Vai al contenuto
PLC Forum


Tensione Alimentazione Molto Bassa


click0

Messaggi consigliati

Salve a tutti ho un dubbio che mi tormenta da un po di tempo

se tengo in funzione un motore 230v ( compressore di condizionatore) in maniera continuativa a 185V che succede? Rischio qualche tipo di danno?

Link al commento
Condividi su altri siti


La tolleranza ammessa sulla tensione di alimentazione dei motori è del 10%,tu sei esattamente al 20%,come conseguenza avrai una sovracorrente assorbita con conseguente sovrariscaldamento degli avvolgimenti del motore,condizioni ideali per avere nel tempo un bel "motore arrosto".

Per curiosita' :la sottotensione è dovuta alla linea di alimentazione del motore ,o ce l'hai gia' nel punto di fornitura energia?

Ciao.

Link al commento
Condividi su altri siti

Senz'altro è da rivedere la distribuzione interna piu' il montante dal contatore,in quanto sei con circa il 10%

di caduta di tensione interna(eventualmente realizzare una linea dedicata per il motore in questione).

La tensione ai morsetti del contatore rientra nei limiti di tolleranza del distributore.

Link al commento
Condividi su altri siti

Ok grazie mille

Un ultima cosa

visto che la linea interna è diretta e realizzata con filo del 2,5 meglio che venga rifatta con del 4 o del 6?

Ho un carico di 17-18A e sarà lunga 25/30 mt

Link al commento
Condividi su altri siti

Utilizzando delle cordine N07Vk da 4mmq posate in tubazione esterna a vista hai una caduta di tensione intorno al 2.3% - con il 6mmq la caduta di tensione e' del 1,55%

Link al commento
Condividi su altri siti

o

ai morsetti del contatore enel ci sono circa 205v

La tensione ai morsetti del contatore rientra nei limiti di tolleranza del distributore.

Non è proprio così......con 205 V il distributore è fuori e potresti richiedere l'adeguamento

Link al commento
Condividi su altri siti

La tolleranza ammessa sulla tensione di alimentazione dei motori è del 10%,...

Purtroppo no! Sempre per quella legge europea sull'unificazione delle tensioni recepita anche dall'Italia, dal 2000 tutti i motori elettrici, e non solo i motori, marcati CE devono accettare come tensione di alimentazione 400 V se trifasi o 230 V se monofasi, con tolleranza del +/-15%.

Era previsto un periodo transitorio necesario per l'adeguamento dei trasformatori di bassa tensione, però il perido è stato prolungato sine die perchè in tutta Europa molti distributori non si sonoa ncora adeguati sostituendo tutte le amcchine.

In Italia, ad esempio, ci sono ancora distributori che distribuiscono 220V bifase!

Non è proprio così......con 205 V il distributore è fuori

Mommy tu insisti a diffondere notizie...ottimistiche. :smile:

A parte il fatto che non tutti acquistano energia dall'ENEL, ma anche se si trattase di ENEL, sarebbe comunque ottimistico.

Sull'ultima bolletta hanno finalmente cambiato i dati. Non scrivono più 220 V in grassetto ed a caratteri più grandi, ma in piccolo:

- tensione di fornitura 230 V - Monofase senza riportare i limiti di tolleranza.

Mi son letta tutta la bolletta, anche il foglio con tutti i dati scritti in piccolo, però non c'è traccia della tolleranza, quindi si rientra automaticamente nella tolleranza di legge: +/- 15%, da cui il limite inferiore è pari a 195.5 V!

Modificato: da Livio Orsini
Link al commento
Condividi su altri siti

o

A parte il fatto che non tutti acquistano energia dall'ENEL

tralasciando le poche realtà municipalizzate, anche se un cliente ha un contratto con sorgenia / edison / eni / enel energia etc etc, il distributore è enel distribuzione.

.

Mi son letta tutta la bolletta, anche il foglio con tutti i dati scritti in piccolo, però non c'è traccia della tolleranza, quindi si rientra automaticamente nella tolleranza di legge: +/- 15%, da cui il limite inferiore è pari a 195.5 V!

Ooooo noooo !! dobbiamo ritornare alla guerra fredda quando annunciavo il nuovo valore dei 230 V :smile:

Le bollette ora arrivano con il nuovo valore di 230 V proprio perchè finalmente i trailer ( venditori di energia elettrica ) si sono adeguati alle nuove disposizioni che ha impartito il distributore; ricordo che il distributore ha modificato questi dati dietro richiesta dell autorithy.

