogni pezzo: 0.015 su mola e 0.014 su pezzo, in questo modo tengo conto del µm che balla. Il movimento e' quello banale di pezzo fermo e mola che lo approccia. Ovviamente entrambi rotanti. attorno al proprio asse. In questo modo ottengo la dispersione statistica che desidero. Se rimuovo la compensazione torna a derivare. Abbiamo controllato molte volte la meccanica ed i programmi. Cosa andreste a controllare voi? Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Livio Orsini Inserita: 4 agosto 2018 Segnala Share Inserita: 4 agosto 2018 Scusa è una rettifica "Center less" ? Quote o una deriva di 1µm a pezzo, In più o in meno? Non conosco questo Selca 4000, cos'è un CNC od un PLC? Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
stefano_ Inserita: 4 agosto 2018 Segnala Share Inserita: 4 agosto 2018 Ciao Livio, Si il selca 4000 è un cnc Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
gtsolid Inserita: 4 agosto 2018 Autore Segnala Share Inserita: 4 agosto 2018 Il pezzo diventa piu' piccolo ad ogni ciclo. Non e' una centerless. il maschio ruota intorno al suo asse, la mola idem ma in piu' ha anche il moto di avvicinamento al pezzo Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Livio Orsini Inserita: 4 agosto 2018 Segnala Share Inserita: 4 agosto 2018 1 ora fa, gtsolid scrisse: Non e' una centerless. il maschio ruota intorno al suo asse, la mola idem ma in piu' ha anche il moto di avvicinamento al pezzo Si; comunque il principio di posizionamento è identico. 1 ora fa, gtsolid scrisse: Il pezzo diventa piu' piccolo ad ogni ciclo. E' evidente che sovra compensi la riduzione utensile. Proprio per evitare questi fenomeni si usa spingere l'utensile (mola) con una forza costante contro il pezzo mentre l'avanzamento, quindi la profondità di aspirazione la si misura dal momento che il pezzo viene a contatto con l'utensile. Nel tuo caso, se la deriva è costante, proverei a ricercare il coefficiente di compensazione utensile ottimale. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
gtsolid Inserita: 11 agosto 2018 Autore Segnala Share Inserita: 11 agosto 2018 il 4/8/2018 at 16:39 , Livio Orsini scrisse: Nel tuo caso, se la deriva è costante, proverei a ricercare il coefficiente di compensazione utensile ottimale. Abbiamo appurato che la deriva e' costante e inserito il coeff di compensazione opportuno. Il cliente, dal lato suo, storce il naso di fronte a questa cosa, e vorrebbe sapere il motivo di questo comportamento. A naso sembra di elettronica. Chiaramente per me la macchina sarebbe gia' finita... Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Livio Orsini Inserita: 11 agosto 2018 Segnala Share Inserita: 11 agosto 2018 2 ore fa, gtsolid scrisse: A naso sembra di elettronica. Può essere elettronica o meccanica, ma anche entrambe. Errore elettronico Un errore dell'elettronica sarebbe causato da un'errata costante di conversione del trasduttore di posizione. L'errore può essere dovuto sia ad un'errata valutazione della catena cinematica, sia da errori di arrotondamento di numeri irrazionali o di troncamento di un numero razionale. Questo fatto darebbe luogo ad un piccolo errore che sommandosi crea una deriva positiva o negativa. Rimedio: introduzioni di fattori di compensazione. Errori meccanici. Il pezzo è fisso sul mandrino di rotazione quindi il suo centro è costante. Il pezzo deve essere rettificato sino ad avere il giusto valore di raggio. Per fare questa operazione si porta l'utensile sino a contatto con il pezzo, si rivela il contatto da un'improvvisa richiesta di coppia del motore che fa ruotare l'utensile. Questa misura di "Y" è lo zero di lavorazione. Da questa posizione si fa avanzare l'utensile sino a quando la posizione "Y" corrisponde all'esatta distanza dal centro di rotazione che è l'esatta misura del raggio voluto. Tutto sarebbe preciso se l'utensile non avesse consumi significativi durante la lavorazione. Se l'utensile ha consumi significativi il raggio del pezzo risulterà maggiorato di quanto si è consumato l'utensile. Per evitare questo si inserisce una costante di compensazione corrispondente la consumo dell'utensile. In questo modo però non ci possono essere derive, al massimo un errore costante dovuto ad una errata compensazione. Poi c'è un approccio differente che invece porta deriva costante della quota finale di lavorazione. Parto con un utensile avente un certo raggio; sono fermo sullo zero utensile, indi avanzo sino a raggiungere la quota corrispondente al raggio pezzo desiderato. Ritorno alla quota di zero utensile, eseguo la diamantatura, poi avanzo di una costante corrispondente alla riduzione del raggio utensile dovuta alla lavorazione ed alla diamantatura. Eseguo la missione di lavoro. Se la costante inserita è maggiore o minore del reale avrò una deriva in positivo o in negativo del raggio del pezzo in lavorazione. L'unico modo per ovviare alla deriva è aumentare diminuire la quota comnpensativa. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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