Vai al contenuto
PLC Forum


Plc Per Caldaia.


Messaggi consigliati

Inserito:

Buonasera a tutti, è la prima volta che scrivo in questo forum quindi spero di aver scelto la sezione giusta. La domanda è questa: posso utilizzare un PLC normale (quindi non orientato alla sicurezza ne tantomeno idoneo a sistemi SIL) per la regolazione il controllo e la logica di funzionamento di una caldaia ad olio diatermico (alimentata a metano) con a valle uno scambiatore per la produzione di acqua surriscaldata?

La caldaia in oggetto ha una potenzialità di 6000 kcal/h ed oggi è condotta sul posto in modo presidiato h24x7; sarebbe possibile eventualmente condurla da remoto adottando un sistema idoneo allo scopo?

Ringrazio anticipatamente tutti e complimenti per la serietà, l'impegno e la passione che questa comunità mostra e trasmette.

Grazie.


Inserita:

non mi sembra che esista una normativa che lo vieti; solo i dispositivi di sicurezza devono essere omologati, il PLC credo che possa essere equiparato ad un qualsiasi termostato di regolazione.

Io monto abitualmente dei PLC per gestire da remoto scambiatori di calore vapore-acqua surriscaldata: collego le sicurezze direttamente sugli attuatori, senza passare per il PLC/DDC, che per il resto gestisce interamente l'impianto

Inserita:

Se tu per regolazione e controllo intendi anche ad esempio le sicurezze di pressione o le altre sicurezze bordo caldaia io reputo che tu non possa. Se invece parli di regolazione ad esempio della valvola motorizzata che modula ad esempio la portata d'aria o la modulazione della valvola sull'olio diatermico per lo scambiatore credo che tu non abbia problemi.

Inserita:

Grazie per le risposte, è chiaro che le regolazioni posso farle con un PLC normale( per regolazioni intendo portata metano, portata aria comburente, livello caldaia ecc.) ma quando devo fare la così detta "protezione famma" ovvero in inglese burner management system (BMS) secondo voi posso usare PLC normali oppure quelli orientati alla sicurezza, ad esempio la serie F di Siemens.

Inserita:

Ciao, la questione non è ancora tutto chiara ed infatti avevo aperto una discussione tempo fa :

http://automazione.p...__fromsearch__1

Al momento la questione per la regolazione è molto dubbia, in quanto il principio di regolazione è fuori di ogni dubbio possa essere gestito da un normale PLC, ma una volta che vai in campo TUTTO deve essere conforme alla normativa,con specifiche omologazioni e la dove non sussistano specifiche omologazioni in ambito "termotecnico", si va di SIL2.

Faccio un esempio : pressostato gas o aria, volgare niente di ché, ma omologato alla normativa, della Krom Sc.... è esattamente uguale a quello che montavo 20 anni fa, va bene e DEVE essere collegato ad una logica di controllo SIL2 per la gestione delle sicurezze. Per il lavaggio è necessario la conferma del flusso in condotta, quindi o metti un orifizio calibrato con differenziale, oppure ti sfido a trovare un flussostato SIL2 (l'ho trovato ma non ad un prezzo di un normale flussostato).

Regolazione : sono accettate le regolazioni "meccaniche" dette a zero governo, perché l'attuatore pneumatico della Krom .... è certificato. Le cosidette camme tanto care ai caldaisti, non lo sono più, cosi come le elettroniche, tassativamente. Tutto ciò che non si basa su una rilevazione fisica certificata SIL2 non è conforme. Mi capisci che una regolazioni di rapporto con orifizio calibrato oppure esageriamo con massico, non ha gli stessi costi. Pensando anche di prendere due servomotori, retro azionando l'anello di posizione su scheda SIL, non è idoneo perchè non poi garantire il rapporto stechiometrico (queste sono le attuali diatribe che ho con il certificatore).

Quindi al momento la tua domanda è corretta da una parte ma se ti trovi nella condizione di non poter usare dei dispositivi a basso costo, potresti aver dei problemi di budget.