Sempre in tema di parametri, la tolleranza, è del + / - 10 %, valore sempre imposto dall autorithy e che il distributore deve rispettare

Garantire la tensione a 230 V ma con un margine del 15 % sarebbe non aver fatto nessun passo avanti, leggittimare il distributore ad alimentare un utenza con tensioni da " luce da candela ".

In bolletta non vì è riportata alcuna voce sulla tolleranza in quanto non posso essere immessi dati inerenti altri settori; spiego meglio:

Il valore dei 230 v è un dato della vostra fornitura, quindi il trailer ha solamente questo riferimento ( oltre alla potenza )

I valori di tolleranza non sono di loro competenza ma solo ed unicamente al distributore ( che non ha nulla a che fare con la bolletta che il comune mortale riceve ).

L'unico momento in cui un cliente può vedere il testo di...le stiamo fornendo 230 V con una tolleranza del + / - 10 % è in fase di attivazione della fornitura, quando si firma il contratto con il distributore ( si firma ancor prima di firmare il contratto con il trailer scelto ), o in alternativa, quando si richiede una verifica di tensione al proprio trailer ( richiesta quest'ultima che viene girata al distributore )

Link al commento
Condividi su altri siti

I valori di tolleranza non sono di loro competenza ma solo ed unicamente al distributore ( che non ha nulla a che fare con la bolletta che il comune mortale riceve ).

Questa prassi mi sembra un poco stravagante.

Ad esempio io il contratto l'ho firmato per una fornitura per tensione monofase a 220 V +/- 10%. Mai mi è giunta comunicazione ufficale del distributore dell'avvenuta modifica contrattuale unilaterale. Perchè, anche se imposta da una legge, è pur sempre una modifica contrattuale.

Comunque rimane il fatto che la legge è sempre prioritaria su regole e regolamenti.

La legge prevede che le apparecchiature elettriche vendute con marchio CE (non Cina Export ma Comunità Europea :smile: ) debbano accettare tensioni di 400 V trifasi o 230 V monofasi con tolleranza di +/- 15%.

Se l'ente fornitore di energia, motu proprio, prevede una tolleranza più ristretta essendo questa una condizione migliorativa del minimo di legge, è accettata. Però credo sia difficile, in assenza di un documento contrario, richiedere un adeguamento del valore di tensione se questo rientra nei limiti legali.

Da ultimo rimane il fatto che un motere elettrico monofase marchiato CE deve poter lavorare, per legge, con tensioni comprese tra 195.5 V e 264.5V.

tralasciando le poche realtà municipalizzate,

Se analizzi bene la realtà da Nord a Sud, non sono poi tanto poche. Anzi nelle regioni a statuto speciale come la Val d'Aosta ed l'Alto Adige i piccoli produttori/distributori locali di energia elettrica (prodotta esclusivamente per sistemi idrici) sono tanti e presenti da sempre.

Link al commento
Condividi su altri siti

Ma infatti il valore del 10 % è una cosa più che positiva. Penso che questo valore sia proprio per non sovrapporsi.

Infatti pensa se il distributore può avere una tolleranza del 15 %, cosa potrebbe succedere....faccio un esempio:

Zia Maria viene alimentata con una tensione di 196 V, quindi per legge è regolare, usa un macchinario che ha la stessa tolleranza del 15 % su 230, aggiungi qualche volt di caduta di tensione dell impianto utente ed il risultato ??? il macchinario lavora fuori range, quindi la colpa di chi è ?? dei due volt di caduta di tensione che ha l'impianto di zia Maria ??

Questa prassi mi sembra un poco stravagante

Non è stravagante, è la verità.... chi vende e chi distribuisce sono due figure separate

Il venditore nei suoi documenti ( bollette, contratti etc etc ) non può riportare dati attinenti la distribuzione; idem per il distributore, non può fornire dati inerenti il venditore

Se si ha qualche dubbio sui valori basta chiamare il numero verde del distributore, oppure collegarsi al sito http://www.autorita.energia.it/it/index.htm ( anche quest ultimo ha un numero verde...)

Modificato: da Mommy
Link al commento
Condividi su altri siti

Per l'apparecchiatura di zia Maria ....è un bel problema dove nessuno ha torto ma l'apparecchiatura non funziona. :wacko:

Il fornitore fornisce energia entro i limiti previsti dalla legge; la cdt sull'impianto può rientrare nelle norme, però la somma di tutto è fuori legge.

