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Trasferte


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Inserito:

salve

Non ho trovato un 3d migliore di questo per esporre la mia questione.

Sono inquadrato come impiegato nella mia azienda (ccnl metalmeccanici), mi occupo di progettazione software e collaudo di impianti. Non sono trasfertista, ma finora ho sempre accettato di buon grado le trasferte che mi sono state richieste, sia nazionali che internazionali (anche intercontinentali). Ora però mi si prospetta l'ipotesi (forse è solo una mia idea ma se succede voglio avere una risposta pronta) di andare in paesi FORTEMENTE disagiati (e non intendo Cina o India), e sinceramente non ho alcuna intenzione di andare. La domanda è: c'è una qualche forma di regolamentazione riguardante le trasferte in paesi disagiati? Posso rifiutarmi di andare? Consideriamo che, in fase di assunzione, si era parlato (a voce) di disponibilità a non meglio specificate trasferte. Io in mano, di scritto, non ho nient'altro se non la lettera di assunzione e il libretto con il contratto ccnl... Si accettano idee e consigli, magari da qualcuno con più esperienza di me.

Grazie

Luca


Inserita:
Posso rifiutarmi di andare?

Dipende.

Se per fortemente disagiati intendi paesi o località dove la sicurezza e l'incolumità fisica sono a rischio, ti puoi rifiutare anche se hai il contratto da trasfertista.

Chiariamo con un esempio.

Se la tua azienda ti propone una trasferta in Siria o in Afghanistan con le attuali situazioni socipolitiche dei luoghi puoi rifiutarti. Devi solo assicurarti di mettere per iscritto richiesta e rifiuto. Varranno come prova nel caso di successivi tentativi di rappresaglia. Possono essere la prova, ad esempio, per contestare un futuro licenziamento.

Se invece il rischio di incolumità fisica è più o meno simile a quello delle nostre città allora il rifiuto è un poco più difficile da motivare.

non avendo un contratto da trasfertista puoi cercare di negoziare meglio le condizioni, però un rifiuto netto, se non per motivi che ho illustrato prima, non è mai consigliabile, a maggior ragione in tempi difficili per tutti, aziende e dipendenti.

Ripeto ci sono paesi e località, ed il ministero degli esteri ne ha la lista completa ed aggiornata, che sono "sconsigliati" agli stranieri. In quelle località ci si va solo per scelta volontaria, anche se io la considero comunque una scelta poco responsabile sia per chi la propone, sia per chi l'accetta.

Inserita:

Grazie per la risposta.

In realtà non è tanto la situazione socio-politica (che comunque non è fra le migliori) che mi preoccupa, quanto le condizioni igienico-sanitarie... mah...speriamo bene...

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