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UNI10200 novità 2018


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Salve, è stata pubblicata la nuova normativa e dovrebbe essere automaticamente vigente (o occorre un nuovo DLgs?)

A prescindere da ciò, le scarne informazioni (per i comuni mortali) dicono poco e soprattutto non dettagliano.

Qualche esperto potrebbe aiutare a capire spiegando cosa comporta?

1- correzione di alcuni refusi ed errori redazionali, tra cui particolarmente noto è quello relativo alla stima del consumo involontario in presenza di ripartitori (applicazione del fattore finv, rappresentativo della frazione del consumo involontario, non al fabbisogno ideale teorico, bensì all’energia stagionale effettiva, fornita di anno in anno dalla centrale termica)

???

 

2- la razionalizzazione e l’ottimizzazione dell’intera procedura di calcolo di ripartizione

???

 

3- metodologia per la ripartizione delle spese per gli edifici ad utilizzazione discontinua o saltuaria (correzione del fattore finv sulla base del fattore d’uso dell’edificio) ...

Il fattore d’uso viene calcolato come il rapporto tra il consumo totale effettivo e il fabbisogno in ingresso alla distribuzione (calcolato in modalità A3 con i dati climatici medi). Una volta calcolato tale fattore, per valori superiori alla soglia di 0,8 si rientra nella casistica degli edifici normalmente occupati, mentre per fattori d’uso inferiori alla soglia di 0,8 si è nel caso di edifici ad occupazione discontinua o saltuaria.

Nel caso di edifici ad utilizzazione discontinua o saltuaria è prevista la correzione del consumo involontario in funzione del fattore d’uso, ipotizzando che tra di essi intercorra una dipendenza sostanzialmente lineare. Tuttavia la norma precisa che la metodologia è applicabile per fattori d’uso non troppo bassi (≥ 0,3) mentre, in caso contrario potrebbe risultare meno precisa.

In molti casi utile e interessante, ma esattamente cosa significa e come si calcola?
 

4- descrizione approfondita delle condizioni di utilizzo dei ripartitori 

???

 

5- introduzione di una gerarchia a 4 livelli per la determinazione della potenza dei corpi scaldanti 

???

 

6- Altro caso trattato dalla UNI 10200 è quello della singola unità immobiliare priva di contabilizzazione per impossibilità tecnica o per l’impossibilità di effettuare la misura del calore prelevato dalla rete per la rottura di un dispositivo di contabilizzazione. La norma prevede dapprima la stima del consumo involontario totale, come frazione del fabbisogno calcolato secondo le UNI/ TS 11300, e successivamente il calcolo del consumo volontario della singola unità immobiliare ripartendo il fabbisogno complessivo tra le differenti unità immobiliari.

???


7- introduzione di appendici informative volte, ad esempio, a specificare i contenuti minimi del progetto così come una metodologia di controllo della contabilizzazione indiretta (verifica stagionale a posteriori del valore dell’unità di ripartizione), a beneficio di trasparenza ed affidabilità

???


8- estensione della metodologia di ripartizione delle spese, …. anche a tutti gli altri servizi rilevanti dal punto di vista energetico, vale a dire ad esempio il raffrescamento, la produzione di acqua calda sanitaria

???

Grazie per eventuali delucidazioni.

 

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Simone Baldini

Diaciamo che prima di poterla aver assorbita tutta ci vorrà quanche mesetto. Comunque la sostanza non cambia, cioè i millesimi rimangono quelli del fabbisogno termico allo stato di costruzione o con interventi di tipo condominiale. Dovrebbero esserci delle metodologie per determinare la quota involontaria in modo piu' flessibile e legandola anche all'effettivo consumo di kWh rilevato. L'ho stampata ma francamente in questo momento non ne ho il tempo di leggerla.

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Simone Baldini

Siccome è una norma tecnica, avere delucidazioni "comprensibili" sarà molto difficile, figurati che dei progetti che ho visto io fino ad ora piu' della metà ti posso assicurare che nemmeno il termotecnico che ha fatto il progetto aveva capito la norma!

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Non ho difficoltà a crederti visto i problemi di incomprensioni e incerte interpretazioni già in essere, però qualcuno dovrà pur specificarne le nuove o mutate prescrizioni, e mi riferisco solo per un esempio al p.3 del primo post.

Poi, per la programmazione dei ripartitori (W potenza), da quanto leggo in rete, sembrerebbe scomparso il conteggio delle tubazioni di raccordo ai termosifoni e delle tubazioni passanti a vista che andrebbero a diminuire il VOL e incrementare l'INV.

Senza quelle specifiche anche il termotecnico più esperto come potrebbe applicarle?
 

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Simone Baldini

Per il calcolo potenza è stata tolta la tubazione, però ad oggi i ripartitori sono stati già installati nella maggior parte quindi servirà per il futuro.

Quello che piu' importa è la metodologia di valutaizone della quota involontaria per utilizzi discontinui o comunque molto differenti dai risultati teorici. Ma li solo l'applicazione potrà dire se risolverà la problematica questa revisione, dalle bozze le varie formule proposte non risolvevano nulla o poco.