Non è stravagante, è la verità.... chi vende e chi distribuisce sono due figure separate

Il venditore nei suoi documenti ( bollette, contratti etc etc ) non può riportare dati attinenti la distribuzione; idem per il distributore, non può fornire dati inerenti il venditore

Non è per far polemica che, tra l'altro, non avrebe senso tra noi due.

Però è una prassi perlomeno stravagante.

Tu vai in un negozio di orologeria per acquistare un cronometro, ne scegli un modello della marca XY e domandi al venditore: "Che precisione ha questo cronometro? Cosa garantisce il fabbricante?" La risposta normale e cortese è un dato di precisione a breve ed a lungo termine, magari consultando assieme il certificato di garanzia del modello. Una risposta scortese, ma comunque valida, sarebbe: "legga i dati riportati sulla garanzia". Una risposta inaccettabile sarebbe: "Non posso direle nulla, io sono il venditore non posso riportare dati del fabbricante e del distributore."

Io credo che chiunque dopo una simile risposta si rivolgerebbe ad un altro venditore.

Questo lungo preambolo è per sottolineare che è piuttosco curioso che si debba comperare un qaulche cosa, sia pure un etto di prosciutto piuttosto che un kW di energia elettrica, senza sapere cosa si sta comprando.

Per il prosciutto c'è l'obbligo dell'etichettatura che riporta tutti i dati ritenuti, a torto o a ragione, di interesse per il consumatore.

Non capisco la ragione perchè per le forniture di energia elettrica non si riportino tutti i dati di tensione e frequnenza con i loro limiti di tolleranza (già perchè la bolletta non dice nemmeno che la tensione viene fornita ad una frequnza di 50 Hz +/- 2%).

Il fatto che non compaia la tolleranza esplicita nel documento contrattuale apre tutta una serie di interrogativi dove i legulei, abituati a ragionare "in punto di diritto" ed a dividere il capello in 36 parti, ci sguazzano felici come maiali nel brago.

Fortunatamente abitando vicinissimo ad una cabina di trasformazione, ed avendo un linea decente sino al contatore (che ho in casa), la tensione è praticamente costante nell'intorno dei 230 V; però non vorrei trovarmi nella situazione in cui, per motivi imprevedibili, questo valore dovesse uscire di limiti del +/- 10%. Sarei pronto a scommettere che, in caso di rimostranze, salterebbero fuori i limiti di legge.

Anche per le forniture del gas sulla bolletta non compare il potere calorifico minimo garantito del gas fornito, forse perchè altrimenti tra qualche mese ttti noi consumatori potremmo chiederne il rispetto.

Io ho un sistema empirico di verifica del potere calorifico, empirico ma molto indicativo: la moka del caffè!

Da maggio a settembre dal momento in cui accendo la fiamma al momento in cui odo i primi gorgoglii trasorrono circa 3' e mezzo (misurati più volte). Man mano che si accendono i riscaldamenti questo tempo si allunga. Quando siamo alle giornate gelide di fine dicembre e gennaio, per udire i primi gorgoglii devo attendere anche più di 5'! La quantità d'acqua è costante e la sua temperatura varia di pochissimo.

PS Sicuramente sono io che sono incapace di reperire le informazioni, ma sul sito dell'autorità si riportano tantissimi dati, tutele, condizioni contrattuali, etc., ma non ho trovato nulla che fissi i valori di tensione e frequenza ed il loro limiti di tolleranza, così come non ho trovato il valore minimo del potere calorifico del gas.

Modificato: da Livio Orsini
Link al commento
Condividi su altri siti

Bhè l'esempio dell orologiaio non è un buon esempio: primo perchè c'è la legge del commerciante ( essere sempre gentili, dire sempre di si, se non vendo non incasso etcv etc ) e secondo se all'ingresso nel negozio ha un adesivo " rivenditore autorizzato casio " e vado a chiedergli la precisone di un casio....è ovvio che la risposta è data.

La separazione tra venditore e distributore è stata obbligatoria per legge, tantè che i sistemi informatici sono completamente divisi ( parlo del gruppo enel )

Poi io riporto le disposizioni impartite, in fase di verifica il valore di riferimento è di 230 con un margine del + / - 10 %; inoltre sempre l'autorithy stabilisce quando questo valore è irregolare.

Infatti non basta che per un secondo il valore scenda sotto quello minimo per accertare l'irregolarità; occorre che il grafico della tensione tocchi più volte determinati punti e per un tempo X.