Oppure fai come la maggior parte di tutti, nel campo termo tecnico, procedi come hai sempre fatto e consideri solo il controllo fiamma (adesso anche questi costruttori se ne stanno uscendo con il loro controllo certificato, ovviamente non programmabile), ci metti al massimi un Multi Pilz e finita li.

Ciao

Inserita:

Quindi credo che farò come dici: per il controllo fiamma (il BMS) mi concentro su un PLC certificato e orientato alla sicurezza mentre per le regolazioni utilizzerei dei comuni regolatori ovviamente non certificati.

Ciao.

Inserita:

Ni ...

Per la gestione ok, procedi come meglio credi, penso che tu abbia esperienza.

Per il campo, non so sei hai capito che non hai molte soluzioni di regolazione : tecnicamente ne hai due o il cosiddetto zero governo (regolazione meccanica rapporto aria-gas data da opportune valvole, tanto per capirci) oppure il rapporto con tutti annessi e connessi (trasmettitori SIL2). La regolazione a leve tra due valvole a farvalla, oppure servomotore a CAM a brugola,con rinvio diretto su valvolva gas e regolazione inverter, oppure albero elettrico tra due servomotori o qualsiasi altra cosa che non siano quelle due che ti ho citato, al momento mi sono sempre state bocciate, a meno che tu poi non chiuda l'anello con un trasmettitore di portata per garantire il rapporto stechiometrico.

Non ti dico le litigate ma al momento sembra essere il succo della normativa.

Sempre che tu ne voglia tener conto per questo aspetto.

Ciao

Inserita:

Un saluto agli amici e cercherò di dare un contributo alla discussione.

Ci dovrebbero essere in linea di massima tre gruppi funzionali.

Sicurezze di fiamma e di caldaia.

Regolazione di combustione.

Regolazione del livello acqua.

Premesso che ci sono migliaia di tipi diversi di caldaie, una foto o uno schema di principio sarebbe utile al caso.

Le sicurezze di fiamma (BMS) devono garantire la gestione in sicurezza della fiamma.

Lavaggio camera all'avviamento, presenza fiamma e blocco caldaia per mancanza della medesima.

Deve essere garantita, (anche per mancanza dell'energia elettrica, black out) la chiusura della valvola preposta al blocco del combustibile e l'apertura l'apertura delle valvole di sfiato

(vent) del metano, (se combustibile gassoso). Scopo fondamentale degasare le tubazioni verso la caldaia per evitare cumuli di gas. Anche il combustibile liquido

se entra in una caldaia appena spenta produce dei gas esplosivi.

All'avviamento deve essere effettuato il lavaggio della camera con il ventilatore comburente. Il lavaggio viene solitamente temporizzato, il tempo viene in genere dato dal costruttore

e si basa sul numero di ricambi d'aria del volume della camera di combustione allo scopo di garantire l'assenza di combustibile prima della nuova accensione.

Chi riduce il tempo di lavaggio allo scopo di velocizzare l'operazione rischia brutto, per non usare altri termini.

Tutte le apparecchiature per il controllo fiamma devono essere omologate allo scopo.

Il controllo fiamma deve usare delle fotocellule specifiche allo scopo.

Per la logica del controllo fiamma possono essere usate o logiche specifiche o, (come in un caso che ho gestito) una logica basata su plc 115 siemens doppia cpu

e alimentazione da inverter. Ovviamente oggi ci sono vari altri sistemi omologati.

La regolazione in continuo della combustione può essere fatta con metodi ed apparecchiature diverse, dipende dal tipo di caldaia,

fondamentale il mantenimento del rapporto stecchiometrico aria-combustibile.

questo rapporto dipende fondamentalmente dai combustibili, ma viene anche ottimizzato in base alla caldaia e in funzione della portata di combustione.

Potrebbe essere anche una curva.

Ma garantire che in caso di aumento della richiesta di combustione -PRIMA APRE L'ARIA POI IL COMBUSTIBILE- mentre in caso di diminuzione

-PRIMA CHIUDE IL COMBUSTIBILE - POI CHIUDE L'ARIA- .

La regolazione continua di livello, (se c'è), (dipende dal tipo di caldaia, un elemento, due elementi, tre elementi) può essere realizzata con strumentazione di vario genere.

