montese Inserito: 21 giugno 2012 Segnala Share Inserito: 21 giugno 2012 Salve a tutti. In un impianto c'è la necessità di aspirare dei fumi. Attualmente è installata una elettroventola centrifuga in fondo alla linea che tramite dei tubi aspira i vapori nelle varie fasi. Secondo dei calcoli fatti da un ingegnere, la portata di questa ventola non è sufficiente. In realtà sarebbe necessaria una con il doppio della portata (16.000 mc/h contro gli 8.000 attuali). Ho pensato, piuttosto che acuistare una ventola nuova, di aumentare la velocità tramite un inverter, anche non raggiungendo precisamente la portata ideale. Secondo voi è regolare questo tipo di utilizzo? Di quanto potrei aumentare la portata, considerato che funzionerebbe a ciclo continuo per tutta la giornata. Il motore ha una potenza di 5,5 kW, il numero dei giri al momento non lo so, se necessario lo comunicherò presto. Massimo Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Mario Maggi Inserita: 21 giugno 2012 Segnala Share Inserita: 21 giugno 2012 montese, credo che sia quasi impossibile raddoppiare la portata. Se la ventola e' stata progettata con una certa abbondanza, forse potrai guadagnare il 20% ma non di piu'. Temo che dovrai cambiarla. Ciao Mario Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
montese Inserita: 22 giugno 2012 Autore Segnala Share Inserita: 22 giugno 2012 Ciao Mario e grazie per la risposta. Visto che il costo di un'elettroventola supera notevolmente il costo di un inverter usato, credo che farò comunque un tentativo. Mi consigli un sovradimensionamento in kW per l'inverter? Dovrà venire il tecnico a misurare la qualità dell'aria, se sarà necessario cambieremo la ventola e rivenderò l'inverter Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Livio Orsini Inserita: 22 giugno 2012 Segnala Share Inserita: 22 giugno 2012 Mi consigli un sovradimensionamento in kW per l'inverter? Te lo avrebbe scritto anche Mario: gli inverters si dimensionano sempre in corrente non in potenza. In pratica l'inverter deve essere in grado di erogare in modo continuativo la massima corrente richiesta dal motore; in genere gli inverter sono ingrado di erogare una sovracorrente (circa il 50% in pù della nominale) per qualche decina di secondi ma non oltre. Devi fare anche una considerazione in ordine alla coppia resistente della ventola. COn buona approssimazione la coppia resistente è proprozionale al quadrato della velocità; quindi se raddoppi la velocità il motore dovrà erogare quattro volte la coppia. Ora se il motore non sovradimensioanto ti ritrovi con due bei problemi. Primo raddoppiando la velocità la coppia nominale del motore sarà comunque insufficiente. Secondo se raddoppi la velocità delmotore raddoppiando la frequenza, devi forzatamente andare a lavorare nella zona di potenza costante; il significato è che a doppia velocità corrisponde metà della coppia. Fatti 2 conti sullo stile dell'algoritmo della collaboratrice domenstica e trai le coclusioni. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
1antonio Inserita: 23 giugno 2012 Segnala Share Inserita: 23 giugno 2012 Ciao Livio, credo di averci sbattuto il grugno anche io, su calcoli non fatti ad ok o non fatti per niente!! su una esigenza simile: mi trovo a combattere con una canalizzazione d'aria trattata che un architetto ha "allungato" di molti metri pensando di dare aria climatizzata ad un nuovo reparto avanti alla canalizzazione esistente ........ il risultato è che l'aria all'estremità della canala non arriva per niente !!!! ho comprato un inverter da 5kw e appena provo ad accellerare la ventola....... l'inverter va in sovraccarico, credo che non ho scampo, se compro inverter più grande, brucio il motore???!!!!!! pensavo che con giochi di corrente tensioni e frequenza...... la macchina riusciva a "drogare" il motore, ma credo debba abbandonare l'idea, mi confermi? Grazie a presto. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Livio Orsini Inserita: 24 giugno 2012 Segnala Share Inserita: 24 giugno 2012 Per prima cosa verifica quanto assorbe il motore di targa. Se è un motore 230 V a "D" e 400 V a "Y" puoi tentare di drogarlo. Nell'inverter fai conicidere i 400 V della funzione V/f con 87 Hz. Colleghi il motore a "D", così riesci a lavorare a coppia (quasi) costante sino a 87 Hz. Ovviamente l'inverter deve poter fornire in modo continuativo la corrente di targa prevista per il funzionamento a "D" del motore. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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