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Si, ovviamente le informazioni servono per il futuro, ma è un futuro "già iniziato": per l'inverno passato avevamo optato per la deroga del primo anno, ma a breve ci sarà l'assemblea e dovremo stabilire e decidere per l'anno in corso e i  successivi, e per questo sarebbe utile e necessario capire cosa richiedere.

Con riferimento ai punti del post iniziale, si può ipotizzare una nuova mappatura dei termosifoni (gerarchia a 4 livelli e potenza senza i tubi di raccordo),  verifica stagionale a posteriori del valore dell’unità di ripartizione, calcolo %INV applicando il fattore finv.

Per il finv, ad esempio, sembra di capire che possa (o debba ?) essere considerato comunque, a prescindere dall'uso discontinuo o saltuario, poi, se >8 si rientra nella normativa "normale" ma se <8 si può (deve ?) applicare la % corrispondente (e, in questo caso, quale?).

In concreto si potrebbe ipotizzare di poter rivedere qualcosa e fare conteggi diversi a posteriori (fine stagione e dati di consumo consolidati), ma occorre deliberarlo ora e  non dopo!

Per avere informazioni specifiche cosa si può fare? una nuova relazione dell'ingegnere abilitato e un'ulteriore spesa?

Grazie.

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Simone Baldini

Rifare i calcoli delle potenze dei radiatori secondo me cambierà poco. Cioè se sono radatori vecchi avrai il medesimo risultato, se sono nuovi dovrai solo recuperare le schede tecnice EN443 ma anche li in molti casi risulta impossibile con certezza.

Del calcolo tubo, dipende se lo aveva calcolato, io lo ho sempre considerato dal 2013 fino a ieri, ma molti miei colleghi ma soprattutto chi installava ripartitori e chi li programmava non lo hanno mai considerato, quindi controlla bene se era considerato o meno.

La verifica stagionale è una cosa che di sova già la si faceva per avere una coerenza dei dati.

Quello che cambierebbe molto è il calcolo della quota involontaria, ma anche li dipende molto dalla bontà del progetto, e comunque non sarebbero scostamenti rivoluzionari, ma piccolissime correzioni.

Ovviamente se avere già un progetto UNI10200 si dovrà procedere ad una aggiornamento, che se fatto dal medesimo professionista potrebbe farvi un buon prezzo avendo già in mano tutto, gli basterà attendere l'aggiornamento del sw e con poco lavoro potrebbe aggiornarvi il tutto.

Comunque dalle migliaia di progetti che ho finora visto, pochissimi davano le giuste indicazioni per un riparto secondo norma, gli altri si limitavano al calcolo dei millesimi (quelli meglio fatti) al semplice calcolo delle potenze (quelli peggiori). Questo per dare un'idea di cosa ci stà in giro.

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  • 3 weeks later...

Riguardo alle tubazioni di raccordo termosifoni ho verificato con una simulazione che (almeno nel nostro condominio) producono differenze insignificanti (su un tot.W 164000 sono solo un 4% che su base individuale consistono in una differenza di addebiti di circa lo 0,1%).

Invece, riguardo al fattore d'uso (fuso) sarebbe utile capire dalla normativa come si arriva alla definizione della %INV:

conoscendo il fabbis.ideale e il consumo effettivo (KW da contatori in CT), fuso=cons.eff./fabbis.id. 

se questo risulta ad esempio 0,5 la %INV dovrebbe essere 50-60%? ma la norma cosa dice per stabilire la %?

E poi, da quanto si capisce (ma sarebbe utile una conferma), il fuso è applicabile non solo alle seconde case ma indistintamente qualora risulti inferiore a 0,8.

E infine, potrebbe essere già applicabile per la stagione 2017/18 di cui sono ancora in preparazione i conteggi?

 

Chiunque sia in grado di dare risposte (possibilmente certe, non solo supposizioni) è benvenuto!

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Se confronti il sistema 2015 con il sistema 2018 del Kinv, elaborando un grafico dove metti il fattore d'uso, noterai che attorno ai valore 1-0,8 le differenze sono minime. Diventa significativamente differente quando il fattore d'uso è molto basso, cioè sotto 0,30 in questi casi poteva capitare anche valori negativi.

Il problema è che la maggior parte degli amministratori e non solo, non avevano capito il concetto della 2015 del Kinv andandolo ad applicare direttamente sul fabbisogno misurato (consumato) e non sull'ideale.

Per l'applicazione secondo me la puoi fare dal momento che è stata pubblicata la versione 2018 ma credo sia piu' una scelta d'assemblea.

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Scusa il ritardo ma si sono accavallati troppi altri impegni.

Sul fatto che valori medio-alti di fuso non cambino molto i risultati ne convengo, la questione è cosa dice di fare la UNI in caso di valori inferiori, cioè se nella norma è definito un grafico o altro per stabilire la % di INV da poter applicare (chiaramente su delibera assembleare),

Mi spiego: considerato che tutte le relazioni tecniche che ho potuto visionare stabiliscono una % fissa (20-25% o al massimo30% in caso di deroga), basata sulla famigerata tabellina per il calcolo semplificato senza alcuna considerazione del consumo reale anno per anno, mi piacerebbe capire che % risulterebbe se risultasse a fine stagione un fuso = 0,5 (tanto per fare un esempio);   ma ... se non è definito come ricavare la % corrispondente ai diversi valori di fuso ...

Ciao, grazie.

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