Mi sono capitate regolazioni con strumenti classici, precostruiti allo scopo,plc e dcs.

Nel caso del livello del CC ci deve essere anche (nei miei casi) la presenza di uno o più livelli meccanici con blocco diretto (BMS) della caldaia per basso livello.

Fondamentale, se previsto, la presenza della valvola di sicurezza per le sovrapressioni, deve essere specifica per il fluido da scaricare, non deve essere intercettabile.

Sulle caldaie non c'è niente da inventare, sono soggette a controlli ispezioni e omologazioni di vario genere.

Informati con cura presso gli enti della tua zona cosa è previsto per il tuo impianto.

Fatti salvi tutti gli annessi e connessi, tecnicamente è possibile condurla da remoto, ho avuto un caso di conduzione da dcs a 1000 metri di distanza in una sala controllo.

Sicurezze di combustione da BMS e controlli di combustione, temperatura, portate e livelli da dcs.

Gli ispettori controllano le fotocellule di fiamma, il basso livello caldaia, la valvola di sicurezza e altro.

In caso di verifiche non soddisfacenti possono inibire l'uso dell'impianto tramite il verbale di verifica.

Io ho sempre avuto rapporti di dialogo e di confronto, mai conflittuali, ma questo dipende dagli ambienti.

Mi scuso se sono stato prolisso e spero di non aver detto cavolate.

Inserita:

Non per farne una discussione di principio, ma adros, hai riassunto il principio di tutto, perfetto, tralascio alcune considerazioni, ma di fondo considera che tutto quello che dici a proposito di sicurezze DEVE rispondere alla normativa citata nei precedenti post a priori, che si tratti di caldaia.

Se poi vogliamo citare solo due particolari i livelli devono essere SIL2, il lavaggio me lo devi garantire con la rilevazione del flusso e non solo con la pressione (e questo fa decadere qualsiasi rilevazione delle posizioni del servomotore di regolazione, le famose camme, quelle in teoria non mi servono più).

Per la regolazione, specialmente nelle caldaie, il SOLO comando tramite servomotore di due valvole a farfalla, no è più ammesso e nemmeno la curva elettronica a meno che tutto questo non sia retroazionato da una rilevazione fisica del comburente e del combustore ( a questo punto ti sei fatto la regolazione di rapporto).

Per ultimo e non meno importante, acquisita la rilevazione della presenza fiamma da un apposito apparecchio certificato (specifico la sola rilevazione fiamma), tu puoi gestirti in autonomia TUTTO il processo di accensione e regolazione, attraverso una logica di controllo. Se si vuole che gestisca solo le sicurezze, allora si potrebbe usare la Multi della PILZ (altrimenti perché la PILZ avrebbe fatto un tal prodotto, che ci sta a fare lei con Honeywell o Siemens / Stefa ?) altrimenti, prendi un bel PLC con logica di sicurezza integrata o integrabile, io uso B&R e ci fai TUTTO, dalla caldaia alla linea da n bruciatori, comprendendo tutto quello che è l'automazione. Da questo mi rimane esclusa solo la rilevazione, ma è come discutere di logica e trasduttori.

Prima tutto questo lo si vedeva solo in raffineria per esempio con HIMA ma adesso dovrebbe essere esteso a QUALSIASI processo termico che abbia le prerogative di rientrare nella normativa.

Questa è la teoria, perché in questo preciso momento su dieci commesse, tra diversi clienti, per italia e estero, solo il 10% sta seguendo la normativa vigente, gli altri no . E non pensare che poi la macchina, loro finita, non riceverà l'omologazione o la certificazione che dir si voglia.

A parte questo, come nella maggior parte dei casi, ci sono molteplici soluzioni per risolvere il problema, bisogna vedere poi l'aspetto tecnico e specialmente quello economico.

Ciao

Crea un account o accedi per commentare

Devi essere un utente per poter lasciare un commento

Crea un account

Registrati per un nuovo account nella nostra comunità. è facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Hai già un account? Accedi qui.

Accedi ora
×
×
  • Crea nuovo/a...