( ecco perchè non basta un voltmetro per appurare il diffetto, ma va eseguita una verifica a carattere legale )

Ora non voglio apparire per una persona che deve avere a tutti i costi la ragione, ripeto, queste sono le direttive dell autorithy.....

O tramite verifica, o tramite contatto con il distributore o autorithy si possono ottenere tutte le informazioni a riguardo

( P.S. ora il valore della frequenza non l'ho mai verificato e nè letto nel regolarmento, ma mi sembra di ricordare che sia del + / - 1 % e non 2, ma ripeto..mi tolgo il dubbio lunedi in sede )

Modificato: da Mommy
Link al commento
Condividi su altri siti

Ora non voglio apparire per una persona che deve avere a tutti i costi la ragione,..

Forse non hai afferrato il senso della mia contestazione.

Io contesto il fatto che ho firmato un contratto per una fornitura avente precise caratteristiche, questo contratto viene modificato unilateralmente, senza nemmeno comunicarmi tutte le nuove condizioni.

Nemmeno le banche si comportano in questo modo.

Se poi questo comportamento ha l'avvallo dell'autorità garante non è una giustificazione, bensì è un'aggravante. E' un'altra prova che in Italia il cittadino è ancora considerato una sorta di suddito.

Poi se io non sono riuscito a reperire le informazioni sul sito dell'autorità è un altro sintomo di questa mentalità. Può essere benissimo che sia io che non sia riuscito a scovare le informazioni, però se non ci sono riuscito io che ho una cultura ed una dimestichezza con i mezzi informatici almeno un pochino superiore alla media, specie se si considerano i cittadini della mia età, significa che le informazioni non sono alla portata di tutti, ma vengono ben mascherate.

In un paese normale le informazioni contrattuali non solo devono essere ben accessibili a tutti i contraenti, ma deve essere premura del venditore farle conoscere all'acquirente. Ecco perchè il paragone con l'orologiaio è ottimo.

A riprova ti racconto come si è comportato un altro venditore di energia che, purtroppo, non fornisce all'utenza privata.

Un paio di anni fa, come presidente di una società municipalizzata, presi contatto con una società fornitrice di energia elettrica, visto che l'energia elettrica concorreva per circa il 40% del fatturato sulle spese della società.

Non solo il venditore si è premurato di fornire, senza alcun sollecito, tutte le caratteristiche tecniche ed economiche della fornitura, ma si è premurato di spiegarle bene usando termini comprensibili a tutti e non solo agli addetti ai lavori.

Abbiamo cambiato fornitore con grande soddisfazione, risparmiando anche un bel 20% medio. Il fornitore in questione è un produttore estero che importa energia; energia certificata per esser prodottta per oltre il 60% con mezzi rinnovabili.

E' da un po' che sto cercando di interessare la mia associazione consumatori su queste problematiche, però anche li sembra che la cosa interessi poco: non si può intentare una causa collettiva per conoscere le tolleranze sulla tensione e sulla frequenza, soprattutto non darebbe alcuna risonanza sui mezzi di comunicazione di massa. Purtroppo pare che la stragrande maggioranza delle associazioni, siano esse partiti politici, sindacati o altro, non abbia a cuore l'interesse dei proprio associati e dei cittadini, ma solo il il proprio interesse. Ma qui si esce, e di molto, dall'argomento della discussione che riguarda i valori di tensione troppo bassi.

Modificato: da Livio Orsini
Link al commento
Condividi su altri siti

sul contratto di fornitura del gestore c'e scritto 220v quindi, in teoria, 220 - 10% = 198V

Giusto?

Comunque quando ho misurato c'era una situazione un po particolare

caldo torrido e tutti i condizionatori accesi con rete sovraccarica tanto da avere black-out un po' a macchia di leopardo

dubito che le linee di distribuzione siano dimensionate per fornire a tutte le utenze piena potenza...

Link al commento
Condividi su altri siti

sul contratto di fornitura del gestore c'e scritto 220v quindi....

Se sei con ENEL stanno aggiornando le bollette, a me è arrivata la prima con la scritta: "- tensione di fornitura 230 V - Monofase" .

Pian pianino le aggiorneranno tutte.

Comunque siam sempre alle solite: è il consunatore che deve preoccuparsi di chiedere, scrivere, per sapera cosa riceve in cambio dei soldi che spende.

Link al commento
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per commentare

Devi essere un utente per poter lasciare un commento

Crea un account

Registrati per un nuovo account nella nostra comunità. è facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Hai già un account? Accedi qui.

Accedi ora
×
×
  • Crea nuovo/a...